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Lifestyle

Cinque errori da non fare quando scegli il costume da bagno

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    È finalmente arrivato il momento di indossare il costume da bagno che aspettavamo con ansia! Dopo mesi di piogge e freddo, il sole splende e le giornate calde ci invitano a trascorrere del tempo in spiaggia o in piscina. Tuttavia, per evitare di attirare sguardi di giudizio e sentirti completamente a tuo agio, è importante non commettere alcuni errori comuni nella scelta del costume da bagno. Ecco cinque errori da non fare assolutamente per passare la “prova costume” e per godere al meglio la tua estate.

    1. Ignorare la propria forma del corpo

    Uno degli errori più comuni nella scelta del costume da bagno è non considerare la propria forma del corpo. Ogni corpo è unico e richiede un costume che ne valorizzi le caratteristiche. Ad esempio:

    • Forma a pera: Scegli costumi con dettagli nella parte superiore per bilanciare i fianchi.
    • Forma a mela: Opta per tankini o costumi interi con controllo addominale.
    • Forma a clessidra: I bikini a triangolo o i costumi interi con cinture sono ideali.
    • Forma rettangolare: Cerca costumi con ruches o volants per aggiungere curve.

    2. Non considerare il comfort

    La moda è importante, ma il comfort non dovrebbe mai essere sacrificato. Un costume da bagno scomodo può rovinare la tua giornata in spiaggia o in piscina. Prova sempre il costume prima di acquistarlo e assicurati che:

    • Non stringa troppo.
    • Non si sposti o si sollevi quando ti muovi.
    • Fornisca il giusto supporto, soprattutto per il seno.

    3. Scegliere il colore sbagliato

    Il colore del costume da bagno può influenzare significativamente il tuo look. Ecco alcuni suggerimenti per evitare errori:

    • Toni scuri: Snelliscono e sono ideali per chi vuole minimizzare alcune aree.
    • Colori vivaci e stampe: Aggiungono volume e sono perfetti per chi vuole enfatizzare certe parti del corpo.
    • Toni neutri: Come il beige e il bianco, possono essere lusinghieri ma fai attenzione alla trasparenza quando bagnati.

    4. Seguire ciecamente le tendenze

    Le tendenze della moda cambiano rapidamente e ciò che è in voga oggi potrebbe non esserlo domani. È importante scegliere un costume che ti faccia sentire a tuo agio e sicura di te, indipendentemente dalle mode del momento. Un buon consiglio è:

    • Investire in pezzi classici e senza tempo.
    • Aggiungere accessori trendy come cappelli, occhiali da sole o parei per aggiornare il look senza stravolgerlo.

    5. Non provare diversi stili

    Rimanere ancorati a un unico stile può limitare le tue opzioni. Prova diversi modelli per trovare quello che ti valorizza di più. Tra le scelte possibili:

    • Bikini: Classico e versatile, ideale per prendere il sole.
    • Tankini: Combina la praticità del bikini con la copertura di un costume intero.
    • Costume intero: Elegante e spesso più comodo, può avere dettagli che accentuano la silhouette.
    • Costume a vita alta: Trendy e perfetto per un look retrò, offre anche maggiore copertura.

    La scelta giusta per te

    Scegliere il costume da bagno ideale può sembrare complicato, ma evitando questi errori comuni, potrai trovare il modello perfetto per te. Ricorda di considerare la tua forma del corpo, il comfort, il colore, le tendenze e di provare diversi stili. In questo modo, sarai sicura di fare un acquisto che ti farà sentire bella e a tuo agio durante tutta l’estate. Scopri anche come preparare la borsa per la spiaggia.

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      Cucina

      Natale a tavola: il grande viaggio nei sapori dell’Italia, da Nord a Sud

      Cenone di magro, pranzo del 25, dolci della tradizione, pesci rituali e primi piatti d’altri tempi: un mosaico gastronomico che racconta la storia delle comunità e le identità locali.

