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Televisione

Ezio Greggio: «Non è vero che lascio Striscia, sono solo pettegolezzi. Tornerò a dicembre»

Greggio ricorda i suoi maestri della risata, da Antonio Ricci ai Vanzina, e rivela: «Mia madre e mia nonna mi hanno insegnato l’ironia. Se non fossi in tv, sarei stato pasticcere, ma avrei mangiato metà della produzione».

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    Ezio Greggio smentisce con fermezza i pettegolezzi sul suo presunto addio a Striscia la notizia. Intervistato da La Stampa, il conduttore e attore ha chiarito che tornerà al timone del tg satirico di Antonio Ricci a dicembre, come sempre in coppia con Enzo Iacchetti: «Non abbiamo iniziato insieme questa stagione, ma non è una novità. Ora sono impegnato con il teatro e il Monte-Carlo Film Festival, ma a dicembre saremo di nuovo a Striscia per due mesi e mezzo».

    La satira a 360 gradi

    Greggio ha sottolineato l’importanza della satira, che con Antonio Ricci è sempre stata imparziale: «Striscia non guarda in faccia a nessuno: destra, sinistra, centro, premier o loro mariti. La satira deve essere libera di colpire a 360 gradi. Al contrario di certe trasmissioni che si limitano allo sberleffo politico da una sola parte».

    Parlando di politica, Greggio non risparmia battute: «La politica fa sempre più ridere…».

    Tra cinema e maestri della risata

    Tra i suoi progetti attuali, Greggio scommette tutto sul Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, che celebra la sua 21ª edizione dal 27 al 30 novembre. Ricordando le prime edizioni con Alberto Sordi e Nino Manfredi, Greggio racconta momenti commoventi: «Sordi mi chiamò per ringraziarmi dell’affetto. Manfredi, già malato, salì sul palco, si commosse e fece commuovere tutti, strappando anche qualche risata».

    Greggio ha poi parlato dei suoi maestri della risata: «Mia madre e mia nonna mi hanno insegnato a vedere la vita con ironia anche nei momenti difficili. Per la tv devo tutto ad Antonio Ricci, per il cinema ai Vanzina in Italia e a Mel Brooks in America».

    E se non avesse lavorato in televisione? «Sarei stato un pasticcere, ma avrei mangiato metà della produzione».

    Una vita tra palco e schermo

    Con il suo one-man-show Una vita sullo schermo, Greggio sta portando nei teatri l’ironia e la leggerezza che lo hanno reso celebre, celebrando i suoi 40 anni di carriera tra cinema e televisione. Ma il suo legame con Striscia la notizia resta indissolubile: «Mi pregio di essere parte di una delle trasmissioni più belle da 37 anni».

    Un ritorno atteso dai fan, che a dicembre ritroveranno la coppia Greggio-Iacchetti pronta a regalare nuove risate nel tg satirico più longevo della televisione italiana.

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      Televisione

      Rita Dalla Chiesa e la ferita Forum: “Me ne andai perché mi dissero che avrebbe chiuso”. Il retroscena mai chiarito

      Rita Dalla Chiesa torna a parlare del suo addio a Forum, avvenuto dopo ventitré anni. A Storie al bivio spiega di aver lasciato perché convinta che il programma stesse per chiudere. Una decisione presa anche per tutelare la sua squadra. Peccato che quelle voci si rivelarono infondate.

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        Ventitré anni non si cancellano con una frase di circostanza. E Rita Dalla Chiesa, quando parla di Forum, lo fa con la voce di chi non ha mai davvero voltato pagina. Ospite di Monica Setta a Storie al bivio, la conduttrice ha raccontato senza giri di parole la nostalgia per il programma che ha segnato un’epoca della sua carriera. E, soprattutto, il motivo per cui decise di lasciarlo.

        La nostalgia di Forum
        Rita Dalla Chiesa ammette di sentire ancora forte il richiamo di Forum, oggi condotto da Barbara Palombelli. Un legame che va oltre il lavoro e che riguarda una quotidianità condivisa per oltre due decenni. «Sento spesso la nostalgia», racconta, lasciando intendere che quell’addio non è mai stato del tutto metabolizzato.

