Televisione
Decine di programmi, un nuovo marito ed un’isola all’orizzonte: la Ventura non si ferma
Simona Ventura torna protagonista a L’Isola dei Famosi, questa volta nel ruolo di opinionista accanto a Veronica Gentili. In un’intervista a Verissimo, la conduttrice si racconta tra carriera, famiglia, amore e momenti difficili. Un viaggio lungo 80 programmi, tanti alti e qualche basso (anche con Bettarini). Ed ora una nuova avventura per SuperSimo, tra sorrisi, consapevolezze e rinascite.
Simona Ventura non certo ha bisogno di presentazioni: ha condotto la bellezza di 80 programmi televisivi, portando sul piccolo schermo energia, ironia e coraggio. E guadagnandosi sul campo, alla faccia dei detrattori, un soprannome da eroina dei fumetti. Ora, da domani, torna in prima serata con L’Isola dei Famosi, ma in una veste nuova: non più conduttrice, né naufraga (ruolo che l’ha fatta penare), bensì opinionista e guida morale per Veronica Gentili.
Un’isola che sa di casa
«Non sarò cattiva», dice a Verissimo, «ma se serve bacchetto». Simona promette di essere un punto di riferimento, pronta a offrire il suo sostegno alla giovane collega in questa avventura tropicale. Un ritorno all’Isola che, come lei stessa ammette, le ha dato tanto: «Ho fatto tutto lì. È casa.»
60 anni e non sentirli (se non per ballare meglio)
Simona ha da poco spento 60 candeline. «A 30 anni piangevo, oggi festeggio. Non mi sono mai sentita così in pace», confessa. Accanto a lei, i figli – «che amo più di ogni cosa» – e il marito Giovanni Terzi, con cui ha coronato il sogno d’amore dopo anni di convivenza. Un’unione solida, fatta di complicità, progetti condivisi e una famiglia allargata che funziona. «Non pensavo mi sarei mai risposata», ammette, «ma Giovanni è stato convincente. È stato bello così.»
Carriera articolata
«Ottanta programmi, non perché sono incostante, ma perché amo le sfide», spiega la Ventura. Ogni trasmissione, ogni esperienza, anche le più dure, le ha insegnato qualcosa. Non rimpiange nulla: «Ho vissuto tutto, e il pubblico mi ha sempre sostenuta. È la mia costante». Dai reality alle serate di gala, dalle sfide in diretta ai colpi di scena della vita privata, Simona ha sempre trovato il modo di rialzarsi. E lo ha fatto con stile.
Quando la vita bussa forte: il caso Niccolò
Tra i momenti più delicati, l’aggressione al figlio Niccolò: «Un’esperienza che mi ha cambiata. Ho capito che dovevo recuperare tempo perso e che nulla è più importante dei propri cari.» Da quel momento, Simona ha scelto di vivere con più consapevolezza, lasciando andare ciò che non conta.
L’ex Bettarini: tra “alti e bassi”, ma sempre genitori
Con l’ex marito Stefano Bettarini, padre dei suoi figli, i rapporti sono “altalenanti”. «Ci sono stati momenti difficili, ma il rispetto resta. È il padre dei miei figli, e tanto basta.» Simona sa distinguere l’amore finito dalla famiglia che resta: un equilibrio raro, che dimostra maturità e affetto autentico. Simona è molto più di una conduttrice: è una donna che ha attraversato la tempesta, ha navigato in mari agitati e ora si gode il sole. Con grinta, eleganza e tanta, tantissima autoironia. L’Isola dei Famosi si preannuncia un successo anche grazie alla sua presenza. E come sempre, sarà lei a fare la differenza… anche se questa volta non dovrà tuffarsi.
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Televisione
Ballando con le stelle 2025, trionfa Andrea Delogu con Nikita Perotti. Terzo posto per Barbara D’Urso tra le frecciate di Selvaggia
La finalissima di Ballando con le stelle 2025 si chiude con la vittoria di Andrea Delogu e del maestro Nikita Perotti, premiati dal televoto dopo un “ring” a sorpresa contro Francesca Fialdini e Giovanni Pernice. Terzo posto ex aequo per Barbara D’Urso e Fabio Fognini. A rubare la scena è però l’ennesima stoccata di Selvaggia Lucarelli, che liquida l’esibizione di D’Urso come “una cosa già vista” e ironizza: “Mancava solo la pizza e la Vespa, un po’ un reel sull’Italia”.
