Sport
Anche a Parigi il calcio italiano resta a casa
L’assenza dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024 è un’occasione persa per mettere in mostra i giovani talenti in una competizione internazionale di alto livello. I tifosi dovranno aspettare ancora per vedere gli Azzurrini calcare i campi olimpici, sperando in un futuro più promettente per il calcio italiano nelle competizioni internazionali.

Ci eravamo già quasi scordati che, prima dell’eliminazione dagli Europei, non ci siamo neppure qualificati per il torneo previsto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Finiti i primi con la vittoria della Spagna sull’Inghilterra e terminata la Copa America, vinta dall’Argentina di Messi e Lautaro Martìnez, l’attenzione dei tifosi, e la loro perenne voglia di calcio, ora si sposta sulle Olimpiadi. Ma per gli italiani sarà una voglia insoddisfatta perché tra le concorrenti mancherà proprio la squadra di calcio. Un’assenza che purtroppo diamo ormai per consolidata e cronica, visto che l’ultima nostra partecipazione a livello di calcio olimpionico risale alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Perché l’Italia del calcio non partecipa a Parigi 2024
Per qualificarsi alle Olimpiadi, l’Italia Under 21 avrebbe dovuto raggiungere almeno le semifinali nell’ultimo Europeo di categoria. Gli Azzurrini, allenati da Paolo Nicolato, avevano tutte le carte in regola per farcela, giocando in casa e contando su una rosa di talento, con giocatori come Tonali, Carnesecchi, Scalvini e Rovella. Tuttavia, le aspettative sono state disattese.
L’esordio contro la Francia, nonostante una buona prestazione e alcune sviste arbitrali, si è concluso con una sconfitta. La vittoria successiva per 3-2 contro la Svizzera, grazie ai gol di Pirola, Gnonto e Parisi, aveva riacceso le speranze. Ma la sconfitta contro la Norvegia, che non aveva convocato il giovane talento Haaland, ha segnato la fine del sogno olimpico. Le nazionali europee qualificate che se la giocheranno sono Francia, Ucraina, Spagna e Israele.
I gironi per accedere alle fasi finali delle Olimpiadi di Parigi 2024
Gruppo A: Francia, USA, Guinea, Nuova Zelanda
Gruppo B: Argentina, Marocco, Ucraina, Iraq
Gruppo C: Spagna, Egitto, Repubblica Dominicana, Uzbekistan
Gruppo D: Paraguay, Mali, Israele, Giappone
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Sport
Honda mette all’asta parti del motore della monoposto di Ayrton Senna
Per aumentare la visibilità del marchio, Honda ha deciso di mettere all’asta parti autentiche della McLaren-Honda MP4/5B usata da Ayrton Senna nel 1990. Il pilota vinse con la scuderia giapponese tre titoli mondiali, diventando un’icona immortale della Formula 1.

Pezzi di storia a disposizione del miglior offerente.
Honda ha annunciato che metterà all’asta componenti originali del motore della monoposto guidata da Ayrton Senna nel campionato del mondo di Formula 1 del 1990, uno degli anni più iconici della carriera del pilota brasiliano.
L’iniziativa si terrà negli Stati Uniti, nell’ambito della Monterey Car Week di agosto, evento tra i più prestigiosi nel panorama internazionale delle auto d’epoca e da collezione. Alcuni accessori saranno anche disponibili online, con prezzi di partenza di alcune migliaia di yen.
Il progetto, oltre al valore storico e simbolico, ha anche uno scopo strategico. Honda punta infatti a rilanciare l’identità del marchio tra gli appassionati di motorsport, offrendo non solo oggetti da collezione, ma reliquie cariche di significato e memoria sportiva.
Ayrton Senna, considerato da molti il più grande pilota di tutti i tempi, vinse il suo primo titolo mondiale nel 1988 proprio con la McLaren motorizzata Honda, e successivamente trionfò ancora nel 1990 e nel 1991, sempre alla guida delle leggendarie monoposto progettate a Woking e spinte dal propulsore giapponese.
Durante una recente conferenza stampa a Tokyo, il presidente di Honda Racing, Koji Watanabe, ha dichiarato che l’azienda sta valutando anche la vendita di interi motori e vetture complete appartenute al passato glorioso del marchio. “Pensiamo che gli appassionati che danno valore alle storie che si celano dietro i motori, le carrozzerie o le parti delle vetture saranno interessati ad acquistarle”, ha spiegato, lasciando intendere che altre aste potrebbero seguire.
