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Calcio

Claudio Ranieri lascia il calcio: “Una decisione dura e sofferta”

La sua carriera da allenatore è culminata con la storica vittoria della Premier League con il Leicester City uno dei risultati più sorprendenti nella storia del calcio. Ma anche portare il Cagliari in Serie A e poi la salvezza nel campionato di quest’anno, sono state due belle imprese

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    Negli anni precedenti della storica vittoria in Premier League con il Leicester City nel 2015-2016 Claudio Ranieri non se lo filava nessuno. O quasi. Poi elogi su elogi. Eppure Claudio Ranieri ha avuto una carriera brillante. All’estero ha guidato Atletico Madrid, Chelsea, Valencia, Monaco, Nantes, Fulham e Watford. E in Italia non è stato da meno: Juventus, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina e Sampdoria. L’allenatore del Cagliari ha annunciato il suo ritiro, mettendo fine a una carriera straordinaria che ha visto successi ovunque. Sia come giocatore che come tecnico. Certo la sua carriera da allenatore è culminata con la storica vittoria della Premier League con il Leicester City, uno dei risultati più sorprendenti nella storia del calcio. Ma anche portare il Cagliari in Serie A e poi la salvezza nel campionato di quest’anno sono state due belle imprese.

    Una carriera leggendaria su tutti i campi

    Ranieri ha reso noto il suo ritiro tramite un video messaggio sui social, dove ha dichiarato che dopo la promozione in Serie A e questa salvezza, ha deciso la cosa giusta da fare: lasciare il calcio adesso. Per lui non deve essere stato facile. Una decisione dura e sofferta. Ha deciso che preferisce andare via così sulla scia dell’entusiasmo della salvezza del Cagliari che magari farlo in un momento in cui le cose non vanno bene. Insomma voleva lasciare un bel ricordo alla sua gente. E d’altra parte cosa c’è di meglio per un allenatore come lui se non augurarsi di essere ricordato come una persona positiva?

    L’addio a Cagliari

    Cagliari ha avuto un posto speciale nel cuore di Ranieri, avendolo adottato già negli anni Ottanta durante la doppia promozione dalla Serie C alla Serie A. La recente salvezza in Serie A, ottenuta dopo una finale dei playoff di Serie B contro il Bari, ha segnato l’ultimo atto della sua carriera. Più che carriera si è trattato di un lungo viaggio che lo ha portato dal Vigor Lamezia nell’86-87 fino all’ultima soddisfazione con il Cagliari. Ranieri ha esplorato molte realtà calcistiche in Europa, come già riportato, allenando club come Atletico Madrid, Chelsea, Valencia, Monaco, Nantes, Fulham e Watford. In Italia ha guidato squadre prestigiose come Juventus, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina e Sampdoria.

    Eleganza e resilienza per un signore d’altri tempi

    Conosciuto per la sua eleganza e il suo stile signorile, Ranieri ha sempre mantenuto un atteggiamento positivo nonostante le sfide. Ha dovuto aspettare fino ai 64 anni per vincere il suo primo campionato, dimostrando una resilienza fuori dal comune. La vittoria con il Leicester City rimane uno dei momenti più iconici della sua carriera, sfidando ogni previsione e conquistando il titolo contro ogni aspettativa.

    Un addio memorabile

    L’addio di Ranieri segna la fine di un’era. La sua storia resterà per sempre legata alla favola del Leicester e alla sua capacità di trasformare squadre inaspettate in vincitrici. Anche se si ritira in Sardegna, la sua “isola che non c’è”, Sir Claudio rimarrà una figura indimenticabile nel mondo del calcio.

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      Odissea finita, Calafiori vola a Londra e rompe con Benedetta

      La vicenda tra il giocatore Calafiori, passato dal Bologna alla squadra londinese dell’Arsenal, e la sua ex fidanzata Benedetta Boeme mette in evidenza l’importanza di verificare l’autenticità delle informazioni sui social media, soprattutto quando si tratta di questioni personali e professionali di figure pubbliche.

