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Personaggi e interviste

Il successo a portata di like, quello di Elisabetta Galimi

Personaggio televisivo, giornalista e influencer italiana, nota per il suo stile elegante e il suo spirito intraprendente. Dalla conduzione di programmi sportivi a progetti d’intrattenimento, si è affermata come una figura versatile e carismatica. Molto attiva sui social, condivide momenti della sua vita professionale e personale, ispirando il pubblico con messaggi di positività e autenticità.

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    D: Dove si può acquistare il tuo nuovo libro?

    Il successo a portata di Like è un libro già disponibile, sia in versione cartacea che sulle principali piattaforme online. Domani a Milano alle ore 18:00 si terrà un evento di presentazione presso la Libreria Internazionale Ulrico Hoepli a Milano. Nel frattempo noi abbiamo fatto 4 chiacchiere con l’autrice.

    D: Il tuo libro è già in tutte le librerie. Il titolo sembra avere una carica profonda. Quando hai sentito davvero che questo libro stava nascendo dentro di te? Raccontacelo… ma non troppo.

    R: Il libro ha cominciato a prendere forma quando mi sono accorta di quante domande ricevevo dalla mia community sul mio lavoro e su cosa c’è dietro alla costruzione di un profilo di successo. Ho sentito il bisogno di rispondere, di condividere tutto quello che so in modo più approfondito. Ma più scrivevo, più mi rendevo conto che questo libro non era solo una guida pratica: era anche una storia di autenticità, di perseveranza e di crescita personale. Il libro è cresciuto insieme a me, con l’obiettivo di lasciare qualcosa di vero e utile.

    D: Cosa pensi ti abbia “scelto” per affrontare questo tema così attuale? Senti che lo stesso libro abbia avuto bisogno di te, per farsi raccontare?

    R: Sì, penso che questo libro avesse bisogno di essere raccontato da chi vive quotidianamente l’esperienza dei social e ne conosce i lati più umani, non solo quelli tecnici. Mi sento una specie di ponte tra il mondo digitale e le persone che vogliono entrarci in modo consapevole e autentico. In fondo, il libro è nato proprio da questo: dal desiderio di fornire strumenti per navigare i social media senza perderne il senso o lasciarsi travolgere dai numeri.

    D: Come percepisci il mondo delle parole e quello delle immagini? Trovi che ci siano somiglianze o contrasti tra l’esprimere te stessa attraverso un libro e attraverso i social media?

    R: Per me le parole e le immagini sono due linguaggi complementari. Sui social, l’immagine colpisce subito, è immediata e riesce a catturare l’attenzione in un istante. Il libro, invece, permette ai lettori di approfondire, di prendersi il tempo di spiegare, di raccontare, e di creare una connessione più duratura. Con Il successo a portata di Like ho potuto usare le parole per raccontare aspetti di me e della mia esperienza che magari sui social non emergono allo stesso modo. Credo che la combinazione di parole e immagini sia ideale: una costruisce l’impatto visivo, l’altra scava più a fondo.

    D: Il tuo lavoro da influencer comporta la creazione di un’identità pubblica. In che modo questa identità si sovrappone, oppure differisce, dalla tua persona “privata” che emerge nel libro?

    R: L’identità che mostro sui social è sicuramente una parte di me, ma non è tutto. Sui miei canali tendo a condividere aspetti legati alla mia attività professionale e al mio percorso come content creator. Nel libro, invece, ho deciso di mettere a nudo anche alcune delle mie fragilità, dei momenti di difficoltà che ho vissuto e superato. Il successo a portata di Like mostra il lato più autentico di me, quello che forse non sempre emerge sui social. Il libro mi ha dato la libertà di essere più intima e vulnerabile, e credo che i lettori lo noteranno.

    D: Parlando di innovazione, come vedi l’evoluzione del ruolo degli influencer? Pensi che stiamo passando dall’influencer “classico” a figure più ibride, magari anche con aspetti educativi o culturali?

    R: Assolutamente sì. Oggi gli influencer non sono solo “volti”, ma anche educatori, portavoce di cause sociali e ambasciatori di valori. C’è una tendenza a cercare figure ibride, che uniscano contenuti di intrattenimento a messaggi culturali, educativi o di valore. In questo senso, Il successo a portata di Like rappresenta una svolta perché affronta anche le nuove responsabilità legate alla trasparenza pubblicitaria, introdotte dal recente decreto Influencer. È il primo libro in Italia a trattare di questo decreto, che introduce normative chiare su come deve essere presentata la pubblicità sui social. Il decreto obbliga gli influencer e i content creator ad adottare etichette pubblicitarie specifiche come ADV, GiftedBy, SuppliedBy, DiscountedBy e InvitedBy, per garantire trasparenza. Credo che questo sia un passo importante verso una maggiore responsabilità sia per noi creatori di contenuti, che per gli stessi fruitori delle pubblicità.

