Calcio
Ferrero e la gufata (riuscita): “Se perdete, ben vi sta”. E la Sampdoria retrocede in Serie C
Un colpo basso al veleno, arrivato prima della sfida decisiva con la Juve Stabia: “Un motivo ci sarà…”. E la profezia dell’ex presidente si avvera, condannando la Samp a una retrocessione storica

Una frase, un augurio nefasto, e una retrocessione che profuma di beffa. Non bastava una stagione da incubo, un pareggio contro la Juve Stabia e un ritorno in Serie C dopo decenni: a rendere ancora più amara la caduta della Sampdoria ci ha pensato lui, Massimo Ferrero. Il “Viperetta”, ex presidente blucerchiato, non ha resistito alla tentazione di assestare un altro colpo alla società che fu sua, e con cui ha chiuso in tribunale nel 2023 dopo mesi di carte bollate e accuse incrociate.
Nel pomeriggio della partita decisiva, mentre i tifosi si aggrappavano a un filo di speranza, Ferrero veniva intercettato da alcuni curiosi. E davanti alle telecamere non si è lasciato sfuggire l’occasione per sparare la sua cannonata. Prima ha finto di non capire: “Che devo dire ai tifosi della Juve Stabia? Che c… volete ancora? Siete già salvi…”. Poi, quando gli è stato chiarito che la richiesta era un messaggio per la Samp, è partito il veleno: “Se perdete, ben vi sta… Un motivo ci sarà”.
Una gufata in piena regola, e riuscita alla perfezione.
Poche ore dopo, il campo ha fatto il resto: 0-0, prestazione grigia, e retrocessione certificata. Una delle giornate più nere della storia recente blucerchiata si è consumata sotto lo sguardo dei tifosi increduli. La Samp saluta la Serie B e sprofonda in un inferno sportivo che mai avrebbe immaginato di dover affrontare così presto. E Ferrero, da fuori, sembra aver goduto di ogni istante.
Una ferita ancora aperta
Del resto, il rapporto tra Ferrero e la Samp è finito malissimo. Dal 2021 al 2023 l’ex patron ha vissuto un’uscita traumatica, tra indagini, arresti domiciliari, debiti societari e il passaggio del club a una nuova proprietà che ha dovuto mettere mano ai conti e ripartire. Ferrero è rimasto nell’ombra, ma non ha mai smesso di rivendicare il suo ruolo e di lanciare frecciate a chi è venuto dopo. Stavolta, però, è andato oltre: il suo sarcasmo ha lasciato il segno in un momento in cui l’ambiente doriano avrebbe avuto bisogno solo di silenzio, rispetto e tifo.
Una stagione surreale
Eppure, che la stagione fosse segnata lo si era capito da tempo. Tra limiti tecnici, difficoltà societarie, nervosismi interni e un campionato di Serie B che non perdona, la Samp ha navigato per mesi sull’orlo del baratro. Alla fine, non è bastato il cuore dei tifosi né l’impegno di chi ha provato a rimettere insieme i cocci. L’incubo si è avverato. E nel giorno più triste, Massimo Ferrero ha trovato modo di riderne.
Il calcio, a volte, è crudele.
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Calcio
La mamma di Lamine Yamal debutta a Londra: cena a pagamento, selfie da 800 euro e un brand da sfruttare
Nessuna traccia di Lamine: protagonista è solo lei, che dal profilo basso allo stadio passa ora al centro della scena. Il figlio è un campione, ma la madre ha deciso che è anche un marchio da monetizzare.

Sheila Ebana, 35 anni, sorride di profilo come una diva su un poster che annuncia il suo esordio in società: una cena esclusiva al Nobu Hotel di Portman Square, a Londra. Non è una serata di beneficenza, non è un evento di moda. È, semplicemente, la presentazione della “mamma di Lamine Yamal in qualità di mamma di Lamine Yamal”. Nessuna deroga al ruolo: lei è la madre del prodigio del Barcellona e della nazionale spagnola, e tanto basta per trasformare la maternità in un marchio. Biglietti da 150 euro per i curiosi confinati in fondo alla sala, 800 euro per chi vuole un selfie con la signora. Nel prezzo, rassicurano gli organizzatori, sono comprese le tre portate e le noccioline dell’aperitivo. Il figlio, invece, non ci sarà.
La signora Sheila ha già dimostrato di avere fiuto per la scena. Fu lei a orchestrare la discussa festa dei 18 anni del figlio, quella con i nani assunti come intrattenimento. Fu ancora lei a benedire pubblicamente la relazione di Lamine con la cantante argentina Nicky Nicole, quasi a rivendicare un ruolo da futura suocera oltre che da madre. Ora però Sheila sceglie la ribalta per sé, con un’iniziativa che somiglia più a una tournée che a una cena.
La sua storia parte da lontano. Originaria della Guinea Equatoriale, arrivò in Catalogna da ragazzina con pochi soldi e tante speranze. Ha lavorato ovunque: cameriera al McDonald, addetta in churrascherie, domestica. Poi le difficoltà familiari, la separazione dal marito marocchino Mounir Nasraoui, la nascita del secondo figlio Keyne. Lamine, cresciuto tra Rocafonda e il barrio di Matarò, nel frattempo diventava un talento da milioni. Il padre ha sempre preferito la posa dello spaccone – “vivrò alle tue spalle”, ha dichiarato – salvo finire nei guai, fino a beccarsi una coltellata in una lite di quartiere. Lei, invece, fino a ieri, si teneva in disparte: solo qualche apparizione sugli spalti del Camp Nou e all’Europeo, con la maglia numero 19 della Roja.
Adesso il cambio di passo: basta profilo basso, Sheila ha capito che suo figlio è un campione ma anche un brand. E un brand, nell’era dei social e degli eventi a pagamento, va sfruttato. Così nello spot che pubblicizza il gala si fa riprendere in accappatoio, mentre si trucca con tacchi a spillo, un bicchiere di champagne in mano e un sorriso nuovo di zecca. Non serve altro. In fondo, nel calcio moderno, non è solo il talento che fa la fortuna: è il contorno che diventa spettacolo.
Calcio
Oriana Sabatini: «Incinta e felice, ma vomito ogni giorno. Paulo Dybala mi vizia, il sesso? Zero voglia»
La futura mamma si confessa senza filtri: nausea quotidiana, niente intimità e un Dybala trasformato in infermiere personale. Per la piccola in arrivo, caccia a un nome che non faccia sorridere i tifosi.

