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Dietro le quinte della Royal Family: i litigi di William e Kate

Kate Middleton e William d’Inghilterra
in pubblico sono impeccabili ma in privato litigano spesso e si dicono parolacce. Ed è sempre lei a fare pace.

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    L’immagine pubblica di William e Kate, la coppia più amata della Royal Family, è quella di una coppia solida e unita. Eppure… .

    Eppure dietro questa facciata impeccabile e i mille sorrisi rassicuranti, si nasconderebbe una realtà più complessa, – e fin qui nulla di nuovo sotto il cielo della Corona – fatta di discussioni accese e momenti di alta tensione. Anzi altissima tensione. A rivelarlo è la prima biografia dedicata alla coppia, “Kate & William – Un amore reale” di Deborah Ameri. La giornalista, esperta della famiglia reale, ha raccolto testimonianze, ha realizzato interviste e ha raccolto una serie di ricordi di persone vicine ai due, svelando un lato più privato e meno conosciuto dei Principi di Galles.

    Ma perché litigano?

    Secondo quanto riportato nelle 288 pagine del libro, William e Kate, come tutte le coppie, avrebbero i loro momenti di crisi. Lo stress del ruolo, la costante pressione mediatica e la vita sotto il continuo abbaglio dei riflettori sarebbero alla base dei loro diverbi. A peggiorare la situazione, la presenza costante dello staff di Palazzo, all’Adelaide Cottage, a Windsor che, secondo la Ameri, creerebbe un ambiente soffocante e poco intimo. “Kate può sembrare una persona molto calma, e anche William. Ma non è sempre vero. Perché il grande stress per loro è che sono costantemente circondati da assistenti di Palazzo. È come stare in un romanzo di Jane Austen“, ha dichiarato il royal watcher Tom Quinn.

    L’impatto del tumore d Kate sulle dinamiche della coppia

    La recente battaglia di Kate contro il tumore ha ulteriormente messo alla prova la coppia. Nonostante la malattia, la Principessa ha dimostrato grande forza e determinazione, e la sua guarigione è stata celebrata con un’immagine che la ritrae accanto a una giovane fotografa anch’essa malata di tumore. Tuttavia, è possibile che la malattia abbia avuto un impatto significativo sulla dinamica della coppia. Lo stress legato alla malattia, le preoccupazioni per il futuro e le paure legate alla salute possono aver contribuito a creare tensioni all’interno del loro rapporto. Ma nonostante i litigi l’amore tra William e Kate sembra essere più forte come ha ammesso lo stesso William, “Ci divertiamo molto insieme, abbiamo un grande senso dell’umorismo“. I battibecchi, pur essendo frequenti, non minerebbero la loro complicità e il loro profondo affetto reciproco. E Kate comunque è dotata di un carattere forte ma anche poco incline alla scenate e come dice la Ameri nel suo libro è sempre la prima a cercare la pace e la tranquillità tra i due.

    Dalla Ameri un ritratto più autentico

    La biografia di Deborah Ameri offre, dunque, uno sguardo più autentico e meno edulcorato sulla vita di William e Kate. L’immagine di una coppia perfetta e sempre serena viene sostituita da quella di due persone reali, con le loro fragilità e i loro conflitti. Questa nuova prospettiva solleva alcune domande interessanti: fino a che punto l’immagine pubblica di una coppia reale deve corrispondere alla realtà? E quanto è importante mostrare al mondo che anche i reali hanno le loro difficoltà? Le risposte nelle cronache rosa e nei prossimi instant book.

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      Reali

      Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore

      Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.

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        Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.

        Numeri, ricordi e messaggi velati
        Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.

        Tra business e realtà (post-royal)
        Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.

        Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.

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          Il principe Andrea sfida la corona: «Lascio Royal Lodge solo se mi danno due case».

          Andrea d’Inghilterra, da anni nell’occhio del ciclone, non intende abbandonare Royal Lodge senza compensazione. Sul tavolo: Frogmore Cottage, l’ex casa di Harry e Meghan, e Adelaide Cottage, residenza attuale di William e Kate.

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          principe Andrea

            Il principe Andrea non molla. Travolto dagli scandali, privato di incarichi pubblici e di gran parte dei suoi privilegi, continua a comportarsi come se nulla fosse cambiato. Secondo quanto rivelato dal Sun, il duca di York avrebbe posto le sue condizioni alla famiglia reale: lascerà Royal Lodge, la sontuosa residenza di 30 stanze a Windsor, solo in cambio di due nuove proprietà.

            L’ex pupillo di Elisabetta II non pagherebbe l’affitto della villa da oltre vent’anni, come emerso di recente, ma non intende rinunciare al suo comfort. Le dimore richieste sono Frogmore Cottage — concessa a suo tempo come regalo di nozze a Harry e Meghan, poi revocata dopo l’addio alla Royal Family — e Adelaide Cottage, attuale residenza del principe William e di Kate Middleton, che si trasferiranno presto nella più grande Forest Lodge.

            L’idea, stando alle indiscrezioni, sarebbe quella di dividere le due case: Andrea si trasferirebbe a Frogmore, mentre l’ex moglie Sarah Ferguson, con cui continua a convivere nonostante il divorzio, andrebbe ad Adelaide. Una richiesta che a Buckingham Palace suona come una provocazione.

            Re Carlo III da tempo spinge per un ridimensionamento del fratello, considerato un peso ingombrante dopo il coinvolgimento nello scandalo sessuale legato al finanziere Jeffrey Epstein. Il suo appannaggio annuale è stato ridotto drasticamente e i rapporti familiari si sarebbero raffreddati. Ma il duca di York, 64 anni, continua a considerarsi un membro “senior” della Corona, convinto di poter dettare condizioni.

