Tennis
Storico Sinner: battuto Alcaraz in quattro set, Jannik vince Wimbledon e riscrive la storia del tennis italiano
Il campione altoatesino si prende la rivincita su Alcaraz dopo la sconfitta al Roland Garros: trionfa sull’erba londinese e diventa il primo italiano a conquistare Wimbledon. In tribuna l’abbraccio con il team, il bacio ai genitori e il saluto alla principessa Kate.

Londra – Jannik Sinner ce l’ha fatta. Il ragazzo dai capelli rossi che viene da San Candido è entrato nella leggenda dello sport italiano, alzando al cielo il trofeo più iconico e prestigioso del tennis mondiale: la coppa di Wimbledon. Sul centrale dell’All England Club, gremito fino all’ultimo posto, ha battuto il numero due del mondo, Carlos Alcaraz, in quattro set con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4, 6-4. È un risultato che risuona come un boato non solo per la portata sportiva, ma anche per il carico simbolico che porta con sé: mai un tennista italiano aveva vinto il torneo di Wimbledon. Mai, prima di oggi.
La finale è stata all’altezza dell’occasione. Un duello teso, fisico, spettacolare. Una vera rivincita dopo la semifinale persa a Parigi solo un mese fa. Ma stavolta Sinner è stato perfetto: solido, intelligente, glaciale nei momenti decisivi. Dopo aver perso il primo set 6-4, ha saputo cambiare marcia e piazzare tre parziali consecutivi fotocopia, 6-4, 6-4, 6-4, lasciando pochi margini all’estro del suo avversario.
Il match è stato un condensato di intensità ed eleganza, con lunghi scambi, palle corte chirurgiche e vincenti a tutto braccio. Alcaraz ha provato a spingere, a rompere il ritmo, ma Sinner ha risposto con una tenuta mentale da veterano. A soli 23 anni, Jannik si è dimostrato un campione maturo, in grado di reggere la pressione e di farlo nel tempio sacro del tennis mondiale.
Appena l’ultimo punto è scivolato via, Sinner si è lasciato andare a una gioia composta ma incontenibile. Ha alzato le braccia al cielo, poi ha corso verso la tribuna del suo team. Prima l’abbraccio con gli allenatori Darren Cahill e Simone Vagnozzi, poi la stretta commossa con Umberto Ferrara e il preparatore fisico Giacomo Vittur. Emozionato e sorridente, Jannik ha quindi raggiunto i genitori per un tenero bacio e un abbraccio che racchiudeva anni di sacrifici. Subito dopo, un cenno amichevole e riconoscente al cantante Seal, spesso presente ai suoi match, e infine il momento più solenne: la consegna del trofeo dalle mani della principessa Kate Middleton.
È il quarto Slam in carriera per Sinner, dopo l’Australian Open vinto all’inizio di quest’anno e i due US Open del 2022 e 2023. Ma questo di Wimbledon ha un sapore speciale: è l’incoronazione definitiva del suo talento, un sigillo storico che lo proietta in una dimensione ancora più alta. Con questo trionfo Sinner rafforza il suo ruolo di numero 1 del ranking ATP, diventando il simbolo di una generazione nuova, capace di spezzare l’egemonia di Djokovic, Nadal e Federer e di scrivere capitoli nuovi per l’Italia del tennis.
«È un sogno che si realizza. Vincere qui, a Wimbledon, è qualcosa che porterò con me per tutta la vita», ha detto Sinner con la voce ancora incrinata dall’emozione. «Ringrazio il mio team, la mia famiglia, i tifosi che mi hanno sostenuto ovunque. Questo trofeo è anche vostro.»
Da oggi, Wimbledon non è più solo il giardino dei britannici o la fortezza dei Fab Three. È anche il posto in cui un ragazzo italiano ha fatto la storia, insegnando a tutti come si può vincere con grazia, determinazione e umiltà.
Jannik Sinner è il re dell’erba. E lo sport italiano ha un nuovo campione immortale.
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Tennis
Adriano Panatta e la confessione su Mita Medici: «Scappai con la Bertè, me ne vergogno ancora oggi»
Dall’infanzia al Parioli ai successi con la maglietta rossa contro Pinochet, Panatta ripercorre la sua storia tra sport, politica, musica e amori: «Quel giorno al ristorante con Mita Medici finì male. Entrai con lei e uscii con la Bertè. Mi comportai come una merda».

