Beauty
Il segreto beauty d’estate: scrub a base di sabbia

La bellezza dell’estate
L’estate è la stagione del sole, del mare e del relax. Con le giornate passate in spiaggia, la pelle può beneficiare di trattamenti di bellezza naturali che sfruttano gli elementi che ci circondano. Uno di questi è lo scrub a base di sabbia, un trattamento semplice e naturale per ottenere una pelle liscia e luminosa.
Benefici dello scrub a base di sabbia
Lo scrub a base di sabbia offre numerosi benefici per la pelle:
- Esfoliazione naturale: La sabbia agisce come un esfoliante delicato, rimuovendo le cellule morte e stimolando il rinnovamento cellulare.
- Pelle liscia e morbida: Dopo lo scrub, la pelle risulta più liscia e morbida al tatto.
- Stimolazione della circolazione: Il massaggio durante lo scrub migliora la circolazione sanguigna, favorendo una pelle più sana e tonica.
- Riduzione delle imperfezioni: L’esfoliazione aiuta a prevenire e ridurre i punti neri e i brufoli, mantenendo i pori puliti.

Preparazione dello scrub a base di sabbia
Preparare uno scrub a base di sabbia è semplice e veloce. Ecco come fare:
- Ingredienti:
- Sabbia fine (meglio se raccolta da una spiaggia pulita)
- Olio di cocco (nutriente e idratante)
- Olio essenziale a scelta (per un tocco di profumo e ulteriori benefici per la pelle, come lavanda o tea tree)
- Procedura:
- Raccogli una tazza di sabbia fine e assicurati che sia pulita.
- In una ciotola, mescola la sabbia con 3-4 cucchiai di olio di cocco fino a ottenere una consistenza omogenea.
- Aggiungi alcune gocce del tuo olio essenziale preferito e mescola bene.
Applicazione dello scrub
Per ottenere i migliori risultati, segui questi passaggi per applicare lo scrub:
- Doccia preliminare: Fai una doccia calda per aprire i pori e ammorbidire la pelle.
- Massaggio: Applica lo scrub sulla pelle umida con movimenti circolari, concentrandoti sulle aree più ruvide come gomiti, ginocchia e piedi.
- Risciacquo: Risciacqua bene con acqua tiepida, assicurandoti di rimuovere tutta la sabbia.
- Idratazione: Dopo lo scrub, applica una crema idratante o un olio per nutrire la pelle e mantenerla morbida.
Precauzioni e consigli
Pur essendo un trattamento naturale, è importante seguire alcune precauzioni:
- Test preliminare: Fai un piccolo test su una zona della pelle per assicurarti di non avere reazioni allergiche.
- Frequenza: Non esagerare con lo scrub; 1-2 volte a settimana è sufficiente per evitare irritazioni.
- Delicatezza: Evita di sfregare troppo forte, specialmente su aree sensibili o infiammate.
- Igiene: Utilizza sempre sabbia pulita e conservala in un luogo asciutto.
La bellezza naturale della sabbia
Lo scrub a base di sabbia è un modo naturale e efficace per mantenere la pelle luminosa e liscia durante l’estate. Sfruttando gli elementi naturali disponibili in spiaggia, puoi trasformare la tua routine di bellezza estiva in un momento di cura e benessere. Prova questo trattamento e goditi una pelle radiosa e sana per tutta la stagione. Prova anche lo scrub al caffè.
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Benessere
Obesità e salute mentale: quando il cibo diventa una “cura” che fa male
Un legame complesso unisce i disturbi psichiatrici all’aumento di peso. Secondo la Società Italiana di Psichiatria, il cibo può trasformarsi in una forma di “automedicazione emotiva”, soprattutto nei più giovani, con conseguenze a lungo termine sulla salute fisica e mentale.

