Benessere
La nuova regina degli scaffali è la pasta proteica: perché tutti la vogliono
Sempre più presente nei supermercati, la pasta ad alto contenuto proteico conquista sportivi e curiosi: ecco cosa la rende diversa e perché il prezzo è così alto

Costa molto di più di quella normale eppure in molti casi sta battendo la concorrenza per la sua qualità. E forse anche perchè è un fenomeno che va di moda… Sta di fatto che dopo barrette, yogurt e bevande funzionali, anche la pasta è entrata nel club degli alimenti “rich in protein”. Il fenomeno è ormai sotto gli occhi di tutti: sugli scaffali dei supermercati si moltiplicano le confezioni di pasta proteica, con marchi storici come Barilla, De Cecco e Garofalo che affiancano brand specializzati come CiaoCarb e Pasta Young. Il motivo? Una domanda in crescita costante, alimentata da chi cerca un’alimentazione più bilanciata, da sportivi attenti alla composizione dei pasti e da consumatori attratti dalle novità.
Il 20 per cento di proteine in più
A prima vista, la pasta proteica sembra simile a quella tradizionale: stesso aspetto, stessa tenuta in cottura. Ma a livello nutrizionale cambia tutto. Il contenuto proteico supera il 20%, quasi il doppio rispetto alla pasta classica, mentre i carboidrati sono ridotti. Questo la rende ideale per chi segue diete specifiche o vuole semplicemente sentirsi più sazio con meno calorie.
Ma costa molto di più della pasta comune…
Il prezzo, però, è un altro paio di maniche. Una confezione da 400 grammi può costare anche 2,78 euro, mentre i marchi specializzati arrivano a 16 euro al chilo. Il motivo? Da un lato, gli investimenti in ricerca e sviluppo per ottenere ricette bilanciate e gustose. Dall’altro, una precisa strategia di posizionamento: il prezzo alto comunica qualità e valore aggiunto. E poi c’è l’effetto shrinkflation, con confezioni più piccole che mascherano l’aumento del costo al chilo. Per dirla tutta la pasta proteica è diventata un simbolo della nuova alimentazione consapevole. E anche se costa di più, per molti è un piccolo lusso che vale la pena concedersi.
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Benessere
Ecco i cibi magici che ci rendono più intelligenti
Quali pietanze mettere nel piatto per migliorare la capacità di ragionamento, il problem solving, l’apprendimento e la memoria? Ecco come mangiare per il nostro benessere mentale.

Negli scaffali dei supermercati non esistono miracoli istantanei per aumentare l’intelligenza, ma possiamo riempire il carrello con alimenti che effettivamente supportano la salute del nostro cervello. L’interconnessione tra alimentazione e salute mentale è sempre più rilevante nella società moderna, con crescenti evidenze che sottolineano il ruolo cruciale di una dieta equilibrata nel sostenere il benessere psicologico.
Mente e intestino
Gli alimenti giusti influenzano gli ormoni, che a loro volta incidono sull’umore e sulla salute mentale, mentre il microbiota intestinale è strettamente legato alla nostra salute mentale. Alimenti ricchi di fibre, come fagioli, lenticchie e ceci, possono avere un impatto positivo sull’umore e sulla cognizione.
Gli alimenti magici
Praticamente parlando, il caffè o il tè al mattino possono migliorare la concentrazione a breve termine, mentre uno spuntino con frutta secca o cioccolato può influenzare positivamente l’apprendimento. Frutta e verdura come bacche, mele, broccoli, spinaci e cavoli favoriscono la comunicazione tra le cellule cerebrali e prevengono il declino cognitivo.
Integrità mentale
Fonti dirette di acidi grassi omega-3, come salmone, tonno e sardine, mantengono l’integrità delle membrane cellulari del cervello. Infine, l’acqua è essenziale per il trasporto di nutrienti al cervello e per il corretto funzionamento del sistema linfatico, contribuendo alla rimozione dei rifiuti metabolici.
Scegli bene gli alimenti
In sintesi, una dieta bilanciata e l’idratazione adeguata sono fondamentali per la salute generale del corpo, compresa la salute mentale e le funzioni cognitive. Scegliere attentamente gli alimenti che mettiamo nel nostro piatto può fare la differenza nel mantenere la mente sana e attiva.
Benessere
Ormoni dell’amore: i segreti per raggiungere la gioia assoluta!
Stimolare la produzione di ormoni come le endorfine, la serotonina, l’ossitocina e la dopamina, può essere un modo efficace per creare il benessere emotivo e raggiungere il massimo della gioia. Incorporare attività che favoriscano il rilascio di questi ormoni nella nostra routine quotidiana, può essere un passo importante verso una vita più felice e appagante.

