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Fiocchi d’avena, il segreto di bellezza senza tempo

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    Nell’era moderna, dove la bellezza è spesso associata a prodotti costosi e trattamenti sofisticati, è sorprendente scoprire che uno dei segreti di bellezza più antichi risiede in un semplice ingrediente da cucina: i fiocchi d’avena. Utilizzati sin dall’antichità per le loro proprietà curative e nutritive, sono tornati alla ribalta come un rimedio naturale per una pelle sana e capelli luminosi. Esploriamo il ruolo che hanno giocato nel mondo della bellezza nel corso dei secoli e scopriamo come possiamo incorporarli nei nostri rituali di bellezza moderni.

    La storia millenaria dei fiocchi d’avena come rimedio di bellezza

    Le origini dell’uso dei fiocchi d’avena per la bellezza risalgono a secoli fa, quando le antiche civiltà come gli Egizi e i Greci li impiegavano nei loro trattamenti di bellezza. I Greci, ad esempio, li utilizzavano nei bagni per idratare la pelle e lenire le irritazioni, mentre gli Egizi li impiegavano nei loro unguenti e balsami per migliorare la texture della pelle e favorire la guarigione.

    I benefici dei fiocchi d’avena per la pelle e i capelli

    I fiocchi d’avena sono ricchi di nutrienti essenziali come vitamine, minerali e antiossidanti, che offrono numerosi benefici per la pelle e i capelli. Grazie alle loro proprietà idratanti, lenitive e anti-infiammatorie, i fiocchi d’avena possono aiutare a ridurre l’infiammazione, a idratare la pelle secca e a ridurre la forfora. Inoltre, l’avena contiene saponine naturali, che agiscono come detergenti delicati, rimuovendo le impurità senza compromettere l’equilibrio naturale della pelle e dei capelli.

    Rituali di bellezza con fiocchi d’avena: ricette e utilizzi

    I fiocchi d’avena possono essere utilizzati in una varietà di modi nei nostri rituali di bellezza moderni. Per esempio, una maschera viso a base di fiocchi d’avena, miele e yogurt può idratare e lenire la pelle, mentre un trattamento per capelli con fiocchi d’avena, olio di cocco e miele può nutrire i capelli secchi e danneggiati. Le possibilità sono infinite e possono essere adattate alle esigenze individuali di ciascuno.

    Trattamento rigenerante per i capelli con fiocchi d’avena

    Ingredienti:

    • 1/2 tazza di fiocchi d’avena
    • 1/2 tazza di acqua calda
    • 1 cucchiaio di olio di cocco
    • 1 cucchiaio di miele

    Istruzioni:

    1. Inizia riscaldando l’acqua fino a renderla calda, ma non bollente.
    2. Versa i fiocchi d’avena in una ciotola e aggiungi l’acqua calda sopra di essi. Mescola bene e lascia riposare per circa 10-15 minuti, in modo che si ammorbidiscano e formino una sorta di pasta.
    3. Una volta che i fiocchi si sono ammorbiditi, aggiungi l’olio di cocco e il miele alla miscela e mescola bene per combinare tutti gli ingredienti.
    4. Applica la miscela sui capelli puliti e umidi, concentrando l’attenzione sulle punte danneggiate e sul cuoio capelluto secco.
    5. Massaggia delicatamente il trattamento nei capelli e sul cuoio capelluto per garantire una distribuzione uniforme.
    6. Copri i capelli con una cuffia da doccia o un asciugamano caldo e lascia in posa per almeno 30-45 minuti, in modo che i nutrienti penetrino nei capelli e nel cuoio capelluto.
    7. Dopo il tempo di posa, risciacqua abbondantemente i capelli con acqua tiepida e procedi con il normale shampoo e balsamo.

    Questo trattamento rigenerante è ricco di nutrienti e idratanti naturali che aiuteranno a rinforzare, ammorbidire e riparare i capelli danneggiati, lasciandoli sani, luminosi e pieni di vita. Puoi ripetere questo trattamento una o due volte alla settimana per mantenere i tuoi capelli in ottime condizioni.

