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Televisione

Domenica In con ospite Teo Mammucari è come la vita: si ride e si piange…

Doveva essere una giornata spensierata al luna park. Invece per un piccolo Teo Mammucari, la corsa sulle giostre si trasformò in un brusco atterraggio… in collegio. Ospite di Domenica In, il conduttore ha raccontato a Mara Venier uno degli episodi più traumatici della sua infanzia

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    Dal Luna Park al collegio: altro che zucchero filato… così inizia il racconto del popolare e tagliente conduttore romano: “Mia madre mi disse che andavamo al luna park e invece mi lasciò lì”. Un racconto toccante, arricchito dalla confessione del terrore provato nei confronti delle suore che lo hanno cresciuto: “Mi picchiavano, ne ho ancora paura oggi”.

    Cuore di papà: lacrime in diretta per la figlia Julia

    Ma se i ricordi del passato hanno fatto tremare la voce di Mammucari, è parlando del presente – e in particolare di sua figlia Julia – che le emozioni sono esplose. Quando Mara gli ha chiesto quale fosse stato il giorno più bello della sua vita, la risposta è arrivata con un nodo alla gola: “La nascita di mia figlia”. Le lacrime hanno preso il sopravvento, regalando al pubblico uno dei momenti più veri della puntata. Mara Venier, da perfetta padrona di casa, ha lasciato la sedia per abbracciarlo, dicendo: “Quello è il giorno più felice della vita, tutto il resto viene dopo”.

    Fagnani, Belve e… le suore buone

    Non poteva mancare un pizzico di sarcasmo made in Teo. Prima di lasciare lo studio, ha risposto con leggerezza a una domanda sulla sua intervista mai trasmessa a Belve con Francesca Fagnani. Nessuna polemica, solo un colpo di classe condito con umorismo: “Francesca è una suora buona”. E poi la chiosa zen: “Nella nostra carriera ci sono momenti belli e brutti. Gli inciampi fanno parte del gioco”.

    L’uomo che fa ridere con le lacrime

    Insomma, Teo Mammucari ha offerto al pubblico una versione inedita e sorprendente di sé: meno cinico, più profondo. Tra racconti duri, affetto paterno e battute che non mancano mai, ha saputo mostrare tutte le sfumature del suo carattere. Da “bastian contrario” della TV a papà dal cuore tenero, passando per battute sulle suore: è il Teo che non ti aspetti, ma che forse volevi conoscere da tempo.

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      Televisione

      Sigfrido Ranucci: “Non voglio che ritirino le querele, voglio vincere sul campo”. Report riparte con nuove inchieste scomode

      Ranucci risponde alle querele e rilancia: “Se un politico denuncia un giornalista sapendo che dice il vero, deve pagare”. La prima puntata tocca temi sensibili: dai fondi al ministero di Lollobrigida alle ombre sui finanziamenti internazionali anti-Ue.

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      Sigfrido Ranucci

        «Io non voglio che ritirino le querele contro di me, voglio vincere sul campo. Però, se un politico denuncia un giornalista sapendo che quello che ha detto è vero, deve pagare. E paghi anche salato». Così Sigfrido Ranucci alla vigilia del ritorno di Report, intervenendo all’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati. Parole dure, arrivate a pochi giorni dall’attentato che ha distrutto le auto sue e della figlia, dopo l’esplosione di un ordigno davanti alla sua abitazione. Ma il conduttore non arretra e prepara una nuova stagione che si annuncia infuocata.

        Inchieste scomode per il governo

        La prima puntata di Report, in onda domenica sera su Rai 3, affronterà temi che, con ogni probabilità, faranno discutere Palazzo Chigi. Tra questi, un’inchiesta sul Ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, e su un finanziamento da 120 mila euro destinato a una società con appena 100 euro di capitale sociale, incaricata di promuovere la Sagra del fungo porcino a Lariano.
        Secondo il servizio firmato da Andrea Tornago, a suggerire il nome della società sarebbe stata un’associazione locale con esponenti vicini a Fratelli d’Italia. Ranucci promette anche un’indagine sui legami internazionali tra fondazioni conservatrici americane e movimenti anti-europei, con riferimenti indiretti anche alla premier Giorgia Meloni.

        Tra querele, sanzioni e pressioni

        Non solo politica. Report affronterà anche la vicenda della sanzione da 150 mila euro inflitta dal Garante della Privacy per la messa in onda di un audio tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Su questo punto, Ranucci ha già denunciato un clima ostile verso la libertà di stampa: “C’è chi tenta di armare le Autorità contro i giornalisti”, aveva detto.
        La replica di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere: il senatore Costanzo Della Porta ha definito le sue parole “bizzarre”. Ma Ranucci, ancora una volta, non arretra: il giornalismo d’inchiesta — dice — “si fa sul campo, non nei tribunali”.

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          Televisione

          Fabio Fazio: “Puniti in Rai, accolti sul Nove. La tv è cambiata per sempre e non ha più senso misurare gli ascolti”

          “Dopo Rai1 siamo stati puniti e messi su Rai2, poi puniti di nuovo e mandati su Rai3, per fortuna poi accolti sul Nove”, scherza Fazio. Con lui Luciana Littizzetto: “La nostra trasmissione è come un ramen, c’è dentro tutto”. Entrambi riflettono sul cambiamento della tv italiana: “Oggi è impossibile misurare come un tempo l’affetto del pubblico”.

