Salute
Antidepressivi naturali: un aiuto dalla natura per il benessere mentale
Dall’iperico alla curcuma, passando per lo zafferano e gli acidi grassi omega-3, esistono diversi rimedi naturali che, se integrati in modo appropriato, possono contribuire al miglioramento del tono dell’umore. È fondamentale, tuttavia, consultare un professionista sanitario prima di intraprendere qualsiasi integrazione.

La depressione è una condizione complessa che richiede un approccio terapeutico multidisciplinare. Oltre ai trattamenti convenzionali, alcune persone considerano l’uso di rimedi naturali per supportare il benessere mentale. È importante sottolineare che questi rimedi non sostituiscono le terapie mediche, ma possono integrarle sotto la supervisione di un professionista.
Iperico
L’iperico è una pianta utilizzata da secoli per le sue proprietà benefiche sull’umore. Studi indicano che può essere efficace nel trattamento della depressione lieve o moderata, agendo su neurotrasmettitori come la serotonina. Tuttavia, l’iperico può interagire con diversi farmaci, riducendone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali. Pertanto, è essenziale consultare un medico prima di assumerlo.
Zafferano
Lo zafferano, oltre ad essere una spezia pregiata, ha mostrato in alcuni studi proprietà antidepressive. L’assunzione di estratti di zafferano è stata associata a una riduzione dei sintomi depressivi, probabilmente grazie all’incremento dei livelli di serotonina. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi effetti e determinarne la sicurezza a lungo termine.
Curcumina
La curcumina, componente attivo della curcuma, è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Alcune ricerche suggeriscono che possa avere effetti positivi sull’umore, aumentando i livelli di serotonina e dopamina. Tuttavia, l’assorbimento della curcumina nell’organismo è limitato, e spesso viene associata alla piperina (presente nel pepe nero) per migliorarne la biodisponibilità. È consigliabile consultare un professionista sanitario prima di iniziare l’assunzione di integratori di curcumina.
Acidi Grassi Omega-3
Gli acidi grassi omega-3, presenti in alimenti come il pesce azzurro, sono fondamentali per la salute cerebrale. Alcuni studi hanno evidenziato che bassi livelli di omega-3 possono essere associati a disturbi dell’umore. L’integrazione con omega-3 potrebbe offrire benefici nel trattamento della depressione, soprattutto in combinazione con terapie convenzionali. Tuttavia, è importante valutare la qualità degli integratori e discuterne l’uso con un professionista.
Sebbene questi rimedi naturali possano offrire supporto nel miglioramento del tono dell’umore, è fondamentale ricordare che la depressione è una patologia seria che richiede un approccio terapeutico personalizzato. L’automedicazione può comportare rischi, soprattutto in presenza di altre condizioni mediche o terapie farmacologiche in corso. Pertanto, prima di intraprendere qualsiasi integrazione, è essenziale consultare un medico o uno specialista in salute mentale.
Nota: Le informazioni fornite in questo articolo hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere medico professionale.
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Salute
Il cervello in pensione non è più lo stesso. Come cambia e come proteggerlo
Il pensionamento è una sfida per la mente, ma anche un’opportunità per reinventarsi: tutto dipende dalla capacità di adattamento.

Andare in pensione non è solo una svolta nella routine quotidiana, ma anche un cambiamento profondo per il cervello. La fine dell’attività lavorativa può infatti influenzare le funzioni cognitive, l’umore e il senso di identità personale. Studi scientifici hanno dimostrato che, in assenza di stimoli adeguati, alcune capacità mentali — come la memoria verbale e l’attenzione — tendono a declinare più rapidamente dopo il pensionamento. Questo accade perché il lavoro, oltre a fornire struttura e relazioni sociali, rappresenta un potente stimolo cognitivo.
Il vero ‘super’ potere è la capacità di adattarsi
Il pensionamento può anche aumentare il rischio di sintomi depressivi, soprattutto in chi fatica a ridefinire il proprio ruolo sociale. La perdita di gratificazioni, di status e di una rete di relazioni può generare un senso di vuoto. Tuttavia, non è un destino inevitabile. Il cervello ha una straordinaria capacità di adattamento, nota come neuroplasticità, che può essere stimolata anche in questa nuova fase della vita.
Il cervello non va in pensione, ha solo bisogno di nuovi stimoli
La chiave sta nel mantenere attivi corpo e mente. Attività fisica regolare, relazioni sociali significative, sonno di qualità e nuovi progetti personali sono fattori protettivi che aiutano a preservare la salute mentale. Anche il volontariato, se scelto in base ai propri valori, può offrire un nuovo senso di scopo. In alcuni Paesi europei esistono percorsi di transizione graduale verso la pensione, che aiutano a ridurre l’impatto psicologico del cambiamento: un modello che potrebbe ispirare anche il sistema italiano.
Salute
Dieta liquida: tra mito detox e rischi reali
Promette leggerezza e risultati rapidi, ma non è adatta a tutti: ecco cosa sapere prima di provarla.

