Spettacolo
Asia Argento: pulizia social per festeggiare la sobrietà
Possibile cancellare il passato – soprattutto se burrascoso – con un colpo di spugna? Forse no… ma con un click ce la si può fare. Chiedete a Asia Argento che, in un attimo, ha eliminato tutti i suoi vecchi post su Instagram. Tutti tranne una: “Questa è la mia faccia di quasi cinquantenne finalmente serena”.
Cancellazione digitale
Un solo post per celebrare la sua rinascita. Così i 700mila follower hanno trovato trasformato il suo account Instagram: un unico contenuto per celebrare i tre anni di sobrietà che, in un certo senso, li raccoglie tutti.
Una vita sregolata
A 9 anni il suo esordio sul set, non certo un’esistenza facile per una figlia d’arte come lei. Decine di titoli come attrice, quattro da regista, nella sua biografia Anatomia di un cuore selvaggio racconta che la mamma Daria Nicoldi era violenta e che i rapporti in famiglia erano molto tesi. Nel 2017 dichiara al mondom di essere stata molestata dal produttore Harvey Weinstein, diventando una convinta esponente del movimento MeToo. Dopo confesserà di essere stata violentata dal regista Rob Cohen che le fece bere la famigerata “droga dello stupro”. A sua volta viene accusata di molestie da parte di un attore 17enne, Jimmy Bennett. Poi nel 2018, se non bastasse, una vera tragedia: il celebre chef e fidanzato Anthony Bourdain, si suicida. Ad Asia viene imputato il fatto di non essergli stata accanto.
3 anni di pulizia, mentale e fisica
Dopo percorsi dolorosi e frequentazioni che non hanno portato a nulla, l’attrice e regista romana sembra tornata finalmente serena. “Oggi compio 3 anni di sobrietà. Questa data per me è più importante del mio compleanno: tre anni fa oggi iniziava il mio percorso di rinascita”, scrive nel post. Parole che accompagna la foto del chip, ovvero la medaglia degli alcolisti anonimi con il numero romano III, un messaggio di congratulazioni in inglese. Un altro messaggio recita “senza alcol e droghe da tre anni” e infine un suo ritratto scattato dal fotografo Simone Arrighi. La 48enne si mostra sorridente e motivata nei confronti della sua nuova vita: “Questa è la mia faccia di quasi cinquantenne finalmente serena”.
Finalmente sobria, desiderosa di vivere una nuova vita
La dedica a chi l’ha aiutata ad uscire dal tunnel dell’alcol è precisa: “Con l’aiuto dei fratelli e sorelle e del programma dei 12 passi ce la sto facendo, un giorno alla volta. E questo stile di vita, oltre ad essere bello, è molto più facile da seguire di quello che immaginavo. Non cambierei il giorno più difficile e brutto da sobria con il giorno più bello in uso. Il programma funziona, funziona davvero. Penso diverso, parlo diverso, sogno diverso da sobria”.
I figli al primo posto
Asia ringrazia sopratutto i figli: “Grazie per avermi sostenuta e amata allora come ora, che sto imparando a capire chi sono veramente”. Anna Lou, 23 anni, nata dalla sua relazione con il cantante Morgan e Nicola, 15 anni – figlio del regista Michele Civetta, sposato nel 2008 e divorziato nel 2012 – sono il suo bene più prezioso. La vera medicina, più potente di ogni altra cosa.
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Musica
Emma Marrone domina con “Brutta Storia”: il singolo vola in classifica e conquista Sarah Toscano ed Elisa
La canzone di Emma Marrone non solo guida le chart italiane, ma scatena un effetto domino tra artiste che decidono di reinterpretarla: Sarah Toscano ed Elisa hanno già reso omaggio al brano, trasformandolo in un piccolo cult condiviso. Un successo che cresce ogni ora, tra streaming, cover spontanee e un entusiasmo che sembra inarrestabile.
