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Re Carlo III e la Regina Camilla: una storica visita di Stato in Italia

Il sovrano e la consorte sono attesi dal 7 al 10 aprile per un viaggio che toccherà diverse tappe, tra cui quella a Roma e in Vaticano, come capo della Chiesa d’Inghilterra.

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    Dal 7 al 10 aprile, Re Carlo III e la Regina Camilla saranno in Italia per una visita di Stato che segna il primo viaggio ufficiale del monarca dopo l’incoronazione. Un evento storico che rafforza i legami tra Italia e Regno Unito, toccando temi di cultura, ambiente e relazioni bilaterali. Le tappe principali includono Roma, il Vaticano e Ravenna.

    Prime tappe Roma e il Parlamento

    Il 9 aprile, Re Carlo sarà il primo monarca britannico a rivolgersi al Parlamento italiano in una sessione congiunta, un onore riservato a pochi leader internazionali. La giornata prevede incontri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, una cerimonia al Milite Ignoto e un banchetto di Stato al Quirinale. Simbolicamente, le Frecce Tricolori italiane e le Red Arrows britanniche sorvoleranno Roma, celebrando la collaborazione tra i due Paesi, alleati nel G7 e nella NATO.

    Vaticano e il Giubileo per Carlo e Camilla

    L’8 aprile, Carlo e Camilla visiteranno il Vaticano per un per ora improbabile udienza con papa Francesco che, salute permettendo potrebbe presenziare una funzione nella Cappella Sistina sul tema della “cura del creato”. Per ora ci si limita ai bollettini dei medici dell’Ospedale Gemelli. Per la prima volta, comunue, un monarca britannico entrerà nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, un luogo simbolico per i sovrani inglesi. Camilla incontrerà suore cattoliche impegnate contro la tratta e la violenza sulle donne. Mentre Carlo dovrebbe partecipare a un ricevimento con seminaristi del Commonwealth.

    Re Carlo, Ravenna e la cultura

    Il 10 aprile, la coppia reale si sposterà a Ravenna, dove celebrerà la cucina e i prodotti tipici dell’Emilia-Romagna, duramente colpita dalle recenti alluvioni. Visiteranno la tomba di Dante e il Museo Byron, sottolineando i legami culturali tra i due Paesi. La giornata culminerà con una cerimonia per l’80º anniversario della Liberazione della provincia dall’occupazione nazi-fascista.

    Un viaggio tra storia e futuro

    La visita di Carlo e Camilla riflette l’impegno per il dialogo interreligioso, sostenibilità e cultura. Il re, noto per la sua passione per l’arte, non mancherà di ammirare i capolavori italiani, mentre Camilla promuoverà la lettura attraverso il suo book club. Questo viaggio, che cade nell’anno del Giubileo, che verrà accompagnato dall’incognita sulla salute di papa Bergoglio, celebra anche i 20 anni di matrimonio della coppia reale, unendo passato e presente in un evento che rafforza i legami tra Italia e Regno Unito.

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      Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore

      Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.

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        Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.

        Numeri, ricordi e messaggi velati
        Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.

        Tra business e realtà (post-royal)
        Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.

        Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.

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          Il principe Andrea sfida la corona: «Lascio Royal Lodge solo se mi danno due case».

          Andrea d’Inghilterra, da anni nell’occhio del ciclone, non intende abbandonare Royal Lodge senza compensazione. Sul tavolo: Frogmore Cottage, l’ex casa di Harry e Meghan, e Adelaide Cottage, residenza attuale di William e Kate.

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          principe Andrea

            Il principe Andrea non molla. Travolto dagli scandali, privato di incarichi pubblici e di gran parte dei suoi privilegi, continua a comportarsi come se nulla fosse cambiato. Secondo quanto rivelato dal Sun, il duca di York avrebbe posto le sue condizioni alla famiglia reale: lascerà Royal Lodge, la sontuosa residenza di 30 stanze a Windsor, solo in cambio di due nuove proprietà.

            L’ex pupillo di Elisabetta II non pagherebbe l’affitto della villa da oltre vent’anni, come emerso di recente, ma non intende rinunciare al suo comfort. Le dimore richieste sono Frogmore Cottage — concessa a suo tempo come regalo di nozze a Harry e Meghan, poi revocata dopo l’addio alla Royal Family — e Adelaide Cottage, attuale residenza del principe William e di Kate Middleton, che si trasferiranno presto nella più grande Forest Lodge.

            L’idea, stando alle indiscrezioni, sarebbe quella di dividere le due case: Andrea si trasferirebbe a Frogmore, mentre l’ex moglie Sarah Ferguson, con cui continua a convivere nonostante il divorzio, andrebbe ad Adelaide. Una richiesta che a Buckingham Palace suona come una provocazione.

            Re Carlo III da tempo spinge per un ridimensionamento del fratello, considerato un peso ingombrante dopo il coinvolgimento nello scandalo sessuale legato al finanziere Jeffrey Epstein. Il suo appannaggio annuale è stato ridotto drasticamente e i rapporti familiari si sarebbero raffreddati. Ma il duca di York, 64 anni, continua a considerarsi un membro “senior” della Corona, convinto di poter dettare condizioni.