Ballando con le stelle 2025 ha la sua regina. Andrea Delogu, in coppia con il maestro Nikita Perotti, ha vinto l’edizione di quest’anno con il 55% delle preferenze al televoto finale. Una vittoria costruita settimana dopo settimana e sigillata in una serata lunga, movimentata e tutt’altro che scontata, dove il ballo si è intrecciato con rivalità, frecciate e dinamiche da vero show del sabato sera.
Il trionfo di Andrea Delogu e il “grazie” alla famiglia
La finale si è decisa nel testa a testa conclusivo tra Andrea Delogu con Nikita Perotti e Francesca Fialdini con Giovanni Pernice. Un “ring” finale giocato su performance a sorpresa, senza sapere in anticipo lo stile del ballo, con i voti della giuria e dei tribuni del popolo espressi in segreto. Alla fine, a spuntarla è stata Delogu, che alzando la coppa ha dedicato il successo al suo partner e alla famiglia: «Siete stati una cosa meravigliosa nella mia vita, grazie al mio maestro Nikita che è incredibile. Questo va direttamente a casa di mio padre». Un modo semplice e diretto per chiudere un percorso che l’ha vista protagonista assoluta.
La corsa al podio: eliminazioni, sorprese e incroci
La serata si è aperta con la prima manche che ha portato tutte le coppie in pista. Martina Colombari, Filippo Magnini e Rosa Chemical hanno chiuso al quinto posto ex aequo, lasciando a contendersi il podio Delogu, Fialdini, Barbara D’Urso e Fabio Fognini. Forte del primo posto conquistato nella fase iniziale, Francesca Fialdini ha potuto scegliere il rivale per la successiva sfida diretta e ha indicato Fognini e Giada Lini: una scelta che si è rivelata vincente, perché l’ex tennista è stato eliminato proprio contro di lei, fermandosi al terzo posto.
La seconda sfida ha visto invece opposte Barbara D’Urso e Andrea Delogu. Il televoto ha premiato ancora una volta la conduttrice di Raiuno, che ha ottenuto il 69% delle preferenze, spedendo D’Urso al terzo posto ex aequo con Fabio Fognini e guadagnandosi l’accesso al duello finale.
Lucarelli vs D’Urso, l’ultimo round a colpi di sarcasmo
Impossibile parlare della finale senza citare l’ennesimo confronto, mai esploso del tutto ma sempre in agguato, tra Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli. La giurata, fedele al suo ruolo di “voce fuori dal coro”, ha commentato l’esibizione di Barbara con parole al vetriolo: «Rosa era molto più brava, voi… era una cosa già vista», ha detto, sottolineando come, secondo lei, la conduttrice avrebbe proposto sempre lo stesso tipo di performance. Poi è arrivata la stoccata che ha fatto il giro dei social: «Avete fatto sempre cose simili, mancava solo la pizza e la Vespa, un po’ un reel sull’Italia».
A fine gara, quando Fabio Canino ha provato a strappare alle due un momento “tenero” sul podio, Barbara ha tagliato corto: «Non riesco a essere finta», ha risposto, glissando ogni tentativo di riconciliazione. Lucarelli ha chiuso con un’altra frase destinata a restare: «Io una cosa la voglio dire: questo terzo posto ve lo siete proprio meritato». Sipario calato, ma distanza intatta: “nemiche” come prima.
Una finale lenta ma densa di tensione televisiva
La finale 2025 di Ballando non passerà alla storia per i grandi colpi di scena, ma piuttosto per una tensione sotterranea che ha attraversato tutta la serata. Tra televoti, sfide incrociate e giudizi al vetriolo, il vero filo rosso è stato il modo in cui i protagonisti hanno gestito la pressione. Delogu e Fialdini hanno incarnato il lato più competitivo e tecnico del programma; D’Urso e Fognini quello più narrativo, fatto di curiosità e aspettative del pubblico.
Alla fine, il verdetto ha premiato la costanza, il lavoro di coppia e la capacità di trasformarsi in pista. Andrea Delogu e Nikita Perotti si godono il trionfo, Francesca Fialdini l’onore di un secondo posto di peso, Barbara D’Urso e Fabio Fognini un terzo gradino che, complice la miccia accesa da Selvaggia Lucarelli, vale molto più di una semplice coppa.
Televisione
Un 2025 da urlo: un anno rivelatore per il network LaC che conquista 100 milioni di visualizzazioni
I numeri, però, contano solo se accompagnati da una responsabilità editoriale chiara. Ed è così che ci avviamo al 2026: con nuove sfide, nuovi format, nuovi modelli informativi. Continuando a essere una voce indipendente
Il 2025 è stato l’anno del nostro network.