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        Il difensore ex Bologna e nuovo acquisto della Nazionale, Riccardo Calafiori, è stato venduto alla squadra londinese dell’Arsenal per 50 milioni di euro. La cessione più remunerativa nella storia del club rossoblù. Il fatto è che oltre ad andarsene da Bologna Riccardino lascia anche la ragazza con cui stava dalla scorsa estate: Benedetta Boeme. Una delle tante stelline del web. Un amore durato solo un anno. O poco meno.

        Riccardo Calafiori e Benedetta Boeme un amore durato poco

        Le notizie sulla rottura tra Riccardo Calafiori e Benedetta Boeme hanno fatto il giro dei siti di gossip e sportivi, creando un intreccio di teorie che riguardano sia la vita privata che il futuro professionale del difensore romano.

        Una breve relazione tra baci spontanei e gaffe sui social

        Benedetta e Riccardo hanno iniziato la loro relazione la scorsa estate. Il loro amore è diventato virale a maggio quando Benedetta ha baciato Riccardo durante un’intervista post-partita, consolidando pubblicamente il loro legame. La loro storia è stata documentata sui social di Benedetta con foto di baci, abbracci e tatuaggi coordinati. Ma oggi tutte quelle immagini non ci sono più: sono state cancellate.

        Il messaggio social e la smentita

        Il punto di svolta è arrivato con la diffusione di un messaggio sui social, attribuito a Benedetta, che rivelava dettagli intimi sulla fine della loro relazione e sul futuro trasferimento di Calafiori all’Arsenal. Troppo presto per la tempistica del trasferimento. E forse anche per la tempistica del loro amore. Il messaggio, scritto in inglese, parlava della loro rottura a causa di un video virale su TikTok che mostrava Riccardo a una festa a Ibiza in atteggiamenti intimi con un’altra ragazza. Ma lei non ha alcun profilo su TikTok… così dice. E quindi?

        Una fake news da un profilo fake

        Nel messaggio che Benedetta ha postato su Instagram la giovane modella 27enne chiariva lo stato dell’arte della sua relazione ma smentiva categoricamente di avere un profilo su TikTok. “Mi trovo costretta a scrivere che non ho nessun profilo TikTok! Qualcuno si sta spacciando per me e sta scrivendo cose non vere! Questo è il mio unico profilo social. Io non ho mai parlato di nulla e mai lo farò“. Proseguiva chiedendo gentilmente a chiunque avesse aperto la finta pagina TikTok fingendosi lei, di chiudere immediatamente quel profilo per non essere costretta a passare alle vie legali.

        Il futuro calcistico di Calafiori

        Nonostante la confusione generata dal faldo messaggio alla fine Calafiori è passato all’Arsenal per davvero dopo una stagione impressionante con il Bologna e la partecipazione agli Europei 2024 con la Nazionale.

        Una significativa plusvalenza

        In questa vicenda di certo c’è che con Calafiori, acquistato dal Bologna per 4 milioni di euro più il 50% sulla futura rivendita, il club rossoblù incasserà circa 27 milioni di euro. E per il difensore è previsto un bell’aumento d stipendio. Passerà infatti dai 500mila euro guadagnati a Bologna ai 4 milioni più bonus (fino a 5 milioni) che percepirà con l’Arsenal.

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          Calcio

          Un rigore sbagliato che brucia dal 1994

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            «Nel ’94 sbagliò il rigore, al contrario di Grosso nel 2006». Sono le parole dal tono di bocciatura che l’ex allenatore Arrigo Sacchi pronuncia nei confronti di quel rigore maledetto. Aldo Serena, che anche lui fece parte della Nazionale, non ci sta e rimprovera al CT di allora l’atteggiamento poco elegante: «Baggio gli ha salvato la faccia e mai un ‘grazie’».

            Polemicamente parlando

            Botta e risposta velenoso tra l’ex tecnico Arrigo Sacchi e lo storico giocatore della nazionale azzurra Aldo Serena. Il motivo? Il cosiddetto Divin codino. L’interviste dell’ex commissario tecnico alla Gazzetta dello Sport ha il sapore di una telecronaca: «Roberto Baggio va sul dischetto, calcia alle stelle, il Brasile vince il Mondiale e la mia Italia deve accontentarsi del secondo posto». Parole pronunciate in occasione del trentennale del Mondiale Usa ’94. Aldo Serena, però, si pronuncia con un tweet a favore del compagno di squadra: «Baggio gli salvò la faccia».

