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Libri

Torino capitale dei libri (e della resistenza ai tempi bui): il Salone accende le pagine della cultura

Oltre 2.000 eventi, 700 stand e una città che si trasforma per accogliere l’editoria. Tra ospiti di spicco e nuove sfide del mercato, il Salone del Libro di Torino celebra le parole come strumenti di dialogo e cambiamento.

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    Da giovedì 15 a lunedì 19 maggio, Torino torna a essere la capitale italiana del libro, ospitando la 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro. Con la direzione di Annalena Benini, la fiera si sviluppa su 137.000 metri quadrati, con oltre 700 stand e più di 2.000 incontri. Il tema di quest’anno, “Le parole tra noi leggere”, omaggia il romanzo di Lalla Romano e invita alla riflessione sul potere del linguaggio nel creare connessioni e scambi culturali. Oltre agli appuntamenti al Lingotto, il Salone Off porterà la letteratura tra teatri, biblioteche e quartieri cittadini. La Campania sarà la Regione ospite, mentre i Paesi Bassi avranno uno spazio speciale, con incontri e eventi dedicati alla loro tradizione editoriale.

    Le novità dell’edizione 2025

    Oltre ai padiglioni 1, 2, 3, l’Oval e il Padiglione 4, dedicato al Bookstock e alle nuove generazioni, il Salone introduce due nuove aree. Il Publishers Centre, una lounge per professionisti con incontri tra editori, librai e influencer e la nuova sala stampa esterna, un’area da 100 mq. per facilitare la comunicazione con i media.

    Gli ospiti del Salone: grandi firme e voci emergenti

    L’elenco di scrittori e intellettuali attesi è lungo e prestigioso. Tra gli internazionali troviamo Tracy Chevalier, Valérie Perrin, Jean Reno, Paul Murray, Etgar Keret, Joël Dicker, Scott Turow e Mircea Cărtărescu. Sul fronte italiano, ci saranno Alessandro Barbero, Dacia Maraini, Roberto Saviano, Serena Dandini, Antonio Albanese, Simonetta Agnello Hornby e Licia Troisi. Inoltre saranno presenti i curatori delle otto sezioni tematiche: Luciana Littizzetto, Francesco Costa, Erin Doom, Alessandro Piperno e Melania G. Mazzucco.

    Ma come sta l’editoria? Insomma…

    L’entusiasmo per il Salone arriva in un periodo complesso per il mercato editoriale. Mentre il settore dei libri cartacei resiste, la crescita del digitale e degli audiolibri sta ridefinendo il modo in cui il pubblico si avvicina alla lettura. Secondo le ultime analisi, nel 2024 il mercato del libro in Italia ha registrato una leggera crescita, ma con una forte polarizzazione tra i titoli di successo e il resto della produzione. Le vendite di romanzi e saggi di autori affermati hanno tenuto, mentre le nuove voci faticano a emergere in un panorama dominato da nomi consolidati. L’editoria indipendente cerca di farsi spazio con strategie mirate e modelli di pubblicazione alternativi, ma deve confrontarsi con un pubblico sempre più frammentato tra ebook, podcast e consumi rapidi di contenuti.

    Quindi? Quindi tutti a Torino per misurare la temperatura della cultura contemporanea. Tra riflessioni sulla parola, incontri con autori e strategie editoriali per il futuro, il Salone ripropone il luogo perfetto per capire dove va la letteratura e come evolve il rapporto tra libro e lettore.

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      Libri

      Reese Witherspoon debutta come scrittrice: “Gone Before Goodbye”, il thriller medico che ispira le nuove generazioni

      L’attrice premio Oscar firma il suo primo romanzo insieme al maestro del giallo Harlan Coben. Ambientato tra ospedali militari e intrighi internazionali, il libro celebra la determinazione e il coraggio delle donne nella scienza e nella vita.

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      Reese Witherspoon

        Reese Witherspoon torna a sorprendere il pubblico, ma questa volta non lo fa davanti alla macchina da presa. L’attrice statunitense, premio Oscar per Walk the Line e icona del cinema femminile contemporaneo, ha presentato il suo primo romanzo, Gone Before Goodbye, scritto a quattro mani con Harlan Coben, autore di oltre 80 milioni di copie vendute nel mondo.

        Il libro, un thriller ambientato nel mondo della medicina e dell’esercito, racconta la storia di Maggie McCabe, una brillante chirurga militare che si ritrova suo malgrado coinvolta in una rete di corruzione internazionale tra oligarchi russi e cliniche private di lusso.

        L’opera è stata svelata in anteprima durante Shine Away, il summit di due giorni organizzato da Hello Sunshine, la società di produzione fondata dalla stessa Witherspoon nel 2016 e dedicata a promuovere storie di donne forti, autentiche e ispiratrici.

