Cronaca
Inchiesta ultras: perquisito Emis Killa, il rapper amico di Fedez, trovati contanti, coltelli e un taser
L’inchiesta della Dda milanese che ha coinvolto le curve di Inter e Milan si allarga, arrivando a toccare volti noti dello spettacolo. Emis Killa, non indagato, viene perquisito per i suoi legami con il capo ultrà Luca Lucci, arrestato insieme a 19 altre persone. Sequestrati contanti, armi e strumenti pericolosi.

L’inchiesta della Dda milanese sulle curve di Inter e Milan si espande e arriva a coinvolgere anche il mondo della musica. Ieri, a Bernareggio, in Brianza, la casa del rapper Emiliano Rudolf Giambelli, meglio noto come Emis Killa, è stata perquisita dalla polizia che ha trovato un piccolo arsenale: 40 mila euro in contanti, sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente telescopico e un taser. Sebbene l’artista non risulti indagato al momento, la perquisizione è stata effettuata in relazione ai suoi legami con Luca Lucci, capo ultrà rossonero, finito in manette insieme ad altri 18 individui.
Il legame tra musica e tifo estremo
Il mondo delle curve rossonere e nerazzurre è già noto per il suo intreccio di potere, violenza e affari illegali, ma l’inchiesta milanese sta svelando anche connessioni con personaggi di spicco del panorama musicale. Emis Killa, che ha appena celebrato i suoi 15 anni di carriera, è infatti amico di Luca Lucci, arrestato durante il blitz che ha colpito il vertice della tifoseria organizzata.
La relazione tra il rapper e il mondo ultras non è nuova. Già lo scorso aprile, Emis Killa era stato identificato dalla polizia dopo l’aggressione di uno steward a San Siro, al termine della partita Milan-Roma. Anche se al momento non risultano accuse formali contro il rapper, il suo legame con figure come Lucci desta preoccupazioni.
L’intreccio con il mondo imprenditoriale e musicale
Le ambizioni imprenditoriali di Luca Lucci vanno ben oltre lo stadio. Dalle carte dell’inchiesta emergono contatti personali tra Lucci e vari esponenti della scena rap italiana, come Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe e Gué Pequeno. È evidente che l’influenza di Lucci si estende anche al mondo della musica, un terreno fertile per sviluppare business paralleli.
Ma non sono solo i rapper ad essere coinvolti in questa rete di relazioni. Tra le persone perquisite lunedì 30 settembre, durante il blitz della Dda, spiccano anche i nomi di Aldo e Mauro Russo, uno dei quali è il cognato di Paolo Maldini, ex capitano del Milan e attuale dirigente del club, e socio in affari di Christian Vieri. Mauro Russo risulta indagato per corruzione legata agli affari sui parcheggi vicino allo stadio di San Siro. Secondo le indagini, avrebbe corrotto Manfredi Palmeri, esponente di ‘M.I Stadio srl’ e consigliere regionale della Lombardia, anche lui ora indagato.
Emis Killa e Fedez: sodalizio artistico e amicizia
La presenza di Emis Killa nella scena non è solo circoscritta alle sue canzoni. L’artista, che ha festeggiato 15 anni di carriera quest’estate, ha recentemente rilanciato il suo sodalizio artistico con Fedez, con cui ha collaborato nel brano “Sexy Shop”. I due avevano già lavorato insieme nel 2010 con il pezzo “Pum pum pum” di Emis Killa, e sui social i loro scambi amichevoli hanno alimentato ulteriormente le voci sulla loro collaborazione e stima reciproca. Tuttavia, l’inchiesta milanese che coinvolge Lucci potrebbe offuscare anche queste relazioni.
Le indagini proseguono
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno messo sotto analisi anche il traffico telefonico e le frequentazioni di Lucci e dei suoi collaboratori. Si stanno ricostruendo affari e legami che potrebbero includere ulteriori nomi della scena musicale e imprenditoriale. I prossimi giorni potrebbero portare nuove rivelazioni, allargando ancora di più il raggio d’azione della Procura milanese.
In questo momento, il mondo ultras e il panorama musicale italiano sembrano intrecciarsi in modi che vanno oltre la semplice passione per il calcio, creando un mix esplosivo di potere, denaro e criminalità.