    D: Qual è il rapporto tra autenticità e strategia nella tua professione? Hai mai sentito la pressione di “costruire” qualcosa che non ti rappresenta al 100%?

    R:Il rapporto tra autenticità e strategia è delicato. È facile cadere nella tentazione di costruire un’immagine che risponde a ciò che pensiamo che gli altri vogliano. Sì, ho sentito questa pressione, soprattutto all’inizio, ma ho imparato che essere autentica è l’unica strategia che funziona nel lungo termine. La mia community si accorge quando sono autentica, e questo è il valore che cerco sempre di trasmettere.

    D: La tua immagine online ispira molte persone, ma cosa ti ispira nella vita reale? C’è una fonte di creatività o qualcuno che ammiri in particolare?

    R: Nella vita reale mi ispirano le persone che lavorano con passione e dedizione, che riescono a raggiungere i loro obiettivi senza perdere di vista chi sono. Ammiro molto chi riesce a trovare un equilibrio tra il successo e i valori personali. Tra i miei riferimenti ci sono figure che si sono distinte per la loro autenticità e per aver creato un impatto positivo nella società. La mia famiglia, in particolare modo, è sempre stata una grande fonte di ispirazione perché mi ha insegnato il valore della fatica e del lavoro.

    D: Cosa hai scoperto di te stessa mentre scrivevi il libro che non avevi mai compreso del tutto prima? Il processo di scrittura ti ha cambiata?

    R: Scrivere Il successo a portata di Like è stato come fare un viaggio dentro di me. Ho scoperto quanto sia importante per me condividere, non solo per insegnare qualcosa agli altri, ma anche per riflettere su ciò che ho imparato finora. Il processo di scrittura mi ha fatto capire quanto io sia cresciuta grazie ai social, ma anche quanto sia cruciale mantenere un equilibrio tra online e offline. Scrivere è stato terapeutico e mi ha permesso di apprezzare ancora di più il valore dell’autenticità e della trasparenza. Ringrazio anche Alessandro Lucino, il coautore del libro. La sua penna mi ha aiutata ad esprimermi al meglio e potenziare ogni concetto.

    D: In un mondo in cui le immagini scorrono veloci, come vedi il futuro della lettura e dei libri? Pensi che ci sia ancora spazio per una connessione più “lenta”?

    R:Credo fermamente che ci sarà sempre spazio per la lettura. Le immagini sono immediate e hanno un impatto forte, ma i libri permettono una connessione più profonda e duratura. La lettura è un momento di introspezione e riflessione, ed è proprio questa “lentezza” a renderla speciale. Anche in un mondo frenetico, penso che ci sarà sempre chi apprezza il valore di un buon libro, che riesce a lasciare un segno più profondo rispetto a un post o a una foto. I libri sono dei tesori di carta e inchiostro.

    D: Il libro rappresenta per te un punto di arrivo o un punto di partenza? Lo vedi come l’inizio di un nuovo capitolo professionale?

    R: Il successo a portata di Like è senz’altro un punto di partenza, al tempo stesso è il risultato di un lungo percorso. Con questo progetto, ho voluto consegnare qualcosa di tangibile e utile alla mia community e a chiunque sia curioso di conoscere i retroscena e le possibilità che si possono creare sui social. Credo che Il successo a portata di Like rappresenti l’inizio di una fase in cui mi piacerebbe condividere ancora più contenuti educativi e motivazionali, sia dentro che fuori dai social. Questo progetto è un invito a guardare oltre i numeri, oltre al concetto di mero guadagno e a costruire un percorso professionale che sia radicato nell’autenticità e nei valori personali.

    D: In un contesto così rapido e digitale, dove tutti vogliono dire la propria, qual’è la tua “voce” personale? Qual è l’aspetto di te che speri resterà con chi ti segue anche a lungo termine?

    R: La mia voce, come espresso più volte, è quella dell’autenticità, della trasparenza e della passione. Spero che Il successo a portata di Like ispiri i lettori a credere che il successo sia possibile per chiunque sia disposto a lavorare duramente e a rimanere fedele a se stesso. Non esiste un’unica strada per il successo, ma c’è quella giusta per ognuno di noi. In generale, io utilizzo tre parole correlate al successo: unicità, autenticità e pazienza

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      Personaggi e interviste

      Per Vasco è sempre stato “troppo bello”: Francesco Renga, sex-symbol suo malgrado

      In una lunga e divertente intervista, Francesco Renga si racconta tra aneddoti incredibili, incontri storici, amori travolgenti e… cornacchie immaginarie. Dalla storica battuta di Vasco Rossi a Sanremo, alla prima volta con Ambra, fino al rapporto speciale con la figlia Jolanda.

