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Benessere

Gratitudine, il trucco per star bene senza spendere un cent!

Provare e esprimere gratitudine è una pratica che offre una vasta gamma di benefici per la salute mentale, emotiva e fisica. Diversi studi hanno dimostrato che la gratitudine può migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere generale.

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    La pratica della gratitudine può trasformare la vita in molti modi, migliorando il benessere mentale ed emotivo, rafforzando le relazioni e promuovendo una salute fisica migliore. Integrare semplici esercizi di gratitudine nella routine quotidiana può fare una grande differenza nella qualità della vita e nella capacità di affrontare lo stress.

    Miglioramento del benessere psicologico
    La gratitudine aiuta a ridurre emozioni negative come invidia, risentimento e frustrazione, promuovendo invece sentimenti di gioia, amore e contentezza. Questo può portare a una maggiore soddisfazione di vita e a un miglior umore.

    Riduzione dello stress e dell’ansia
    Praticare la gratitudine può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e aumentare la resilienza, aiutando le persone a gestire meglio le situazioni stressanti e a sentirsi più calmi e rilassati.

    Miglioramento delle relazioni interpersonali
    Esprimere gratitudine verso gli altri può rafforzare le relazioni, aumentando i sentimenti di connessione e apprezzamento reciproco. Le persone che sono grati tendono ad avere relazioni più solide e soddisfacenti.

    Salute fisica
    La gratitudine è associata a una serie di benefici per la salute fisica, tra cui una migliore qualità del sonno, una pressione sanguigna più bassa e una riduzione dei sintomi di malattie croniche. Le persone grate tendono anche a prendersi più cura di se stesse, adottando comportamenti salutari.

    Aumento della resilienza emotiva
    Le persone che praticano la gratitudine sviluppano una maggiore capacità di affrontare le avversità. Questo atteggiamento positivo aiuta a mantenere una prospettiva equilibrata anche nei momenti difficili.

    Miglioramento della salute mentale
    La gratitudine è stata collegata a una riduzione dei sintomi di depressione e ansia, contribuendo a migliorare la salute mentale complessiva. Questo effetto positivo può derivare dal fatto che la gratitudine incoraggia a focalizzarsi sugli aspetti positivi della vita.

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      Benessere

      Sindrome da rientro: cosa mettere nel piatto per ritrovare energia

      Frutta, verdura, fibre, liquidi e cibi antiossidanti sono alleati preziosi per attenuare stress, stanchezza e disfunzioni intestinali che accompagnano il ritorno alla routine. Ecco cosa consiglia la nutrizionista.

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      Sindrome da rientro

        Lo chiamano “back to work blues”: è quel senso di spossatezza, nervosismo e mancanza di concentrazione che ti accompagna nei primi giorni dopo le ferie. E se è vero che il côté psicologico gioca un ruolo preponderante, l’alimentazione può fare una differenza sostanziale nel velocizzare il ritorno a una quotidianità fluida e vitale.

        La dottoressa Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista, suggerisce di approfittare della stagionalità di fine agosto per rimettere in moto il corpo, facendo il pieno di cibi “tattici”. Tra questi l’uva – ricca di polifenoli e resveratrolo – che sostiene la circolazione e contrasta lo stress ossidativo. Consigliabile consumarla a pasto o dopo l’attività fisica, per evitare picchi glicemici. Verdure generose come pomodori, peperoni e melanzane restano fresche e nutrienti alleate; broccoli, cavolfiori e cavoli invece forniscono vitamine e sostanze epatoprotettive da reintrodurre gradualmente nel menu. Anche carote, finocchi e sedano sono perfetti come snack di mezza giornata, utili a sgonfiare e depurare.

        In caso di intestino lento, l’abbinamento “fibre più acqua” è una linea guida essenziale. Frutta e verdura crude e cotte aiutano non solo il transito, ma offrono anche un buon carico di micronutrienti fondamentali.

