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Società

Crowdfunding immobiliare: acquistare insieme e dividere la rendita

Il crowdfunding immobiliare rappresenta un’opportunità interessante per chi desidera diversificare il proprio portafoglio e investire nel mattone. Ma oltre ai benefici bisogna valutare attentamente i rischi.

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    Il sogno di diventare proprietari di casa e intascare una rendita da sempre è un classico dei risparmiatori italiani. Ma acquistare un immobile richiede un capitale iniziale spesso inaccessibile e un iter burocratico complesso, anche se la BCE la scorsa settimana ha abbassato il tasso di interesse sui depositi al 3,50%. Una diminuzione che si ripercuote sul costo dei mutui per l’acquisto di un immobile che si abbassano di qualche punto percentuale. Ecco perché la soluzione del crowdfunding immobiliare sta rivoluzionando il settore, offrendo a tutti l’opportunità di investire nel mattone anche con somme contenute.

    Come funziona il crowdfunding?

    Immaginate di poter acquistare una piccola fetta di un palazzo a Milano o di un complesso residenziale a Roma. Inimmaginabile fino a pochi anni fa ma con il crowdfunding immobiliare, questo sogno può diventare realtà. Le diverse piattaforme online disponibili permettono di investire in progetti immobiliari di vario tipo come la ristrutturazione di edifici storici o la costruzione di nuovi complessi residenziali. Gli investitori diventano così co-proprietari degli immobili e condividono i profitti generati dalle locazioni o dalla vendita degli stessi. A livello internazionale il fenomeno del crowdfunding immobiliare è in forte crescita. Solo nel 2023 il giro d’affari ha superato i 500 miliardi di euro. In Italia sta facendo i primi passi ma ha già registrato una raccolta complessiva di oltre 5 miliardi di euro.

    Perché il crowdfunding immobiliare ha successo

    Per prima cosa perché permette di investire nel mattone senza dover disporre di un ingente capitale. Si può aderire anche con somme relativamente piccole con cui garantirsi una rendita costante. La formula consente a chi vuole investire di creare un portafoglio immobiliare diversificato, riducendo il rischio. I rendimenti medi annui possono superare anche il 10% soprattutto in città con alte richieste di affitto, anche se è importante sottolineare che gli investimenti immobiliari comportano sempre un certo grado di rischio.

    Landlord: la proposta di Walliance

    Una delle ultime novità nel panorama italiano è l’arrivo della formula Landlord, una nuova modalità di investimento che permette di guadagnare direttamente dalle locazioni. In questo caso gli investitori possono scegliere in quali immobili investire e ricevere rendimenti periodici dagli affitti.

    Nonostante i vantaggi bisogna sempre stare attenti ai rischi

    La formula naturalmente come in ogni proposta che prevede un esborso finanziario comporta anche il rischio di perdere tutto o parte del capitale investito, in caso di progetti che non vanno a buon fine. Inoltre recuperare il capitale investito può richiedere tempi lunghi, in quanto se si decide di uscire dall’operazione di crowdfunding la vendita delle quote è spesso soggetta a vincoli temporali. È fondamentale, inoltre, scegliere piattaforme affidabili e informarsi attentamente sui progetti prima di investire e puntare a una rendita.

    Consigli per gli investitori ne abbiamo?

    Certo che sì. Sembra lapalissiano ma prima di investire è fondamentale informarsi sulle diverse piattaforme, sui progetti disponibili e sui rischi connessi. Dal punto d vista finanziario è sempre meglio non concentrare tutti i propri investimenti su un singolo progetto e valutare attentamente il proprio grado di tolleranza al rischio.

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      Società

      Mercato del lavoro in Italia: dinamismo aziendale ma insoddisfazione tra i lavoratori, soprattutto giovani

      Gli italiani sognano nuovi impieghi. Salari inadeguati, ruoli poco stimolanti e desiderio di crescita tra le cause principali.

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        L’80% delle aziende italiane è pronto ad assumere, ma gli imprenditori denunciano difficoltà crescenti nel trovare e trattenere talenti. Dall’altro lato, una buona metà dei lavoratori italiani vorrebbe cambiare impiego, spinta da insoddisfazione per stipendi giudicati bassi, poche opportunità di crescita e ruoli percepiti come poco stimolanti. È quanto propone il report Hays Salary Guide 2025, che analizza i principali trend del mercato del lavoro in Italia.

        La Generazione Z: voglia di crescita e flessibilità

        Tra coloro maggiormente propensi a cambiare lavoro ci sono i giovani della Generazione Z, che cercano posizioni in cui sentirsi valorizzati. Per loro, non basta lo stipendio: pesano soprattutto la qualità del lavoro e il work-life balance. Il lavoro agile è diventato irrinunciabile per questa fascia di età, così come un ambiente stimolante e inclusivo. I giovani in fondo vogliono crescere rapidamente, ricevere formazione continua e partecipare a progetti innovativi. L’attenzione verso le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale generativa, viene vista come un’opportunità fondamentale, ma l’88% dei giovani ritiene che la formazione in questo ambito sia ancora molto carente.

        I lavoratori over 50: stabilità e benefit tradizionali

        Se i giovani inseguono flessibilità e innovazione, gli over 50 cercano stabilità e mantengono il mito dell’auto aziendale come benefit prioritario. Tuttavia, questa generazione rappresenta una parte cruciale del mercato del lavoro italiano, costituendo il 35% del totale dei lavoratori. Un altro tema emergente riguarda il benessere mentale, sempre più riconosciuto come un fattore strategico per la produttività aziendale, anche se gli interventi concreti restano rari. Il work-life balance è fondamentale: il 45% dei lavoratori ha incontrato difficoltà nel conciliare lavoro e vita familiare.

        Retribuzioni inadeguate e scarse prospettive

        Nonostante un aumento medio dei salari del 3,7% (con una media di 56.000 euro annui per i colletti bianchi), il 57% dei lavoratori giudica gli stipendi insufficienti rispetto alle responsabilità ricoperte. Inoltre, il 63% non si aspetta incrementi nel corso dell’anno, ritenendo il cambiamento aziendale l’unica soluzione per ottenere retribuzioni più elevate. Secondo Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia, “La bassa soddisfazione dei lavoratori e la loro propensione a cambiare lavoro indicano la necessità di un ripensamento delle strategie aziendali”. Investire in benefit, formazione continua e progetti stimolanti potrebbe rappresentare la chiave per attrarre e trattenere i talenti, soprattutto tra giovani e donne.

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          Società

          E’ boom delle discoteche per sole donne: spazio sicuro o esclusione mascherata?

          Dai sobborghi di Chicago ai vicoli di Roma, esplode il fenomeno delle women-only disco, feste pomeridiane pensate per donne e persone che si identificano come tali. Niente uomini, nessun dress code, e un’atmosfera rilassata tra vintage e libertà. Emancipazione, trend sociale o una nuova forma di razzismo?

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            Iniziano alle 18, finiscono entro le 22, eppure fanno il pienone. Sono le nuove discoteche solo donne, nate negli Stati Uniti e oggi in forte espansione anche in Europa e in Italia. A guidare la rivoluzione, il bisogno di un luogo sicuro e non giudicante, dove divertirsi senza pressioni, sguardi molesti o richieste indesiderate. Niente tacchi obbligatori, niente glitter imposti: puoi presentarti anche in felpa da gattara e zoccoli, nessuno ti dirà nulla. È il ballo come rito collettivo, non come performance. Un club non per escludere, ma per includere chi spesso non trova spazio altrove.

            Dalle amiche di Chicago al format virale

            Tutto è partito da Laura Baginski e Susie Lee, due amiche di lunga data, mamme e lavoratrici, che hanno trasformato una chiacchierata nostalgica in un business internazionale. Il loro Earlybirds Club è oggi un format replicato in tutto il mondo, con il claim ironico e chiaro:
            Party per donne che hanno roba da sbrigare la mattina. Australia, Regno Unito, Germania e Francia hanno subito abbracciato l’idea. In Italia il format si chiama “Non Farcela Party” e porta la firma di Francesca Fiore e Sarah Malnerich, fondatrici del collettivo “Mamma di Merda”. Il successo? Sempre lo stesso: sold out ovunque.

            Proteste annunciate

            La polemica è inevitabile: alcuni parlano di “apartheid del maschio”, altri di presunte “feste lesbiche mascherate”. Ma le fondatrici sono chiare: non è contro gli uomini, è per le donne. È un’alternativa ai contesti dove spesso il divertimento femminile è condizionato da uno sguardo maschile, se non predatorio È lo stesso concetto alla base del calcetto o del fantacalcio per uomini: uno spazio tutto proprio. Solo che, per una volta, tocca a loro. Con playlist nostalgiche, balli liberi e zero ansia da prestazione.

            Il sabato sera è il nuovo tardo pomeriggio

            Cambiano anche i ritmi: si balla prima, si beve meno, e si dorme di più. La discoteca “early” è anche un modo per riappropriarsi del tempo, spesso sacrificato tra figli, lavoro e mille doveri. Non è solo una festa: è una forma di autodeterminazione.

            Noi balliamo da sole

            Chiamatele come volete: safe zone, tendenza, rivoluzione o provocazione. Ma le discoteche solo donne stanno riscrivendo le regole del divertimento notturno. Forse non sono il futuro del clubbing, ma sono sicuramente il presente di chi non ha mai avuto un posto tutto per sé.

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              Società

              Recensioni online: via alle nuove regole per un web più trasparente

              Stretta sulle recensioni false: più tutela per consumatori e imprese grazie al nuovo disegno di legge.

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                Il Consiglio dei ministri ha approvato il primo disegno di legge annuale sulle PMI, introducendo norme decisive per contrastare le recensioni false online. Questa misura rappresenta un passo fondamentale per tutelare il settore turistico e della ristorazione, promuovendo un mercato più equo e trasparente. Secondo il nuovo regolamento, solo i consumatori che potranno dimostrare la propria identità e l’effettivo utilizzo di un servizio o prodotto saranno autorizzati a pubblicare recensioni. Queste dovranno essere dettagliate, pertinenti e pubblicate entro quindici giorni dall’utilizzo del servizio o dall’acquisto del prodotto. Le strutture recensite avranno inoltre il diritto di replicare alle recensioni e richiedere la rimozione di commenti falsi, ingannevoli o non più attuali.

                Basta con la compravendita e le recensioni manipolate

                Il disegno di legge vieta severamente la compravendita di recensioni e ogni forma di manipolazione, come l’attribuzione di giudizi a prodotti o servizi non effettivamente valutati e l’uso di incentivi per influenzare i commenti. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) definirà specifici codici di condotta per le piattaforme online, mentre l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) vigilerà sul rispetto delle norme, applicando sanzioni in caso di violazioni. Questa riforma è stata accolta con favore da associazioni dei consumatori come Udicon e Assoutenti, che hanno sottolineato l’importanza di garantire trasparenza e affidabilità nelle recensioni online. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha ribadito l’impegno del governo nel difendere il tessuto imprenditoriale italiano e nel valorizzare il turismo come motore di sviluppo economico.

                Quali i benefici di queste nuove regole?

                Le nuove regole puntano anche sulla maggiore affidabilità. Le recensioni saranno più veritiere, e aiuteranno davvero i consumatori a prendere decisioni d’acquisto più consapevoli.
                Inoltre potrebbero essere favorite anche le stesse aziende e imprese che saranno tutelate da recensioni false che possono danneggiare la loro reputazione. Ma cosa manca ancora?
                Manca fondamentalmente una certa regolamentazione degli influencer. Nonostante sia un passo importante, la nuova normativa, infatti, non affronta in modo specifico la questione degli influencer e delle loro recensioni sponsorizzate. L’efficacia delle nuove regole dipenderà anche dalla severità delle sanzioni previste per chi le viola. Speriamo bene…

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