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Personaggi e interviste

Enrico Montesano, ottant’anni e la voglia di “durare”: tra i ricordi di Proietti e Verdone e la confusione sui vaccini

Dal successo al cinema con “Febbre da cavallo” e “I due carabinieri” ai passi falsi in politica e in tv, passando per la competizione con Proietti e il rimpianto per non aver rifatto “Fantastico”

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    «Con l’età ho imparato che è meglio mordersi la lingua». Enrico Montesano, classe 1945, festeggia oggi 80 anni, ma preferisce definirsi “un ragazzo con una certa esperienza”. Acciacchi a parte, l’attore romano non perde la verve e la voglia di raccontarsi, come fa in un’intervista in cui ripercorre la sua carriera e i momenti più significativi.

    L’anima romanesca e la battuta pronta, come quel Rugantino che ha portato in scena tante volte, Montesano la mantiene intatta. «Sono sempre stato un centravanti, come Gigi Proietti – dice – C’era una sana competizione, ma sempre a vantaggio della squadra». Con Proietti, ammette, il rapporto è stato di rispetto e di stima. Con Carlo Verdone invece un legame interrotto dopo “I due carabinieri”, un film che fece incassi record: «Io sarei ancora disponibile – confessa – Sbrigamose però, perché a una certa età uno ha gli anni contati…».

    A teatro e in tv ha sempre brillato. Il successo di “Fantastico” resta tra i suoi ricordi più vividi: «All’epoca non volevo diventare un personaggio televisivo, ma ho sbagliato: i tempi stavano cambiando». Anche se la tv gli ha riservato amarezze: come la squalifica da “Ballando con le stelle” per la maglietta della Xª MAS. «Ma ne ho pure una di Che Guevara, una di Mao… Sono bellissime!», scherza, difendendo la sua collezione di cimeli provocatori.

    Non si fa problemi a ricordare i “pasticci” in politica: dal Psi al Pd, poi il sostegno ad Alemanno e ai 5 Stelle. «Oggi ho smesso di fare casini – dice – Ho preso le distanze dalla politica: vivo un disincanto». E sui vaccini? «Quand’ero piccolo, tre ne ho fatti. Ma adesso c’ho ‘na confusione in testa…».

    Accanto ai successi e agli errori, ci sono le amicizie e i ricordi preziosi: Edwige Fenech e Barbara Bouchet, “due regine del cinema”, e la dolce tenerezza per Villaggio: «Brusco, ma anche tanto tenero. Una volta mi chiese perché non lo chiamassi mai…».
    Montesano si prepara a tornare sul palco con uno spettacolo autobiografico, “Ottanta tanta voglia di stare con voi”, dove racconterà aneddoti e storie di una vita passata a far ridere e riflettere. Con un mantra che Steno, suo mentore, gli ripeteva sempre: «L’importante è durare». E lui, con l’ironia e la battuta sempre pronte, sembra averlo preso alla lettera.

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      Geppi Cucciari, bersagliata dagli haters, replica con stile: “Peccato non piacere agli stronzi”

      Dopo la brillante performance sul palco dell’Ariston, Geppi Cucciari si ritrova nel mirino degli odiatori seriali. Tra insulti e minacce, la comica sarda non si lascia intimidire e ribatte con la sua inconfondibile ironia, scatenando il plauso dei fan.

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        Che la sua lingua affilata non fosse gradita a tutti era prevedibile. Che dopo Sanremo 2025 si scatenasse un’ondata di odio nei suoi confronti, forse un po’ meno. Eppure Geppi Cucciari, tra i personaggi più apprezzati (e temuti) del panorama televisivo italiano, è finita nel mirino degli haters, che sui social si sono lasciati andare a insulti e offese di ogni genere.

        Tutto è iniziato con un post su X (ex Twitter) in cui un utente, facendo riferimento al programma Un giorno da pecora, ha pensato bene di definirla con epiteti poco lusinghieri, tra cui “l’asina sarda”.

        Ma se pensava di provocare un silenzioso fastidio, ha sottovalutato l’arte della replica di Geppi. La comica non è certo una che si lascia scivolare addosso gli attacchi senza dire la sua, e infatti ha risposto con una frase tanto secca quanto definitiva:

        “Peccato non piacere agli stronzi.”

        Una bordata che in poche ore ha fatto il giro della rete, raccogliendo oltre 11.000 like e centinaia di condivisioni.

        L’ironia contro l’odio: i commenti di supporto

        La risposta di Geppi Cucciari non è passata inosservata, tanto che in molti hanno voluto manifestarle solidarietà e sostegno. Tra questi, anche il giornalista Paolo Giordano, che ha commentato senza mezzi termini:

        “Meglio non piacere agli idioti.”

        Ma non sono mancate nemmeno le provocazioni, come quella di un altro utente che, con un tono a metà tra il serio e il faceto, ha scritto:

        “Ciao Geppi, non so se sono stronzo ma non piaci neanche a me.”

        Anche in questo caso, la conduttrice ha risposto con il suo solito sarcasmo:

        “Almeno sei educato, quindi va bene lo stesso!”

        Una replica che ha messo d’accordo tutti: i fan della comica e persino quelli a cui non piace, ma che almeno sanno mantenere un livello di decenza nella discussione.

        Lo sfogo finale: l’odio social non ha limiti

        Ma dietro la leggerezza e l’arguzia delle sue risposte, c’è anche un lato più amaro della vicenda. Perché l’odio social non si limita a qualche insulto isolato, e Geppi Cucciari ne ha avuto la prova tangibile. Dopo la pioggia di commenti offensivi, la conduttrice ha voluto chiarire la portata della violenza verbale ricevuta con un messaggio che lascia poco spazio alle interpretazioni:

        “Ed io è una settimana che mi prendo dell’asina, della vacca, del cesso, della troia e che ricevo minacce fisiche e per te il punto è ‘accettare di non piacere’? Perfetto.”

        Una frase che mette a nudo la realtà tossica dei social, dove il dissenso si trasforma spesso in odio puro e l’anonimato diventa uno scudo per l’aggressività gratuita.

        Il coraggio di non tacere

        Geppi Cucciari non è certo una che si fa intimidire facilmente. Con la sua ironia pungente e la capacità di ribaltare ogni attacco a suo favore, ha dimostrato ancora una volta di saper gestire gli haters con intelligenza e lucidità. Ma il problema dell’odio social resta, ed è sempre più evidente che il dibattito pubblico stia scivolando in una spirale di aggressività difficile da contenere.

        La comica sarda, però, ha trovato il modo migliore per affrontarlo: ridere in faccia agli odiatori. E a giudicare dalle reazioni, ha vinto ancora una volta.

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          Personaggi e interviste

          Mauro Coruzzi racconta il secondo ictus vissuto a febbraio: “Rimasto a terra per ore, mi ha salvato la mia colf”

          A distanza di due anni dal primo ictus, Mauro Coruzzi – conosciuto dal pubblico come Platinette – è stato colpito da un secondo episodio ischemico. Il conduttore, oggi 69enne, ha raccontato i momenti drammatici vissuti nel febbraio scorso: “Non riuscivo a muovermi, sono rimasto per ore sul pavimento”. Fondamentale l’intervento della collaboratrice domestica che ha chiamato i soccorsi. Ora è iniziata una nuova fase di riabilitazione, tra fatica, coraggio e voglia di tornare a vivere

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            Febbraio 2025. Mauro Coruzzi – ma per tutti è sempre e solo Platinette – si trova in casa da solo quando il suo corpo lo tradisce per la seconda volta.

            “Le gambe non hanno retto, sono crollato a terra come se non le avessi più. Ho battuto la testa ma non ho perso conoscenza. Ero lucido, ma completamente immobile”

            A raccontarlo è lo stesso Coruzzi, in una lunga intervista al settimanale DiPiù. Parole asciutte, che lasciano trasparire tutto il trauma e l’impotenza vissuta in quelle ore silenziose, trascorse da solo, disteso sul pavimento.

            Grazie alla colf

            A evitare il peggio è stata la sua colf, arrivata per lavoro e trovata davanti a una scena drammatica. “Se non fosse entrata lei, probabilmente non sarei qui a raccontarlo”, confessa. La donna ha immediatamente allertato i soccorsi: “Ricordo tutto. I medici, l’ambulanza, l’ospedale. Stavolta non avevo perso la parola, ma non riuscivo a muovermi. Era come se il mio corpo fosse scollegato dalla mia volontà”.