Adriano Panatta non è solo il tennista che ha vinto il Roland Garros nel 1976. È un pezzo di storia d’Italia, un frammento di anni Settanta che ancora oggi scintilla di ironia, talento e contraddizioni. In una lunga intervista con Aldo Cazzullo, l’ex numero uno azzurro si lascia andare ai ricordi: l’infanzia nei campi del Parioli, la racchetta col manico tagliato, l’amicizia tormentata con Nicola Pietrangeli. E poi gli amori, gli eccessi, i rimpianti.
«Con Mita Medici mi comportai da stronzo», ammette. «Era una ragazza deliziosa. Ma una sera, al ristorante Santa Lucia, arrivò Loredana Bertè: pelliccia di scimmia, atteggiamenti da star. E io uscii con lei. Me ne vergogno ancora». Un colpo di scena degno di un film, anzi di quegli anni folli in cui tutto sembrava possibile. Loredana e Adriano furono una coppia esplosiva, tra minigonne vertiginose, cinema e amicizie fuori dal comune: «Renato Zero lo incontrai vestito da marziano sotto il balcone di piazza Venezia».
Ma non è solo nostalgia. Panatta riflette anche sul presente, con amarezza: «Non mi riconosco in nessuna forza politica. Mi sento di sinistra, ma quella vera non c’è più». Guarda con stima a Carlo Nordio e prova angoscia per il mondo che lo circonda: «Trump, Gaza, le guerre…».
Sulla nuova generazione tennistica è più cauto. Sinner lo nomina appena. Alcaraz? «Non ha mai letto un libro», dice con un sorriso. Lui invece lo ha fatto tardi, dopo la morte dell’amico Paolo Villaggio, che gli consigliò Kafka e Dostoevskij. «Un uomo di cultura mostruosa».
E la Coppa Davis? Ancora oggi la considera più importante di Wimbledon. Non dimentica la finale in Cile, giocata con la maglia rossa in segno di protesta contro il regime di Pinochet. Un gesto forte, come forte era quell’Italia, piena di contraddizioni ma anche di coraggio.
Panatta oggi è memoria viva e battuta pronta, capace di ridere dei suoi errori e raccontarli senza filtri. E se i rimorsi tornano, come quello per Mita Medici, almeno non si nasconde. Anche per questo, resta uno dei personaggi più autentici dello sport italiano.
Tennis
“Metti i tappi alle orecchie, Jannik!”: il consiglio di Connors a Sinner
Alla vigilia di Wimbledon, Jimmy Connors avverte Sinner: “Ti esaltano in un attimo, ma ti buttano giù ancora più in fretta”.

Jannik Sinner si prepara a scendere sull’erba di Wimbledon con il peso di due sconfitte recenti e un carico di aspettative che potrebbe far tremare anche i più solidi. Ma a tendere la mano al numero uno del mondo arriva un consiglio prezioso, firmato Jimmy Connors. L’ex leggenda americana, otto volte vincitore Slam, ha dedicato un passaggio del suo podcast “Advantage Connors” al tennista altoatesino. Il messaggio è chiaro: “Tappati le orecchie, non ascoltare nessuno, non leggere nulla. Fatti i fatti tuoi”.
Connors sa bene di cosa parla
A 27 anni, quando sembrava già al tramonto, fu dato per finito. “Dicevano che ero troppo vecchio, che gli altri erano più forti. Se dai retta a queste cose, ti butti giù da solo”, ha raccontato. Ecco perché invita Sinner a isolarsi dal rumore di fondo, a non farsi travolgere dalle critiche dopo la finale persa al Roland Garros contro Alcaraz e l’uscita a sorpresa ad Halle per mano di Bublik. “Ti portano in alto in un attimo, ma sono ancora più veloci a farti cadere”, ha detto Connors, con la schiettezza di chi ha vissuto sulla propria pelle la pressione mediatica. Il messaggio è chiaro: Jannik deve restare concentrato solo sul suo tennis, senza farsi distrarre da chi oggi lo esalta e domani lo mette in discussione. Nonostante le recenti battute d’arresto, Connors crede che Sinner sia pronto per Wimbledon. “Ha avuto una settimana per adattarsi all’erba, e so che sarà pronto. Non ho dubbi”, ha aggiunto. Il campo, del resto, è il rifugio naturale di Jannik, il luogo dove ritrova il sorriso e la fiducia.