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Politica
Matteo Salvini compra casa a Roma: nuovo appartamento mentre cresce l’attesa per le nozze con Francesca
La coppia, insieme dal 2019, convive già a Roma ma continua a smentire nozze imminenti. Intanto Francesca, 32 anni, produttrice cinematografica e social media manager, resta la presenza più costante nella vita del ministro. Salvini, dopo la rottura con Elisa Isoardi, ha trovato stabilità e complicità al suo fianco.

Un appartamento nuovo, in una delle zone più prestigiose di Roma, a pochi passi dalla Farnesina. Matteo Salvini ha scelto di investire nella Capitale, segno che la sua vita privata e politica continua a gravitare intorno alla città. Con lui, come sempre, c’è Francesca Verdini, la compagna che dal 2019 è al suo fianco e che molti vedono già in abito bianco, nonostante le continue smentite del ministro su un matrimonio imminente.
Francesca Verdini, nata a Firenze il 27 luglio 1992, è la figlia dell’ex parlamentare Denis Verdini e di Simonetta Fossombroni. Cresciuta soprattutto con il padre, ha due fratelli più grandi, Tommaso e Diletta. A 18 anni si è trasferita a Roma per studiare alla Luiss, dove si è laureata in Economia e Direzione di Imprese. Proprio il giorno della laurea aveva dedicato parole sentite ai genitori, agli amici e a Matteo: «Sono stati i fari, i remi e la nave nel mio maremoto».
Il sogno di Francesca è sempre stato il cinema: nel 2017 ha fondato la società di produzione La Casa Rossa, di cui detiene il 95%. Parallelamente lavora a Mediaset come social media manager di Forum, continuando a muoversi tra televisione e cinema.
L’incontro con Salvini, allora vicepremier nel governo gialloverde, è avvenuto poco dopo la rottura del leader leghista con Elisa Isoardi. Da quel momento la relazione è diventata stabile: Francesca ha costruito un rapporto sereno anche con i figli del compagno e la coppia è apparsa spesso insieme in pubblico, senza mai nascondersi.
Il nuovo appartamento romano si aggiunge alle tappe di un percorso di coppia che ha resistito agli scandali politici e familiari. Il fratello di Francesca, Tommaso, è stato coinvolto nell’inchiesta Anas e ha patteggiato due anni per le vicende legate alle commesse pubbliche, ma lei ha sempre preferito restare lontana dalle polemiche. Oggi la figlia di Denis Verdini è la presenza discreta e costante accanto al ministro, tra un impegno politico e un set cinematografico. Le nozze, per ora, restano un’ipotesi. Ma l’acquisto della nuova casa conferma che la coppia guarda avanti.
Politica
Andrea Giambruno e Federica Bianco, amore (quasi) segreto: lei pubblica i selfie di coppia, poi li cancella su “invito” del giornalista
Due foto, stesso amore, due stagioni diverse. Federica Bianco rompe il silenzio e mostra per la prima volta la relazione con Andrea Giambruno, ma il giornalista le chiede di rimuovere tutto: “Pressioni professionali e familiari dietro la scelta del silenzio”.

Due selfie identici, una storia d’amore che scotta. Federica Bianco, la “beauty coach” pugliese che da oltre un anno fa coppia fissa con Andrea Giambruno, è uscita allo scoperto sui social. Per la prima volta ha pubblicato due foto insieme al giornalista Mediaset, ex compagno della premier Giorgia Meloni, e padre di sua figlia Ginevra.
Le immagini, dolci e coordinate, raccontavano molto più di mille parole: stessa posa, sguardi sorridenti, lei truccata appena, lui rilassato. Una foto estiva, con un chiaro riferimento alle vacanze in Puglia — la terra d’origine di Federica — e un’altra più recente, dal tono autunnale. In poche ore il post ha fatto il giro dei social, scatenando curiosità e commenti.
Poi, improvvisamente, tutto è scomparso. Le foto sono state cancellate, come se non fossero mai esistite. Secondo quanto riportato da Oggi, a chiedere la rimozione sarebbe stato proprio Giambruno, “su invito” legato a motivazioni professionali e — si sussurra — anche familiari.