Altro che gravidanza patinata da copertina. Oriana Sabatini, cantante e attrice argentina e moglie di Paulo Dybala, ha scelto la sincerità più cruda per raccontare i suoi primi quattro mesi da futura mamma. Niente arcobaleni, niente foto da fiaba: «Sono molto felice, ma mi sento malissimo. Vomito tutti i giorni», ha confessato in tv, con l’onestà di chi non ha paura di demolire l’immagine patinata da “principessa del calcio”.
Una confessione che ha subito fatto il giro dei media argentini, soprattutto per i dettagli intimi che la 28enne non ha esitato a condividere. A cominciare dal rapporto con il marito, stella della Roma e idolo delle tifoserie: «Paulo mi vizia, mi mette il pigiama e mi rimbocca le coperte». Altro che Joya in campo: dentro casa, il numero 21 giallorosso si è trasformato in un premuroso badante, pronto a correre in soccorso della moglie ogni volta che la nausea prende il sopravvento.
E quando si parla di intimità? La risposta di Oriana ha spiazzato i fan che la seguono sui social: «Il sesso? Non ne ho voglia, mi sento troppo male». Una dichiarazione che conferma quanto la gravidanza possa rivoluzionare ogni aspetto della vita di coppia, anche per le coppie più glamour.
Capitolo nome della bambina: la scelta non è ancora stata fatta, ma la cantante ha voluto sgombrare il campo da equivoci. «Hermione è troppo», ha detto ridendo, con un chiaro riferimento alla saga di Harry Potter. «Cercheremo qualcosa di originale, ma non strano». Insomma, un nome particolare ma che non trasformi la figlia in una mascotte da curva sud.
Intanto, mentre i tifosi della Roma già fantasticano su futuri cori dedicati alla piccola Dybala-Sabatini, Oriana continua a raccontarsi senza filtri, demolendo con una battuta l’idea che la gravidanza sia solo una passerella glamour. Tra vomiti quotidiani, pigiami infilati dal marito e notti movimentate più per i risvegli che per la passione, l’artista argentina ha dimostrato che la sua favola è tutt’altro che zuccherosa.
E chissà che proprio questa sincerità brutale non diventi il segreto della sua nuova popolarità: più che la “moglie di”, Oriana sembra intenzionata a essere la futura mamma che dice quello che tutte pensano, ma nessuna ammette.
Calcio
Wanda piazza la stoccata in tribunale: Mauro Icardi perde la villa e finisce tra i “morosi”
Il tribunale civile di Buenos Aires ha disposto il sequestro delle quote societarie e della villa del calciatore. L’ex Inter è stato iscritto nel Registro dei Debitori degli alimenti: se rimetterà piede in Argentina, non potrà espatriare.

La storia infinita tra Wanda Nara e Mauro Icardi non conosce tregua. Questa volta è la giustizia argentina a cambiare le carte in tavola e a infliggere un colpo durissimo all’attaccante, già alle prese con un presente calcistico incerto.
Il 106° Tribunale civile di Buenos Aires, guidato dal giudice Adrián Hagopian, ha accolto l’istanza presentata dai legali della showgirl e ha ordinato il sequestro di una quota di Icardi nella società Asociación Civil La Isla SA. L’importo non è da poco: 110.000 dollari a titolo di alimenti, oltre a un’ulteriore somma di 3.500 dollari per interessi e spese.
Non basta. L’ex capitano dell’Inter è stato iscritto d’ufficio nel Registro dei Debitori Morosi, una “lista nera” che complica qualsiasi operazione finanziaria e mina l’immagine pubblica del giocatore. E come se non fosse già abbastanza, è arrivato anche il via libera al sequestro della villa di Buenos Aires, la stessa che Icardi aveva acquistato come “casa dei sogni” e dove aveva vissuto con l’attrice China Suarez prima del rientro in Turchia.
Il provvedimento, firmato il 19 agosto 2025, porta la firma del giudice Hagopian ed è inserito nel fascicolo 88891/2024. Nella motivazione, il tribunale sottolinea l’assenza di prove sui pagamenti previsti dall’accordo di mantenimento. Il team difensivo di Icardi aveva tentato di opporsi, chiedendo l’annullamento del patto, ma il giudice ha respinto il ricorso e ha deciso per una cifra totale di 122.443,08 dollari.
C’è di più. La sentenza stabilisce che, nel caso in cui Maurito torni in Argentina, non potrà lasciare il Paese senza prima aver sistemato le sue pendenze. Una misura che rischia di pesare anche sulla sua carriera sportiva, visto che milita in Turchia e i viaggi internazionali sono parte integrante del mestiere.
Un finale che fotografa perfettamente il momento: Wanda segna un altro punto a suo favore, mentre Icardi si ritrova ancora una volta a rincorrere, ma non su un campo da calcio.
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