Cronaca
Il peso della classe energetica sui prezzi degli immobili, in leggero calo
Nonostante un calo nelle compravendite, i prezzi medi di vendita delle case hanno registrato un aumento del 4,1% in media in tutte le principali città esaminate (Milano, Torino, Roma, Palermo, Firenze, Napoli, Bologna e Genova) rispetto al 2022.
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Comprare casa in Italia oggi costa meno, grazie alla continua riduzione delle compravendite dall’inizio del 2024. Un cambiamento di tendenza che forse segue l’andamento economico generale. Ma un’analisi del Centro Studi Sarpi Immobiliare evidenzia che nelle principali metropoli come Milano e Roma i prezzi continuano a crescere, in controtendenza rispetto al resto del Paese.
Classe energetica legata all’aumento dei prezzi
Non siamo certo di fronte a una novità. Uno dei fattori chiave che influenzano il prezzo degli immobili è la classe energetica di appartenenza. In città come in provincia. L’analisi del Centro Studi ha esaminato l’impatto della classe energetica sul prezzo degli immobili a Milano. Per un immobile medio con un costo di 5.000 euro al mq, le variazioni del prezzo sono notevoli.
Classe A+: 5.775 euro/mq (+15,5%)
Classe G: 4.830 euro/mq (-4,4%)
E’ la dimostrazione di quanto gli immobili con una classe energetica più alta (A+) sono valutati notevolmente di più rispetto rispetto a quelli con una classe energetica inferiore (G).
Ma non esiste solo Milano…
Nelle aree centrali di Milano, gli edifici con classificazioni energetiche più alte, spesso di costruzione recente, mostrano un incremento dei prezzi davvero fuori dal mondo. Al contrario, immobili con classificazioni energetiche inferiori subiscono una diminuzione del loro valore. Questa tendenza si fa particolarmente evidente se si prendono come esempio capoluoghi come a Milano e Firenze, dove i prezzi sono aumentati rispettivamente del 7,9% e 5,8%.
In altre città come Bologna, per esempio, l’aumento è stato minimo (0,6%). Mentre la media generale di tutte le principali città esaminate (Milano, Torino, Roma, Palermo, Firenze, Napoli, Bologna e Genova) ha visto un incremento del 4,1% rispetto al 2022. Una percentuale che porta a un valore medio di 4.919 euro al mq.
Salgono i prezzi ma calano le compravendite
Nonostante l’aumento dei prezzi, si vendono meno case. Il numero delle compravendite continua a calare. I dati dell’Agenzia delle Entrate mostrano una decrescita del 3,3% nell’ultimo trimestre del 2023 (settembre-dicembre), in linea con i trimestri precedenti. Questo andamento solleva una domanda: quanto possano resistere ancora i prezzi delle abitazioni nelle principali città italiane a questa costante diminuzione delle transazioni?
La classe energetica ha un peso anche sui risparmi a lungo termine
La contrazione delle compravendite attualmente colpisce tutto il mercato nazionale. Un fenomeno che non sembra creare impatti significativi sui prezzi al mq delle città metropolitane di Milano e Roma. Capoluoghi che resistono al calo dei prezzi grazie alla loro resilienza e alla crescente domanda per immobili ad alta efficienza energetica. Per gli acquirenti, quindi, in questo momento, investire in immobili con una classe energetica superiore può comportare certamente un costo iniziale più elevato. Ma allo stesso tempo promette risparmi a lungo termine e una maggiore valorizzazione dell’immobile.
Mondo
«Si denudò e mi disse: sesso per un cavallo»
In risposta alle accuse, SpaceX ha dichiarato di prendere seriamente tutte le segnalazioni di comportamento inappropriato e di aver avviato indagini interne. Tuttavia, la reazione ufficiale dell’azienda non è stata sufficiente a placare le polemiche, che continuano a circondare Musk e le sue aziende.
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Elon Musk, il magnate visionario e spesso controverso, è al centro di nuove polemiche dopo le rivelazioni del Wall Street Journal. Secondo quanto riportato, Musk avrebbe offerto un cavallo in cambio di rapporti sessuali a una dipendente di SpaceX. In un contesto che sembra più degno di un romanzo rosa piuttosto che della realtà, l’offerta bizzarra è solo uno dei tanti comportamenti inappropriati che gli vengono attribuiti.
