Connect with us

Televisione

Vince Lucilla Agosti. Polemiche per la chiusura anticipata e una finale caotica, ma i social incoronano il cast

Tagli frettolosi e dinamiche poco chiare affossano il format, ma il pubblico online elogia i protagonisti e sogna un ritorno in grande stile.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Nonostante i bassi ascolti che hanno portato alla chiusura anticipata, La Talpa si è guadagnata il cuore dei fan sui social. Durante la finale, andata in onda ieri sera con l’obiettivo di condensare tre episodi in uno, l’hashtag del programma è entrato nei trend topic di X, con migliaia di commenti da parte degli utenti. Tuttavia, il tentativo di ridurre il format ha generato più confusione che pathos, lasciando il pubblico perplesso.

    Le lamentele non sono mancate: «Con questi tagli non sto capendo nulla, va tutto veloce», ha scritto un utente, mentre altri hanno ironizzato sul ritmo serrato: «6.000 cambi d’abito della Leotta, 896 prove e zero eliminazioni. Tutto in 50 minuti». La compressione delle puntate ha compromesso il coinvolgimento del pubblico, annullando la suspense e rendendo incomprensibili le dinamiche del gioco.

    A salvare il programma dalle critiche più feroci è stato il cast, unanimemente elogiato per la sua autenticità e per l’intrattenimento che ha saputo regalare. «Era tanto tempo che non si vedeva un cast del genere in un reality», ha commentato un fan. Le dinamiche tra i concorrenti, tra litigi e strategie, hanno tenuto banco fino alla fine: «Lucilla era la talpa ma Marina si comportava da talpa, Egger faceva le sue eggerate, Veronica si lamentava sempre e Preti dilapidava il montepremi. Cast pazzesco, vi amo tutti».

    Non sono mancati appelli accorati per una seconda possibilità: «#LaTalpa è uno dei reality più belli mai esistiti, l’Italia evidentemente non è pronta per un format così intrigante. Meritiamo più puntate». Alcuni utenti hanno persino suggerito di utilizzare il cast de La Talpa per rinnovare altri reality come il Grande Fratello.

    Se da un lato il programma si chiude con un bilancio agrodolce, con ascolti non all’altezza delle aspettative, dall’altro emerge un dato chiaro: il potenziale di La Talpa e del suo cast resta alto. Ora non resta che vedere se i produttori raccoglieranno il messaggio lanciato dai social, che continuano a chiedere a gran voce una nuova stagione.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Televisione

      Con la scusa del dentifricio, Barbareschi tentò di portarsi a letto la Venier

      In un Sanremo di qualche anno fa, l’attore Luca Barbareschi cercò insistentemente di far cedere Mara Venier. Purtroppo per lui… l’esito fu negativo. Oggi i due lo ricordano divertiti in tv.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Quando sul piccolo schermo c’è Luca Barbareschi bisogna stare sempre attenti… perchè non sai mai dove vuole andare a parare. E cosa sia in grado di dire. Anche a Domenica In, in qualità di ospite, si è reso protagonista di un siparietto a luci rosse. Scioccando la quiete sonnacchiosa del post pranzo in famiglia dell’italiano medio, spaparanzato sul divano.

        Provandoci ripetutamente, anche se gli è andata sempre male…

        L’attore e regista, ospite nel salotto di Mara Venier, si è lasciato andare a una rivelazione quantomeno inaspettata sulla padrona di casa. Ammettendola con nonchalance di averla desiderata molto in passato, specialmente dal punto di vista sessuale. Barbareschi, infatti, ha ammesso che in passato ha desiderato andare a letto con Mara Venier e ci ha anche provato ripetutamente con la conduttrice veneziana che, però, gli avrebbe dato il due di picche.

        Bussando alla sua porta in hotel a Sanremo

        Barbareschi si abbandona sull’onda dei ricordi: “A Sanremo ho bussato tutta la notte alla sua porta”. Il riferimento era chiaro: voleva portarsi a letto Mara Venier durante un festival sanremese. Non pago, lo ha specificato successivamente, dopo che gli ospiti in studio gli hanno chiesto, come mai continuasse a bussare alla porta di Mara quella notte. Chiarendo, semmai qualcuno avesse dei dubbi in merito: “Volevo trom*arla”. Ecco… l’ha detto! Imbarazzo generale in studio, grasse risate nelle case degli italiani. E lo share s’impenna… meno sicuramente il livello del buon gusto in tv.

        La triste scenetta, degna di un avanspettacolo di serie B

        Mara: “Io e Luca abbiamo un passato di dentifrici”

        Barbareschi: “A Sanremo ho bussato tutta la notte, ma non mi apriva”

        Selvaggia Lucarelli: “Perché volevi il suo dentifricio?”

        Barbareschi: “Ma no, volevo trom*are!”

        E io pago…

        La volgarità di Barbareschi, che solitamente ci tiene a fare la figura dell’elegantone intellettuale, ha lasciato tutti di stucco, sia gli altri ospiti in studio che la stessa “zia” Mara. Che ha reagito con una fragorosa risata e anche una bella dose di imbarazzo. Qualcuno potrebbe giustamente osservare che pagare il canone per sentire queste sciocchezze è davvero un insulto.