“Brutta Storia” non è solo l’ultimo singolo di Emma Marrone: è la canzone che sta ribaltando le classifiche e infiammando il pop italiano. Lanciato da poche settimane, il brano ha scalato le chart con una velocità che ha sorpreso persino i fan più ottimisti, diventando il pezzo più ascoltato del momento e un trend fisso sui social.
La consacrazione in vetta alle classifiche
La corsa del singolo è inarrestabile: streaming alle stelle, radio che lo programmano a ripetizione e una community online che ne amplifica ogni passaggio. “Brutta Storia” ha il tiro emotivo dei pezzi migliori di Emma, quelli che mescolano energia, vulnerabilità e una scrittura che ti resta addosso. La scelta di rilasciarlo a fine anno ha fatto il resto: un titolo forte, un ritornello che spacca e un mood perfettamente in linea con questi mesi sospesi tra bilanci e ripartenze.
Sarah Toscano e il primo omaggio virale
Tra le prime a renderle omaggio c’è stata Sarah Toscano, che ha reinterpretato il brano in una versione intima e potente. Una cover che ha fatto subito il giro del web, convincendo tutti che “Brutta Storia” è quel tipo di canzone capace di cambiare forma senza perdere un grammo della sua forza. La giovane cantante ha trasformato il pezzo in un confessionale emotivo che ha emozionato la stessa Emma.
E poi arriva Elisa: il sigillo d’autore
Se Sarah ha acceso la miccia, Elisa ha messo il timbro della consacrazione. La sua interpretazione — elegante, pulita, quasi sospesa — ha dato al singolo una nuova dimensione, come sempre accade quando decide di prestare la voce ai brani che le parlano davvero. L’effetto è stato immediato: “Brutta Storia” si è trasformata in un fenomeno condiviso, un pezzo che unisce generazioni e stili.
Un fenomeno pop che cresce ogni ora
La forza di “Brutta Storia” non sta solo nella melodia o nel testo, ma nella capacità di evocare qualcosa di universale. Emma ha centrato un punto emotivo che vibra allo stesso modo nelle playlist dei ventenni e nelle casse degli adulti. Le reinterpretazioni delle colleghe hanno amplificato l’eco del brano trasformandolo in un mini-caso della musica pop italiana. E la sensazione, guardando gli ascolti e la velocità delle condivisioni, è che la storia — brutta o bella — sia appena iniziata.
Personaggi e interviste
Giorgio Panariello, tra ferite e risate: dall’infanzia segreta al fratello perduto, al sogno di Sanremo con Conti e Pieraccioni
Panariello racconta la sua infanzia segnata dagli abbandoni, il senso di colpa per il fratello morto assiderato, le spese folli degli inizi e il flop di Sanremo 2006. Ma oggi, tra tournée e nuovi progetti, ritrova l’ottimismo di sempre: “Forse ho pagato lo scotto di essere un comico, in Italia chi fa cabaret resta fuori da certi giri”.
La storia di Giorgio Panariello è una traiettoria fatta di scarti emotivi, scoperte improvvise e di un talento nato quasi per autodifesa. Il comico toscano, oggi in tournée con E se domani…, ha ripercorso le ombre della sua vita con una sincerità rara: un’infanzia che molti definirebbero difficile, lui la chiama semplicemente “singolare”.
L’infanzia segreta e la verità scoperta per caso
Fino a undici anni era convinto che i suoi fossero due genitori un po’ più anziani del normale. La realtà gli arrivò addosso tutta insieme: «La signora che compariva a Natale era mamma». Era stata lei, a soli 17 anni, ad abbandonarlo all’Ospedalino degli Innocenti di Firenze. A salvarlo fu la nonna, che lo portò a casa imponendosi su un marito contrario. Quelli che credeva fratelli erano zii, e da qualche parte c’era anche un fratello vero, Franco.
