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Tendenze

Ristoranti, i danni della psicoanalisi!

Adesso è il maître che sceglie le portate in sintonia con il nostro appetito e con il nostro vissuto
Da una chiacchierata, in cui emergono inclinazioni e abitudini gastronomiche dell’ospite, il direttore di sala crea un menu completo ad hoc per ogni commensale

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    Relazione con il cibo
    I ristoranti stanno sperimentando un’evoluzione significativa nel modo in cui soddisfano le preferenze dei clienti attraverso la personalizzazione culinaria. Questa tendenza emergente non solo mira a creare esperienze gastronomiche su misura, ma anche a migliorare il benessere complessivo dei clienti. Attraverso l’uso della psicologia alimentare, i ristoranti sono in grado di comprendere meglio i gusti individuali e offrire menu personalizzati che rispecchiano le esigenze specifiche dei loro ospiti. Scopriamo come questa innovazione culinaria sta trasformando il settore alimentare, offrendo un’esperienza unica e gratificante per tutti i palati.

    Spieghiamoci meglio
    Mangiare al ristorante in base alle nostre abitudini significa scegliere portate che si adattino alle nostre preferenze e al nostro stile di vita. Tuttavia, sempre più ristoratori stanno prendendo in considerazione l’influenza del cibo sulla psicologia dei loro clienti. Con una informale chiacchierata, esplorano il legame tra emozioni e alimenti, comprendendo come lo stress, la tristezza o la felicità possano influenzare le nostre scelte alimentari e il nostro appetito.

    Psicologia spiccia
    Questo approccio, basato sulla psicologia alimentare, ci aiuta a comprendere meglio la complessità della relazione mente-cibo e come i ristoranti possano migliorare il nostro benessere generale e la salute mentale. Quindi, quando visitiamo un ristorante, il maître di sala è lì per aiutarci: con una piacevole conversazione, riesce a capire i nostri gusti alimentari, studiando come mangiamo, quando mangiamo e quanto mangiamo per esplorare l’appetito. Il ristorante personalizzato offre un’esperienza culinaria su misura per i clienti, prendendo in considerazione le loro preferenze, le restrizioni dietetiche e i desideri individuali.

    Menu personalizzato
    Attraverso il menu personalizzato, il ristorante offre la possibilità ai clienti di personalizzare le portate, consentendo loro di scegliere gli ingredienti, i condimenti e le porzioni in base ai propri gusti ed esigenze dietetiche. Inoltre, il maître sarà attento al processo di personalizzazione del nostro pasto e possono essere fornite raccomandazioni e suggerimenti per creare un’esperienza culinaria unica e soddisfacente.
    In definitiva, il ristorante personalizzato si distinguerà per la sua attenzione ai dettagli e per la sua capacità di offrire un’esperienza culinaria su misura per ogni cliente, garantendo soddisfazione e piacere gastronomico.

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      Tendenze

      L’arte del vuoto: il living giapponese minimal warm che trasforma la casa in un rifugio di calma e armonia

      Non solo design, ma una filosofia di vita che invita alla sottrazione e alla quiete. Il living giapponese minimal warm nasce per restituire alla casa un ritmo più lento, dove ogni oggetto ha un significato e il silenzio diventa arredo.

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        Niente eccessi, niente rumore visivo, solo armonia. Il living giapponese minimal warm nasce da un concetto tanto antico quanto attuale: la bellezza sta nel poco, nella forma pura e nella materia che respira. È uno spazio che non vuole impressionare, ma accogliere. I colori sono caldi ma neutri — beige, sabbia, avorio, legno chiaro — e la luce, filtrata da pannelli di carta di riso o tende opache, diventa protagonista discreta. Il risultato è un ambiente che invita a rallentare, a vivere con calma ogni gesto quotidiano.

        Tatami e legno: i materiali della quiete
        Nel living minimal warm, il pavimento si veste di tatami o di tappeti naturali intrecciati a mano, che restituiscono un senso di contatto con la terra. Le sedute sono basse, i tavolini essenziali, spesso in frassino o acero. Ogni mobile è funzionale e proporzionato, senza orpelli. La sensazione generale è quella di una continuità fluida tra casa e natura, come se gli spazi interni fossero solo una prosecuzione del paesaggio esterno. Perfino i profumi contano: l’incenso leggero o una candela al tè verde completano l’atmosfera meditativa.

        Il vuoto come forma di pienezza
        Nella filosofia giapponese, il vuoto non è assenza, ma presenza di equilibrio. Per questo nel living minimal warm gli oggetti sono pochi, scelti con cura, ciascuno con un significato. Un bonsai, una ciotola in ceramica raku, un quadro di calligrafia bastano a definire l’identità dello spazio. È un ambiente che non vuole stupire ma far respirare, dove l’ordine è una forma di libertà e la semplicità diventa eleganza.