            Così si pronuncò Sacchi

            «Il fatto è che alla finale con il Brasile ci arrivammo in condizioni difficili. Fisicamente eravamo cotti, i giocatori non avevano più muscoli nelle gambe. Nei giorni precedenti non ci allenammo. Tutta colpa della prima parte del torneo giocata sulla costa est degli Stati Uniti. Caldo afoso, umidità al cento per cento, temperatura mai sotto i trenta gradi, si doveva dormire con l’aria condizionata».

            Quel rigore che ancora non lo fa dormire

            Il rigore sbagliato da Baggio nella finale contro il Brasile non si può dimenticare, così come la forza del numero 10 che, comunque, trascinò gli azzurri fino al match contro il Brasile. «Visti i recenti risultati della nazionale azzurra, dico con forza che il nostro secondo posto al Mondiale del 1994 dovrebbe renderci ancora più orgogliosi di quella squadra».

            La frase incriminata

            Poi arriva la stoccata di Arrigo, una delle sue classiche: «La differenza tra la mia Italia del 1994 e l’Italia di Lippi del 2006 che ha vinto il titolo è in un rigore: Roberto Baggio lo sbaglia, Fabio Grosso lo segna». Una frase criticata aspramente da Aldo Serena con un tweet: secondo il suo parere nessuna riconoscenza e alibi che non rispecchiano minimamente la realtà.

            Aldone non ci sta

            Aldo Serena, oggi commentatore tv, affida a X la sua personale cririca nei confronti di Sacchi: «Con tutto il rispetto, con tutto il rispetto dovuto, non si possono leggere queste cose. Gioco difensivo e modesto (quello da lui sempre criticato). Roberto Baggio che dopo l’umiliazione contro la Norvegia gli salva la faccia con la sua fantasia e nessun cenno di ringraziamento».

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              Sono i campionati europei dei portieri pararigori!

              Gli eroi silenziosi degli Europei: i portieri Nel bene e nel male, sono loro a fare la differenza. In questo Europeo, finora, nel bene: poche papere, tanti miracoli.

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                I protagonisti di questo Europeo sono senza dubbio i portieri. Le loro parate spettacolari hanno deciso molte sfide, soprattutto ai rigori. L’evoluzione del ruolo del portiere passa attraverso vecchi trucchi e nuove tecniche, distinguendo gli eroi di ieri da quelli di oggi.

                Due giorni fa, Jordan Pickford, portiere dell’Inghilterra, ha neutralizzato il tiro di Akanji grazie a un promemoria plastificato sulla sua borraccia, che riportava accanto al nome del difensore del Manchester City la dicitura “Dive Left”. Pickford si è tuffato a sinistra, parando il rigore e risultando decisivo per la vittoria. Anche Mike Maignan, il portiere del Milan e della Francia, aveva un promemoria per i rigori, ma alla fine è stato l’errore di Felix a decidere la partita, con il pallone che ha colpito il palo.

                Diogo Costa, portiere del Portogallo, ha brillato nel turno precedente respingendo tre rigori su tre contro la Slovenia, un record europeo. Pickford, Sommer, Maignan e Oblak hanno eseguito sulla linea di porta il “balletto del pavone”, allargando le braccia per confondere gli avversari.

                Massimo Battara, ex allenatore dei portieri della Nazionale italiana, spiega: “Ogni portiere ha il suo rituale, ma oggi è fondamentale arrivare informati sulle caratteristiche dei rigoristi.” È anche grazie a lui che Donnarumma, nella magica notte di Wembley del 2021, parò i rigori che ci incoronarono campioni d’Europa: “Dalla panchina feci a Gigio dei segnali cromatici con le pettorine per indicare il lato dove tuffarsi.” Fu un trionfo indimenticabile, ormai solo un bel ricordo lontano.

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