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        Correva l’anno 2005 e Francesco Renga, fresco vincitore di Sanremo con Angelo, incrocia Vasco Rossi nel caos della sala stampa. Il Blasco, senza troppi giri di parole, gli sussurra: «Tu sei troppo bello!». Una frase che ancora oggi Renga ricorda ridendo: «Macché, questa storia del sex-symbol mi perseguita. Ho sempre pensato di essere solo uno simpatico, con qualche buon argomento di conversazione…». Eppure i ricci ribelli, il sorriso aperto e quello charme naturale hanno fatto la loro parte, piaccia o no.

        L’amore travolgente per Ambra: “Non sapevo nemmeno chi fosse”

        Quando gli parlano per la prima volta di Ambra Angiolini, Francesco è ignaro: «Non avevo visto nemmeno una puntata di Non è la Rai. Pensai: ‘E chi è?’». Bastò un incontro per cambiare tutto:


        «Mi innamorai perdutamente. La bellezza e l’intelligenza insieme sono una bomba devastante».

        Indimenticabile il primo incontro con i futuri suoceri a Cerveteri: «Il papà mi aprì a torso nudo, con un crocifisso al collo. “A’ bello”, disse con una voce così bassa che non capivo nulla…», racconta tra le risate.

        Da Ferilli a Papa Wojtyla: incontri memorabili

        Non solo Ambra. Nella sua carriera Renga ha incrociato altri personaggi iconici, come Sabrina Ferilli:

        «I romani sono così: umani ma con quel pizzico di cinismo che ti tiene sempre in riga»

        O Laura Pausini, che lo volle aprire il suo concerto a Mexico City, regalando a Renga un’esperienza da sogno.

        E come dimenticare l’incontro con Papa Giovanni Paolo II?


        «Appena entrò, giuro, ho sentito suonare delle cornamuse. Ovvio che non c’erano… ma la sua energia era talmente potente che nella mia testa si trasformò in musica».

        Renga papà tra figli, consigli (non richiesti) e serate di vino

        La parte più tenera dell’intervista arriva quando Renga parla dei figli, Jolanda e Leonardo.
        «Jolanda studia comunicazione, è bravissima a scrivere e canta pure meglio di me. Leonardo invece è più orso, come suo padre», racconta con orgoglio. Insegna loro con l’esempio, anche sbagliando:

        «Quando organizzo cene a casa, mi concedo qualche bicchiere di vino. Mio figlio? Mi dice: “Non voglio diventare come te!”».

        Dalla Guardia di Finanza al rock: il sogno di Renga

        In un universo parallelo, Renga sarebbe stato un ufficiale della Guardia di Finanza, come desiderava suo padre. «Feci persino il test fisico per entrare all’Accademia… ma sapevo che la mia strada era un’altra». Da adolescente alieno tra i paninari bresciani a frontman dei Timoria, per poi conquistare il grande pubblico da solista: «Non omologarmi mi ha sempre reso speciale. Anche se, ogni tanto, vacillavo».

        Il viaggio continua: musica, famiglia e sogni

        Oggi Francesco Renga è un artista maturo, capace di ridere dei propri miti e delle proprie fragilità. Con la stessa emozione con cui, ancora ragazzino, tremava sotto il trucco di Renato Zero al Bentegodi di Verona. Tra amori indimenticabili, incontri surreali e una vita vissuta sempre con passione, Renga resta fedele a sé stesso. E forse, in fondo, aveva ragione il Blasco: è proprio troppo bello per non lasciarsi travolgere.

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          Per Gwyneth Paltrow basta sofferenze alimentari, si ritorna a mangiare!

          L’attrice premio Oscar, da anni icona del wellness, sorprende tutti: nel suo podcast racconta di aver abbandonato i regimi rigidi per riscoprire il piacere della tavola. Vi raccontiamo come è cambiato il suo rapporto con il cibo.

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            Gwyneth Paltrow cambia rotta. Dopo una lunga carriera da paladina della vita sana e delle diete rigorosissime, l’attrice ha confessato di aver reintrodotto nella sua alimentazione alcuni dei cibi che per anni aveva bandito: pane, pasta e formaggio. Una svolta che segna un nuovo capitolo personale e professionale per una delle figure più influenti del mondo del benessere globale. Come riporta la BBC, la star ha raccontato nel suo podcast personale di aver lasciato alle spalle i dogmi alimentari che l’avevano caratterizzata per decenni, scegliendo un approccio più flessibile e umano al cibo.

            Una vita tra diete macrobiotiche e rigidi protocolli wellness

            Non è un segreto che Gwyneth Paltrow sia stata, per molti anni, un’autentica guru del salutismo. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha sperimentato diversi regimi alimentari estremi. Dal rigore della dieta macrobiotica, che prevede il consumo quasi esclusivo di cereali integrali, legumi e verdure, al più recente protocollo paleo, basato sull’idea di nutrirsi come i nostri antenati preistorici.