L’obesità non è solo una questione di metabolismo o di dieta sbagliata. Sempre più ricerche dimostrano che tra mente e cibo esiste un legame profondo e spesso sottovalutato. “I disturbi psichiatrici e l’obesità sono due condizioni che si influenzano a vicenda”, spiega Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP). “Molti problemi mentali si accompagnano a variazioni dell’appetito, che può ridursi ma anche aumentare in modo significativo”.
Il cibo, in questi casi, smette di essere solo nutrimento: diventa una strategia di compensazione, una sorta di “automedicazione emotiva” per affrontare stati di disagio, tristezza o ansia. “Mangiare di più può dare sollievo temporaneo – osserva Dell’Osso – ma alla lunga peggiora la sofferenza, perché subentrano i sensi di colpa e l’insoddisfazione per il proprio corpo”.
Quando il cibo diventa un rifugio per lenire le emozioni, si entra in un circolo vizioso difficile da spezzare. Le gratificazioni immediate derivate da alimenti ad alto contenuto calorico – dolci, snack, cibi grassi – attivano gli stessi circuiti cerebrali della ricompensa coinvolti nelle dipendenze da sostanze.
“Questa dinamica è particolarmente pericolosa – spiega Dell’Osso – se si manifesta già nell’infanzia o nell’adolescenza, età in cui si formano le abitudini emotive e alimentari.” Secondo uno studio recente, oltre il 60% dei bambini tra i 5 e i 13 anni dichiara di mangiare per reagire a stati d’animo negativi o stressanti.
Se non riconosciuto in tempo, questo comportamento può sfociare in disturbi alimentari veri e propri o in una dipendenza dal cibo, con conseguenze che si protraggono fino all’età adulta.
L’associazione tra obesità e patologie psichiatriche è ormai oggetto di grande attenzione scientifica. Non è solo una questione di farmaci psicotropi, come spiega Dell’Osso: “Alcuni psicofarmaci possono effettivamente aumentare l’appetito, ma le terapie moderne hanno ridotto molto questo effetto. Il problema è più profondo e riguarda l’interazione tra cervello, emozioni e comportamento alimentare.”
L’obesità, a sua volta, peggiora il benessere psicologico, generando bassa autostima, isolamento e depressione. Si crea così un legame bidirezionale: la sofferenza mentale favorisce l’aumento di peso, e l’aumento di peso alimenta la sofferenza mentale.
Negli Stati Uniti, circa il 38% degli adulti riferisce di mangiare per motivi emotivi, e quasi la metà lo fa almeno una volta alla settimana. “I cibi scelti sono quasi sempre ad alto contenuto energetico ma poveri di nutrienti”, sottolinea Dell’Osso, “perché producono una gratificazione immediata, anche se passeggera.”
Le conseguenze non riguardano solo il peso. L’emotional eating, se cronicizzato, aumenta il rischio di malattie metaboliche come diabete, ipertensione e sindrome metabolica – oggi tra le principali cause di morte nel mondo occidentale.
Secondo gli esperti, la prevenzione comincia dalla consapevolezza. “È fondamentale riconoscere per tempo le modalità con cui si usa il cibo per gestire le emozioni”, spiega la presidente della SIP. “Solo così si possono aiutare le persone – in particolare bambini e adolescenti – a sviluppare strategie più sane di autoregolazione emotiva.”
Una corretta alimentazione e uno stile di vita equilibrato restano essenziali, ma da soli non bastano. Serve un approccio integrato che consideri mente e corpo come un’unica unità, dove la cura passa anche attraverso la gestione dello stress, la psicoterapia e la prevenzione dei disturbi dell’umore.
In un mondo in cui il cibo è sempre più accessibile e le emozioni sempre più difficili da gestire, l’obesità non può più essere considerata solo un problema di calorie, ma una questione di salute mentale. E come ricorda Dell’Osso: “Capire perché mangiamo è il primo passo per imparare a nutrirci davvero”.
Benessere
Stimolare la linfa: come riattivare il sistema linfatico e sentirsi più leggeri
Massaggi dolci, esercizi mirati, alimentazione sana e abitudini pratiche: ecco come aiutare il sistema linfatico a smaltire liquidi, tossine e gonfiori, mantenendo in salute il corpo e la pelle.

Il sistema linfatico non ha una pompa centrale come il cuore: la linfa scorre grazie a piccoli muscoli, movimenti respiratori e compressione dei tessuti. Quando rallenta, può generare gonfiori, stanchezza e senso di pesantezza. Ma la buona notizia è che migliorarne la circolazione è più semplice di quanto si pensi.
Movimento e attività fisica quotidiana
Ogni muscolo in movimento è una pompa linfatica naturale. Camminare 30 minuti al giorno, praticare yoga, nuoto o danza, stimola il flusso linfatico e sostiene il sistema immunitario. Anche pochi esercizi specifici, come cat-cow o shoulder rolls, favoriscono il drenaggio nei linfatici centrali. Movimenti ripetitivi e intenzionali, utili anche in caso di lunghe giornate sedentarie, migliorano il drenaggio dei fluidi.
Massaggio linfodrenante e tecniche fai da te
Il linfodrenaggio manuale (DLM) è un massaggio delicato che aiuta i liquidi in eccesso a raggiungere i linfonodi per essere eliminati. In alternativa si può ricorrere all’automassaggio: movimenti circolari verso il centro del corpo, man mano che si “spinge” la linfa verso i vasi principali. Anche spazzolare la pelle a secco (dry brushing) con movimenti leggeri e ritmici, favorisce la circolazione, riduce la cellulite e rimuove le scorie.
Respirazione profonda
Fai espandere la pancia e poi espira lentamente: il diaframma favorisce il passaggio di linfa attraverso i condotti toracici, migliorandone il drenaggio.
Pressoterapia e balneoterapia
La pressoterapia utilizza una leggera compressione graduata per spingere i liquidi in eccesso verso il cuore, riducendo edemi e stimolando la circolazione. Anche le terapie termali, come bagni idromassaggianti o docce alternate caldo-freddo, favoriscono il rilassamento vascolare e linfatico.
Idratazione e alimentazione funzionale
Per sostentare la linfa è fondamentale bere almeno 1,5–2 litri d’acqua al giorno: l’idratazione aiuta il flusso fluido e costante del sistema. Anche l’uso moderato di integratori naturali come rusco o vitamina D può supportare il drenaggio linfatico, purché sotto consiglio di un medico.
Stile di vita e abitudini sane
Evita abiti troppo stretti, solleva le gambe quando riposi, alterna posture e muoviti ogni tanto. Tutto questo facilita il transito dei fluidi.
In sintesi, stimolare la linfa significa attivare una sinergia tra corpo, mente e ambiente. Camminare, respirare, massaggiare, restare idratati, fare attenzione all’abbigliamento sono passi semplici che, nel tempo, aiutano a ridurre gonfiori, combattere la stanchezza, proteggere la pelle e rinforzare il sistema immunitario. Dedicare qualche minuto al benessere linfatico può trasformare la routine in un gesto di cura personale.
Beauty
Polvere di Nila, il segreto blu del Marocco che conquista la skincare moderna
Dai rituali berberi alle tendenze di TikTok: l’antico rimedio naturale torna protagonista nella beauty routine
Un ingrediente tradizionale della cultura marocchina si trasforma in must-have globale: la polvere Nila promette luminosità, delicatezza e un incarnato radioso.

