Televisione
Nei panni di un prete, il ritorno di Alessandro Preziosi in tv
Dopo l’anteprima mondiale al Festival di Venezia, è arrivata sulla Rai. Ieri sera la prima parte e stasera la seconda. Parliamo di “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, la miniserie evento diretta da Sergio Rubini, (al suo esordio registico in un progetto seriale per il piccolo schermo) che, attraverso il giovane volto di Leonardo Maltese, racconta uno sguardo inedito del grande poeta, filosofo e pensatore politico, universalmente riconosciuto come uno dei massimi esponenti della cultura italiana di sempre. Nel cast c’è anche Alessandro Preziosi, in abito talare.

Da ieri sera Alessandro Preziosi è tornato a frequentare i salotti degli italiani con la miniserie dedicata al sommo Leopardi su Rai1. Nei panni di scena di un sacerdote che non può dare degna sepoltura a quel «sobillatore e ateo di Leopardi», come racconta l’attore. Un ritorno che il pubblico ha mostrato di gradire. Ai tempi del suo successo con Rivombrosa, disse: “Non sarà la bellezza, ma l’espressività, a rendermi giovane per sempre”. Aveva ragione: ora che ha 51 anni può dire a ragion veduta che «anche se nel mentre ho perfezionato questa mia intuizione: sono i pensieri, ancora più dell’espressività, a mantenerti ragazzo».
Un varietà di location per i ciak
Girata tra la natìa Recanati, le Marche, Bari e la Puglia, ma anche a Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna, la mini-serie mette al centro del racconto le palpitazioni del cuore di Giacomo, genio capace di incendiare con i suoi versi non soltanto le passioni amorose ma anche gli ideali politici. Poeta libero, avverso al compromesso, sfidò il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente stato italiano.
E’ la fede che attribuisce senso all’esistenza
L’attore (nativo di Napoli, 1973) ha sempre vissuto un rapporto forte con la fede: «Non me ne sono mai allontanato: sono sempre rimasto nel radar della religione. Sfrutto ogni occasione, libro, ruolo per indagare il senso dell’esistenza perché se è vero che la fede è una grazia, puoi riceverla solo nel momento in cui le fai spazio nella tua vita. Credere è un percorso».
Cuore partenopeo
Napoli è la sua città, che a volte sembra sempre lontana dai suoi pensieri e invece: «Amo così tanto Napoli che se non è lei a chiamarmi, io non la disturbo. Ho un rapporto molto intimo con la mia città, ma preferisco cantarmela e suonarmela da solo. Non amo parlare della mia vita privata: mi sembra un passatempo psicanalitico, che distoglie l’attenzione dagli argomenti davvero rilevanti».
Oggi si tende a psicanalizzare tutto
«Più che la fragilità che caratterizza questa nostra epoca, mi inquieta il fatto che siamo tutti in terapia: bambini, adolescenti, adulti. Una volta si era fragili ma si andava avanti, arrangiandosi. Ora si tende a risalire alle ragioni profonde, all’evento traumatizzante…». Per Alessandro Preziosi scavare non è sempre un bene. Anzi. «Se c’è una cosa che manca ai ragazzi è vivere la vita di slancio, sviluppando una dimestichezza agli imprevisti». Personalmente «se c’è una virtù che mi riconosco è il coraggio. Non ne ho altre».
Sex symbol… anche se lui non ha mai cavalcato quel ruolo
«Ero un ragazzo che non andava a teatro – racconta sul momento nel quale capì di voler fare l’attore – e che non ricordava nemmeno una poesia a memoria, non studiava pianoforte ma si prendeva i soldi delle lezioni… La verità è che è stata più una scelta emotiva: volevo trovare la mia strada nel mondo, senza seguire la via già tracciata dai miei, che erano avvocati. Desideravo dimostrare a me stesso che ero in grado di raccontare i miei sentimenti. Tra gli atti di coraggio ci fu anche aver rifiutato il sequel di Elisa di Rivombrosa per fare il Re Lear a teatro: poche centinaia di euro al giorno, tra diaria e paga, contro il cachet stellare della tv. Eppure rifarei la stessa scelta».