        Secondo il nutrizionista Pietro Mignano di Roma, l’alimentazione deve essere funzionale al recupero dei ritmi diurni: dopo la vacanza il ritorno al lavoro richiede energia, ma molti di noi sono privi delle scorte di vitamine, minerali e amminoacidi essenziali, anche a causa di eccessi alimentari e ridotto apporto idrico. I principali errori da evitare includono troppo zucchero raffinato, alcol, snack pronti e poca idratazione.

        Alcuni alimenti possono essere d’aiuto anche contro l’ansia del rientro. Il pesce azzurro, ricco di Omega-3, sostiene il benessere cerebrale; mentre l’uva, oltre a essere antiossidante, contiene melatonina, utile per regolare il sonno.

        In sintesi, ecco i food hero da mettere nel carrello post-ferie:

        • Carica di antiossidanti e circolazione: uva a pasto
        • Freschezza e nutrienti: pomodori, peperoni, melanzane
        • Depurazione e detox: broccoli, cavoli, carote, finocchi, sedano
        • Regolarità intestinale: abbondanti fibre + acqua
        • Gestione della stanchezza e stabilità mentale: Omega-3 da pesce azzurro

        Per un rientro dolce e in salute, mescola questi alimenti con un piano quotidiano equilibrato—metti la frutta nella colazione, una cena leggera di pesce e verdure, e spuntini detox sparsi nella giornata.

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          Diete detox post-vacanze: come disintossicare corpo e mente senza esagerare

          Dopo i bagordi estivi, è il momento perfetto per uno “reset” salutare: strategia alimentare, idratazione e movimento aiutano a ritrovare energia e benessere senza stress.

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          Detox

            Terminati i pranzi in veranda e gli aperitivi al tramonto, molti di noi avvertono i segni di qualche eccesso estivo: gonfiore, stanchezza, leggera letargia. In questa fase post-vacanze non serve una dieta drammatica: basta un approccio gentile e consapevole per riattivare il fisico e ritrovare vitalità.

            Idratazione come prima mossa
            Bere tra 1,5 e 2 litri di acqua ogni giorno è fondamentale per alleggerire il corpo e favorire la digestione. Da integrare, magari al mattino, con un bicchiere di acqua tiepida e limone o tisane come finocchio, tarassaco o tè verde, perfetti per supportare il fegato e contrastare la ritenzione idrica.

            Alimenti detox, sì — ma senza privazioni
            Frutta e verdura di stagione, ricche di fibre e acqua come mele, fragole, cetrioli, carciofi e broccoli, aiutano il drenaggio e la disintossicazione naturale. Legumi, cereali integrali (avena, farro, quinoa) e proteine magre (pesce, pollo, tofu) garantiscono nutrienti senza appesantire. È bene ridurre zuccheri raffinati e alimenti processati. Preferendo alternative più genuine come miele o zucchero di canna grezzo, e per un tocco speziato anche la cannella, utile per abbassare l’indice glicemico.

            No ai digiuni e alle diete drastiche
            Le diete ipocaloriche, oltre a essere controproducenti per il metabolismo, favoriscono l’effetto “yo-yo”. L’approccio migliore è quello di un regime bilanciato, che comprenda carboidrati, proteine e grassi sani, con un buon apporto di verdure per mantenerci sazi e nutriti.

            Riprendi a muoverti—ma gradualmente
            Non serve subito una maratona: bastano 10-20 minuti al giorno di camminata, pilates, yoga o ginnastica dolce per favorire il flusso linfatico, stimolare il metabolismo e ridurre l’infiammazione post-vacanze.

            Checklist pratica per una settimana detox post-vacanze:

            • Inizia la giornata con acqua tiepida e limone
            • Consumare frutta e verdura fresche a ogni pasto
            • Preferisci cereali integrali, legumi e proteine sane
            • Riduci zuccheri raffinati e snack confezionati
            • Bevi regolarmente, anche tisane drenanti
            • Metti il body in movimento ogni giorno, senza strafare
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              Conta calorie ed etichette alimentari: com’è difficile la precisione!

