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Politica

Genny Delon e la telenovela della vergogna: tra amanti, bugie e una premier ostaggio del caos

Dopo giorni di scandalo mediatico, Gennaro Sangiuliano si scusa con la moglie tradita, definendola “la persona più importante della mia vita”, mentre tenta di difendersi dall’accusa di aver utilizzato fondi pubblici, cercando di salvare la propria posizione politica e personale in un mare di giustificazioni sempre più deboli.

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    Gennaro Sangiuliano, o meglio “Genny Delon” per gli amici, ha finalmente deciso di parlare. Dopo giorni di silenzio, tra una figuraccia e l’altra, il nostro ministro della Cultura ha pensato bene di confessare la sua tresca con Maria Rosaria Boccia in un’intervista al Tg1, come se fosse la trama di un vecchio film anni ’70, più commedia all’italiana che thriller di spionaggio. «Avevamo una relazione che attiene alla sfera affettiva. Ma non sono ricattabile: non ho mai speso soldi pubblici», ha dichiarato con un tono che sembra voler dire: “Sì, ho sbagliato, ma non esageriamo, dai!”

    Non contento, Genny ha raccontato di aver pure provato a fare l’uomo d’onore, offrendo le sue dimissioni alla premier Giorgia Meloni, la quale le ha respinte, forse più preoccupata dal rischio di un rimpasto che dalla reputazione del suo governo, ormai più vicino a una puntata di Beautiful che a un esecutivo serio. Sangiuliano ha poi voluto sottolineare che i rapporti con la Boccia si sono interrotti all’inizio di agosto, come se questo potesse in qualche modo ridurre il disastro. Ma la vera chicca arriva quando si scusa, con uno sguardo da cucciolo bastonato, alla sua “amata” moglie, la stessa che ha tradito pubblicamente e, diciamolo, con un certo imbarazzo. «Ho sempre chiarito di non voler lasciare mia moglie, la persona più importante della mia vita», ha affermato, come se tutto potesse essere risolto con due parole dolci e un mazzo di fiori.

    E poi la perla: «Io riaffermo categoricamente che mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. Ho pagato io», dice, mentre sventola qualche estratto conto come se fosse una bandiera bianca. E qui ci scappa da ridere: davvero pensava che pagare con la sua carta personale potesse salvarlo dal disastro? Forse sì, se pensiamo che Sangiuliano è lo stesso che ci ha deliziato con il premio Strega e Colombo scopritore dell’America grazie alle teorie di Galileo. Come dire: il nostro Genny ha sempre avuto un talento naturale per le uscite di scena spettacolari.

    Eppure, nonostante tutto, Sangiuliano non si muove di un millimetro. Il castello di bugie e mezze verità che ha costruito sembra essere stato sufficiente a convincere la premier, almeno per ora. Meloni, preoccupata che un rimpasto potesse far crollare il suo governo come un castello di carte, ha preferito prendere per buona la versione del suo ministro, forse nella speranza che il pubblico si stanchi presto di questa telenovela.

    E mentre tutto ciò accade, la scena politica italiana sembra sempre più simile a una commedia grottesca, un mix tra una sit-com di bassa lega e un vecchio film di 007, dove il “ministro che mi amava” finisce per trasformare il Ministero della Cultura in un teatro dell’assurdo. Certo, sarebbe facile chiudere tutto con una bella risata, ma la verità è che questa storia sa più di tristezza che di comicità. Speriamo solo che la Boccia non ci regali l’ultimo colpo di scena con un bel video registrato con i suoi occhiali intelligenti, magari in camera da letto. Perché un ministro in mutande, diciamocelo, non è proprio l’immagine di cui l’Italia ha bisogno in questo momento.

    Insomma questa vicenda che sembrava uscita da una commedia anni ’70, con tanto di equivoci e amori segreti, sta ormai diventando un vero e proprio thriller in stile 007. Maria Rosaria Boccia, con i suoi occhiali spia e i suoi video rubati, sembra più la protagonista di un film come 007 La spia che mi amava che una semplice influencer. E chissà se il nostro Genny Delon, tra una smentita e l’altra, non stia già pensando di passare dalla poltrona di ministro a quella di protagonista in una prossima pellicola, magari intitolata Missione Montecitorio..

