Musica
Laureati col microfono: i cantanti italiani che possono vantare un dottorato in tasca
Se pensi che per fare musica bastino talento e fortuna, forse ti sorprenderà sapere quanti cantanti italiani hanno deciso di completare il loro percorso universitario, spesso con risultati eccellenti. In questo articolo ti raccontiamo le storie più curiose e ispiranti: da Annalisa, laureata in Fisica, a Aiello con due lauree in tasca, passando per Noemi, Baglioni, Nannini e molti altri. Ecco chi sono i “dottori” della musica italiana!

In un mondo dove spesso si pensa che per far musica basti talento, questi artisti dimostrano che lo studio può essere una risorsa preziosa, sia come “piano B” sia per arricchire la propria arte. I cantanti “dottori” italiani ci insegnano che investire nella propria formazione non è mai tempo perso… e può fare la differenza anche sotto i riflettori. Come per Claudio Baglioni, Noemi, Elio, Edoardo Bennato, Gianna Nannini e tanti altri.









Che “fisica” Annalisa!
Chi l’avrebbe mai detto che dietro la voce di Bellissima ci fosse una scienziata? Annalisa Scarrone, dopo essere arrivata seconda ad Amici nel 2011, ha continuato la sua carriera musicale, senza però trascurare la formazione. È infatti laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Torino. La sua passione per la scienza l’ha portata anche a condurre Tutta colpa di…, un programma di divulgazione scientifica su Italia 1. Sull’argomento università, la cantante ha dichiarato al Corriere della Sera:
“La laurea è una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita, una volta che raggiungi un traguardo così ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così. E poi sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po’ nerd, quella vena un po’ pazza ce l’ho nel sangue.”
Dal DAMS con lode alla musica d’autore
Veronica Scopelliti, in arte Noemi, ha dimostrato che passione per la musica e formazione artistica possono andare a braccetto. Dopo il liceo classico si è laureata con 110 e lode al DAMS dell’Università Roma Tre con una tesi dal titolo originale: Un corpo per Roger Rabbit. Non solo: ha anche conseguito una laurea magistrale in regia cinematografica e televisiva.
Il poliglotta della musica pop
Anche se ha iniziato studiando Ingegneria, Tiziano Ferro ha poi seguito un’altra strada. Dopo aver frequentato Scienze della Comunicazione, senza però laurearsi in Italia, ha ottenuto il titolo in Interpretariato e Traduzione in inglese e spagnolo in California. Questo gli ha permesso di conquistare anche il pubblico sudamericano.
Aiello: due lauree e un cuore rock
Il cantante cosentino Aiello non è solo anima e voce, ma anche cervello. Dopo il diploma scientifico, si è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università della Calabria e poi ha completato una magistrale in Economia alla LUISS. Un vero “cantautore economista”!
Claudio Baglioni è un architetto
Nel 2004, a 50 anni, Claudio Baglioni ha conseguito la laurea in Architettura presso La Sapienza di Roma. La sua tesi sul restauro del Gasometro di Roma dimostra quanto abbia preso sul serio l’università, nonostante una carriera musicale già affermata.
Brunori Sas: il cantautore ragioniere
Dario Brunori, noto come Brunori Sas, ha percorso prima la strada più razionale. Dopo il diploma in Ragioneria, si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Siena. Poi ha scelto la musica, ma con metodo e visione imprenditoriale.
Olly: una laurea tra un beat e l’altro
Olly, giovane rivelazione della musica italiana, è riuscito a ottenere una laurea in Economia e Management all’Università di Milano mentre costruiva la sua carriera artistica. Celebre la sua dichiarazione: “Mi mancavano sei punti, ho fatto i conti, ho preso 101. Mi sono tatuato un dalmata!”. Matematica e passione, un mix vincente.
Gianna Nannini: filosofia e rock
Nel 1994, al culmine del successo, Gianna Nannini ha scelto di laurearsi in Filosofia all’Università di Siena. La sua tesi, “Il corpo nella voce”, riflette perfettamente la profondità del suo legame con la musica. Laurea con lode e un curriculum che unisce studio e ribellione.
Cesare Cremonini: laureato ad honorem… con merito
Cesare Cremonini non ha frequentato l’università, ma la sua carriera gli è valsa una laurea honoris causa in Musica e Spettacolo dall’Università di Bologna. Un riconoscimento alla sua poesia in musica e al contributo alla cultura pop italiana.
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Musica
Wilma Goich torna con “Le cose”: una ballata delicata tra memoria e affetti, scritta con Francesco Rapetti
Una canzone che parla della semplicità degli affetti, di ciò che resta e resiste. Una melodia intima, firmata da Alfredo e Francesco Rapetti, diretta da Tony Labriola ed Emilio Rossi. Un piccolo gioiello che celebra la memoria e l’essenziale.