Per Honda, che conserva gelosamente molti dei veicoli da competizione nel proprio museo aziendale, si tratta di un passaggio simbolico, quasi una consegna pubblica della memoria ai fan, per rafforzare la connessione tra il glorioso passato e le nuove generazioni di tifosi.
E per chi ama la Formula 1, non è solo un affare da collezione: è un’occasione unica per possedere un frammento del mito di Ayrton Senna.
Calcio
Messa, bandiere e applausi: il saluto del San Lorenzo al suo tifoso più illustre, Papa Francesco
Tra le maglie rossoblù e gli striscioni con il volto di Bergoglio, il San Lorenzo ha celebrato una messa in memoria del suo tifoso più celebre. “Ci ha insegnato che nessuna partita si vince da soli”, ha detto il sacerdote, commuovendo un oratorio gremito di emozione e gratitudine.

“Un grande che ha saputo essere piccolo”, così don Juan Pablo Sclippa ha definito Papa Francesco durante la messa organizzata dal San Lorenzo de Almagro, la squadra di cui Jorge Mario Bergoglio è stato tifoso per tutta la vita. Una celebrazione intima, carica di affetto, che si è tenuta nell’oratorio di San Antonio a Buenos Aires, il cuore spirituale della squadra, lo stesso luogo dove oltre un secolo fa don Lorenzo Massa fondò il club.
L’oratorio, piccolo e semplice, si è riempito mercoledì sera di maglie rossoblù, bandiere e fotografie del Papa argentino. Tifosi di ogni età si sono stretti attorno alla memoria di “il nostro tifoso più celebre”, come lo chiamano qui con orgoglio e tenerezza. Fra le panche, visi segnati dalla commozione, mani che stringono sciarpe e immagini, voci spezzate dall’emozione che cercano di ricordare l’esempio di un uomo che, anche da Pontefice, non ha mai dimenticato la sua squadra né i valori popolari che l’hanno cresciuto.
Andrea, 50 anni, tifosa da sempre, trattiene a stento le lacrime: «Sono di questo quartiere, ho sempre tifato San Lorenzo come tutta la mia famiglia. La morte del Papa mi ha toccato profondamente. Salutarlo qui, nella chiesa della nostra squadra, era il modo più intimo per dirgli addio. Per me lui era un vero esempio di fede vissuta».
Accanto a lei, Celia, 77 anni, si fa portavoce di un sentimento diffuso: «Il Papa ci ha rappresentato, è stato un grande uomo. L’Argentina non ha saputo capirlo abbastanza». Per molti, infatti, pesa ancora la scelta di Bergoglio di non tornare mai più nel suo Paese dopo l’elezione a Roma. Una decisione che ha sollevato polemiche e teorie, ma che in tanti leggono come la volontà di non farsi strumentalizzare politicamente.
Durante l’omelia, don Juan Pablo ha chiesto ai presenti quale fosse l’insegnamento più forte lasciato da Papa Francesco. Le risposte sono arrivate sincere e spontanee: «Prendersi cura degli altri», «rispetto», «mettersi in azione». Un coro semplice e potente, proprio come l’eredità di Francesco.
Il sacerdote ha ricordato il Papa come un uomo che ha raggiunto la vetta senza mai dimenticare le radici, capace di vivere la grandezza con l’umiltà dei piccoli. E ha citato una delle frasi che più raccontano Bergoglio: «Nessuna partita si vince da soli, e così anche nella vita: nessuno si salva da solo». A queste parole, l’oratorio si è sciolto in un lunghissimo applauso.
Oscar, 62 anni, storico “hincha” del San Lorenzo, sintetizza il sentimento della serata: «Era necessario omaggiare il nostro Bergoglio. Già da sacerdote si preoccupava per gli umili, per i deboli. Noi tifosi lo abbiamo sempre amato».
E Florencia, 33 anni, socia del club, conclude con un sorriso tra le lacrime: «Il Papa era tifoso come me, come la mia famiglia. Per noi ha significato tanto. E volevo salutarlo in un posto che ci unisce. Perché in fondo, anche nei sogni, si resta sempre parte della stessa squadra».