        Un debutto letterario ispirato alla famiglia

        Dietro l’idea di Gone Before Goodbye c’è un legame profondo con la vita personale dell’attrice. “Il personaggio di Maggie è un omaggio ai miei genitori”, ha raccontato Witherspoon sul palco del summit.

        “Mio padre era medico, mia madre infermiera, e per i primi cinque anni della mia vita ho vissuto in una base militare in Germania. A casa nostra passavano solo dottori e infermiere, e le loro conversazioni ruotavano sempre intorno a interventi, diagnosi e vite salvate.”

        Una quotidianità che, pur lontana dal glamour di Hollywood, ha lasciato un’impronta indelebile.

        “Da bambina volevo diventare chirurgo. Ho sempre ammirato la calma e la concentrazione dei medici, il loro modo di reagire nelle situazioni di emergenza. Questo libro è, in un certo senso, un modo per tornare a quella parte della mia infanzia.”

        Due anni e mezzo di lavoro e la collaborazione con Harlan Coben

        L’idea del romanzo è nata oltre due anni e mezzo fa, ma la sceneggiatura definitiva ha preso forma solo dopo l’incontro con Coben, autore di thriller di successo come The Stranger e The Woods.

        “Harlan è un maestro nel costruire tensione e ritmo. Io avevo la visione del personaggio e del mondo medico, lui ha dato alla trama la struttura di un vero giallo,” ha spiegato l’attrice.

        Secondo Coben, la scrittura di Witherspoon “ha la freschezza e l’intensità di chi sa raccontare la complessità umana”. “È stato un lavoro a quattro mani molto naturale — ha raccontato —, Reese ha portato profondità e autenticità alle parti più emotive della protagonista.”

        Un messaggio di empowerment femminile

        Oltre al mistero e all’adrenalina tipici del genere, Gone Before Goodbye è anche un racconto di resilienza e autodeterminazione femminile. Maggie McCabe, la protagonista, è un personaggio complesso: madre, chirurga, soldato e donna che non si arrende davanti all’ingiustizia.

        “Spero che questo libro ispiri molte bambine a diventare chirurghi,” ha dichiarato Witherspoon, “proprio come Legally Blonde ha spinto tante ragazze a iscriversi a Giurisprudenza dopo aver visto Elle Woods credere in sé stessa.”

        La scelta di ambientare la storia nel mondo della medicina militare non è casuale: “Volevo mostrare il lato umano e fragile di chi salva vite ogni giorno, anche quando è spezzato dentro.”

        Un nuovo capitolo per l’attrice imprenditrice

        Con questo debutto letterario, Reese Witherspoon consolida la sua evoluzione da attrice a narratrice e produttrice di contenuti femminili di qualità. La sua società Hello Sunshine, già dietro successi come Big Little Lies, The Morning Show e Daisy Jones & The Six, ha confermato che il romanzo diventerà presto una serie televisiva, prodotta per una grande piattaforma streaming.

        Non è difficile immaginare la stessa Witherspoon nei panni della protagonista, ma per ora l’attrice sorride e lascia intendere che la scelta del cast “sarà una sorpresa”.

        Gone Before Goodbye uscirà negli Stati Uniti a fine ottobre 2025, pubblicato da Crown Publishing Group, e sarà tradotto in oltre 20 lingue entro la fine dell’anno.

        Una nuova avventura per un’artista che, dopo aver raccontato donne forti sullo schermo, ora le porta anche sulla pagina.

        “Le storie ci cambiano, ci danno coraggio,” ha concluso Witherspoon. “E spero che Maggie McCabe possa fare lo stesso con chi leggerà la sua.”

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          Libri

          Marco Liguori e la nave dei misteri: “Caterina Costa” vince il Premio Senato Accademia alla Biennale Seneca di Bari

          Definito dalla giuria «un atto dovuto alla memoria storica», il libro di Marco Liguori ricostruisce con rigore documentale e passione civile l’esplosione della nave Caterina Costa. Per l’autore è il 17° riconoscimento letterario in carriera, dopo i successi all’“Acqui Edito e Inedito” e al “Sigillo di Dante”.

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            La memoria come atto di giustizia. È con questo spirito che Marco Liguori ha scritto “Caterina Costa, la nave dei misteri” (De Ferrari Editore, 2023), il saggio storico che gli è valso il Premio Senato Accademia nella sezione Libri editi di saggistica alla IX edizione del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea “Lucio Anneo Seneca”, svoltasi a Sannicandro di Bari.