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      Natale a tavola

        La mappa del gusto delle feste

        In Italia non esiste un solo “menu di Natale”. Il Paese, con le sue mille culture e storie regionali, celebra le feste attraverso una straordinaria varietà gastronomica. Al Centro e al Sud la cena più importante è quella della Vigilia, consumata rigorosamente “di magro”, mentre in gran parte del Nord l’appuntamento cruciale è il pranzo del 25 dicembre.
        A cambiare non sono soltanto gli orari, ma anche gli ingredienti, le modalità di preparazione e persino il simbolismo dei piatti. In comune rimangono solo alcune certezze: la frutta secca, considerata beneaugurante, e i dolci iconici come panettone e pandoro.

        Le tradizioni del Nord: sapori forti e cotture lunghe

        Sulle tavole della Valle d’Aosta si celebra la carne, con la carbonade — manzo stufato nel vino rosso — a rappresentare uno dei piatti più identitari del periodo. Non mancano sfiziosità come i crostini al miele, accompagnati da salumi locali di capra e pecora.

        In Piemonte le feste significano agnolotti e bollito misto, servito con le salse tradizionali come bagnet verd e bagnet ross. In Liguria, invece, prevale la leggerezza del mare: ravioli di pesce, verdure e il celebre cappon magro, un imponente piatto di pesce e ortaggi stratificati.

        La Lombardia custodisce una tradizione inaspettata: l’anguilla, spesso cotta al cartoccio, protagonista della Vigilia in molte famiglie. In Veneto convivono polenta e baccalà mantecato, mentre il lesso con le salse rimane un must del 25 dicembre.

        In Friuli Venezia Giulia il freddo invernale porta in tavola la brovada e muset, rape macerate nella vinaccia servite con cotechino. In Trentino-Alto Adige il Natale profuma di canederli, capriolo e strudel, ma anche del ricco zelten, un pane dolce a base di frutta secca e canditi.

        Il Centro Italia: tra pasta ripiena, pesce e arrosti importanti

        L’Emilia Romagna è da sempre regina della pasta fresca: tortellini, passatelli e lasagne sono i protagonisti assoluti del pranzo del 25. Tuttavia, esistono zone come Modena dove la Vigilia è da tradizione “di pesce”, con spaghetti a base di tonno, sgombro e acciughe.

        Nel Lazio il 24 dicembre porta in tavola baccalà fritto, fritto misto di verdure e il simbolico capitone. A Roma non mancano piatti storici come la minestra di pesce, la pasta e broccoli in brodo di arzilla e gli spaghetti con le alici. A Natale si passa alla carne: abbacchio al forno, cappelletti in brodo e bollito misto sono riti tramandati di generazione in generazione.

        In Toscana si aprono le danze con i crostini ai fegatini e si prosegue con arrosti di faraona, anatra o cappone ripieno. Nelle Marche dominano i maccheroncini di Campofilone, mentre in Umbria spiccano i cappelletti ripieni spesso anche di cappone e piccione.

        In Abruzzo il pranzo si arricchisce di agnello arrosto, lasagne e zuppe. Imperdibili i caggionetti, dolcetti fritti ripieni di castagne o mandorle.

        Il Sud: trionfo di mare, frattaglie rituali e dolci sorprendenti

        La Campania accoglie il Natale con un patrimonio gastronomico ricchissimo. La Vigilia è dominata dal pesce: spaghetti alle vongole, insalata di rinforzo e naturalmente il capitone, scelto per un’antica tradizione simbolica che lo associa alla vittoria sul male. Il 25 dicembre si passa a zuppe, struffoli, roccocò e molta frutta secca.

        In Basilicata le feste portano in tavola zuppe di verdure come scarole e cardi in brodo di tacchino, oltre al baccalà lesso e alle scarpedde, sfoglie fritte ricoperte di miele. In Calabria si celebrano salumi e primi semplici ma saporiti come spaghetti con mollica e alici, oltre al pesce stocco e al capretto accompagnato da broccoli tipici.

        La Puglia porta sulle tavole pettole, frittelle che possono essere salate o dolci, oltre all’anguilla arrostita e al baccalà fritto. L’agnello al forno con i lampascioni rappresenta una delle ricette più identitarie.