La felicità è uno stato desiderato da tutti, ma spesso può sembrare fugace o difficile da raggiungere. Tuttavia, ci sono ormoni nel nostro corpo che possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere il benessere emotivo e aiutarci a raggiungere il massimo della gioia. Tra questi ormoni ci sono le endorfine, la serotonina e altri ancora, che possono essere stimolati per favorire la sensazione di felicità e benessere.
Le endorfine, spesso chiamate “ormoni della felicità“, sono prodotte dal cervello e rilasciate durante l’esercizio fisico, l’eccitazione e il ridere. Queste sostanze chimiche hanno un effetto analgesico e possono indurre una sensazione di euforia e benessere generale. Stimolare la produzione di endorfine attraverso l’attività fisica, come una corsa o una sessione di allenamento, può aiutare a migliorare l’umore e ridurre lo stress.
La serotonina è un altro importante neurotrasmettitore che influisce sul nostro umore e sul senso di felicità. Livelli adeguati di serotonina nel cervello sono associati a una maggiore sensazione di felicità, calma e benessere. Alcuni modi per aumentare i livelli di serotonina includono l’esposizione alla luce solare, l’esercizio fisico regolare, una dieta ricca di triptofano (un precursore della serotonina) e la pratica di tecniche di rilassamento come la meditazione e lo yoga.
Oltre alle endorfine e alla serotonina, ci sono altri ormoni e sostanze chimiche nel corpo che possono influenzare il nostro umore e la nostra felicità. Ad esempio, l’ossitocina, conosciuta anche come “ormone dell’amore”, è associata ai legami sociali e alla sensazione di connessione emotiva con gli altri.
Inoltre, la dopamina è un altro neurotrasmettitore che svolge un ruolo chiave nella regolazione dell’umore e della motivazione. Livelli ottimali di dopamina sono associati a una sensazione di piacere, gratificazione e motivazione. Attività come raggiungere obiettivi, sperimentare nuove esperienze e ricevere ricompense possono aumentare i livelli di dopamina nel cervello, contribuendo così alla sensazione di felicità e soddisfazione.
Benessere
Vitamina D, quanto sole serve per ricaricarla?
La vitamina D, conosciuta anche come “vitamina del sole”, è un nutriente essenziale per il nostro organismo. Svolge diverse funzioni importanti e aiuta il corpo ad assorbire il calcio. Una carenza di vitamina D può aumentare il rischio di rachitismo nei bambini e di osteomalacia negli adulti.

La vitamina D è un nutriente essenziale per la salute. L’esposizione al sole è il modo migliore per produrla, ma è importante farlo in modo sicuro e responsabile. Essa gioca un ruolo importante nel funzionamento del sistema immunitario, aiutando a combattere le infezioni.
Alcuni studi hanno collegato livelli adeguati di vitamina D ad un minor rischio di malattie croniche come cancro, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Il nostro corpo è in grado di produrre vitamina D autonomamente quando la pelle viene esposta alla luce solare. I raggi UVB del sole attivano un processo che porta alla sintesi della vitamina D nella pelle.
Quanta esposizione al sole è necessaria?
La quantità di sole necessaria per produrre una quantità sufficiente di vitamina D varia in base a diversi fattori e la capacità della pelle di sintetizzare la vitamina D diminuisce con l’età. Le persone con la pelle più chiara (fototipi 1 e 2) producono vitamina D più velocemente di quelle con la pelle più scura (fototipi 4 e 5). Le persone che vivono a latitudini più elevate ricevono meno luce solare UVB durante tutto l’anno. La luce solare UVB è più intensa nelle ore centrali della giornata (tra le 10:00 e le 16:00).
In generale, si consiglia di esporre al sole viso, mani e avambracci per 10-15 minuti al giorno, 2-3 volte a settimana, senza protezione solare. È importante evitare le scottature solari, che possono danneggiare la pelle e aumentare il rischio di cancro.
Consigli per una corretta esposizione al sole
Esporsi al sole nelle ore centrali della giornata (tra le 10:00 e le 16:00).
Iniziare con brevi esposizioni e aumentare gradualmente la durata.
Evitare le scottature solari.
Usare la protezione solare se l’esposizione al sole è prolungata.
Prestare attenzione alle persone con la pelle chiara, i bambini e gli anziani, che sono più a rischio di carenza di vitamina D.
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