C’è una voce che non ha bisogno di urla per farsi sentire. È quella di Wilma Goich, da sempre gentile e riconoscibile, che torna oggi con un brano nuovo di zecca: “Le cose”, disponibile dal 25 luglio 2025 su tutte le piattaforme digitali. Un ritorno in grande stile, ma con il passo lieve di chi ha attraversato la storia della musica italiana senza mai inseguire le mode. Al suo fianco, in un duetto che è anche un passaggio di testimone affettivo e artistico, c’è Francesco Rapetti, figlio del grande Mogol.

“Le cose” non è solo una canzone, è un sussurro dentro al rumore. Parla di affetti autentici, di piccole verità che resistono al tempo. Il testo, scritto da Alfredo e Francesco Mogol Rapetti, è un omaggio ai sentimenti che non fanno notizia ma fanno la differenza. La musica, delicata e accogliente, accompagna le parole senza sovrastarle, grazie alla direzione musicale di Tony Labriola ed Emilio Rossi. Alla guida artistica del progetto c’è Paolo Chiparo, da anni impegnato nella valorizzazione della canzone d’autore italiana.
“Appena ho ascoltato il brano, ho capito che raccontava la mia storia – racconta Wilma – È un invito a tornare all’essenziale, con il cuore. Cantarlo con Francesco, che porta dentro di sé l’eredità di un nome così importante, è stato un privilegio”.
Il brano è prodotto da Nada Mas e TV Press Star’s Management, pubblicato da Top Records, distribuito da Pirames, con edizioni curate da Universal – Ricordi / Nada Mas Srls.
Wilma Goich, voce simbolo della dolcezza dagli anni Sessanta in poi, dai Festival di Sanremo fino al duo con Edoardo Vianello nei Vianella, torna con una canzone che è in perfetta continuità con il suo percorso: autentico, umano, semplice. E proprio per questo, vero.
Accanto a lei, Francesco Rapetti si dimostra autore sensibile e interprete misurato, in grado di onorare l’eredità musicale paterna senza scimmiottarla, portandola con garbo nel presente.
Perché “le cose” che contano davvero non passano mai di moda. E qualche volta, tornano a farsi sentire, in punta di voce.
Musica
Vasco incorona Ultimo: “Largo ai giovani, ogni record è fatto per essere battuto”
Un nuovo record nella musica italiana: Ultimo ha venduto 250mila biglietti per il concerto del 4 luglio 2026 a Tor Vergata, superando i 225mila del leggendario show di Vasco a Modena. E proprio Vasco, con la consueta eleganza, si congratula pubblicamente con lui, segnando il passaggio di testimone tra due generazioni.