            “Sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha ammesso Paltrow, spiegando come tutto sia iniziato dopo la morte del padre per un cancro alla gola. Un evento che ha segnato profondamente il suo approccio alla salute e al benessere.

            Il ritorno al gusto

            Oggi, invece, Gwyneth Paltrow sembra aver trovato un equilibrio più sereno. Durante il podcast, ha rivelato di essere tornata a concedersi pane a lievitazione naturale, pasta e formaggi, pur mantenendo una generale attenzione alla qualità degli alimenti. Non si tratta di un “lasciarsi andare”, ma di un vero e proprio cambio di paradigma: dal controllo ossessivo alla consapevolezza, dalla privazione al piacere equilibrato. Ad affiancarla in questo percorso c’è il secondo marito, Brad Falchuk, con cui ha condiviso negli anni anche l’esperienza della dieta paleo. Ora, però, anche lui sembra apprezzare questo ritorno a sapori più tradizionali e confortanti.

            Verso un benessere più inclusivo?

            Questa nuova fase della vita di Gwyneth Paltrow sembra riflettere un cambiamento più ampio nel mondo del benessere contemporaneo. Sempre più spesso, infatti, si parla di “wellness intuitivo”, un approccio che privilegia l’ascolto del corpo rispetto alle rigide regole imposte dall’esterno. E chissà che questa trasformazione personale non si rifletta presto anche nei progetti di Goop, il celebre brand lifestyle fondato da Gwyneth, da sempre in prima linea nel proporre stili di vita alternativi e pratiche innovative.

            Una cosa è certa: anche quando cambia direzione, Gwyneth Paltrow continua a dettare tendenze.

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              “Non è polmonite, sto meglio!”: Bobo Vieri rassicura tutti dopo il malore alle Maldive

              Christian “Bobo” Vieri, ex bomber della Nazionale, tranquillizza i fan dopo il ricovero alle Maldive. Niente polmonite, solo bisogno di riposo e cure.

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                Christian “Bobo” Vieri, ex bomber della Nazionale, tranquillizza i fan dopo il ricovero alle Maldive. Niente polmonite, solo bisogno di riposo e cure: ecco cosa è successo durante la vacanza con la famiglia e come sta ora.

                Malore alle Maldive per Bobo Vieri: il ricovero in ospedale

                Vacanze con brivido per Christian Vieri, che durante il suo soggiorno alle Maldive insieme alla moglie Costanza Caracciolo e alle figlie Stella e Isabel ha accusato un malore che lo ha costretto a un immediato ricovero ospedaliero. A raccontarlo è stato lo stesso ex calciatore, che ha condiviso sui social foto e video direttamente dall’ospedale, con tanto di maschera per l’ossigeno. La preoccupazione tra i fan è subito salita alle stelle: l’immagine di Bobo in ospedale ha fatto rapidamente il giro del web, suscitando una valanga di messaggi di supporto e auguri di pronta guarigione.

                “Non è polmonite”: le parole di Vieri rassicurano i fan

                A distanza di poche ore, Bobo Vieri ha deciso di intervenire direttamente per rassicurare tutti. In una story su Instagram, l’ex bomber, oggi 51enne, ha aggiornato i suoi follower sulle sue condizioni di salute:

                “Ho visto ieri il medico, per fortuna non è polmonite. Ho delle medicine da prendere e mi devo curare. Mi hanno detto di stare a riposo 10-15 giorni, però tutto apposto. Grazie a tutti per i messaggi…”.

                Con il suo solito tono tranquillo e riconoscente, Vieri ha così tranquillizzato fan e amici che temevano per un peggioramento del suo stato di salute.

                Rientro in Italia per la convalescenza

                Dopo l’accaduto, Vieri ha deciso di interrompere la vacanza esotica e di rientrare in Italia per affrontare la convalescenza con maggiore serenità. Il programma ora prevede riposo assoluto e terapia farmacologica, come prescritto dai medici. Niente allarmismi, solo qualche giorno di relax forzato lontano dai ritmi frenetici che tanto ama, tra sport, eventi e social network. Anche la moglie Costanza ha preferito mantenere il massimo riserbo, concentrandosi sulla salute del marito e sulla serenità delle bambine.

                L’affetto dei fan e degli amici del mondo sportivo

                Il malore di Vieri ha scatenato una vera ondata di affetto non solo da parte dei suoi fan, ma anche di numerosi colleghi ed ex compagni di squadra. Tantissimi i messaggi ricevuti su Instagram e su altre piattaforme social: segno che, anche a distanza di anni dal ritiro dal calcio giocato, Bobo rimane una delle figure più amate dello sport italiano. La sua risposta pronta, ironica e positiva è stata accolta con entusiasmo, confermando ancora una volta il suo spirito combattivo e la sua simpatia contagiosa.

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