    Maschera viso e corpo nutriente con fiocchi d’avena e miele

    Ingredienti:

    • 1/2 tazza di fiocchi d’avena
    • 2 cucchiai di miele
    • 2 cucchiai di yogurt naturale
    • 2-3 gocce di olio essenziale di lavanda o camomilla (opzionale)

    Istruzioni:

    1. Inizia tritando finemente i fiocchi d’avena in un frullatore o un macinacaffè fino a ottenere una polvere fine.
    2. Trasferisci i fiocchi d’avena tritati in una ciotola e aggiungi il miele e lo yogurt naturale.
    3. Mescola bene gli ingredienti fino a ottenere una pasta omogenea. Se lo desideri, aggiungi alcune gocce di olio essenziale di lavanda o camomilla per un profumo rilassante.
    4. Applica la maschera sulla pelle pulita e asciutta del viso e del corpo, evitando l’area intorno agli occhi e alle labbra.
    5. Massaggia delicatamente la maschera sulla pelle con movimenti circolari per favorire l’assorbimento dei nutrienti.
    6. Una volta applicata la maschera su tutto il viso e il corpo, lascia in posa per 15-20 minuti.
    7. Dopo il tempo di posa, risciacqua abbondantemente la maschera con acqua tiepida e asciuga delicatamente la pelle con un asciugamano morbido.
    8. Applica una crema idratante leggera per chiudere i pori e idratare la pelle.

    Questa maschera viso e corpo nutriente con fiocchi d’avena e miele è ricca di antiossidanti, vitamine e minerali che aiutano a idratare, lenire e proteggere la pelle, lasciandola morbida, liscia e luminosa. Puoi utilizzare questa maschera una volta alla settimana come trattamento di bellezza naturale per mantenere la tua pelle sana e radiosa.

    Conclusioni

    I fiocchi d’avena rappresentano un tesoro nascosto nel mondo della bellezza, con una storia millenaria di utilizzo per la cura della pelle e dei capelli. Con i loro numerosi benefici e la loro versatilità, sono un’aggiunta preziosa ai nostri rituali di bellezza moderni, offrendo una soluzione naturale e efficace per una pelle sana e capelli luminosi. Scopri le altre ricette fai da te per trattamento della pelle e i capelli a base di uovo.

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      Benessere

      Digiuno intermittente: moda, metodo o reale beneficio per la salute?

      Non si tratta di una dieta in senso stretto, ma di un modello alimentare che alterna ore di digiuno e di alimentazione. Gli studi mostrano risultati interessanti sul metabolismo e sulla salute, ma non è adatto a tutti.

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      Digiuno intermittente

        Non una dieta, ma un ritmo

        Il digiuno intermittente non impone cosa mangiare, ma quando farlo. L’idea alla base è di concedere al corpo periodi prolungati senza cibo per stimolare processi fisiologici che, secondo alcune ricerche, migliorerebbero il metabolismo, la sensibilità all’insulina e la capacità di bruciare i grassi.

        Le forme più comuni sono:

        • 16:8 – si digiuna per 16 ore e si mangia nelle 8 successive (ad esempio dalle 12 alle 20);
        • 5:2 – si mangia normalmente per cinque giorni e si riducono drasticamente le calorie in due giornate non consecutive;
        • Eat Stop Eat – prevede uno o due digiuni completi di 24 ore a settimana.

        Secondo il National Institute on Aging statunitense, il digiuno intermittente è una pratica antica, che rispecchia il modo in cui i nostri antenati alternavano periodi di abbondanza a fasi di scarsità.

        Cosa succede nel corpo durante il digiuno

        Dopo circa 8–12 ore senza cibo, i livelli di insulina si abbassano e l’organismo inizia a usare le riserve di grasso come fonte di energia. Questo processo, chiamato chetolisi, è alla base dei potenziali effetti dimagranti del digiuno intermittente.

        Studi pubblicati su Cell Metabolism e The New England Journal of Medicine indicano che l’alternanza tra digiuno e alimentazione può:

        • migliorare la regolazione della glicemia;
        • ridurre i marker di infiammazione;
        • favorire la rigenerazione cellulare tramite autofagia, un processo di “pulizia” interna delle cellule;
        • e, in alcuni casi, contribuire a una lieve perdita di peso.