Vasco Rossi lo aveva detto e lo ha fatto: ha salutato il nuovo record con il sorriso, dimostrando ancora una volta perché resta il numero uno nel cuore di molti. «Sono felice per Ultimo. Ogni record è fatto per essere battuto. Largo ai giovani. Ti voglio bene, Niccolò». Così il rocker di Zocca, senza troppi fronzoli ma con la consueta classe, ha celebrato il traguardo raggiunto dal giovane cantautore romano.
Ultimo, al secolo Niccolò Moriconi, ha appena polverizzato uno dei primati più leggendari della musica italiana: 250mila biglietti venduti in sole tre ore per il suo concerto evento del 4 luglio 2026 a Tor Vergata, a Roma. Un’enormità, che gli ha permesso di superare i 225mila spettatori di Modena Park, il colossale show di Vasco datato 1° luglio 2017. Un sorpasso simbolico, più che numerico, che il Blasco ha accolto con eleganza e affetto sincero.
Il post di congratulazioni, pubblicato sui social, è rimbalzato ovunque in poche ore. E ha contribuito a suggellare un passaggio di testimone generazionale tra due artisti diversissimi, ma uniti da un filo comune: il legame con il pubblico. Vasco è l’uomo che ha infiammato intere generazioni con le sue canzoni intrise di rabbia, libertà e malinconia. Ultimo è la voce dei ventenni di oggi, intimo, malinconico, capace di riempire stadi raccontando la fragilità.
Il record di Tor Vergata si inserisce in un percorso da numeri impressionanti: 42 stadi calcati, oltre 2 milioni di biglietti venduti, 84 dischi di platino, 18 d’oro, 7 milioni di copie vendute. Eppure, Niccolò continua a vivere la sua ascesa come se fosse ancora quel ragazzo introverso e sensibile che vinse Sanremo Giovani nel 2018.
I fan già lo sanno: il concerto del 4 luglio sarà molto più di uno show. Sarà un raduno generazionale, un rito collettivo, una sfida logistica e musicale. Ma soprattutto sarà la consacrazione definitiva di Ultimo come nuova voce popolare del Paese. E il fatto che a benedirlo sia stato proprio Vasco, con la sua ben nota diffidenza verso le etichette e gli inciuci, vale forse più di qualunque classifica.
Alla fine, la musica si nutre anche di questo: di gesti simbolici, di riconoscimenti silenziosi, di mani tese tra chi ha fatto la storia e chi la sta scrivendo adesso. E in questo scambio di battute, veloce ma denso di significato, Vasco ha detto tutto: «Largo ai giovani».
Musica
Damiano David domina Spotify: è l’italiano più ascoltato all’estero nel 2025
Lanciato dal suo primo album solista Funny Little Fears, Damiano David conquista il mondo con Next Summer e altri successi. In classifica anche Moroder, Gabry Ponte, Fedez e Baby Gang.

Damiano David ha messo tutti in fila. Il frontman dei Måneskin, ora anche solista, è l’artista italiano più ascoltato all’estero nella prima metà del 2025 secondo Spotify. Il suo album Funny Little Fears, pubblicato a maggio, si è rivelato un colpo da maestro: cinque dei suoi brani occupano la top 10, con Next Summer al primo posto e The First Time al secondo. Seguono Nothing Breaks Like a Heart (4°), Zombie Lady (9°) e Voices (10°), a cui si aggiungono altri titoli in classifica per un totale che parla chiaro: Damiano ha centrato l’obiettivo di imporsi sul mercato internazionale con un pop rock tutto in inglese.
A contrastarlo c’è un altro nome forte, anche se dietro le quinte: Anyma, pseudonimo del producer Matteo Milleri, conquista il terzo posto con Hypnotized, realizzato in collaborazione con Ellie Goulding. L’elettronica italiana funziona eccome, come dimostra il quinto posto di Gabry Ponte con Exotica, il dodicesimo con Tutta l’Italia e il settimo dei Marnik insieme a Dimitri Vegas & Like Mike e W&W per Yeah.
Al sesto posto, ecco la leggenda: Giorgio Moroder torna in classifica mondiale grazie a Big Sleep, collaborazione con The Weeknd. Tra le sorprese, anche un pizzico di Festival di Sanremo: Lucio Corsi vola all’ottavo posto con Volevo essere un duro, trascinato anche dall’onda lunga dell’Eurovision. Olly è quindicesimo con Balorda nostalgia, mentre Fedez (Battito) e Giorgia (La cura per me) compaiono rispettivamente in ventesima e ventunesima posizione.
A completare il quadro, spunta anche la musica classica contemporanea di Ludovico Einaudi, diciottesimo con Jay, e il mondo urban, con Simba La Rue e Baby Gang tra i più cliccati in Europa e Nord Africa. La musica italiana parla sempre più lingue.
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