Dire “no” per evitare di cadere schiavo di un personaggio specifico
Una scelta obbligata per uscire dal ruolo di sex symbol: «Quante volte hanno cercato di imprigionarmi in un ruolo. Dopo Elisa di Rivombrosa arrivavano solo storie in costume, quando feci Maschi contro femmine tutti mi volevano sciupafemmine, poi dopo Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek solo ruoli gay. Dissi un sacco di no perché una volta che esaurisci un personaggio, devi passare ad altro.
Un padre non perfetto
Coi figli crede di aver trovare la dimensione corretta, almeno per lui: «Non vivendo sotto lo stesso tetto dei miei figli, ho saltato la dimensione del genitore: sono solo un padre. Questo mi ha permesso di modulare di volta in volta il mio rapporto con loro. All’inizio ho cercato di educarli: non mi sono posto come il confidente, ma ho mantenuto una certa distinzione dei ruoli. Della serie: ti dico questo perché sono tuo padre e credo in questi valori. Poi, quando sono cresciuti, ho cambiato passo: ho cercato il dialogo e l’ho trovato nel momento in cui ho buttato giù non il loro muro di omertà, ma il mio. Mi sono raccontato, mostrandomi per quello che ero, e questo ci ha avvicinato».
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Televisione
Aria di tregua tra Viale Mazzini e Cologno: si prepara l’incontro tra Giampaolo Rossi e Pier Silvio Berlusconi
Voci insistenti raccontano di un dialogo in corso tra l’ad della Rai, Giampaolo Rossi, e quello di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. Un incontro che, secondo molti a Viale Mazzini, sarebbe solo questione di tempo. Una “pace televisiva” che conviene a entrambi, tra incroci pubblicitari, nuovi equilibri editoriali e la necessità di fronteggiare lo strapotere delle piattaforme digitali.

A Viale Mazzini c’è chi ne parla come di un evento già scritto, solo da calendarizzare. L’incontro tra Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, e Pier Silvio Berlusconi, numero uno di Mediaset, potrebbe avvenire molto presto. Dopo anni di frecciate, concorrenza spietata e piccole guerre di palinsesto, i due poli storici della televisione italiana sembrano pronti ad aprire una fase di dialogo.
Un riavvicinamento che, secondo fonti interne, “conviene a tutti e due”. La Rai, alle prese con una complessa riorganizzazione e con l’esigenza di recuperare terreno sugli ascolti, vede in Mediaset un interlocutore con cui condividere strategie industriali comuni, almeno su alcuni fronti. Cologno Monzese, dal canto suo, sta puntando su un equilibrio più istituzionale e su un’immagine di solidità, dopo anni di televisione d’assalto.
Non si parla — almeno per ora — di alleanze operative o di progetti condivisi, ma di una tregua che metta fine alla logica del muro contro muro. In Rai, molti leggono questa possibile “pace” come un segnale di maturità del sistema televisivo italiano, chiamato a rinnovarsi di fronte alla concorrenza delle piattaforme globali: da Netflix ad Amazon, da Disney+ a TikTok, che rosicchiano quote di pubblico e di pubblicità.
Pier Silvio Berlusconi, negli ultimi mesi, ha più volte ribadito di voler costruire una Mediaset “moderna e meno divisiva”, puntando sulla qualità e sul rispetto reciproco tra competitor. Giampaolo Rossi, invece, ha ereditato una Rai complessa, dove i temi dell’efficienza, dell’indipendenza e della sostenibilità economica si intrecciano con quelli del servizio pubblico e della politica.
Un dialogo tra i due potrebbe aprire la strada a una nuova fase di equilibri tra le reti generaliste, in un contesto in cui la sfida non è più tra Rai e Mediaset, ma tra la televisione tradizionale e l’universo digitale.
