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Gossip

Elisabetta Gregoraci difende Nathan Falco: «Non è un figlio di papà, parla quattro lingue e ha la paghetta»

Tra mare e relax in Sardegna, Elisabetta Gregoraci non lascia passare le accuse social al figlio Nathan Falco. «Chi lo conosce sa che è lontano dal cliché del figlio di papà», dice. E anche Briatore assicura: «Partirà dal basso, come cameriere»

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    Basta una foto al mare con mamma Elisabetta per accendere il dibattito. Nathan Falco, 15 anni, figlio di Gregoraci e Flavio Briatore, è tornato in Italia per le vacanze dalla Svizzera, dove frequenta una prestigiosa boarding school. Sotto le immagini pubblicate dalla conduttrice, non sono mancati i commenti al vetriolo sul presunto stile di vita da “privilegiato”.

    Gregoraci, però, non ha incassato in silenzio. «Non penso affatto, chi conosce Nathan sa che è ben lontano dal cliché del figlio di papà: parla quattro lingue, ha una paghetta da gestire e cresce tra valori, disciplina e responsabilità», ha scritto, rivendicando un’educazione costruita su regole chiare.

    Della questione si era già occupato anche Briatore, spiegando che il figlio «non arriverà alla guida del business di famiglia per diritto di nascita». Anzi: «Partirà da zero, facendo il cameriere, come ho fatto io. È fondamentale se vuole un giorno diventare manager». L’imprenditore ha però ammesso che non è facile non viziarlo: «Va bene a scuola, conosce tutti i dipendenti dei nostri ristoranti. La paghetta? 500 euro al mese».

    Nathan Falco una piccola incursione nel mondo degli affari l’ha già fatta: a 12 anni era stato nominato CEO di una società del padre dedicata agli NFT. Ma per i genitori, il percorso è ancora tutto in salita. «Tra noi due sono io la severa, quella dei no – ha raccontato Gregoraci –. Oggi magari gli danno fastidio, ma un giorno li apprezzerà. Già parte da una base fortunata, e proprio per questo deve capire il valore delle cose».

    Un’educazione da “manager in prova” che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe tenere lontano il ragazzo dall’etichetta più temuta da mamma Eli: quella di figlio di papà.

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      Personaggi

      Sarah Michelle Gellar nel mirino delle critiche: polemica per il regalo di compleanno alla figlia Charlotte

      L’attrice di “Buffy l’ammazzavampiri” ha festeggiato i 16 anni della primogenita con un regalo speciale: una Jeep. Sui social si è acceso il dibattito tra chi l’accusa di eccesso e chi la difende.

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        Sarah Michelle Gellar, celebre per il ruolo di Buffy nella serie cult degli anni Novanta, si è ritrovata al centro di una polemica inattesa. L’attrice, oggi 47enne, ha voluto celebrare i 16 anni della figlia Charlotte con un dono importante: una Jeep, presentata in anteprima attraverso un post su Instagram, accompagnato da un messaggio di auguri affettuoso.

        Quello che doveva essere un momento di festa familiare si è però trasformato in un terreno di scontro sui social network. Molti utenti, infatti, hanno criticato la scelta dell’attrice, giudicandola eccessiva e poco adatta all’età della ragazza.

        “È troppo giovane”: pioggia di commenti negativi

        Sotto il post non sono mancati commenti duri. Alcuni hanno definito l’auto “un regalo assurdo”, “indecente” e “sproporzionato per una sedicenne”. Altri hanno evidenziato il rischio di banalizzare l’importanza e il costo di un bene così rilevante: “Non regalare macchine di lusso ai ragazzi, così non imparano il valore delle cose”, ha scritto un utente.

        C’è chi ha puntato il dito anche sull’impatto ambientale, sottolineando come un fuoristrada sia un mezzo inquinante, difficile da giustificare come primo veicolo per una giovane alla sua prima esperienza di guida.

        I fan prendono le difese dell’attrice

        Accanto alle critiche, non sono mancati i messaggi di sostegno. Molti fan hanno ricordato che l’attrice, con la sua carriera e i suoi guadagni, è libera di scegliere come festeggiare i traguardi familiari. “Sono soldi suoi, può fare ciò che vuole”, ha commentato un follower. Qualcuno ha definito la Jeep un regalo tutto sommato “modesto” se paragonato agli standard di Hollywood, dove i figli delle star spesso ricevono regali ancora più costosi e vistosi.

        Un caso che va oltre il compleanno

        Al di là della Jeep, la discussione evidenzia un tema più ampio: la genitorialità sotto i riflettori e la pressione costante dei social media. Oggi ogni scelta privata, soprattutto se riguarda figure note, diventa immediatamente pubblica e giudicata.

        Sarah Michelle Gellar, suo malgrado, si è ritrovata al centro di questo dibattito: da un lato chi accusa le celebrità di dare cattivi esempi, dall’altro chi difende la libertà personale e ricorda che l’educazione dei figli resta una questione intima.

        In fondo, dietro il clamore mediatico, resta una semplice verità: per Charlotte è stato un compleanno speciale, celebrato dall’amore di una madre che ha voluto farle un regalo importante. Che sia stata una Jeep o un dono più semplice, l’intenzione era comunque quella di rendere indimenticabile una tappa significativa della crescita.