Franco, la droga e un dolore che non passa
Quando Panariello lo conobbe, gli volle bene subito. Ma la vita di Franco prese la strada peggiore: la dipendenza, la strada, un tentativo di disintossicazione e poi il destino tragico del 2011, quando fu abbandonato per strada e morì assiderato. Il comico non nasconde il tormento: «Mi sentivo in colpa, lo aiutavo dandogli soldi sapendo che fine avrebbero fatto». Una frattura che ancora oggi trattiene negli occhi.
Il successo, le spese folli e il Sanremo che brucia
Panariello non nega di essere stato un esteta dalla mano larga: «Se guadagno cinque, tre li spendo e due li tengo». E il palco, fin da ragazzo, era il suo modo per farsi vedere: firmava quaderni per “allenare” gli autografi. Poi è arrivato Sanremo 2006, un tasto dolente: «Ho sbagliato approccio. L’embargo dei discografici ha fatto il resto».
Il futuro tra amici, teatro e un’idea di Festival
Eppure, nonostante tutto, Panariello resta ottimista. Il pranzo con Conti e Pieraccioni è già fissato: se nascerà un’idea, il Festival 2026 potrebbe diventare una sorpresa. «Forse ho pagato lo scotto di essere un comico: in Italia chi fa cabaret è escluso da certi giri». Ma lui, al pubblico, chiede solo una cosa: continuare a essere visto per quello che è, un uomo che ha imparato a sorridere anche quando la vita non glielo rendeva facile.
Televisione
Pier Silvio valuta i 23 nomi del nuovo GF Vip: il cast “condizionato” che decide il futuro del reality
Dopo l’annuncio di luglio — «Il GF Vip si farà solo se il cast sarà davvero interessante» — la nuova edizione del reality è nelle mani del vertice Mediaset. Tra i profili selezionati spicca quello della giornalista Anna La Rosa, insieme a volti cult delle reti tematiche e nomi amatissimi dal pubblico social. Restano però dubbi sulla data di messa in onda: si parla di gennaio, marzo o addirittura settembre 2026.
La partita del prossimo Grande Fratello Vip si gioca tutta su una lista lunga ventitré nomi. Una lista che Alfonso Signorini e Maria De Filippi hanno confezionato con cura chirurgica fin dall’estate, sapendo che il futuro del reality dipendeva da un’unica condizione imposta da Pier Silvio Berlusconi: “Si farà solo se il cast sarà interessante”.
La lista dei ventitré
E ora quella lista è arrivata al quarto piano di Viale Europa, dove l’amministratore delegato sta valutando una squadra che spazia in tutte le direzioni possibili: cantanti, pugili, attori italiani e turchi, conduttrici, opinioniste, persino volti cult delle reti tematiche che hanno una fanbase sorprendentemente fedele. Tra i profili più chiacchierati spunta quello di Anna La Rosa, storica conduttrice e giornalista, nome che darebbe un tocco istituzionale a un programma che negli ultimi anni ha cercato di cambiare pelle.
Non solo big: le riserve social
Accanto ai ventitré principali, nove “riserve” attendono un eventuale ripescaggio. Non sono nomi mainstream, ma hanno un appeal fortissimo sul pubblico social, che in un reality di questo tipo può fare la differenza. TikTok, Instagram e fanbase dedicate giocano ormai un ruolo centrale nella costruzione del successo del GF.
Il grande dubbio: quando andrà in onda?
Mentre il cast prende forma — e piaccia o no, è indubbiamente ricco — rimane un’incognita sulla messa in onda. C’è chi giura per gennaio, chi per marzo, e chi parla addirittura di un clamoroso rinvio a settembre 2026. Una nebbia che solo Pier Silvio potrà diradare quando avrà deciso se la squadra proposta merita davvero la riaccensione dei riflettori.
Una cosa però è certa: il cast “interessante” c’è. Ora manca solo il via libera del capo.
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