Per ora, tutto resta sotto traccia. Ma nei corridoi di Viale Mazzini la scommessa è aperta: “Entro l’inverno Rossi e Berlusconi si incontreranno — dicono i più informati —. Non per allearsi, ma per parlarsi. Ed è già un piccolo, storico cambiamento”.
Televisione
Ballando con le Stelle, scintille dietro le quinte: Marcella Bella contro Barbara d’Urso
Il celebre dance show di Rai 1 è appena cominciato, ma già infiamma il gossip televisivo. La cantante siciliana sbotta nel backstage dopo le critiche dei giurati e lancia una frecciatina velenosa alla collega Barbara d’Urso.

Neanche il tempo di accendere i riflettori sulla nuova edizione di Ballando con le Stelle, e lo storico show del sabato sera di Rai 1 fa già discutere. Stavolta a infiammare il dietro le quinte non è una gara di danza, ma una frecciatina al veleno che ha come protagoniste due donne amatissime della televisione italiana: Marcella Bella e Barbara d’Urso.
La cantante catanese, visibilmente contrariata per i giudizi ricevuti dai giurati Selvaggia Lucarelli, Guillermo Mariotto e Fabio Canino, ha espresso il suo disappunto nel backstage, in un momento catturato dalle telecamere del programma Bar Centrale, condotto da Elisa Isoardi.
“Sempre con me ce l’hanno?!”
In un tono a metà tra l’ironia e l’esasperazione, Marcella Bella ha commentato le critiche ricevute, rivolgendosi indirettamente anche alla collega Barbara d’Urso, sua compagna d’avventura nel cast di quest’anno.
«Mi auguro solo che i giurati si spostino verso la signora d’Urso – ha detto la cantante – che lei è sempre così, tutta ferma. E smuovetela un po’! Cavolo, è napoletana questa qui! Ditele qualcosa che la faccia muovere. Sempre con me ce l’hanno?! Lei è sempre composta, ferma, non fa nulla. Certe volte mi viene voglia di pungerla, di darle un pizzicotto e dirle: “Ma sei viva, Barbara?”».
Un commento che, pur pronunciato in tono scherzoso, è suonato come una vera e propria provocazione, soprattutto considerando che la d’Urso è da poco rientrata sulle scene televisive dopo un periodo di pausa dalla TV italiana.
Il commento di Elisa Isoardi e la replica di Serena Bortone
Il filmato è andato in onda durante una puntata di Bar Centrale, e la padrona di casa Elisa Isoardi non ha perso l’occasione per ironizzare:
«Urca! Si può dire urca? Non male… secondo voi è vero che la d’Urso è troppo bloccata e non si infiamma?».
Una domanda che ha scatenato subito reazioni contrastanti in studio. La più netta è stata quella di Serena Bortone, che ha voluto spostare il dibattito su un piano di rispetto e solidarietà femminile:
«Io dico che sono per entrambe, ma non è bello guardare quello che fanno le altre colleghe. Dobbiamo sostenerci, non giudicarci. Parlare così delle altre donne è un segno di debolezza, oltre che di mancanza di sorellanza».
Parole che hanno raccolto il consenso del pubblico, riportando l’attenzione sulla necessità di non alimentare rivalità tra donne, specie in un contesto televisivo che spesso enfatizza i contrasti per ragioni di spettacolo.
Tensione tra giuria e concorrenti
Dietro la leggerezza del programma, però, il clima tra i concorrenti e la giuria sembra tutt’altro che sereno. Marcella Bella, che si è già distinta per il suo temperamento deciso, avrebbe confidato di sentirsi “il bersaglio preferito” dei giudici, in particolare di Fabio Canino, con cui ci sarebbero stati alcuni battibecchi anche fuori onda.
Secondo indiscrezioni trapelate dal dietro le quinte, lo stesso Canino avrebbe poi cercato di scusarsi pubblicamente con la cantante, ma lei, pur accettando il gesto, non avrebbe nascosto una certa freddezza.
