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Televisione

La svolta sulla morte dell’attore Matthew Perry: il suo medico si dichiara colpevole per la somministrazione di ketamina

Colpo di scena sulla sua tragica scomparsa: il dottor Plasencia ha ammesso di aver procurato illegalmente ketamina all’attore di Friends poco prima della sua morte per overdose nel 2023. L’inchiesta coinvolge altri quattro imputati, tra cui la presunta spacciatrice nota come la “regina della ketamina”. La vicenda solleva interrogativi sull’uso off-label della sostanza in ambito medico.

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    Il 28 ottobre 2023, l’attore Matthew Perry, amato in tutto il mondo per il ruolo di Chandler Bing nella serie cult Friends, è stato trovato morto nella sua casa di Los Angeles. Il referto del medico legale ha attribuito il decesso a un’overdose di ketamina, una sostanza usata in ambito medico ma anche tristemente nota per il suo abuso nel contesto ricreativo. Negli ultimi giorni, una nuova svolta ha acceso i riflettori sul caso. Il dottor Salvador Plasencia ha ammesso la propria responsabilità: è stato lui a fornire parte della ketamina a Perry nelle settimane precedenti la morte. La sua dichiarazione di colpevolezza potrebbe costargli fino a 40 anni di carcere.

    Il ruolo di Salvador Plasencia

    Salvador Plasencia, medico californiano, ha accettato di patteggiare per quattro capi d’accusa legati alla distribuzione illegale di farmaci. I documenti del tribunale rivelano che Plasencia avrebbe agito con la complicità del collega Mark Chavez, dal quale avrebbe ottenuto almeno quattro fiale di ketamina, consegnate poi a Perry a Costa Mesa, in California. Uno scambio di messaggi tra i due medici, acquisito dagli inquirenti, mette in evidenza la leggerezza con cui la sostanza veniva trattata: “Mi chiedo quanto pagherà questo idiota”, avrebbe scritto Plasencia, riferendosi a Perry.

    L’uso off-label della ketamina e i rischi

    La ketamina, originariamente usata come anestetico, è oggi prescritta off-label in alcuni casi di depressione resistente. Perry era in cura legalmente con questo trattamento, ma aveva iniziato a cercarne ulteriori quantità al di fuori del percorso medico ufficiale. L’abuso della sostanza, senza il corretto monitoraggio clinico, può risultare fatale, come purtroppo dimostrato in questo tragico episodio.

    Gli altri imputati e la “regina della ketamina”

    Plasencia non è l’unico ad affrontare le conseguenze giudiziarie per la morte dell’attore. Tra gli altri imputati c’è Jasveen Sangha, soprannominata dai media “la regina della ketamina”. Secondo l’accusa, sarebbe stata lei a fornire la dose letale. A differenza degli altri, Sangha si è dichiarata non colpevole, rendendosi l’unica tra i cinque imputati a non aver raggiunto un accordo con la procura.

    Una tragedia che solleva interrogativi sul sistema

    La morte di Matthew Perry ha scosso profondamente il pubblico e il mondo dello spettacolo. Ma soprattutto ha riacceso il dibattito sull’uso e l’abuso di farmaci off-label e sulla responsabilità etica e penale dei medici coinvolti in queste pratiche. Il caso solleva preoccupazioni sul controllo delle sostanze psicotrope e sull’accessibilità di farmaci ad alto rischio in contesti non adeguatamente regolamentati.

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      Televisione

      Barbara d’Urso sbarca su Rai1? Otto puntate in prima serata fanno tremare Viale Mazzini

      Il ritorno in tv di Barbara d’Urso potrebbe consumarsi sul palco più prestigioso: Rai1. Ma il progetto divide, e non solo per ragioni editoriali. C’è chi lo vede come una sfida politica.

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        Barbara d’Urso in prima serata su Rai1: per mesi è stata solo una voce di corridoio, uno di quei rumors da smentire con una risata. E invece, a quanto pare, la notizia ora è più concreta che mai. Secondo Davide Maggio, nelle bozze dell’offerta televisiva Rai 2025-2026 (che arriveranno sul tavolo del CdA domani, in via informale) c’è il suo nome. Non una semplice comparsata, ma un vero show in otto puntate, al venerdì sera, da gennaio.