            Un riconoscimento importante, motivato da parole che restituiscono tutta la forza del suo lavoro: «Un libro di eccezionale valore storico, documentale e narrativo – si legge nella nota della giuria firmata dalla prof.ssa Maria Teresa Infante La Marca – con cui l’autore ha ricostruito una delle più tragiche e oscure vicende della Seconda Guerra Mondiale: l’esplosione della nave Caterina Costa nel porto di Napoli il 28 marzo 1943».

            Liguori, giornalista e scrittore, ha scelto di affrontare un tema rimasto a lungo ai margini della memoria collettiva. Nel suo saggio ripercorre la catena di eventi, omissioni e silenzi che portarono alla deflagrazione del mercantile carico di munizioni, esplosione che devastò il porto partenopeo provocando oltre seicento vittime. Attraverso testimonianze inedite e un minuzioso lavoro di ricerca archivistica, l’autore riporta alla luce nomi, volti e responsabilità, trasformando un fatto di cronaca bellica in una riflessione civile sulla rimozione della memoria.

            La giuria ha sottolineato «l’approccio multidisciplinare, la precisione metodologica e la capacità di unire l’urgenza della verità storica alla profondità del racconto umano». “Caterina Costa, la nave dei misteri” diventa così un ponte tra passato e presente, un monito contro l’oblio e le verità taciute.

            Con questo premio, Liguori aggiunge un nuovo traguardo al suo percorso letterario: è infatti il 17° riconoscimento ottenuto in concorsi nazionali e internazionali. Tra i più prestigiosi, il Premio Acqui Edito e Inedito 2022, il Premio “Il Sigillo di Dante” 2024 promosso dalla Società Dante Alighieri di La Spezia – di cui è Ambasciatore – e i recenti secondi posti agli Assosinderesi Awards e al Premio Il Delfino 2025.

            Un autore che continua a dare voce alla storia, ricordando che anche dalle pagine dimenticate del passato può nascere la coscienza di un Paese.

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              Libri

              Ornella Muti si confessa: “Celentano? È stato amore, ma una violenza raccontarlo senza chiedermi il permesso”

              Dal primo amore con Montezemolo al rapporto tormentato con Celentano, fino alle ombre dell’infanzia e alla forza della maternità: “Scrivere è stata una psicanalisi. Ti guardi indietro e dici: ma dov’ero?”. Un ritratto fragile e lucido di una diva che non smette di sorprendere.

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                “Il mio primo fidanzato è stato Luca Cordero di Montezemolo. Era pazzo. Correva in mezzo alla strada e urlava ‘Ti amo!’”. È una Ornella Muti inedita quella che si racconta, a settant’anni, nella sua autobiografia Questa non è Ornella Muti, in uscita per La Nave di Teseo. Un libro che è insieme confessione, resa dei conti e liberazione.

                “Se questa non è Ornella Muti, chi è?”, le chiede l’intervistatore. “All’anagrafe sono Francesca Rivelli, ma Francesca chi la conosce veramente? Ho sempre avuto pudore a raccontarmi. Ora scrivere è stata una psicanalisi, mi ha fatto anche male. Ti guardi indietro e dici: ma dov’ero?”.

                Dentro ci sono tutti i suoi fantasmi, ma anche gli amori che hanno fatto scalpore. “Celentano? Che fossimo stati insieme l’ha detto lui, senza chiedermi il permesso. È stata una violenza. Io aggiungo che è stata una storia breve, ma d’amore. Non concepisco il sesso per il sesso. Per lui ho tradito mio marito.” E poi, con ironia: “Alain Delon? Non è successo niente. Ma avrebbe potuto, forse.”

                C’è spazio anche per i ricordi teneri e quelli più dolorosi: “A quattro anni mia madre mi portò in Svizzera dalla zia e mi lasciò lì un anno e mezzo. Non capivo una parola di tedesco, e quando tornai non conoscevo più l’italiano. Non fu un abbandono, ma lo vissi come tale.”

                Tra i grandi della commedia italiana, Ornella ricorda con affetto Ugo Tognazzi, Dino Risi, Marcello Mastroianni e Alberto Sordi: “Diceva sempre: ‘Sordi, Muti, e ’ndo stanno i ciechi?’”. Ma nel libro non mancano le zone d’ombra: “Ho provato l’Lsd. Un’amica lo prese e si buttò dalla finestra. Io mi sono salvata grazie a mia figlia. Lei mi ha rimesso coi piedi per terra.”

                Un racconto sincero, pieno di contraddizioni e dolce malinconia. Non è solo il ritratto di un’attrice: è la confessione di una donna che ha vissuto tutto — amori, errori, libertà — con lo stesso, irriducibile sgomento.

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