        Un soggiorno così non è solo una scelta estetica: è una dichiarazione d’intenti, un invito silenzioso a vivere meglio, con meno cose e più consapevolezza.

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          Tendenze

          La nuova ossessione dell’autunno? I profumi da camino: fragranze che scaldano la casa con note di legno, vaniglia e whisky

          Candele, diffusori e room spray si fanno più intensi e avvolgenti. Le note ambrate e liquorose conquistano il pubblico, trasformando il salotto in un camino acceso.

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            C’è un odore che sta conquistando l’autunno: quello del legno bruciato. Dimenticate le fragranze floreali e gli agrumi estivi, la nuova tendenza parla di profumi da camino, caldi, avvolgenti e leggermente affumicati. È il ritorno dell’olfatto materico, quello che ricorda la brace che si spegne, il bourbon nel bicchiere e una coperta sulle spalle. I marchi di nicchia e i brand del lusso stanno puntando su miscele che scaldano la casa e l’umore, con essenze che uniscono legno di cedro, vaniglia, patchouli, cuoio e whisky.

            Dalla candela al diffusore: il profumo diventa arredo

            Non si tratta solo di profumare: il gesto diventa parte dell’arredo. Le candele sono tornate oggetti di culto, con contenitori in vetro fumé e cera color ambra. Accenderne una non è più solo un vezzo estetico, ma un piccolo rito quotidiano. A fianco delle grandi maison — come Diptyque, Byredo o Jo Malone — spuntano marchi italiani come Laboratorio Olfattivo e Cire Trudon, che propongono fragranze da camino con nomi evocativi: “Legno scuro”, “Notturno d’inverno”, “Fumo di whisky”.
            Anche i diffusori a bastoncino si fanno più sofisticati, con vetri satinati e packaging che sembrano opere di design. L’obiettivo è un profumo che arredi, non che invada.

            Legni, spezie e una punta di malinconia

            La palette olfattiva di questa stagione ruota intorno ai toni caldi e alle sfumature liquorose. Il legno di sandalo si mescola al miele, la vaniglia si fonde con il tabacco e un accenno di ambra regala profondità. Sono profumi che raccontano una casa vissuta, non perfetta, dove il tempo rallenta e la memoria diventa emozione.
            I “profumi da camino” non hanno stagione, ma un’atmosfera: quella del rientro, del tepore, del silenzio che profuma di casa. In fondo, bastano poche gocce per trasformare un pomeriggio qualunque in una scena da romanzo.

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              Lifestyle

              Mattinieri o nottambuli: ecco chi fa più carriera

              Adattarsi ai propri ritmi naturali potrebbe essere la chiave per una carriera di successo e una vita equilibrata.

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                La questione se sia meglio essere mattinieri e svegliarsi presto al mattino o dei nottambuli e lavorare fino a tardi per avere successo nella carriera è sempre attuale. Secondo un articolo dell’Economist, molti amministratori delegati delle grandi aziende americane, come Tim Cook di Apple e Bob Iger della Disney, si svegliano tra le 4 e le 5 del mattino. Anche Indra Nooyi, ex CEO di PepsiCo, è nota per le sue sveglie mattutine. Un sondaggio ha rivelato che due terzi degli amministratori delegati delle grandi aziende americane sono in piedi alle 6, mentre meno di un terzo degli americani in generale si alza così presto.

                Gli esempi italiani

                Anche in Italia ci sono esempi di “allodole” tra i manager di successo, come Vittorio Colao, Brunello Cucinelli e Laura Burdese. Per loro, il messaggio è chiaro: svegliarsi presto è un ingrediente del successo. Oltre a ciò, molti di loro praticano attività fisica mattutina, bevono acqua con limone e dedicano tempo alla lettura delle email e alla riflessione sui problemi più complessi prima che la giornata lavorativa inizi ufficialmente.

                Il giudizio sociale sui nottambuli

                I nottambuli, invece, spesso affrontano giudizi negativi. Uno studio del 2012 dell’Università di Toronto ha mostrato che i mattinieri si sentono più felici e sani rispetto ai nottambuli, che tendono a dormire meno e soffrono di più in termini di umore, salute e produttività. Un’altra ricerca dell’Università di Oulu in Finlandia ha rivelato che gli uomini che si alzano tardi guadagnano in media il 4% in meno rispetto ai mattinieri.

                I rischi di alterare i propri ritmi

                Tuttavia, forzare il proprio ritmo circadiano può essere controproducente. Uno studio del 2022 dell’Oregon State ha mostrato che i nottambuli sono spesso percepiti come “pigri”, “indisciplinati” e “immaturi”, ma cercare di svegliarsi presto contro la propria natura può portare a una maggiore stanchezza e frustrazione. Il cronotipo di una persona è in gran parte determinato dai geni, quindi imporsi una sveglia innaturale non è la soluzione ideale.

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