              L’equazione calorica, spesso citata come il principio fondamentale per perdere o guadagnare peso, sembra offrire una soluzione semplice: se assumi meno calorie di quelle che bruci, dimagrisci; se ne assumi di più, ingrassi. Ma, dietro questa affermazione apparentemente elementare, si nasconde il fattore umano e l’imprecisione delle etichette alimentari

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                Sebbene il bilancio calorico continui ad essere un concetto importante nella gestione del peso, è essenziale considerare una prospettiva più ampia e complessa. Concentrarsi esclusivamente sul conteggio delle calorie può trascurare l’importanza della qualità nutrizionale, del metabolismo individuale, delle condizioni metaboliche nel raggiungimento e nel mantenimento di un peso corporeo sano.

                Il mito delle calorie in uscita e in ingresso
                L’idea che il bilancio calorico sia il fattore dominante nel determinare le variazioni di peso, ha dominato il discorso sulla perdita e sul guadagno di chili per decenni. Ma questa visione riduzionista trascura molteplici variabili che influenzano il metabolismo e la composizione corporea.

                Il ruolo della qualità nutrizionale
                Non tutte le calorie sono create uguali. La qualità nutrizionale degli alimenti gioca un ruolo cruciale nella salute metabolica e nella gestione del peso. Ad esempio, 100 calorie di verdure forniscono un diverso impatto sul metabolismo rispetto a 100 calorie di caramelle. Gli alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi sani possono influenzare positivamente la sazietà, il metabolismo e la composizione corporea, anche a parità di apporto calorico.

                Il microbiota
                È l’insieme dei microrganismi che abitano il nostro corpo, principalmente nell’intestino. Questa comunità microbica svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio della nostra salute, influenzando processi digestivi, metabolici e immunitari. Una flora intestinale equilibrata è associata a una migliore salute generale, mentre squilibri possono contribuire a una serie di problemi di salute.

                Il conteggio delle calorie è superato e anche sbagliato
                Quando guardiamo le etichette alimentari per ottenere informazioni sui valori nutrizionali di un prodotto, spesso diamo per scontato che i numeri forniti siano precisi e affidabili. Tuttavia, la realtà è che queste informazioni possono essere imprecise, con un margine di errore che può essere sorprendentemente elevato, arrivando fino al 20% per alcuni alimenti. Questo significa che le calorie e altri nutrienti riportati sull’etichetta potrebbero variare significativamente rispetto alla realtà.

                Sottostimare il consumo calorico: il fattore umano
                Studi specifici hanno evidenziato che molte persone possono sottovalutare il proprio apporto calorico giornaliero fino a 500 calorie al giorno. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui una scarsa consapevolezza delle porzioni, la mancanza di attenzione durante i pasti e l’influenza di fattori esterni che ci spingono a mangiare più di quanto crediamo.

                Oltre il conteggio calorico
                Di fronte a queste evidenze, diventa chiaro che basarsi esclusivamente sul conteggio delle calorie potrebbe non essere sufficiente per gestire in modo efficace la propria alimentazione e il proprio peso. È necessario adottare un approccio che tenga conto di una serie di fattori, tra cui la qualità degli alimenti, le proporzioni di macronutrienti, il modo in cui vengono preparati i cibi e il nostro rapporto emotivo con il cibo.

                Quindi, l’approccio nutrizionale basato esclusivamente sul conteggio delle calorie è obsoleto. La conta calorica risulta imprecisa a causa delle etichette nutrizionali, della nostra percezione distorta e dell’influenza del microbiota. Un approccio nutrizionale sano privilegia una dieta variegata, equilibrata, composta da alimenti di alta qualità e poco processati.

                In un’epoca in cui la nostra comprensione della nutrizione è sempre più approfondita, è chiaro che concentrarsi esclusivamente sulle calorie non è sufficiente per garantire una salute ottimale. È essenziale adottare un approccio più olistico, che tenga conto della qualità degli alimenti, della loro varietà e della loro provenienza. Scegliere alimenti nutrienti e non solo basarsi sul loro valore calorico ci permette di migliorare non solo la nostra salute fisica, ma anche quella mentale e emotiva, promuovendo uno stile di vita sano e sostenibile a lungo termine.

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