        Tuttavia, i risultati variano molto da individuo a individuo. Non tutti sperimentano benefici significativi, e alcune persone possono accusare stanchezza, irritabilità o cali di concentrazione nelle prime settimane.

        Benefici potenziali, ma anche limiti

        Secondo una revisione del 2023 dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health, il digiuno intermittente può aiutare a migliorare il controllo metabolico e a ridurre il rischio di diabete di tipo 2, ma non è superiore alle diete ipocaloriche tradizionali in termini di perdita di peso a lungo termine.

        Inoltre, non è consigliato per tutti. Donne in gravidanza o allattamento, persone con disturbi alimentari, diabete o problemi ormonali dovrebbero evitare questo regime o adottarlo solo sotto controllo medico.

        Come iniziare in sicurezza

        Chi decide di provare il digiuno intermittente dovrebbe farlo in modo graduale. Alcuni consigli pratici:

        1. Iniziare con un digiuno leggero, ad esempio 12 ore, e aumentare progressivamente.
        2. Bere acqua e tisane durante le ore di digiuno per mantenere l’idratazione.
        3. Evitare abbuffate durante le ore di alimentazione: ciò vanifica gli effetti metabolici.
        4. Ascoltare il corpo: se compaiono debolezza o irritabilità persistente, è meglio sospendere.

        Una scelta da personalizzare

        Il digiuno intermittente può essere uno strumento utile per alcune persone, ma non una soluzione universale. I suoi effetti positivi sembrano legati soprattutto al miglioramento del rapporto con il cibo e alla riduzione del consumo calorico complessivo.

        Come sottolinea la nutrizionista Elena Cattaneo, “il digiuno intermittente non è una scorciatoia per dimagrire, ma un modo per risincronizzare il corpo con i suoi ritmi naturali. Se affrontato con equilibrio e buon senso, può migliorare il benessere generale.”

        Il digiuno intermittente non è una moda passeggera, ma una pratica con basi scientifiche in evoluzione. Può offrire benefici metabolici, ma non sostituisce un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano.
        Come sempre, la regola è una: mai improvvisare. Prima di cambiare le proprie abitudini alimentari, è fondamentale confrontarsi con un medico o un nutrizionista.

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          Benessere

          Cioccolato fondente, alleato del cuore e della salute

          Non solo golosità: il cacao aiuta a ridurre il colesterolo cattivo e a migliorare il benessere generale. Ma attenzione alle quantità.

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          cioccolato

            Quando si pensa al cioccolato, la prima immagine è spesso legata alla dolcezza e al piacere del gusto. Ma negli ultimi anni numerosi studi hanno mostrato che il cioccolato fondente, se assunto con moderazione, può essere un prezioso alleato della salute. Non si tratta solo di un alimento sfizioso, ma di un vero concentrato di benefici grazie al cacao, la sua componente principale.

            Perché il cioccolato fondente fa bene

            Il cacao è ricco di flavonoidi, sostanze naturali che hanno effetti positivi sul cuore e sulla circolazione. Secondo Carlo Selmi, docente all’Università degli Studi di Milano, «fra gli alimenti capaci di modulare il sistema immunitario c’è proprio il cacao, presente nel cioccolato fondente. Più alta è la percentuale di cacao, maggiori sono i benefici».

            Il professore sottolinea anche che il cacao sembra aiutare a proteggere il fegato dalla steatosi epatica, una malattia legata spesso a cattive abitudini alimentari, abuso di alcol o diabete. Inoltre, può migliorare la sensibilità all’insulina nelle persone in sovrappeso, contribuendo così a ridurre il rischio di diabete di tipo 2.

            Effetto antinfiammatorio e antistress

            Il cioccolato fondente non si limita a favorire il cuore: ha anche proprietà antinfiammatorie. Consumare piccole dosi regolarmente può ridurre l’incidenza di malattie croniche come aterosclerosi, tumori e degenerazioni dell’apparato cardiovascolare.

            Ma i benefici non si fermano qui: gli studiosi della Loma Linda University in California hanno scoperto che il cacao migliora anche le funzioni cerebrali. «Maggiore è la concentrazione di cacao, maggiore è l’impatto positivo sulle capacità cognitive, sulla memoria, sull’umore e sul sistema immunitario», spiega Lee S. Berk, docente e ricercatore dell’ateneo americano.