La dieta liquida è spesso presentata come una scorciatoia per perdere peso velocemente o “disintossicare” l’organismo. Celebrità come Federica Pellegrini e Cesare Cremonini ne hanno parlato pubblicamente, contribuendo a renderla popolare soprattutto in vista della prova costume. Ma dietro l’apparente semplicità di succhi, centrifughe e brodi si nascondono insidie che è bene conoscere. Nata in ambito medico per preparare il corpo a esami diagnostici o per facilitare la digestione dopo interventi chirurgici, la dieta liquida prevede l’assunzione esclusiva o prevalente di alimenti in forma liquida. Può includere brodi, frullati, tisane, zuppe e succhi, ed è pensata per periodi molto brevi. I suoi benefici? Favorisce l’idratazione, può aiutare a ridurre il gonfiore e, in alcuni casi, a perdere qualche chilo iniziale. Tuttavia, si tratta per lo più di perdita di liquidi, non di grasso corporeo.
La dieta deve essere controllata dai medici
Il problema nasce quando questo regime viene adottato senza controllo medico, come soluzione rapida per dimagrire. Secondo gli esperti, tra cui il nutrizionista Giorgio Calabrese, si tratta di una pratica potenzialmente pericolosa. Può causare squilibri nutrizionali, affaticare il cuore e portare a un effetto yo-yo, con il recupero rapido dei chili persi. Inoltre, ogni organismo ha un metabolismo diverso, e ciò che funziona per una persona può essere dannoso per un’altra. La dieta liquida, quindi, può avere un senso solo se seguita per un giorno o due, sotto supervisione medica e con obiettivi specifici. Ma trasformarla in un’abitudine o seguirla per moda è tutt’altro che salutare. La leggerezza, quella vera, si conquista con equilibrio e consapevolezza, non con scorciatoie.
Salute
Otite del nuotatore: quando l’estate si fa sentire… nelle orecchie
E’ l’infezione più comune tra chi ama mare e piscina, ma con qualche accorgimento si può evitare (e curare senza drammi).

L’otite del nuotatore è una fastidiosa infiammazione del condotto uditivo esterno che colpisce soprattutto in estate quando si passano molte ore in acqua tra mare e piscina. È causata dal ristagno di acqua nell’orecchio che, unito alla presenza di cerume o microtraumi della pelle, crea un ambiente perfetto per la proliferazione di batteri e funghi. Il primo segnale è spesso la sensazione di avere ancora acqua nell’orecchio, seguita da prurito e poi da un dolore crescente che può diventare molto intenso, soprattutto di notte. In alcuni casi si può anche avvertire una riduzione dell’udito.
Otite del nuotatore ecco come curarla
Per curarla è fondamentale evitare il fai-da-te e rivolgersi a uno specialista che pulirà l’orecchio in modo sicuro e prescriverà gocce auricolari a base di antibiotici e cortisone. In alcuni casi si utilizza anche uno stoppino imbevuto di farmaco per favorire la guarigione. La prevenzione è semplice ma efficace: evitare di usare cotton fioc, non grattarsi le orecchie, asciugarle bene dopo il bagno magari con un phon a bassa temperatura e, se si è soggetti a otiti ricorrenti, fare una visita otorinolaringoiatrica prima delle vacanze per una pulizia preventiva. I tappi auricolari? Meglio evitarli, perché spesso peggiorano la situazione. Con un po’ di attenzione si può godere del mare senza brutte sorprese nelle orecchie.
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