Un anno in cui un modello di informazione ha dimostrato, nei fatti, di saper coniugare autorevolezza e prossimità, rigore e ascolto. Lo hanno testimoniato le voci che sono passate dai nostri microfoni: imprenditori, magistrati, rappresentanti delle istituzioni, del mondo ecclesiale. Ma soprattutto lo hanno testimoniato i cittadini comuni, che hanno trovato nelle nostre testate un luogo reale, non retorico, dove poter raccontare bisogni, ingiustizie, speranze.
Un riconoscimento che si è tradotto anche nei numeri: un boom di visualizzazioni che ha reso LaC il primo network nell’arco delle ventiquattro ore. Sono 100 milioni le visualizzazioni del 2025 su tutte le testate editoriali del Gruppo.
Ma i numeri, da soli, non bastano. Contano solo se accompagnati da una responsabilità editoriale chiara.
Ed è questa responsabilità che ci accompagna nel 2026. Un anno che si apre con nuove sfide, nuovi format, nuovi modelli informativi. In un tempo in cui l’editoria cambia rapidamente e lo Stato arretra sempre più nel sostegno all’informazione libera e indipendente, fare informazione diventa un atto di coraggio. Richiede scelte nette, sacrifici, visione. Richiede di non essere mai megafono del potere né strumento di parte, ma spazio di equilibrio tra istituzioni e cittadini, tra denuncia e proposta, tra cronaca e futuro.
Noi andremo avanti così. Abbiamo alle spalle un gruppo editoriale di primaria importanza nazionale. E questa è una garanzia per tutti noi, per i nostri lettori, per la libertà delle nostre testate nazionali, regionali e locali.
Televisione
Amadeus verso un ritorno in Rai? L’aria al Nove si fa pesante e il conduttore potrebbe rientrare dopo l’addio milionario
Il futuro di Amadeus sembra sempre meno legato al Nove. L’ipotesi del rientro a Viale Mazzini guadagna terreno: tra format musicali, access estivi e il post-Conti a Sanremo, la tv pubblica potrebbe tornare a corteggiarlo. Resta il nodo del clamoroso divorzio di un anno fa.
Il passaggio di Amadeus a Warner Bros Discovery doveva essere il colpo del decennio. Ma i numeri raccontano altro: il conduttore non è riuscito a spostare il “suo” pubblico, quello che per cinque Festival di Sanremo lo aveva seguito ovunque. Al Nove gli ascolti restano tiepidi, il traino non decolla e la rete non guadagna la centralità attesa. Una situazione che, a pochi mesi dal debutto, sta alimentando una domanda sempre più insistente: Amadeus tornerà in Rai?
La Rai osserva, De Martino corre, Scotti domina
Negli spazi che un tempo erano segnati dal marchio Amadeus, ora a brillare è Stefano De Martino. Affari tuoi è saldamente suo e l’access lo vede volare, mentre Gerry Scotti, con La Ruota della Fortuna, continua a macinare ascolti dall’altra parte della barricata. Il risultato? Il conduttore che sembrava irraggiungibile ora rincorre due concorrenti che non sbagliano un colpo. E alla Rai qualcuno si chiede se non sia il momento di riaprire le porte.
Quel contratto rifiutato e il nodo “Canossa”
Il vero ostacolo non è creativo, ma politico. Prima di andarsene, la Rai aveva offerto ad Amadeus un contratto sontuoso: rinnovo, struttura dedicata alla creazione di nuovi format, centralità totale nei palinsesti. Rifiutò tutto per approdare a Discovery. Per tornare in Rai, dicono fonti interne, servirebbe “passare da Canossa”, almeno simbolicamente: una mossa di umiltà per ricucire lo strappo.
Mirror, un nuovo access e il dopo-Conti
Ma cosa farebbe Amadeus in Rai? I progetti non mancano. In cima alla lista c’è Mirror (titolo provvisorio), un programma musicale che strizza l’occhio alle storiche Serate d’onore di Pippo Baudo e che potrebbe debuttare con l’amico Fiorello in apertura. Poi un nuovo access estivo da testare su Rai1, un game show pensato come alternativa alla corazzata Affari tuoi. E soprattutto c’è una poltrona che nel 2026 diventerà bollente: il dopo-Conti al Festival di Sanremo. Se la Rai volesse davvero il rientro del suo ex uomo di punta, quello sarebbe il terreno perfetto.
Per ora è solo un sussurro nei corridoi, ma cresce. Perché il Nove non basta, e la Rai aspetta il momento giusto per bussare di nuovo.
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