            Un aiuto contro il colesterolo alto

            Uno degli effetti più interessanti riguarda il colesterolo. Secondo diverse ricerche, i flavonoidi del cacao possono abbassare i livelli di LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, e aumentare quelli di HDL, il “colesterolo buono”. Questo equilibrio è fondamentale per la salute del cuore e delle arterie.

            Come spiega ancora Selmi, «una piccola quantità di cioccolato due volte al giorno per un paio di mesi può ridurre la pressione arteriosa e lo stress ossidativo in persone con colesterolo elevato». Non serve quindi esagerare: la chiave sta nella moderazione.

            Quanto e quale scegliere

            Gli esperti consigliano di preferire cioccolato fondente con almeno il 70% di cacao, che contiene meno zuccheri e più sostanze benefiche. La porzione ideale va dai 20 ai 30 grammi al giorno, l’equivalente di due o tre quadratini.

            È importante ricordare che, pur avendo tanti effetti positivi, il cioccolato resta un alimento calorico. Consumarlo in eccesso può far aumentare di peso, annullando i benefici sul cuore e sulla salute.

            Il cioccolato fondente può essere un piccolo grande alleato del benessere: protegge il cuore, sostiene il cervello, riduce lo stress e contribuisce a tenere sotto controllo il colesterolo. Ma, come sempre, il segreto sta nella misura: gustarlo con equilibrio permette di godersi il piacere del gusto e i vantaggi per la salute.

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              Salute

              Mal di testa da cervicale: quando il dolore nasce dal collo

              Posture scorrette, stress e tensioni muscolari sono tra le principali cause di questo disturbo. Capire i sintomi e intervenire in modo mirato è il primo passo per liberarsi dal dolore.

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              Mal di testa

                Il mal di testa da cervicale, o cefalea cervicogenica, è tra le forme più diffuse di mal di testa secondario, cioè legato a una causa precisa e non a un’alterazione diretta del sistema nervoso. A differenza dell’emicrania o della cefalea tensiva, il dolore nasce da un problema meccanico o muscolare nel tratto cervicale — la parte superiore della colonna vertebrale che sostiene la testa.

                Il disturbo si manifesta quando le prime vertebre del collo subiscono un’alterazione strutturale o funzionale, che può derivare da diversi fattori: un trauma (come il classico colpo di frusta), una contrattura muscolare persistente, una postura scorretta mantenuta per ore davanti al computer o allo smartphone, oppure da condizioni croniche come artrosi cervicale, artrite o ernie del disco. Anche disturbi apparentemente lontani, come il bruxismo (digrignare i denti) o una malocclusione dentale, possono contribuire a creare tensione nei muscoli del collo e scatenare il dolore.

                I sintomi tipici comprendono un dolore sordo e costante nella zona posteriore della testa, che può irradiarsi verso la fronte, le tempie o la mandibola. Alcuni pazienti riferiscono anche fastidi a orecchie, gola o lingua. Il dolore peggiora con i movimenti del collo o con posture statiche prolungate, e spesso si accentua nel corso della giornata. Si associano frequentemente rigidità muscolare, difficoltà nei movimenti del capo e una sensazione di tensione continua nella parte alta della schiena.

                Per una diagnosi corretta è fondamentale rivolgersi a uno specialista in neurologia o fisiatria, che valuterà la causa attraverso un esame clinico e, se necessario, esami diagnostici come radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia.

                Una volta individuata la causa, il trattamento più efficace e meno invasivo è la fisioterapia mirata, utile per migliorare la mobilità cervicale e correggere le posture scorrette. In presenza di infiammazione o dolore acuto, il medico può prescrivere antinfiammatori, analgesici, miorilassanti o cortisonici. Nei casi cronici si può ricorrere a terapie manuali, tecniche di rilassamento o esercizi di rinforzo muscolare personalizzati.

                Gestire lo stress, fare pause frequenti durante il lavoro al computer e mantenere una postura corretta sono strategie semplici ma decisive per prevenire le recidive. Perché, spesso, il mal di testa da cervicale è il modo in cui il corpo ci ricorda che anche il collo — come la mente — ha bisogno di equilibrio.

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