        “Mi dissero che il programma avrebbe chiuso”
        Il punto centrale del racconto è il retroscena che, secondo Dalla Chiesa, determinò la sua uscita di scena. «Lasciai perché mi dissero che Forum avrebbe chiuso i battenti», spiega. Una comunicazione che arrivò in un momento delicato, a settembre, quando i contratti della sua squadra venivano rinnovati solo fino a dicembre.

        Una prospettiva che la mise davanti a una scelta difficile, non solo personale.

        La decisione per proteggere la squadra
        Dalla Chiesa racconta di non essersela sentita di trascinare con sé collaboratori e famiglie in un’incertezza che sembrava inevitabile. «Non me la sono sentita di far pagare a tante famiglie il peso delle mie scelte e me ne sono andata», spiega, rivendicando una decisione presa più per senso di responsabilità che per convenienza.

        Le voci infondate e l’amarezza
        Il tempo, però, ha restituito una verità diversa. Quelle voci si rivelarono infondate. Forum non solo non chiuse, ma è ancora oggi regolarmente in onda. Un dettaglio che, riletto a distanza, pesa come un macigno e lascia spazio a un’amarezza che Dalla Chiesa non nasconde.

        Il racconto non è polemico, ma è netto. E restituisce l’immagine di un addio nato da informazioni sbagliate, più che da una reale volontà di cambiare.

        Oggi Rita Dalla Chiesa guarda a Forum con affetto e rimpianto, consapevole di aver lasciato un pezzo importante della sua storia televisiva. Una storia che, a quanto pare, non si è mai davvero chiusa.

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          Televisione

          Iva Zanicchi pronta a riprendersi Il Prezzo è Giusto: “Era casa mia”. E su Samira spunta l’asse nonna-nipote che piace alla tv

          Iva Zanicchi non fa giri di parole: Il Prezzo è Giusto resta la “sua” trasmissione e lei è pronta a tornare. In un’intervista si dice a disposizione dell’azienda e immagina una formula a due con Samira, tra generazioni che si parlano e un ruolo inedito: lei, la nonna del game show.

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            Certe trasmissioni non si conducono, si abitano. E per Iva Zanicchi Il Prezzo è Giusto è esattamente questo: una casa. Non un ricordo, ma un luogo televisivo che lei sente ancora suo, al punto da dirlo senza esitazioni. «Sono seria, certo che penso di poterlo fare. Sono qui, a disposizione e aspetto la chiamata dell’azienda». Nessuna nostalgia, piuttosto una disponibilità dichiarata, con l’entusiasmo di chi sa cosa significa stare al centro di un programma popolare.

            “Era proprio casa mia”
            Zanicchi non nasconde il legame emotivo con il game show che ha segnato un’epoca della tv generalista. «Ok Il Prezzo è Giusto era proprio casa mia», dice, rivendicando un rapporto costruito con il pubblico prima ancora che con i vertici. Una frase che suona come un biglietto da visita: esperienza, autorevolezza, memoria storica del programma.

            Il punto, per lei, non è dimostrare di poter reggere la scena. Quello, implicitamente, lo dà per scontato. Il messaggio è un altro: se c’è da rilanciare un marchio così identitario, lei c’è.

            L’ipotesi Samira e il gioco delle generazioni
            Alla domanda su una possibile conduzione condivisa con Samira, Zanicchi non frena, anzi rilancia. «Certo, è spavalda, giovane, sveglia». Parole che suonano come una benedizione televisiva. E poi aggiunge un dettaglio che racconta molto del suo modo di leggere la tv: «Io ho un debole per chi piace istantaneamente alla gente».

            Per Zanicchi, il gradimento immediato non è superficialità, ma autenticità. «Vuol dire che la ragazza è bella anche dentro», spiega, tracciando un profilo ideale di chi può reggere un programma popolare senza snaturarlo.

            “Se lei è la mamma, io faccio la nonna”
            Il colpo di scena arriva quando Zanicchi immagina i ruoli: «Sono sicura che lo tratterebbe bene, il programma, ma se lei sarà la mamma, io posso fare la nonna». Una battuta, certo, ma anche un’idea editoriale precisa. La nonna come figura rassicurante, autorevole, capace di tenere insieme tradizione e novità.