          Continua a leggere

          Televisione

          Il contorno spettacolare: perché “La ruota della fortuna” è diventata la vera prima serata della tv italiana

          “La ruota della fortuna” contro “Affari tuoi” non è solo una sfida di ascolti, ma il segno di una mutazione televisiva. Quella fascia oraria, una volta considerata semplice anticamera del prime time, è diventata il suo cuore pulsante: più breve, più brillante, più redditizia. E il segreto è sempre lo stesso: il “contorno spettacolare”.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            È da quando è iniziato lo scontro tra La ruota della fortuna e Affari tuoi che si ha la sensazione di assistere a una prima serata anticipata. La fascia dell’access prime time, quella mezz’ora tra telegiornale e fiction, è ormai diventata il vero campo di battaglia della tv italiana. Non solo per la durata o per gli investimenti pubblicitari, ma perché in quell’intervallo si concentrano oggi creatività, ritmo e identità di rete.

            La ruota della fortuna, rilanciata da Gerry Scotti su Canale 5, ha riportato in auge il grande quiz popolare. Dopo il debutto su Odeon e il passaggio storico del 1989 con Mike Bongiorno, il format è stato aggiornato con una regia più dinamica, una scenografia luminosa e un’orchestra che accompagna i concorrenti come in un piccolo varietà. Lo chiamano “game show”, ma è ormai uno spettacolo completo, con la “ruota delle meraviglie” a fare da climax emotivo e un pubblico che partecipa come fosse in teatro.

            Il parallelo con Affari tuoi, condotto da Stefano De Martino su Rai 1, è inevitabile. Entrambi i programmi non si limitano al gioco, ma raccontano piccole storie, emozioni quotidiane, personaggi da romanzo popolare. È la tv che torna a essere racconto, quella che Mike Bongiorno chiamava “il contorno spettacolare”: non la domanda o la vincita, ma tutto ciò che accade intorno.

            Mike lo aveva capito prima di tutti, trasformando il format americano The $64,000 Question in Lascia o raddoppia?. Un quiz di mezz’ora divenne un evento serale, grazie alla capacità di dilatare il tempo e costruire un rituale collettivo.

            Oggi la lezione è la stessa. Scotti e De Martino portano avanti quella tradizione con nuovi mezzi, in diretta quotidiana e nell’era dei social, ma la formula vincente non è cambiata: rendere ogni concorrente un personaggio e ogni domanda una storia. È lì che si gioca, oggi, la vera prima serata.

              Continua a leggere

              Televisione

              Camila Raznovich: “C’è un’attitudine punitiva all’orgasmo. Non si parla mai degli organi sessuali come oggetto di piacere”

              Tra ironia e provocazione, Camila Raznovich racconta la sessualità senza veli e senza ipocrisie. Dalle molestie subite da bambina all’esperienza di MTV, fino al successo in Rai: “La mia carriera è nata per caso, con una buona dose di bluff e fortuna. Ma la verità è che sono egocentrica, e l’ho sempre saputo”.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                A più di vent’anni da Loveline, Camila Raznovich torna a parlare di sesso, ma questa volta dal palco del teatro Lirico di Milano. Con LoveLive, spettacolo-evento che debutta il 25 ottobre, la conduttrice di Kilimangiaro porta in scena un viaggio dentro i tabù più radicati della nostra cultura. “Viviamo in una società che ha un atteggiamento punitivo verso il piacere – racconta –. Si rifiuta ancora di parlare degli organi sessuali come oggetto di gioia, non di vergogna. E questo è il sintomo di una cultura che considera il sesso accettabile solo se finalizzato alla procreazione”.

                Accanto a lei, sul palco, il ginecologo e sessuologo Maurizio Bini, per discutere di ciò che molti evitano anche solo di nominare. “La masturbazione femminile è ancora un tabù assoluto. Quando la madre di un ragazzo trova la porta chiusa, ne va fiera. Se lo fa una ragazza, diventa una maniaca o una poveretta da curare”, spiega. “L’omosessualità maschile non è ancora accettata pienamente, e quella femminile viene liquidata come una fase passeggera. È un modo ipocrita per non affrontare la realtà”.

                Nel racconto non mancano riflessioni più dure: “Sono stata molestata quando avevo otto anni. A quei tempi era quasi normale. C’erano maniaci fuori da scuola o sul tram e nessuno diceva nulla. Oggi almeno si parla di più, ma il problema non è scomparso”.

                L’educazione sentimentale, secondo Camila, è la chiave per cambiare davvero: “Le famiglie non parlano di amore, parlano solo di precauzioni. Mettere una scatola di preservativi nella valigia dei figli non è educazione sessuale. Il risultato è che aumentano i femminicidi e diminuisce l’età di chi li commette. È l’effetto di un analfabetismo emotivo”.

                Nata da genitori cosmopoliti e cresciuta tra Milano, Londra e l’India, la Raznovich non ha mai avuto una vita ordinaria. “A Mtv ci arrivai per caso. Avevo diciannove anni, zero lauree e tanta cialtroneria. È stato un bluff durato trent’anni. Ma mi è andata bene”. Oggi, tra televisione, figli e meditazione, conserva la stessa franchezza di allora: “Non sono un esempio, ma non ho paura di parlare di piacere. Perché finché ci vergogneremo del corpo, non saremo mai davvero liberi”.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù