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Cucina

Come conservare i porcini sott’olio: la guida per una ricetta saporita, golosa e, soprattutto, sicura

Preparare i porcini sott’olio richiede attenzione e cura, dalla scelta dei funghi alla sterilizzazione dei vasetti. Ecco i passaggi chiave per conservare i porcini in modo corretto, prevenendo rischi e ottenendo un risultato saporito e perfetto per tutto l’anno.

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    I porcini sott’olio sono una delle conserve più amate della cucina italiana, perfetti per accompagnare antipasti o per arricchire contorni e piatti principali. Questa deliziosa preparazione, però, richiede attenzione sia per garantire il gusto, sia per evitare problemi di sicurezza alimentare, come il rischio di botulismo. Seguire una ricetta collaudata e rispettare rigorosamente le procedure di conservazione è essenziale per ottenere un risultato saporito e sicuro. Vediamo come preparare questa delizia autunnale passo dopo passo.

    La scelta dei porcini: freschezza e qualità

    Il primo passo fondamentale per realizzare una conserva di qualità è scegliere porcini freschi e sani. Devono avere un aspetto sodo, con cappelle carnose e gambi ben turgidi. Evita funghi troppo maturi o danneggiati, poiché la qualità degli ingredienti influisce direttamente sul risultato finale.

    Lavali accuratamente con un panno umido per eliminare terra e impurità, evitando di immergerli in acqua per non comprometterne la consistenza. Se necessario, spazzola delicatamente i residui di terra con una spazzola a setole morbide.

    Gli ingredienti per una ricetta saporita

    Per preparare i porcini sott’olio, ti serviranno pochi ingredienti, ma di ottima qualità:

    • 1 kg di funghi porcini freschi
    • 1 litro di aceto di vino bianco
    • 1 litro di vino bianco secco
    • Olio extravergine di oliva (quanto basta per coprire i funghi)
    • 2 spicchi d’aglio
    • 1 peperoncino rosso (opzionale)
    • 2 foglie di alloro
    • Sale q.b.
    • Pepe in grani q.b.
    • Aromi a piacere (rosmarino, timo, origano)

    Procedimento passo dopo passo

    1. Pulizia e taglio dei funghi:
      Dopo aver pulito i porcini, tagliali a fette spesse circa 1 cm. Le dimensioni delle fette possono variare in base alle tue preferenze, ma evita pezzi troppo piccoli che potrebbero sfaldarsi durante la cottura.
    2. Bollitura in aceto e vino:
      In una pentola capiente, porta a ebollizione l’aceto e il vino bianco, aggiungendo una presa di sale. Questo passaggio è fondamentale non solo per aromatizzare i funghi, ma soprattutto per abbattere i rischi microbiologici, in particolare il botulino. Immergi i porcini nel liquido bollente e cuocili per circa 10-15 minuti, fino a quando risultano leggermente teneri ma ancora sodi.
    3. Scolare e asciugare:
      Scola i funghi e stendili su un canovaccio pulito o su carta da cucina. Lascia asciugare completamente i porcini per almeno 2-3 ore, meglio se per una notte intera. L’asciugatura è cruciale per evitare che l’acqua residua comprometta la conservazione sott’olio.
    4. Preparazione dei vasetti:
      Mentre i porcini si asciugano, sterilizza i vasetti di vetro. Lavali accuratamente, poi immergili in acqua bollente per almeno 10 minuti. Asciuga bene i barattoli e i tappi, assicurandoti che siano perfettamente puliti e asciutti prima dell’uso.
    5. Riempimento dei vasetti:
      Disponi i porcini asciutti nei vasetti sterilizzati, alternando strati di funghi con aromi come aglio, alloro, pepe in grani e peperoncino, se lo desideri. Pressa delicatamente per evitare la formazione di bolle d’aria.
    6. Copertura con olio:
      Versa l’olio extravergine di oliva nei vasetti fino a coprire completamente i funghi, assicurandoti che non ci siano bolle d’aria intrappolate. L’olio deve sigillare bene i funghi per prevenire la proliferazione di batteri.
    7. Conservazione:
      Chiudi i vasetti ermeticamente e conservali in un luogo fresco e buio. Prima di consumarli, attendi almeno due settimane affinché i funghi si insaporiscano.