            E poi la chiosa che è quasi una dichiarazione di poetica televisiva: «E si sa, come le nonne, non c’è nessuno». Un modo elegante per dire che l’esperienza non è un limite, ma un valore aggiunto.

            In attesa della chiamata
            Per ora, tutto resta sul piano delle intenzioni. Zanicchi si dice pronta, disponibile, in attesa. Nessuna pressione, nessuna polemica. Solo la convinzione che certi programmi abbiano bisogno di chi li conosce davvero. E che, forse, per Il Prezzo è Giusto, la strada per il futuro passi anche da chi lo ha reso familiare a milioni di spettatori.

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              Televisione

              Andrea Delogu chiarisce su Nikita Perotti dopo Ballando: “Non stiamo insieme”. Il legame che manda in tilt i social

              Il gossip corre, Andrea Delogu frena. Con un lungo post sui social la conduttrice chiarisce il rapporto con il maestro Nikita Perotti: niente relazione sentimentale, ma un legame profondo nato tra danza, fiducia e presenza reciproca. Una “non definizione” che divide il pubblico.

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                Quando Ballando con le stelle finisce, spesso non finisce davvero. Si spengono le luci dello studio, ma restano le clip, gli sguardi, gli abbracci e quella complicità che in televisione sembra sempre qualcosa di più. È in questo spazio ambiguo che sono nate le voci su Andrea Delogu e Nikita Perotti. E proprio lì, dove il gossip prende velocità, Delogu ha deciso di intervenire.

                Lo ha fatto su Instagram, tra i commenti a un post dedicato al suo partner in pista, con un chiarimento diretto che non lascia spazio a interpretazioni romantiche.

                Il chiarimento sui social
                «Mi tocca specificare che: no, non stiamo insieme», scrive la conduttrice. E subito precisa: «Ci siamo trovate come persone, come anime». Delogu sa bene che la spiegazione non fermerà del tutto le fantasie: «Sto già leggendo voli pindarici, ma sapevo che sarebbe stato un rischio ma amen».

                Nel messaggio non c’è imbarazzo né distanza, anzi. C’è affetto dichiarato e anche una punta di ironia: «Maestro Nikita Perotti io ti adoro e arrivo ad allenarmi». Nessun mistero costruito ad arte, nessuna reticenza studiata per alimentare l’hype.

                Dal maestro alla persona
                Nel lungo testo pubblicato, Delogu racconta l’inizio del loro rapporto partendo dai ruoli televisivi: «Nikita è arrivato nella mia vita come il maestro, è arrivato facendo tv. Avevamo dei ruoli ben definiti, un percorso da affrontare che speravamo fosse il più lungo possibile».

                All’inizio c’era cautela, la paura di confondere il lavoro con qualcosa di più personale. «Non è facile alla fiducia, ma è facilissimo alla gentilezza e all’ascolto», scrive, spiegando di aver faticato prima di aprirsi davvero. La danza, in mezzo, ha fatto il resto: «Ti unisce e ti fa sentire dalla stessa parte del mondo, dei sentimenti».

                La “non definizione” che fa discutere
                Il passaggio più intenso arriva quando Delogu racconta un momento di svolta personale: «Poi è successo che la mia vita è cambiata per sempre, tutto si è fermato attorno a me». In quel frangente, spiega, Perotti non doveva essere altro che un compagno di lavoro, «e invece è arrivato solo per esserci».

                Da qui nasce l’idea di un legame che non vuole etichette: «È un legame vero, vivo, di due mondi lontani che fanno il tifo l’un per l’altra». Una posizione che ha acceso ancora di più il dibattito online. Tra i commenti spicca quello di Antonella Clerici: «È la non definizione che rende questo rapporto speciale».

                Nessuna storia segreta, dunque, ma nemmeno un rapporto riducibile a una semplice amicizia televisiva. Delogu non nega l’intensità, ma rifiuta la semplificazione. E in un mondo che vive di definizioni rapide, forse è proprio questo a far discutere più di tutto.

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