            Per il sovrano e per l’erede al trono William, la priorità è liberare Royal Lodge, simbolo di un passato imbarazzante che la monarchia vuole archiviare. Ma Andrea resiste, blindato nel suo maniero e pronto a contrattare.
            A Londra qualcuno ironizza: più che un principe decaduto, ormai è un inquilino difficile da sfrattare.

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              Reali

              Il principe Andrea di nuovo nei guai: spunta una mail a Epstein, “Siamo sulla stessa barca”

              Mentre Carlo III riduce fondi e privilegi al fratello minore, riemergono vecchie verità sulla controversa amicizia con il miliardario condannato per pedofilia. La monarchia cerca di prendere le distanze, ma il danno d’immagine appare ormai irreversibile.

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              principe Andrea

                Non sembra esserci pace per il principe Andrea, Duca di York, già da tempo escluso dalla vita pubblica della Corona britannica per i suoi legami con Jeffrey Epstein, il finanziere americano morto in carcere nel 2019 mentre era in attesa di processo per abusi e traffico sessuale di minori.
                L’ultima ombra arriva da una mail del 2011, pubblicata da diversi tabloid britannici, in cui il secondogenito della regina Elisabetta II scriveva direttamente a Epstein: «Siamo sulla stessa barca». Una frase che, secondo gli osservatori, smentirebbe la versione fornita dallo stesso Andrea durante l’intervista rilasciata alla BBC nel 2019, nella quale sosteneva di aver interrotto ogni rapporto con Epstein nel dicembre 2010.

                Una mail che riapre il caso

                Il messaggio, datato pochi mesi dopo la pubblicazione delle ormai celebri foto che ritraevano Andrea con Virginia Giuffre, ex vittima del giro di Epstein e morta suicida nell’aprile 2024 a 41 anni, rivela un tono di confidenza preoccupante.
                Nel testo, il Duca di York scriveva: «Sono preoccupato per te quanto lo sei tu per me! Non preoccuparti per me. Sembra che siamo nella stessa barca e dovremo superarla. Altrimenti, restiamo in contatto e giocheremo ancora presto!!!!», firmandosi con il titolo completo: “A, Sua Altezza Reale il Duca di York, KG”.

                La corrispondenza, riportata dal Daily Mail e dal The Telegraph, risalirebbe quindi a un periodo successivo rispetto a quanto dichiarato dal principe, sollevando nuovi dubbi sulle sue parole. Se confermata, la mail dimostrerebbe che il distacco tra Andrea ed Epstein non fu immediato, come sostenuto pubblicamente.

                Una bugia che costa cara

                Già nel 2019, dopo l’intervista disastrosa a Newsnight, la Regina Elisabetta decise di ritirare ad Andrea tutti gli incarichi ufficiali, escludendolo dalla vita pubblica della Royal Family. Da allora, il principe è rimasto confinato in un limbo: privo di ruoli istituzionali e al centro di un imbarazzante contenzioso legale conclusosi nel 2022 con un accordo extragiudiziale milionario con la stessa Giuffre.

                Ora, con la nuova ondata di rivelazioni, la posizione del Duca di York si aggrava ulteriormente. Nonostante la morte della madre nel 2022 e l’ascesa al trono del fratello Carlo III, ogni tentativo di riabilitazione è naufragato. Le e-mail riportate dalla stampa riaprono ferite mai rimarginate e mettono in imbarazzo Buckingham Palace, che da tempo tenta di allontanare l’immagine della monarchia da scandali e privilegi.

                Carlo III taglia i fondi al fratello

                Secondo fonti interne al palazzo, Carlo III avrebbe deciso di ridurre drasticamente il sostegno economico ad Andrea. Il Duca, che fino a pochi anni fa riceveva un appannaggio annuale di circa un milione di sterline dal Ducato di Lancaster, non gode più di quel contributo. Il Re avrebbe inoltre ordinato la cessazione del pagamento della sicurezza personale del fratello, il cui costo ammontava a diversi milioni di sterline l’anno.

                La frattura familiare si riflette anche sulle questioni patrimoniali: Andrea continua a vivere a Royal Lodge, la residenza di 30 stanze che condivide con l’ex moglie Sarah Ferguson, ma da tempo deve difendere la proprietà di fronte alle pressioni del Re, che lo vorrebbe trasferito in un’abitazione più piccola e sobria.

                Una monarchia che cerca di “snellirsi”

                Le mosse di Carlo III rientrano nella strategia di costruire una monarchia più essenziale e trasparente, lontana dai fasti e dalle polemiche. Ma il caso del Duca di York resta una macchia difficile da cancellare.
                Per molti osservatori, il taglio dei fondi e l’isolamento di Andrea non sono solo una misura di austerità, ma una punizione simbolica, un segnale chiaro di presa di distanza dalla “pecora nera” della famiglia reale.

                La pubblicazione della mail incriminata rischia però di riaccendere i riflettori proprio su ciò che la Casa Reale vorrebbe dimenticare: l’intreccio oscuro tra potere, denaro e abusi che continua a perseguitare il nome di Windsor.
                E mentre Andrea tenta di difendere la propria versione dei fatti, la sensazione è che, come scrisse lui stesso a Epstein quattordici anni fa, sia davvero “nella stessa barca” — e che la tempesta non sia ancora finita.

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