        Il programma – che viene descritto come una via di mezzo tra Carramba e il tipico “emotainment” d’ursiano – punterebbe tutto su storie, emozioni forti, incontri a sorpresa. Esattamente il terreno su cui Barbara si è mossa per anni. Per la conduttrice napoletana, lontana dagli studi Mediaset da ormai un anno, sarebbe il grande rientro. E non in un posto qualunque: sul palco più importante della televisione pubblica.

        Ma se il pubblico social si divide tra “era ora” e “basta con le lacrime finte”, a tremare sono i corridoi di Viale Mazzini. Perché il ritorno della d’Urso in Rai non è solo una questione di gusti televisivi: è una partita politica. C’è chi lo vede come un gesto di apertura, chi come una bomba destinata a minare equilibri delicati tra le due grandi tv italiane, Rai e Mediaset.

        Secondo le indiscrezioni, il progetto è tutt’altro che blindato: qualcuno potrebbe cercare di farlo sparire dalle bozze prima ancora che venga discusso ufficialmente. Ma altri sarebbero pronti a fare muro pur di portarlo a casa. Il ritorno di Barbarella, insomma, è già un caso, e ancora non è andato in onda neanche un promo.

        Se dovesse accadere davvero, sarebbe uno dei colpi di scena più clamorosi della prossima stagione. E forse anche uno dei più discussi. Perché, che piaccia o no, Barbara d’Urso è ancora capace di spostare gli equilibri del piccolo schermo. Anche solo comparendo in una bozza.

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          Televisione

          Redenzione in vista per Diletta Leotta, la vedremo in Don Matteo 14: Amen!

          La popolare conduttrice, apprezzata per la sua spigliatezza ma anche – diciamolo – per la sua avvenenza – entra nella storica fiction Rai per una puntata speciale. Tra podcast, calcio, baby Aria e… una tonaca di troppo, Diletta è ovunque. Anche a Spoleto.

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            La notizia è ufficiale: Diletta Leotta reciterà in Don Matteo 14, accanto a Raoul Bova. Sì, proprio quella Diletta: volto (e corpo) della TV sportiva italiana, conduttrice, influencer da milioni di follower e, da oggi, anche attrice nella fiction che da vent’anni sforna preti, misteri e guest star inaspettate. Dopo aver indossato la giacca da bordo campo e le cuffie da podcast, è tempo di indossare… il copione.

            Un’apparizione (per ora) ma che fa rumore

            Secondo quanto rivelato da Santo Pirrotta su Vanity Fair, la partecipazione sarà limitata a un episodio della nuova stagione, ma basta per mandare in tilt fan e telespettatori affezionati al prete-detective. Quale ruolo interpreterà Diletta? Per ora non si sa, tutto è ancora top secret. Ma tra chi scommette sulla “bella forestiera” e chi ipotizza una giornalista in incognito, una cosa è certa: la Leotta porterà a Spoleto una ventata di biondo platino e share assicurato.

            Don Matteo: da Terence Hill a Belen, ora tocca a Diletta

            Che la fiction di Rai1 ami le belle donne con un pizzico di glamour è cosa nota. Dopo Belen Rodriguez (che fece un’apparizione lampo anni fa), ora è il turno di Diletta. Non è proprio una debuttante: ha già calcato i set cinematografici in 7 ore per farti innamorare e Chi ha incastrato Babbo Natale?, dove se l’è cavata egregiamente. La fiction di casa Rai, però, è un’altra cosa: qui si risolve un caso a settimana e non si sbaglia mai il look nemmeno sotto la pioggia.

            Diletta multitasking: tra calcio, radio e… pannolini

            Se pensate che recitare sia l’unico impegno della Leotta, vi sbagliate. È conduttrice su Dazn, voce di Radio 105, host del podcast Mamma Dilettante e soprattutto mamma della piccola Aria, nata dal matrimonio con il calciatore tedesco Loris Karius. E niente tate stellari: ad aiutarla, c’è la madre. Sì, la nonna, vera manager delle emergenze.