            Due anni fa il primo allarme

            Il primo ictus risale al marzo 2023. Allora, Coruzzi aveva perso la capacità di parlare. “Ero con il mio personal trainer, stava per andarsene. Io volevo salutarlo ma non ci riuscivo, mi usciva solo un sorriso strano. Lui ha capito subito”. Quell’episodio portò a un lungo ricovero e a una riabilitazione che richiese mesi. “Scrivevo su un taccuino per comunicare. Per uno come me, che ha fatto della parola il suo mestiere, fu uno shock devastante”.

            Tutta la forza per ricominciare

            Nonostante tutto, Coruzzi non si arrende. È già impegnato in un nuovo percorso di riabilitazione fisica e neurologica. “Ogni giorno faccio piccoli progressi. So che ci vorrà tempo, ma voglio tornare come prima. Ho ancora molto da dire e da fare”. E il pensiero corre alla tv, alla radio, ai palchi che lo hanno visto protagonista per decenni. Con la consueta autoironia, chiude l’intervista con una battuta: “Forse qualcuno là sopra voleva tenermi lontano da Sanremo. Ma non ci è ancora riuscito”. Mauro Coruzzi è ferito, ma vivo. E, soprattutto, determinato a non lasciare il suo pubblico.

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              Festeggiamenti per il quarto anno di sobrietà, Asia Argento sceglie giorno dopo giorno la vita

              la figlia del re dell’horror festeggia quattro anni di sobrietà e condivide il suo traguardo sui social con parole che toccano il cuore. Un cammino lungo e complesso, fatto di cadute, rinascite e consapevolezza. Il post diventa un messaggio di speranza per chi combatte le proprie dipendenze: “Ogni giorno scelgo la vita, anche quando pesa”.

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                L’attrice celebra il traguardo con un post intenso su Instagram. Gratitudine, coraggio e forza da’nimo, scegliendo Instagram per raccontare, senza filtri, la gioia e la difficoltà di un cammino lungo quattro anni. “Quattro anni di sobrietà, di pulizia, di verità cercata a mani nude”, scrive l’attrice, oggi cinquantenne. Parole nude, che portano con sé tutta la fatica del percorso compiuto, ma anche la fierezza di chi è riuscito a rialzarsi.

                Non facile ma necessario

                L’attrice non nasconde la vulnerabilità: “Non è stato facile. Non lo è mai per nessuno”. E poi quella frase potente, che suona come un mantra quotidiano:

                “Ogni giorno scelgo la vita, anche quando pesa”

                L’importanza del sostegno altrui

                Nel suo messaggio, Asia non dimentica chi ha camminato con lei in questi anni. “Non sarei qui senza chi mi ha teso la mano”, scrive, ringraziando chi ha creduto in lei anche nei momenti più bui. Parole rivolte agli amici veri, ai familiari, a chi è rimasto nonostante tutto. Ricorda anche la madre, Daria Nicolodi, scomparsa nel 2020, e lo fa con una delicatezza che tocca nel profondo: “Grazie, dal profondo. A chi c’era, a chi c’è. A chi non c’è più. A chi sa cosa vuol dire”.

                Una comunità che si stringe

                A rispondere al post, un coro affettuoso di voci note. Carla Bruni scrive: “Brava amore!”; Elena Sofia Ricci la incoraggia: “Sii veramente tanto tanto fiera di te!”. Anche Rosa Chemical, Matilde Gioli, Pino Strabioli e Demetra Hampton si uniscono al sostegno, con parole di stima e condivisione. Demetra, che a sua volta sta affrontando un percorso di sobrietà, commenta: “Ogni giorno è valsa la pena di combattere”. È il segno che la testimonianza di Asia non è solo personale, ma genera risonanza e conforto.

                Una bella storia di riesilienza

                Asia Argento ha attraversato tempeste pubbliche e personali. Ma oggi sceglie di non nascondere le cicatrici. Al contrario, le mostra come segno di coraggio. “Oggi celebro la libertà e il coraggio di non scappare dal disagio”, scrive. Un invito implicito a non vergognarsi della propria fragilità, ma a trasformarla in forza. Il post di Asia non è solo una celebrazione, è un gesto fortemente “politico”, un atto di coraggiosa condivisione che restituisce dignità a chi lotta nel silenzio. Un promemoria potente: anche nei giorni più duri, scegliere la vita è possibile.

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