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      Politica

      “Cerchiamo di non dare notizie sulla villa di Giorgia Meloni”: il messaggio di Ghiglia e il caso privacy che agita Palazzo Chigi

      La vicenda nasce dall’interrogazione di Italia Viva sui lavori dell’abitazione della premier. Nei messaggi agli uffici, il componente del Garante Privacy chiedeva se fosse possibile “coprire” alcuni dati. In aula, il governo respinse la richiesta di dettagliare i fornitori per motivi di riservatezza.

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        Quando un messaggio diventa un caso politico, il confine tra diritto alla privacy e trasparenza pubblica si fa sottile. È il cuore della storia ricostruita da “Report”, che punta i riflettori su Agostino Ghiglia, componente dell’Autorità garante per la Privacy in quota Fratelli d’Italia, e sul suo intervento a tutela della premier Giorgia Meloni.

        Il messaggio agli uffici
        Il programma di inchiesta riporta una comunicazione interna di Ghiglia, risalente ai primi giorni del 2025, in cui il componente dell’Autorità chiede di approfondire l’interrogazione parlamentare presentata da Francesco Bonifazi e Maria Elena Boschi. Il tema era la villa acquistata dalla presidente del Consiglio per 1,1 milioni di euro nella zona del Torrino, a Roma. Il messaggio è netto: «Cercatemi interrogazione Bonifazi. Approfondiamo se è suo diritto ad avere risposta a tutte le domande, in dettaglio. O se qualcosa si può coprire in termini di protezione dati, al netto della trasparenza e dell’interesse pubblico. Urgente».

        Le interrogazioni e la linea del governo
        Secondo “Report”, quell’indicazione puntava a verificare se fosse possibile limitare la quantità di informazioni fornite. Una strategia che si riflette poi nella risposta dell’esecutivo: in aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rifiuta di comunicare l’elenco dei fornitori impegnati nei lavori di ristrutturazione della villa, richiamando la tutela della riservatezza. «Verrebbe meno l’aspettativa di privacy», spiegò.

        La cronologia del trasferimento
        Il dossier sulla residenza della premier era già emerso mesi prima delle Europee del 2024, quando Meloni lasciò l’abitazione messa a disposizione in comodato dal senatore di Fratelli d’Italia Giovanni Satta per trasferirsi nella nuova casa. L’acquisto, perfezionato nel gennaio 2025 senza mutuo, riguardava una villa “chiavi in mano”, come la stessa premier aveva puntualizzato, chiamandosi fuori da eventuali domande su precedenti abusi edilizi e specificando che ogni responsabilità era prevista nel contratto di compravendita.

        Il nodo politico: privacy o opacità?
        Il caso apre una riflessione: fino a che punto la riservatezza può legittimare il silenzio della pubblica amministrazione quando si parla di figure istituzionali? Da un lato il diritto alla privacy, dall’altro il principio di trasparenza legato alla gestione della cosa pubblica. Una tensione che torna ciclicamente, soprattutto quando si intrecciano ruoli di governo, interrogazioni parlamentari e controlli istituzionali.

        Se per alcuni si tratta di legittima tutela della sicurezza e della privacy di una figura apicale, per altri è un precedente delicato. Nel mezzo, ancora una volta, l’equilibrio sottile che separa ciò che i cittadini hanno il diritto di sapere e ciò che resta nelle stanze dei palazzi romani.

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          Politica

          Matteo Salvini compra casa a Roma: nuovo appartamento mentre cresce l’attesa per le nozze con Francesca

          La coppia, insieme dal 2019, convive già a Roma ma continua a smentire nozze imminenti. Intanto Francesca, 32 anni, produttrice cinematografica e social media manager, resta la presenza più costante nella vita del ministro. Salvini, dopo la rottura con Elisa Isoardi, ha trovato stabilità e complicità al suo fianco.

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            Un appartamento nuovo, in una delle zone più prestigiose di Roma, a pochi passi dalla Farnesina. Matteo Salvini ha scelto di investire nella Capitale, segno che la sua vita privata e politica continua a gravitare intorno alla città. Con lui, come sempre, c’è Francesca Verdini, la compagna che dal 2019 è al suo fianco e che molti vedono già in abito bianco, nonostante le continue smentite del ministro su un matrimonio imminente.