        Le isole: tra pasta ripiena, mare e dolci storici

        In Sardegna i culurgiones e i malloreddus dominano la tavola natalizia, mentre in Sicilia i profumi sono quelli di arance, aringhe, pasta con le sarde e beccafico. Lo sfincione è un must delle feste, così come i dolci: buccellati, cassate e cannoli.

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          Tempo libero ed interessi

          Genova si illumina di meraviglia: il Natale dell’AcquarioVillage tra mare, scienza e magia

          Capodanno tra i delfini, notti avventurose accanto agli squali e attività dedicate ai più piccoli alla Città dei Bambini e dei Ragazzi: un programma ricco che trasforma le festività in un viaggio tra natura, gioco e scoperte.

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          Genova si illumina di meraviglia: il Natale dell’AcquarioVillage tra mare, scienza e magia

            Il periodo delle feste a Genova quest’anno profuma di mare e di curiosità scientifica. Dal 6 dicembre al 6 gennaio, l’AcquarioVillage inaugura una lunga stagione di iniziative che coinvolgono visitatori di tutte le età. Un calendario fitto di appuntamenti che prende il via nel Ponte dell’Immacolata e prosegue per tutto il periodo natalizio, con attività speciali, tour dietro le quinte, serate esclusive e perfino un Capodanno in famiglia.

            Cuore pulsante del programma rimane l’Acquario di Genova, che nelle due settimane più magiche dell’anno estende i suoi orari e propone il percorso guidato Dietro le quinte. Con partenze giornaliere da mattina a pomeriggio, il tour conduce gli ospiti nelle aree normalmente riservate ai biologi e ai curatori: laboratori, spazi tecnici, impianti di filtrazione e alimentazione degli animali. Un’occasione per scoprire quanto lavoro, ricerca e cura si nascondano dietro il funzionamento di una struttura che ospita migliaia di specie marine.

            Per la notte di San Silvestro, l’Acquario si prepara al suo evento più atteso: un Capodanno immersi nel blu, tra visita esclusiva serale, aperitivo nel Padiglione dei Cetacei e un gran cenone che si conclude con il brindisi di mezzanotte davanti alle vasche illuminate. Un’esperienza unica nel panorama italiano, proposta in collaborazione con Capurro Ricevimenti e prenotabile sul sito di C-Way.

            Non manca l’avventura dedicata ai più giovani: le celebri Notti con gli squali, in programma il 20 dicembre e il 3 gennaio, permettono a bambini tra i 7 e gli 11 anni di trascorrere un’intera notte davanti alla grande vasca dei predatori. Un momento emozionante, costruito per avvicinare i più piccoli alla biologia marina e alla vita notturna degli animali, sempre accompagnati dallo staff.

            Accanto al mondo marino, brilla anche la Città dei Bambini e dei Ragazzi, che quest’anno inaugura per la prima volta il suo Capodanno in famiglia. L’experience museum dedicato ai cinque sensi propone una serata di giochi, animazione e attività fino alla mezzanotte, pensata per un pubblico di genitori e bambini che desiderano un’alternativa festosa e sicura alla tradizionale notte fuori. Una scelta che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale della città, creando uno spazio a misura di bambini anche in un giorno “da adulti”.

            Durante tutte le festività, la Città dei Bambini propone inoltre i Science Snack, brevi attività guidate che, tra quiz, esperimenti e piccoli laboratori, rendono l’apprendimento leggero e divertente.

            Per chi cerca un regalo di Natale originale, Costa Edutainment mette a disposizione biglietti, abbonamenti annuali e gift card acquistabili online, ideali per chi desidera regalare un’esperienza anziché un oggetto.

            Con orari prolungati e un programma ricchissimo, l’AcquarioVillage si conferma così uno dei poli culturali più vivaci d’Italia durante il periodo natalizio. Un luogo dove il gioco incontra la scienza, e dove il mare diventa protagonista di un Natale fuori dal comune.