C’è un nuovo protagonista nella skincare che arriva dal passato: la polvere di Nila, un ingrediente blu intenso, estratto dalla pianta dell’indaco, utilizzato da secoli dalle donne marocchine e berbere nei rituali di bellezza. Oggi, complici i social network, questo rimedio antico torna in auge, conquistando beauty influencer e appassionate di cosmesi naturale.
Basta scorrere TikTok o Instagram per imbattersi in video-tutorial e recensioni: digitando gli hashtag #nila e #nilapowder si contano ormai oltre 20 milioni di visualizzazioni, segno di un fenomeno che ha superato i confini del Nord Africa per imporsi come trend globale. Un passaggio, quello dalla tradizione alle piattaforme digitali, che dimostra ancora una volta come antichi saperi possano essere riscoperti e reinventati in chiave contemporanea.
Un ingrediente antico, simbolo di purezza
La Nila, oltre a essere impiegata da secoli per colorare tessuti e abiti, era associata nei villaggi marocchini a rituali di purificazione e freschezza. Il colore blu, considerato protettivo e spirituale, diventava così anche una cura per la pelle: un trattamento che univa benessere estetico e valore simbolico.
Oggi questa polvere viene rivalutata in cosmetica per le sue proprietà lenitive e illuminanti. Usata in maschere o detergenti viso, è in grado di uniformare l’incarnato e ridurre i rossori. Non solo: la sua azione purificante delicata la rende adatta anche alle pelli sensibili, rispettando la barriera cutanea.
I benefici per la pelle
Gli esperti di cosmesi naturale sottolineano come la polvere Nila non sia un ingrediente miracoloso, ma un valido alleato per migliorare l’aspetto della pelle:
- Illumina il viso, donando un effetto glow naturale;
- Uniforma il tono della pelle, attenuando discromie leggere;
- Lenisce arrossamenti e irritazioni;
- Purifica in modo delicato, senza aggredire la cute.
È proprio questo mix a renderla un prodotto versatile, che piace a chi cerca soluzioni naturali e facili da inserire nella routine quotidiana.
Come si utilizza
Il metodo più diffuso è la preparazione di maschere fai-da-te: basta mescolare la polvere con acqua di rose, yogurt o argilla bianca e lasciarla agire per circa 15 minuti sul viso. Alcune la aggiungono a detergenti o scrub delicati per potenziarne l’effetto, mentre nei rituali tradizionali viene sciolta anche nell’acqua del bagno per un momento di relax e benessere a tutto il corpo.
In ogni caso, trattandosi di un ingrediente naturale, è sempre consigliabile fare un test su una piccola area della pelle prima di utilizzarla regolarmente, per escludere reazioni allergiche.
Tradizione e modernità
La rinascita della polvere Nila testimonia il crescente interesse per prodotti che uniscono autenticità, naturalità e sostenibilità. Se un tempo era un segreto custodito e tramandato di madre in figlia, oggi diventa un trend beauty globale, capace di parlare alle nuove generazioni alla ricerca di riti semplici ma efficaci.
In fondo, ciò che affascina della Nila è proprio questa doppia anima: un ingrediente che porta con sé la memoria dei gesti antichi e allo stesso tempo si reinventa in chiave moderna, tra video virali e tutorial di skincare. Un piccolo tesoro blu che racconta, ancora una volta, come la bellezza non conosca confini né tempo.
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