            Francesca Verdini, nata a Firenze il 27 luglio 1992, è la figlia dell’ex parlamentare Denis Verdini e di Simonetta Fossombroni. Cresciuta soprattutto con il padre, ha due fratelli più grandi, Tommaso e Diletta. A 18 anni si è trasferita a Roma per studiare alla Luiss, dove si è laureata in Economia e Direzione di Imprese. Proprio il giorno della laurea aveva dedicato parole sentite ai genitori, agli amici e a Matteo: «Sono stati i fari, i remi e la nave nel mio maremoto».

            Il sogno di Francesca è sempre stato il cinema: nel 2017 ha fondato la società di produzione La Casa Rossa, di cui detiene il 95%. Parallelamente lavora a Mediaset come social media manager di Forum, continuando a muoversi tra televisione e cinema.

            L’incontro con Salvini, allora vicepremier nel governo gialloverde, è avvenuto poco dopo la rottura del leader leghista con Elisa Isoardi. Da quel momento la relazione è diventata stabile: Francesca ha costruito un rapporto sereno anche con i figli del compagno e la coppia è apparsa spesso insieme in pubblico, senza mai nascondersi.

            Il nuovo appartamento romano si aggiunge alle tappe di un percorso di coppia che ha resistito agli scandali politici e familiari. Il fratello di Francesca, Tommaso, è stato coinvolto nell’inchiesta Anas e ha patteggiato due anni per le vicende legate alle commesse pubbliche, ma lei ha sempre preferito restare lontana dalle polemiche. Oggi la figlia di Denis Verdini è la presenza discreta e costante accanto al ministro, tra un impegno politico e un set cinematografico. Le nozze, per ora, restano un’ipotesi. Ma l’acquisto della nuova casa conferma che la coppia guarda avanti.

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              Politica

              Andrea Giambruno e Federica Bianco, amore (quasi) segreto: lei pubblica i selfie di coppia, poi li cancella su “invito” del giornalista

              Due foto, stesso amore, due stagioni diverse. Federica Bianco rompe il silenzio e mostra per la prima volta la relazione con Andrea Giambruno, ma il giornalista le chiede di rimuovere tutto: “Pressioni professionali e familiari dietro la scelta del silenzio”.

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                Due selfie identici, una storia d’amore che scotta. Federica Bianco, la “beauty coach” pugliese che da oltre un anno fa coppia fissa con Andrea Giambruno, è uscita allo scoperto sui social. Per la prima volta ha pubblicato due foto insieme al giornalista Mediaset, ex compagno della premier Giorgia Meloni, e padre di sua figlia Ginevra.

                Le immagini, dolci e coordinate, raccontavano molto più di mille parole: stessa posa, sguardi sorridenti, lei truccata appena, lui rilassato. Una foto estiva, con un chiaro riferimento alle vacanze in Puglia — la terra d’origine di Federica — e un’altra più recente, dal tono autunnale. In poche ore il post ha fatto il giro dei social, scatenando curiosità e commenti.

                Poi, improvvisamente, tutto è scomparso. Le foto sono state cancellate, come se non fossero mai esistite. Secondo quanto riportato da Oggi, a chiedere la rimozione sarebbe stato proprio Giambruno, “su invito” legato a motivazioni professionali e — si sussurra — anche familiari.

                Negli ultimi mesi, infatti, il giornalista ha ricevuto una sola direttiva: mantenere il massimo riserbo sulla sua vita privata. Dopo le polemiche seguite alla fine della relazione con la presidente del Consiglio, Giambruno si prepara al rientro alla conduzione di un telegiornale Mediaset, e la parola d’ordine è discrezione assoluta.

                Federica, che in passato era stata legata al leghista Andrea Crippa (oggi compagno di Anna Falchi), ha accettato di fare un passo indietro. La “rivelazione” romantica è durata solo poche ore, ma ha confermato quello che da tempo si sussurrava: tra i due, l’intesa è solida e lontana dai riflettori.

                Lui preferisce la riservatezza, lei la spontaneità dei social. Due mondi diversi, che per un momento si sono incontrati in un post destinato a sparire — ma non a passare inosservato.

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