Le testimonianze sorprendenti
Le accuse emergono dalle testimonianze di ex dipendenti di SpaceX, che hanno dipinto un quadro poco lusinghiero dell’ambiente di lavoro sotto la leadership di Musk. Oltre all’invito a scambiare favori sessuali con un nobile destriero, si parla di relazioni inappropriate e di un clima di discriminazione sessuale. Una ex dipendente ha raccontato come Musk, in uno dei suoi momenti meno galanti, si sarebbe denudato davanti a lei, proponendo l’insolito baratto.
La cultura aziendale sotto esame
La risposta di SpaceX non si è fatta attendere, con l’azienda che ha dichiarato di prendere seriamente tutte le segnalazioni di comportamenti inappropriati. Tuttavia, il problema sembra essere radicato nella cultura aziendale stessa. Infatti, SpaceX è stata già accusata di aver licenziato illegalmente dipendenti critici nei confronti di Musk, creando un ambiente dove le preoccupazioni vengono spesso ignorate o minimizzate.
Una saga legale in espansione
Le nuove accuse si inseriscono in un contesto legale già complicato per Musk e le sue aziende. Non è la prima volta che il fondatore di SpaceX e Tesla si trova al centro di controversie legali. Recentemente, la US National Labor Relations Board ha accusato SpaceX di aver licenziato dipendenti in modo illegittimo, consolidando otto denunce di pratiche lavorative scorrette. Inoltre, Tesla, un’altra azienda di Musk, è stata soggetta a simili accuse di razzismo e molestie sessuali presso il suo sito in California.
La reazione pubblica e il futuro
La reazione pubblica a queste rivelazioni è stata, come prevedibile, piuttosto intensa. I social media si sono riempiti di commenti sarcastici e indignati, con molti che si chiedono quanto ancora possa reggere la reputazione di Musk di fronte a tali scandali. Mentre SpaceX e Musk cercano di gestire la crisi, resta da vedere quali saranno le ripercussioni a lungo termine su una delle figure più influenti e discusse del panorama tecnologico globale.
Cronaca Nera
La veggente di Trevignano indagata per truffa
Gisella Cardia, la famosa veggente di Trevignano, è sotto indagine per truffa dopo la denuncia di Luigi Avella, ex funzionario del Ministero delle Finanze. Avella sostiene di aver donato 123.000 euro a Cardia, convinto delle sue visioni miracolose della Madonna. Le indagini sono in corso per accertare la verità e determinare se ci sono i presupposti per restituire il denaro.
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Gisella Cardia, nota come la “veggente di Trevignano”, è attualmente indagata per truffa. L’inchiesta è stata avviata dopo che Luigi Avella, un ex funzionario del Ministero delle Finanze, ha denunciato di essere stato truffato per una somma di 123.000 euro. Avella, che in passato era un fedele sostenitore di Cardia, ha accusato la veggente di averlo ingannato, convincendolo a donare ingenti somme di denaro per presunti scopi religiosi e caritativi.
Il contesto
La vicenda ha preso avvio quando Avella, in seguito a un incidente che aveva colpito sua moglie, si era avvicinato a Gisella Cardia nella speranza di un intervento miracoloso. Cardia è famosa per dichiarare di vedere la Madonna ogni 3 del mese e di custodire una statua della Vergine che lacrima. Avella, conquistato dalla donna e dalle sue presunte visioni, ha iniziato a donare denaro per supportare le attività della veggente e della sua associazione.
Le accuse e la difesa
Luigi Avella ha affermato di aver donato 123.000 euro a Gisella Cardia, una somma che include 30.000 euro versati direttamente al marito di lei. Secondo Avella, la veggente gli avrebbe chiesto di finanziare la costruzione di un tempio, per il quale avrebbe dovuto donare ulteriori 450.000 euro. I sospetti sono emersi quando Avella ha scoperto che non c’erano le autorizzazioni comunali necessarie per la costruzione del tempio, portandolo a troncare i rapporti con la veggente e a presentare una denuncia.