    Avvertenze per una conservazione sicura

    Per garantire che i tuoi porcini sott’olio siano sicuri da consumare, ci sono alcune precauzioni fondamentali da seguire:

    1. Sterilizzazione accurata:
      Sterilizzare accuratamente vasetti e tappi è essenziale per prevenire contaminazioni. Puoi farlo bollendo i vasetti in acqua per almeno 10 minuti oppure utilizzando il forno a 100°C per circa 20 minuti.
    2. Controllo del livello dell’olio:
      Assicurati che i funghi siano sempre ben coperti dall’olio. Se l’olio scende sotto il livello dei funghi, aggiungine altro per mantenere una copertura adeguata. I funghi esposti all’aria possono fermentare e causare problemi di conservazione.
    3. Rischio botulino:
      Il botulino è un rischio serio nelle conserve fatte in casa, ma può essere prevenuto seguendo scrupolosamente le regole di igiene, l’acidificazione adeguata (grazie all’uso di aceto) e la sterilizzazione dei vasetti. Controlla sempre l’aspetto e l’odore del prodotto prima di consumarlo: se noti bolle d’aria, cambiamenti di colore o odori strani, evita di consumare la conserva.
    4. Conservazione e durata:
      Una volta aperti, i vasetti di porcini sott’olio devono essere conservati in frigorifero e consumati entro una settimana. I vasetti chiusi possono durare fino a un anno, purché conservati in un luogo fresco e buio.

    Consigli di abbinamento

    I porcini sott’olio sono perfetti per arricchire taglieri di formaggi e salumi, oppure per accompagnare carni alla griglia. Possono essere utilizzati anche come condimento per bruschette o come ingrediente in insalate ricche e saporite. L’aroma intenso e la consistenza carnosa dei funghi li rendono un complemento versatile in cucina, ideale per chi ama le conserve fatte in casa.

    Con queste indicazioni, potrai preparare una conserva di porcini sott’olio saporita e sicura, perfetta per gustare il meglio dell’autunno tutto l’anno.

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      Cucina

      Gambero Rosso sceglie Lapprodo di Vibo Marina per quattro puntate dello show “Com’è profondo il mare”

      Le telecamere di Gambero Rosso TV raccontano l’eccellenza enogastronomica calabrese in quattro puntate speciali dedicate al mare, ai prodotti locali e alle storie di chi li custodisce.

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        Il Gambero Rosso sbarca a Vibo Marina e lo fa scegliendo uno dei templi della cucina calabrese: Lapprodo. Sarà questo il cuore operativo di quattro puntate speciali di “Com’è profondo il mare”, la serie televisiva che andrà in onda su Sky, sul canale Gambero Rosso TV e sul digitale terrestre. Una vetrina prestigiosa che accende i riflettori sulla Calabria più autentica, trasformandola in protagonista di un racconto nazionale e internazionale.

        La scelta del Gambero Rosso non è casuale. La redazione della celebre guida, dopo un’accurata selezione tra decine di proposte provenienti da tutta Italia, ha puntato sul ristorante vibonese per la qualità della proposta gastronomica, la cura nella valorizzazione del territorio e la capacità di raccontare le storie che si nascondono dietro ogni piatto.

        Determinante, in questo percorso, il lavoro del direttore della struttura Francesco Iellamo, che ha seguito passo passo tutte le fasi progettuali: «Abbiamo lavorato con pazienza, dedizione e tanta fiducia – racconta – per costruire un progetto che fosse più di semplice visibilità. Volevamo un racconto capace di portare la nostra terra nelle case degli italiani. Oggi possiamo dire di aver centrato un traguardo importante, e siamo pronti a puntare ancora più in alto».

        La serie sarà condotta dallo chef stellato Gianfranco Pascucci, volto amatissimo della cucina di mare, capace di trasformare ogni ricetta in un viaggio tra tradizione e creatività. Nei quattro episodi la provincia di Vibo Valentia si mostrerà in tutta la sua ricchezza gastronomica: il mare come cuore pulsante, i prodotti locali come protagonisti e le storie di chi mantiene viva una tradizione che profuma di salsedine e memoria.

        Accanto a Lapprodo, ci sarà spazio anche per altre eccellenze del territorio, selezionate in queste settimane dal team del Gambero Rosso. Tra i nomi già confermati spicca l’elisir China Barbieri, un liquore storico e identitario, simbolo di un saper fare che resiste al tempo e che racchiude nel bicchiere l’anima calabrese.

        Il progetto promette di offrire un ritratto autentico e coinvolgente della Calabria, tra artigianato, sapori intensi e paesaggi che parlano da soli. Una regione che, tra cucina e cultura, dimostra di saper conquistare anche il palato e gli occhi del grande pubblico televisivo.

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          Mozzarella a chi scusa? Ecco tutto quello che non sai su un grande formaggio italiano

          Alcuni consigli per godere appieno della qualità e del sapore autentico della mozzarella, regina indiscussa della tavola italiana.