Negli ultimi mesi, infatti, il giornalista ha ricevuto una sola direttiva: mantenere il massimo riserbo sulla sua vita privata. Dopo le polemiche seguite alla fine della relazione con la presidente del Consiglio, Giambruno si prepara al rientro alla conduzione di un telegiornale Mediaset, e la parola d’ordine è discrezione assoluta.
Federica, che in passato era stata legata al leghista Andrea Crippa (oggi compagno di Anna Falchi), ha accettato di fare un passo indietro. La “rivelazione” romantica è durata solo poche ore, ma ha confermato quello che da tempo si sussurrava: tra i due, l’intesa è solida e lontana dai riflettori.
Lui preferisce la riservatezza, lei la spontaneità dei social. Due mondi diversi, che per un momento si sono incontrati in un post destinato a sparire — ma non a passare inosservato.
Storie vere
Basta mollo tutto e vado a vivere in un container! La scelta per una vita autosufficiente
Questa giovane donna dimostra che è possibile vivere in modo diverso e trovare felicità e serenità in uno stile di vita minimalista. Ma per forza in un container…?

Robyn Swan, una giovane donna di 33 anni, ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita vendendo tutto ciò che possedeva per vivere in un container, immersa nella natura della Scozia. La sua scelta, lontana dai canoni tradizionali, è stata motivata dal desiderio di diventare autosufficiente, ridurre il proprio impatto sull’ambiente e ritrovare serenità e libertà. Robyn ha venduto tutti i suoi beni, inclusi l’auto, i mobili e la televisione, per finanziare l’acquisto di un terreno vicino a Stirling, dal valore di 220mila euro. Ha poi collocato sul terreno un container, acquistato per 5mila euro, che è diventato la sua nuova abitazione. Per otto mesi, Robyn ha vissuto senza elettricità, ma successivamente ha installato pannelli solari, rendendo la sua casa energeticamente autosufficiente.
Uno stile di vita autosufficiente
La vita di Robyn si basa su un modello di autosufficienza e semplicità. Coltiva il proprio cibo, alleva polli, conigli e maiali, e raccoglie l’acqua piovana per il fabbisogno quotidiano. Per sostenersi, lavora come dog walker a tempo pieno. Condivide questa esperienza con il suo socio, Luke, un elettricista di 29 anni che ha contribuito a rendere possibile il progetto. Grazie al suo impegno, Robyn riesce a vivere con circa 300 euro al mese. Le sue spese principali sono limitate alla tassa comunale, al cibo e al telefono. Non avendo affitto o bollette energetiche significative, riesce a mantenere un tenore di vita semplice ma appagante.
Ma perché questa scelta?
La decisione di Robyn non è stata dettata solo da motivi economici, ma anche dal desiderio di vivere in modo più sano e sostenibile. “Volevo sapere esattamente cosa c’è nel cibo che consumo, produrlo da sola mi dà questa certezza“, ha spiegato. Inoltre, vivere lontano dalla civiltà le permette di essere preparata ad affrontare eventuali crisi globali, come una carenza alimentare. Pur riconoscendo che questo stile di vita può essere fisicamente impegnativo, Robyn lo descrive come profondamente appagante. “Mi dà tranquillità,” ha detto, spiegando che la connessione con la natura e la consapevolezza di essere autosufficiente contribuiscono al suo benessere generale.
Vuoi andare anche tu a vivere in un container? Ecco qualche informazione pratica
Vivere in un container richiede adattamenti pratici e creativi. Robyn ha dimostrato che, con le giuste soluzioni, questa scelta abitativa può essere comoda e sostenibile. Per prima cosa biosgna munirsi di pannelli solari per la produzione di energia elettrica. Poi biosgna pensare alla raccolta dell’acqua piovana. Acqua che serve per l’irrigazione delle colture e le necessità quotidiane. Quindi dal punto di vista della gestione degli spazi è indipensabile organizzare il container in modo funzionale per includere zona notte, cucina e spazio di lavoro. Infine cointainer o non container biosgna pensare a come procurarsi la pappa quotidiana. Insmma bisogna darsi da fare per raggiungere una autosufficienza alimentare. Robyn coltiva verdure e alleva animali, riducendo così la dipendenza da fonti esterne. E voi lo sapreste fare?
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