Le reazioni
Il caso ha attirato l’attenzione mediatica e delle autorità ecclesiastiche. Monsignor Marco Salvi, vescovo della diocesi di Civita Castellana, ha istituito una commissione per indagare sulla vicenda, sottolineando la complessità delle indagini e la necessità di non cedere alla pressione mediatica. Intanto, Padre Giulio Scozzaro ha preso le distanze da Cardia, dichiarando di non avere alcun rapporto con lei o con le sue attività
Cronaca
L’Europa all’attacco dei siti porno per proteggere i minori
La piena attuazione del DSA non solo protegge i minori dall’accesso a contenuti inappropriati, ma rafforza anche la prevenzione della violenza di genere e lo sviluppo di un ambiente digitale più sicuro. L’importanza che queste piattaforme dimostrino responsabilità e trasparenza nelle loro operazioni, assicurando misure efficaci per verificare l’età degli utenti e mitigare i rischi. Questa azione rappresenta un passo significativo verso una maggiore protezione dei minori online e la promozione di un internet più sicuro per tutti.
![La Commissione Europea si muove contro i siti porno](https://www.lacitymag.it/wp-content/uploads/2024/06/Porno.jpg)
La Commissione Europea ha chiesto ai tre più importanti siti porno al mondo, Pornhub, XVideos e Stripchat, di spiegare quali misure stanno adottando per proteggere i minori dall’accesso ai loro contenuti. E soprattutto quali azioni hanno avviato per prevenire la diffusione di pornografia non consensuale. Si tratta di una iniziativa che rientra nell’ambito del Digital Services Act (DSA), che mira a rendere il web un luogo più sicuro. Il Digital Services Act è un regolamento dell’Unione europea per modernizzare e ampliare la Direttiva sul commercio elettronico 2000/31/CE in relazione ai contenuti illegali, alla pubblicità trasparente e alla disinformazione.
Risposte entro il 4 luglio
La Commissione Europea ha stabilito che Pornhub, XVideos e Stripchat dovranno fornire le informazioni richieste entro il 4 luglio. A Bruxelles si attendono informazioni dettagliate sulle politiche di protezione dei minori dal porno e di prevenzione della violenza di genere. La minaccia è di pesanti sanzioni, fino al 6% del loro fatturato globale, se non rispetteranno le nuove regole imposte dall’UE.
Un sistema sicuro e non raggirabile per verificare l’età di chi si collega
Un problema cruciale è come identificare l’età degli utenti digitali. Secondo alcuni avvocati esperti di diritto digitale il sistema di verifica dell’età sembra ormai inevitabile in Europa. L’Italia ha assunto un ruolo guida in questo campo, con regolamenti che anticipano le regole del DSA. La verifica dell’età non è solo importante per impedire ai minori di accedere a contenuti pornografici, ma anche per regolamentare l’accesso ai social media per i minori di 13 anni, con una proposta di legge per alzare questo limite a 16 anni.
Richieste precise della Commissione Europea
La Commissione Europea ha classificato Pornhub, XVideos e Stripchat come “piattaforme online di grandi dimensioni“, con più di 45 milioni di utenti medi mensili ciascuna. Ha chiesto quindi alle aziende di fornire precise informazioni in merito alle misure adottate per proteggere i minori. E soprattutto prevenire la diffusione di contenuti illegali, come il materiale pedopornografico e i deepfake porn. Le piattaforme devono anche dimostrare come hanno adattato la loro organizzazione interna per conformarsi al DSA.
Come si stanno muovendo i singoli Paesi
Anche altri Paesi stanno adottando misure per proteggere i minori. In Italia, il decreto-legge del 13 novembre 2023 prevede misure urgenti per la sicurezza dei minori in ambito digitale, in attesa della regolamentazione di dettaglio. Francia, Germania, Gran Bretagna e alcuni Stati americani hanno leggi che impongono ai siti porno di verificare l’età degli utenti tramite carte di credito, documenti d’identità o scansioni facciali, sollevando tuttavia problemi di privacy e discriminazione.
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