La tensione, insomma, resta palpabile, anche se Milly Carlucci – da sempre maestra nel mantenere l’equilibrio nel suo show – avrebbe già invitato il cast a “concentrarsi sulla danza e lasciare le polemiche fuori dallo studio”.
Il valore dello spettacolo (e della leggerezza)
Ballando con le Stelle resta comunque uno dei programmi più longevi e amati della Rai, capace di mescolare talento, emozioni e inevitabili colpi di scena.
Le scintille tra Marcella Bella e Barbara d’Urso – vere o presunte – sono solo l’ultima dimostrazione di come lo show riesca a mantenere alta l’attenzione del pubblico, anche al di là della pista da ballo.
Resta da vedere se le due protagoniste riusciranno a chiarirsi o se questa “guerra di stile” continuerà nelle prossime puntate. Intanto, i social non perdonano: tra meme, clip e commenti, la polemica è già virale.
In fondo, come direbbe Milly Carlucci con il suo sorriso impeccabile, “Ballando è anche questo: passione, competizione e un pizzico di pepe in più”.
Televisione
Con la scusa del dentifricio, Barbareschi tentò di portarsi a letto la Venier
In un Sanremo di qualche anno fa, l’attore Luca Barbareschi cercò insistentemente di far cedere Mara Venier. Purtroppo per lui… l’esito fu negativo. Oggi i due lo ricordano divertiti in tv.

Quando sul piccolo schermo c’è Luca Barbareschi bisogna stare sempre attenti… perchè non sai mai dove vuole andare a parare. E cosa sia in grado di dire. Anche a Domenica In, in qualità di ospite, si è reso protagonista di un siparietto a luci rosse. Scioccando la quiete sonnacchiosa del post pranzo in famiglia dell’italiano medio, spaparanzato sul divano.
Provandoci ripetutamente, anche se gli è andata sempre male…
L’attore e regista, ospite nel salotto di Mara Venier, si è lasciato andare a una rivelazione quantomeno inaspettata sulla padrona di casa. Ammettendola con nonchalance di averla desiderata molto in passato, specialmente dal punto di vista sessuale. Barbareschi, infatti, ha ammesso che in passato ha desiderato andare a letto con Mara Venier e ci ha anche provato ripetutamente con la conduttrice veneziana che, però, gli avrebbe dato il due di picche.
Bussando alla sua porta in hotel a Sanremo
Barbareschi si abbandona sull’onda dei ricordi: “A Sanremo ho bussato tutta la notte alla sua porta”. Il riferimento era chiaro: voleva portarsi a letto Mara Venier durante un festival sanremese. Non pago, lo ha specificato successivamente, dopo che gli ospiti in studio gli hanno chiesto, come mai continuasse a bussare alla porta di Mara quella notte. Chiarendo, semmai qualcuno avesse dei dubbi in merito: “Volevo trom*arla”. Ecco… l’ha detto! Imbarazzo generale in studio, grasse risate nelle case degli italiani. E lo share s’impenna… meno sicuramente il livello del buon gusto in tv.
La triste scenetta, degna di un avanspettacolo di serie B
Mara: “Io e Luca abbiamo un passato di dentifrici”
Barbareschi: “A Sanremo ho bussato tutta la notte, ma non mi apriva”
Selvaggia Lucarelli: “Perché volevi il suo dentifricio?”
Barbareschi: “Ma no, volevo trom*are!”
E io pago…
La volgarità di Barbareschi, che solitamente ci tiene a fare la figura dell’elegantone intellettuale, ha lasciato tutti di stucco, sia gli altri ospiti in studio che la stessa “zia” Mara. Che ha reagito con una fragorosa risata e anche una bella dose di imbarazzo. Qualcuno potrebbe giustamente osservare che pagare il canone per sentire queste sciocchezze è davvero un insulto.
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