Calcio
La morte di Papa Francesco ferma la Serie A: rinviate quattro partite di campionato
Dopo l’annuncio ufficiale della morte di Papa Francesco, Torino-Udinese, Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio e Parma-Juventus vengono rinviate a data da destinarsi.

La tragica notizia della morte di Papa Francesco ha scosso profondamente non solo il mondo cattolico, ma anche quello sportivo. La Serie A ha scelto di fermarsi in segno di rispetto: quattro partite del massimo campionato, previste per oggi, lunedì di Pasquetta 21 aprile 2025, sono state rinviate a data da destinarsi.
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è morto questa mattina a 88 anni dopo una lunga battaglia con problemi di salute. Il suo pontificato, durato oltre dodici anni, ha segnato profondamente la storia contemporanea della Chiesa cattolica e non solo. La sua scomparsa, annunciata ufficialmente dal Vaticano con una nota toccante del cardinale Kevin Farrell, ha avuto un’immediata eco anche nel mondo dello sport, da sempre vicino ai grandi momenti di raccoglimento nazionale.
Nella giornata odierna erano in programma quattro incontri di Serie A: Torino-Udinese, Cagliari-Fiorentina, Genoa-Lazio e Parma-Juventus. In aggiunta, erano previste tre partite del campionato Primavera 1: Roma-Udinese, Monza-Sassuolo e Sampdoria-Torino. Tutte le sfide sono state sospese.
La Lega Serie A ha comunicato ufficialmente la decisione attraverso una nota: “A seguito della scomparsa del Santo Padre, la Lega Nazionale Professionisti Serie A comunica che le gare previste nella giornata odierna di Campionato di Serie A Enilive e Primavera 1 sono rinviate a data da destinarsi”.
Al momento non sono ancora state rese note le nuove date per il recupero delle partite. È probabile che nei prossimi giorni si lavori a una riprogrammazione che tenga conto dei numerosi impegni di calendario, già densi tra turni infrasettimanali, coppe europee e Coppa Italia.
La decisione di fermare il calcio non è nuova in occasione di eventi di grande impatto emotivo nazionale o internazionale. Anche in passato, di fronte alla scomparsa di figure simboliche o di fronte a tragedie che hanno colpito il sentimento collettivo, la Serie A ha scelto la via del rispetto e della sospensione delle attività.
In queste ore numerosi club, dirigenti, allenatori e calciatori stanno pubblicando messaggi di cordoglio sui propri profili social, ricordando Papa Francesco come un pontefice vicino alla gente, ai giovani, allo sport come strumento di inclusione e crescita. Emblematica resta l’immagine di Francesco che, in più di un’occasione, aveva sottolineato l’importanza dei valori sportivi come palestra di vita e di fraternità.
Anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha diffuso una nota di cordoglio: “Papa Francesco ha rappresentato un faro morale anche per il mondo dello sport. Il suo insegnamento di umiltà, solidarietà e rispetto resterà vivo tra noi. In un momento così doloroso, il calcio italiano si stringe in preghiera attorno alla Chiesa universale”.
Le partite sospese di oggi dovevano rappresentare la conclusione del turno pasquale di Serie A, iniziato sabato con le prime gare della trentatreesima giornata. Ora, però, il calcio si ferma per rendere omaggio a una figura che ha segnato un’epoca e che, anche per i credenti nel mondo dello sport, resterà un esempio di fede, determinazione e vicinanza agli ultimi.
La Serie A riprenderà regolarmente nei prossimi giorni, ma l’omaggio alla memoria di Papa Francesco sarà certamente ricordato negli stadi italiani anche nelle prossime settimane, con minuti di silenzio, messaggi commemorativi e gesti di raccoglimento.
-
Gossip1 anno fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Cronaca Nera9 mesi fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Sex and La City12 mesi fa
Dick Rating: che voto mi dai se te lo posto?
-
Speciale Olimpiadi 20249 mesi fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Speciale Grande Fratello7 mesi fa
Helena Prestes, chi è la concorrente vip del Grande Fratello? Età, carriera, vita privata e curiosità
-
Speciale Grande Fratello7 mesi fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
-
Gossip11 mesi fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?
-
Moda e modi9 mesi fa
L’estate senza trucco di Belén Rodriguez