Tennis
Al prossimo torneo di Wimbledon pioveranno soldi e alcune novità epocali: giudici di linea addio
L’edizione 2025 del celebre torneo sull’erba si preannuncia tra le più ricche e innovative di sempre. Il montepremi cresce del 7% rispetto al 2024, arrivando a sfiorare i 63 milioni di euro. I vincitori del singolare maschile e femminile porteranno a casa 3,5 milioni ciascuno. Tra novità tecnologiche, modifiche agli orari e progetti urbanistici in sospeso, il torneo più prestigioso del tennis mondiale si rinnova mantenendo intatto il suo fascino.

L’All England Club ha annunciato un sostanzioso aumento del montepremi per l’edizione 2025 di Wimbledon, che raggiunge la cifra di 53,5 milioni di sterline (oltre 62,9 milioni di euro). L’incremento del 7% risponde direttamente alle richieste dei giocatori, che da tempo invocano una redistribuzione più equa dei profitti dei tornei del Grande Slam.
Più premi per tutti
I vincitori dei tornei di singolare maschile e femminile riceveranno 3 milioni di sterline a testa, circa 3,5 milioni di euro, con un balzo dell’11% rispetto alla scorsa stagione. Anche i primi turni diventano più remunerativi: chi accede al main draw guadagnerà almeno 66.000 sterline (oltre 77.000 euro), un aumento del 10% rispetto al 2024.
I motivi dell’aumento: pressione dai giocatori
Il tema della redistribuzione dei ricavi è al centro del dibattito tennistico internazionale. Ad aprile scorso, venti top player hanno inviato una lettera congiunta ai quattro tornei dello Slam, richiedendo una quota maggiore dei ricavi complessivi. Debbie Jevans, presidente del torneo, ha ribadito: “Siamo determinati a garantire un compenso equo ai giocatori. In 10 anni, Wimbledon ha raddoppiato il montepremi e quest’anno cresce ancora del 7%”. Tuttavia, sottolinea che il problema del tennis è sistemico: “I giocatori affrontano stagioni estenuanti e infortuni crescenti. Siamo pronti a dialogare con i tour per trovare soluzioni condivise”.
Addio ai giudici di linea: arriva il sistema elettronico
Una delle grandi novità tecnologiche di Wimbledon 2025 è la rimozione dei giudici di linea. Le chiamate saranno gestite in tempo reale da un sistema elettronico, già adottato da altri tornei ATP e WTA. L’Open di Francia, però, resiste ancora all’automazione. Per garantire la sicurezza operativa, l’All England Club ha annunciato che 80 ex giudici di linea saranno comunque presenti come assistenti di campo, pronti a intervenire in caso di malfunzionamento del sistema.
Orari aggiornati e grandi lavori in sospeso
A partire da quest’anno, le finali di singolare si disputeranno alle ore 16:00 locali, due ore più tardi rispetto al tradizionale orario. Una scelta pensata per favorire le audience globali e armonizzare gli slot televisivi. Dietro le quinte, però, Wimbledon è alle prese con un progetto molto più ambizioso: l’espansione del Wimbledon Park, che prevede la costruzione di 39 nuovi campi in erba. Il piano è però bloccato da una controversia legale: una revisione giudiziaria è prevista per l’8 e 9 luglio, durante la seconda settimana del torneo, mentre una decisione definitiva sul trust del terreno non arriverà prima del gennaio 2026.Fra
Fra tradizione e innovazione
Wimbledon 2025 si prepara a offrire uno spettacolo sportivo senza precedenti, combinando montepremi da record, tecnologia avanzata e una forte attenzione ai bisogni dei giocatori. Nonostante le polemiche e i ritardi legati all’ampliamento dell’impianto, il torneo più iconico del tennis mondiale continua a evolversi nel segno della tradizione britannica e dell’innovazione globale.
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