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            Fabio Fazio torna a parlare del suo lungo viaggio televisivo e lo fa con la consueta ironia, ma anche con un pizzico di nostalgia. Sul palco del Festival dello Spettacolo di Tv Sorrisi e Canzoni, a Milano, il conduttore ha ripercorso la storia di Che tempo che fa, il programma che guida da oltre vent’anni e che nel 2023 è approdato sul Nove, dopo l’addio alla Rai.

            “Dopo Rai1 siamo stati puniti e messi su Rai2, poi puniti di nuovo e mandati su Rai3, e infine — per fortuna — accolti sul Nove”, ha detto sorridendo. “Il successo sul canale di Warner Bros. Discovery era impensabile e siamo grati al pubblico, perché nessuno poteva prevederlo”.

            Il conduttore ha sottolineato quanto sia cambiato il modo di guardare la televisione: “Il pubblico è affezionato, ma abituarsi ad andare da un canale all’altro non è facile. Oggi la domenica c’è una quantità enorme di programmi e le prime serate che iniziano alle 22 hanno sconvolto tutto. Non ha più senso misurare gli ascolti come si faceva un tempo”.

            Al suo fianco, Luciana Littizzetto, che da ventidue anni è la sua spalla inseparabile. “Luciana è il punto di forza del programma — ha detto Fazio —. È l’unica comica italiana che fa mezz’ora di monologo a settimana da oltre vent’anni. Nessuno ha questa potenza”.

            La replica di lei non si è fatta attendere, con la solita ironia: “Lui parte e fa cinque ore di diretta, come Milly Carlucci e Sanremo. La nostra trasmissione è come un ramen: dentro c’è di tutto. Fabio cambia registro continuamente e non si ripete mai”.

            Fazio ha poi ricordato gli esordi di Che tempo che fa: “L’idea delle grandi biografie del Novecento si è esaurita. È cambiata la fruizione, oggi la tv è dominata dai format. Raccontare il Paese attraverso la televisione è diventato complicato”.

            E conclude con una riflessione amara: “Un tempo erano i volti a creare l’affezione del pubblico. Oggi ce ne sono sessanta di talk show, quando abbiamo iniziato eravamo gli unici. Restare originali è la sfida più difficile di tutte”.

            Parole accolte da un lungo applauso, mentre la Littizzetto aggiunge un’ultima frecciata: “Far cominciare la prima serata alle 22 è cecità. Significa non rispettare lo spettatore: la gente il giorno dopo va a lavorare”.

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              Televisione

              Massimo Cacciari si sposa a 81 anni con Chiara Patriarca: “Lei è simpatica e sa tenergli testa”

              Pubblicate le affissioni nei Comuni di Venezia e Milano: Massimo Cacciari, 81 anni, si prepara a sposare Chiara Patriarca, architetta e cuoca appassionata. I due convivono dai tempi del Covid. “È simpatica, ironica e riesce a tenergli testa”, raccontano gli amici del filosofo, da sempre riservato sulla vita privata.

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                Massimo Cacciari si sposa. A 81 anni il filosofo veneziano, ex sindaco della città lagunare e tra le voci più autorevoli del pensiero contemporaneo italiano, ha deciso di convolare a nozze con la sua compagna, Chiara Patriarca, 52 anni. La notizia arriva dalle pubblicazioni di matrimonio affisse agli albi di Venezia e Milano, dove si legge: “Sposo: Massimo Cacciari, nato a Venezia il 5 giugno 1944. Sposa: Chiara Patriarca, nata a Trieste il 30 settembre 1973”.

                Le nozze si terranno a Milano, anche se la data e la sede restano top secret. L’amore tra i due sarebbe nato proprio a Venezia, ma da tempo la coppia vive insieme nella zona dei Navigli, dove Cacciari si è trasferito stabilmente. “Non era mai successo che Massimo decidesse di abitare nella stessa casa con una donna — raccontano gli amici al Gazzettino —. La convivenza con Chiara va avanti dai tempi del Covid e sembra andare a meraviglia. Lei è simpatica, brillante, e sa tenergli testa, non solo sul piano intellettuale ma anche su quello caratteriale”.

                Chiara Patriarca è una professionista riservata, di origini triestine, con una passione per la cucina e la creatività. Sul suo profilo social compaiono ricette, piatti colorati e citazioni filosofiche, spesso accostate alle apparizioni televisive del futuro marito, ospite fisso della trasmissione Otto e mezzo condotta da Lilli Gruber. In uno dei post campeggia la frase: “Il paradosso dei cuori grandi è che per riempirli bastano le piccole cose”.

                Sorridente e ironica, Chiara alterna foto di torte e pasta di piselli a meme spiritosi come “Mi dispiace che tu mi abbia fatto arrabbiare”. Segno di un carattere vivace, capace di bilanciare il rigore e la profondità di Cacciari.

                Dopo una vita dedicata alla filosofia, alla politica e all’insegnamento, l’ex sindaco di Venezia sembra aver trovato una serenità domestica che non aveva mai conosciuto. “È una relazione solida, costruita sul rispetto e sull’intesa — dicono gli amici —. E poi, diciamolo: se qualcuno riesce a tener testa a Cacciari, merita un applauso”.

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