            Per il sovrano e per l’erede al trono William, la priorità è liberare Royal Lodge, simbolo di un passato imbarazzante che la monarchia vuole archiviare. Ma Andrea resiste, blindato nel suo maniero e pronto a contrattare.
            A Londra qualcuno ironizza: più che un principe decaduto, ormai è un inquilino difficile da sfrattare.

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              Il principe Andrea di nuovo nei guai: spunta una mail a Epstein, “Siamo sulla stessa barca”

              Mentre Carlo III riduce fondi e privilegi al fratello minore, riemergono vecchie verità sulla controversa amicizia con il miliardario condannato per pedofilia. La monarchia cerca di prendere le distanze, ma il danno d’immagine appare ormai irreversibile.

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              principe Andrea

                Non sembra esserci pace per il principe Andrea, Duca di York, già da tempo escluso dalla vita pubblica della Corona britannica per i suoi legami con Jeffrey Epstein, il finanziere americano morto in carcere nel 2019 mentre era in attesa di processo per abusi e traffico sessuale di minori.
                L’ultima ombra arriva da una mail del 2011, pubblicata da diversi tabloid britannici, in cui il secondogenito della regina Elisabetta II scriveva direttamente a Epstein: «Siamo sulla stessa barca». Una frase che, secondo gli osservatori, smentirebbe la versione fornita dallo stesso Andrea durante l’intervista rilasciata alla BBC nel 2019, nella quale sosteneva di aver interrotto ogni rapporto con Epstein nel dicembre 2010.

                Una mail che riapre il caso

                Il messaggio, datato pochi mesi dopo la pubblicazione delle ormai celebri foto che ritraevano Andrea con Virginia Giuffre, ex vittima del giro di Epstein e morta suicida nell’aprile 2024 a 41 anni, rivela un tono di confidenza preoccupante.
                Nel testo, il Duca di York scriveva: «Sono preoccupato per te quanto lo sei tu per me! Non preoccuparti per me. Sembra che siamo nella stessa barca e dovremo superarla. Altrimenti, restiamo in contatto e giocheremo ancora presto!!!!», firmandosi con il titolo completo: “A, Sua Altezza Reale il Duca di York, KG”.

                La corrispondenza, riportata dal Daily Mail e dal The Telegraph, risalirebbe quindi a un periodo successivo rispetto a quanto dichiarato dal principe, sollevando nuovi dubbi sulle sue parole. Se confermata, la mail dimostrerebbe che il distacco tra Andrea ed Epstein non fu immediato, come sostenuto pubblicamente.

                Una bugia che costa cara

                Già nel 2019, dopo l’intervista disastrosa a Newsnight, la Regina Elisabetta decise di ritirare ad Andrea tutti gli incarichi ufficiali, escludendolo dalla vita pubblica della Royal Family. Da allora, il principe è rimasto confinato in un limbo: privo di ruoli istituzionali e al centro di un imbarazzante contenzioso legale conclusosi nel 2022 con un accordo extragiudiziale milionario con la stessa Giuffre.

                Ora, con la nuova ondata di rivelazioni, la posizione del Duca di York si aggrava ulteriormente. Nonostante la morte della madre nel 2022 e l’ascesa al trono del fratello Carlo III, ogni tentativo di riabilitazione è naufragato. Le e-mail riportate dalla stampa riaprono ferite mai rimarginate e mettono in imbarazzo Buckingham Palace, che da tempo tenta di allontanare l’immagine della monarchia da scandali e privilegi.

                Carlo III taglia i fondi al fratello

                Secondo fonti interne al palazzo, Carlo III avrebbe deciso di ridurre drasticamente il sostegno economico ad Andrea. Il Duca, che fino a pochi anni fa riceveva un appannaggio annuale di circa un milione di sterline dal Ducato di Lancaster, non gode più di quel contributo. Il Re avrebbe inoltre ordinato la cessazione del pagamento della sicurezza personale del fratello, il cui costo ammontava a diversi milioni di sterline l’anno.

                La frattura familiare si riflette anche sulle questioni patrimoniali: Andrea continua a vivere a Royal Lodge, la residenza di 30 stanze che condivide con l’ex moglie Sarah Ferguson, ma da tempo deve difendere la proprietà di fronte alle pressioni del Re, che lo vorrebbe trasferito in un’abitazione più piccola e sobria.

                Una monarchia che cerca di “snellirsi”

                Le mosse di Carlo III rientrano nella strategia di costruire una monarchia più essenziale e trasparente, lontana dai fasti e dalle polemiche. Ma il caso del Duca di York resta una macchia difficile da cancellare.
                Per molti osservatori, il taglio dei fondi e l’isolamento di Andrea non sono solo una misura di austerità, ma una punizione simbolica, un segnale chiaro di presa di distanza dalla “pecora nera” della famiglia reale.

                La pubblicazione della mail incriminata rischia però di riaccendere i riflettori proprio su ciò che la Casa Reale vorrebbe dimenticare: l’intreccio oscuro tra potere, denaro e abusi che continua a perseguitare il nome di Windsor.
                E mentre Andrea tenta di difendere la propria versione dei fatti, la sensazione è che, come scrisse lui stesso a Epstein quattordici anni fa, sia davvero “nella stessa barca” — e che la tempesta non sia ancora finita.

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