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            Raccontare la mozzarella a noi italiani sembra proprio scoprire l’acqua calda. Che ti racconti… Si è detto di tutto su questo prodotto tipicamente nostrano. Tutti la utilizziamo nei modi più svariati, a secondo dei nostri gusti personali. Anche se la mozzarella, sia di bufala che vaccina, è un prodotto pregiato che richiede alcune accortezze per essere gustato al meglio. Ci sono diversi modi per consumarla e per conservarla alcuni dei quali sono capaci di esaltarne il sapore e la consistenza.

            Quanti tipi di mozzarella conosci?

            Mozzarella di bufala

            E’ la più famosa – a volte a torto – per il suo gusto ricco e cremoso. La mozzarella di bufala campana è la più celebre, protetta dal marchio DOP, viene prodotta principalmente nel Casertano e nel Beneventano, nel Cilento ma anche in alcune aree del Lazio, Molise e Puglia.

            Mozzarella fiordilatte

            Ottenuta da latte vaccino, è prodotta in varie regioni italiane. Tra le eccellenze, la mozzarella di Agerola e quella di Gioia del Colle, l’unica fiordilatte a marchio DOP.

            Ma come la conservi?

            La mozzarella fresca, non refrigerata, deve essere conservata a temperatura ambiente, tra i 10 e i 15 gradi. È fondamentale consumarla entro due giorni dalla produzione per apprezzarne al massimo il sapore e la consistenza. Non va mai conservata in frigorifero, poiché il freddo altera la struttura e il gusto del prodotto. Dopo aver aperto la confezione, è consigliabile mantenere la mozzarella nel suo liquido di governo, in una zuppiera e lontano dalla luce diretta del sole.

            Che fai una caprese, la metti sulla pizza o te le magi a morsi…?

            Contrariamente a quanto si pensa non è solo un prodotto estivo. Se servita a temperatura ambiente, è perfetta anche nei mesi più freddi. Per apprezzarne il gusto pieno, è meglio consumarla al naturale o con abbinamenti semplici. Per esempio si sposa bene con il prosciutto crudo o nella classica insalata caprese. Per quest’ultima, il fiordilatte è da preferire a quella di bufala per la sua consistenza più compatta e il minor rilascio di liquido. Se invece si utilizza la mozzarella in ricette come paste al forno o fritture, è importante considerare la quantità di liquido che può rilasciare. In questi casi, il fiordilatte, con la sua pasta più asciutta, è spesso una scelta migliore rispetto alla mozzarella di bufala.

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              Il polpettone: tradizione e gusto a ogni boccone!

              Nato come piatto di recupero per utilizzare gli avanzi di carne e pane, si è evoluto in un simbolo di convivialità e sapore familiare. Ogni regione d’Italia vanta la propria versione, arricchita da ingredienti tipici locali, ma la base resta sempre la carne.

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                Il polpettone offre infinite possibilità di personalizzazione. Può essere farcito con formaggi filanti, uova sode o verdure grigliate per creare strati di sapore e consistenze diverse. Inoltre, si può sperimentare con diverse tipologie di carne o creare versioni vegetariane usando legumi e cereali.

                Polpettone di pollo con piselli e prosciutto
                Ingredienti
                500 g di pollo macinato
                100 g di prosciutto cotto a fettine sfilacciate
                100 g di piselli precotti
                1 uovo
                50 g di pangrattato
                50 g di parmigiano grattugiato
                Un pezzetto di aglio tritato
                2 cucchiai di prezzemolo tritato
                Olio extravergine di oliva q.b.
                Sale e pepe q.b.

                Procedimento

                In una ciotola capiente, unisci il pollo macinato, il prosciutto cotto, i piselli, l’uovo, il pangrattato, il parmigiano, il prezzemolo e l’aglio. Mescola bene con le mani o con un cucchiaio di legno fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiusta di sale e pepe.

                Su un foglio di carta da forno, versa l’impasto e modellalo in forma di cilindro, compattandolo bene. Avvolgi il polpettone nella carta da forno, sigillando bene i bordi. Cuoci in forno a 175 gradi per circa 30 minuti. Dopo 30 minuti, apri la carta da forno e spennella il polpettone con un po’ di olio d’oliva. Continua la cottura per altri 20-30 minuti, o fino a quando il polpettone è ben dorato e cotto internamente.

                Una volta cotto, lascia riposare il polpettone per 10 minuti prima di affettarlo. Questo aiuta a mantenere la forma e permette ai succhi di redistribuirsi.

                Taglia il polpettone a fette e servi caldo, accompagnato da contorni a piacere come purè di patate, insalata mista o verdure grigliate.

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