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          Personaggi

          Elettra Lamborghini e la stoccata agli influencer: “Con un video stupidissimo fanno 10mila euro, ovvio che nessuno voglia più lavorare”

          La frase di Elettra Lamborghini – “C’è gente che studia per anni e gente che con un video fa 10mila euro” – accende il dibattito: tra chi la accusa di incoerenza e chi, sorprendentemente, le dà ragione. Il tema resta caldo: stipendi bassi e disillusione dei giovani.

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            Elettra Lamborghini sa come far parlare di sé. Stavolta non c’entrano né un nuovo singolo né un look appariscente, ma una riflessione amara sul mondo dei social e sul rapporto tra lavoro, impegno e guadagni. «C’è gente che studia dalla mattina alla sera per anni e poi c’è gente che sui social, con un video stupidissimo, fa 10.000 euro. È ovvio che nessuno voglia più fare un cazzo», ha detto la cantante, accendendo un dibattito che nel giro di poche ore ha infiammato le piattaforme.

            Il commento, netto e senza filtri, ha subito diviso l’opinione pubblica. Sotto i suoi post e nelle discussioni parallele non sono mancati i giudizi taglienti: «Disse colei che è stata pagata per uscire dall’azienda di famiglia proprio perché non serviva a un cazzo!!», scrive un utente. Un altro rincara la dose: «Parla proprio lei, che ha vissuto di privilegi senza conoscere il sacrificio di chi prende mille euro al mese».

            Eppure, in mezzo alle critiche, qualcuno ha deciso di difenderla. «No, ha ragione – si legge tra i commenti – se gli stipendi sono bassi e il sistema scolastico ed universitario è inefficiente, non è colpa degli influencer. È normale che i giovani cerchino scorciatoie». Altri, increduli, ammettono: «Mi devo ricredere su Elettra… finalmente qualcuno che dice le cose come stanno».

            La provocazione ha riacceso un tema che da anni divide: il valore del lavoro tradizionale rispetto alle nuove professioni nate nell’ecosistema digitale. Da un lato c’è chi denuncia l’illusione di guadagni facili, dall’altro chi sottolinea che la responsabilità non è degli influencer ma di un mercato che non valorizza i titoli di studio e i sacrifici.

            Elettra, intanto, non ha ritrattato. Abituata a stare al centro della tempesta mediatica, sembra anzi consapevole che ogni sua parola funzioni da miccia. E questa volta, al di là delle polemiche, ha portato allo scoperto un malessere reale: la sensazione diffusa che l’impegno non basti più per costruire un futuro dignitoso.

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              Gossip

              Lite in strada per Belen Rodriguez a Milano: “State lontani da me e da mia figlia”

              Un pomeriggio qualunque si trasforma in un nuovo episodio di tensione tra Belen e i fotografi. Dopo aver accompagnato la figlia a scuola, la showgirl perde la calma di fronte ai flash troppo vicini. Non è la prima volta che reagisce alle intrusioni, ma questa volta la miccia è stata la presenza della bambina.

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                Un altro pomeriggio di caos per Belen Rodriguez, e ancora una volta al centro c’è la privacy dei figli. La showgirl argentina, 41 anni appena compiuti, è stata protagonista di una violenta lite verbale con alcuni paparazzi in zona Garibaldi, a Milano. Secondo quanto riportato dal settimanale Oggi, l’episodio è avvenuto mentre teneva per mano la figlia Luna Marì, di due anni e mezzo. Alla vista dei fotografi troppo vicini, Belen avrebbe perso la pazienza: «Basta, sono stanca. Andate via e state lontani da me e dalla mia bambina!», ha gridato davanti a passanti e telecamere.

                Le immagini raccontano la scena: la showgirl stringe forte la mano della piccola, visibilmente tesa, mentre i flash la seguono a pochi metri di distanza. Un momento di rabbia, ma anche di paura, in cui Belen ha difeso con fermezza la sua sfera privata. Non è un mistero che la Rodriguez viva con difficoltà la costante pressione mediatica e l’assedio dei fotografi. Negli anni ha imparato a convivere con la curiosità pubblica, ma quando si tratta dei suoi figli la pazienza si esaurisce.

                Luna Marì, nata dalla relazione con Antonino Spinalbese, frequenta una scuola nella zona. Dopo averla presa all’uscita, Belen aveva deciso di fermarsi per una merenda, ma la presenza degli obiettivi ha trasformato un gesto quotidiano in un episodio di tensione. Chi era presente parla di una lite breve ma accesa, con toni esasperati e la preoccupazione evidente di una madre che non vuole esporre la figlia al clamore mediatico.

                Non è la prima volta che la showgirl perde la calma in pubblico. A Porto Cervo, qualche mese fa, era stata ripresa mentre discuteva animatamente con un benzinaio; in un’altra occasione, a Milano, aveva avuto un alterco con un rider, risolto solo grazie all’intervento dell’ex marito Stefano De Martino. Ogni volta, i video diventano virali e riaccendono il dibattito sulla vita sotto i riflettori e sui limiti della privacy.

                Dietro l’ennesimo scatto di nervi si nasconde una questione più profonda: il diritto dei minori alla riservatezza. In Italia, la legge vieta la pubblicazione di immagini di bambini senza il consenso dei genitori, ma la rincorsa al “colpo” fotografico continua spesso a ignorare questa tutela. Il rischio, avvertono gli esperti, è quello di alimentare fenomeni pericolosi come l’esposizione digitale precoce e l’uso improprio delle immagini da parte di terzi.

                Per Belen, più che una reazione impulsiva, è forse un grido di esasperazione. Un tentativo di tracciare un confine tra la vita pubblica e quella privata, in una città che sembra non concederle mai davvero un momento di normalità.

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