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              Società

              Giovani, lavoro e nuove strade: dal palco della Milan Games Week 2025 alla sfida reale della disoccupazione

              Mentre la disoccupazione under 30 rimane tra le più alte d’Europa, una parte della nuova generazione si reinventa da sola: imprenditori digitali, creator e startupper che trasformano le passioni in lavoro e creano occupazione. Un fenomeno che merita attenzione oltre i palchi e le retoriche.

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              Giovani, lavoro e nuove strade: dal palco della Milan Games Week 2025 alla sfida reale della disoccupazione

                Alla Milan Games Week 2025, il 30 novembre, tra console accese e folle di appassionati, c’è stato spazio per un tema molto più concreto del gaming: il lavoro. Sul palco è intervenuto Oscar Pasquali, CEO di Generation Italy, organizzazione no-profit nata nel 2018 come ramo italiano del progetto globale promosso nel 2014 da McKinsey & Company per ridurre la disoccupazione. Con lui anche due volti noti del nuovo panorama digitale: Alex Wang, imprenditore e CEO di Team Hmble, e Lorenzo Giacomin, alias Lollo Lacustre, streamer e top gamer seguito da una delle community più attive del settore.

                Pasquali ha ricordato come in Italia il mismatch tra domanda e offerta continui a frenare l’accesso al lavoro: mancano competenze digitali, tecniche e commerciali, mentre le imprese faticano a trovare profili formati. Secondo i dati ISTAT 2024, la disoccupazione giovanile si è attestata intorno al 22–23%, tra i valori più alti d’Europa. Numeri che fotografano un Paese dove l’ingresso nel mercato del lavoro resta tortuoso, soprattutto per chi non ha già una rete di appoggi o percorsi formativi mirati.

                È qui che interviene la mission di Generation Italy, che propone percorsi brevi e intensivi legati a quattro aree professionali chiave: vendite, digitale/tech, manifatturiero e transizione energetica. L’idea è semplice: individuare le esigenze reali delle imprese e preparare giovani e persone in ricollocazione con competenze immediatamente spendibili, senza richiedere esperienze pregresse. Un approccio pragmatico che prova ad accorciare le distanze tra aziende e candidati.

                Ma il panel della Games Week ha mostrato anche un altro lato della medaglia: quello dei giovani che, davanti a un mercato in affanno, decidono di non aspettare. Un fenomeno sempre più evidente nel Paese, dove migliaia di ventenni e trentenni stanno creando il proprio lavoro sfruttando i social, il marketing digitale e la capacità di trasformare una passione in un progetto imprenditoriale.

                Alex Wang ne è un esempio: Team Hmble è diventato un punto di riferimento nell’ambiente competitivo e nella produzione di contenuti legati al gaming, dimostrando come creatività e strategia possano generare business reali. Allo stesso modo Lollo Lacustre, partito da Laveno Mombello, ha costruito una community solida intorno al mobile gaming, arrivando perfino a pubblicare un libro. Storie diverse ma accomunate da un tratto: non hanno aspettato che qualcuno aprisse loro una porta, l’hanno costruita.

                Questa nuova ondata di micro-imprenditori digitali non va romanticizzata, né presa come soluzione universale: non tutti possono o vogliono diventare creator o startupper. Ma il fenomeno fotografa un cambiamento culturale evidente. In un Paese dove il lavoro tradizionale spesso non garantisce stabilità, molti giovani stanno sperimentando modelli professionali alternativi, scalabili, basati su contenuti, servizi e community. E in alcuni casi finiscono perfino per creare occupazione, assumendo collaboratori e professionisti.

                Il messaggio, dunque, è duplice. Da una parte servono politiche e programmi seri — come quelli illustrati da Pasquali — per offrire ai giovani competenze spendibili e opportunità reali. Dall’altra, è necessario riconoscere che una parte della generazione più giovane sta già ridisegnando il concetto stesso di lavoro, senza attendere permessi o benedizioni istituzionali.

                La Games Week, tra luci e videogiochi, ha offerto un piccolo specchio del presente italiano: tra disoccupazione ostinata e inventiva inesauribile, il futuro del lavoro passa da chi lo immagina, ma anche da chi decide di farselo da sé.

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