            Da San Siro a Spoleto, il passo è breve

            Perché fermarsi alla panchina quando puoi finire direttamente in parrocchia? Con un curriculum così, Diletta è pronta a tutto, anche a tenere testa a Raoul Bova in tonaca nera. Se la puntata andrà bene (e i social esploderanno, com’è certo), chissà: potremmo ritrovarla a indagare misteri nella canonica con stile, selfie e forse un’intervista da inserire nel suo prossimo podcast.

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              Televisione

              Alberto Angela in seconda serata? Vespa si oppone e blocca tutto

              In Rai si era valutata la possibilità di valorizzare il programma di Angela in seconda serata. Ma Vespa avrebbe difeso con fermezza il suo spazio: “Porta a Porta” resta intoccabile. Il piano salta, almeno per ora.

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                Bruno Vespa non si tocca. Nemmeno se ti chiami Alberto Angela. In viale Mazzini, dove si lavora al cesello per comporre i palinsesti della prossima stagione Rai, la notizia è rimbalzata tra gli addetti ai lavori come una pietra nello stagno: l’idea era quella di spostare Passaggio a Nord Ovest dalla poco fortunata fascia del sabato pomeriggio a una seconda serata di Rai1. Un tentativo di dare più risalto a un titolo storico della divulgazione firmato da uno dei volti più amati della rete. Ma il piano si è scontrato con una resistenza imprevista. E poderosa.

                Secondo quanto riportato da Fanpage e confermato da più fonti interne, il problema non era il valore del programma né il nome di Angela. Il problema era Bruno Vespa. O meglio: lo spazio di Porta a Porta. Da anni il salotto di approfondimento politico è saldamente collocato in seconda serata tre volte alla settimana – martedì, mercoledì e giovedì – ed è considerato, in casa Rai, una sorta di “istituzione vivente”. Toccarlo equivale a sollevare un polverone. E così è stato.

                L’ipotesi sul tavolo prevedeva che Passaggio a Nord Ovest potesse subentrare in uno degli slot di Vespa, probabilmente quello del giovedì, per guadagnare pubblico e visibilità. Ma quando la voce è arrivata alle orecchie del giornalista, la reazione – dicono – è stata tutt’altro che morbida. Vespa avrebbe fatto valere il suo peso politico e istituzionale, difendendo con decisione i suoi tre appuntamenti settimanali e bloccando di fatto ogni riposizionamento. Risultato? Piano saltato.

                Del resto, già da tempo in Rai si fatica a trovare uno spazio adeguato per i programmi di Angela. Il sabato pomeriggio è da sempre un campo minato: tra il nuovo show di Elisa Isoardi (previsto dalle 14 alle 15) e A sua immagine (alle 15.45), la fascia in cui oggi si colloca Passaggio a Nord Ovest rischia di diventare ancor più angusta. Una retrocessione, nei fatti, che penalizza un prodotto di qualità.

                Da qui l’idea – sensata – di uno spostamento strategico in seconda serata. Una collocazione che avrebbe restituito dignità a un programma spesso dimenticato e rilanciato la figura di Angela, che negli ultimi mesi è rimasta in ombra rispetto al passato. Ma le rigidità interne e le “linee rosse” dei veterani Rai hanno impedito ogni manovra.

                E non è solo Vespa. Il lunedì, ad esempio, è già occupato da XXI Secolo con Francesco Giorgino ed Eleonora Daniele. Il venerdì, invece, è considerato da sempre una serata difficile, con ascolti ballerini e rischi di flop. Alla fine, le alternative si sono assottigliate. E, salvo clamorosi colpi di scena, Passaggio a Nord Ovest resterà dov’è.

                Un verdetto che, in realtà, non è ancora ufficiale. I palinsesti verranno presentati al Consiglio d’amministrazione il 19 giugno, prima della conferenza stampa di presentazione fissata per il 27 giugno a Napoli. Ma nell’ambiente nessuno si fa più illusioni.

                Per Alberto Angela, icona della divulgazione elegante e rassicurante, si tratta dell’ennesima corsa a ostacoli. E forse anche di una piccola sconfitta silenziosa. Per Vespa, invece, è l’ennesima dimostrazione che, a dispetto dei cambi di governo e delle maree politiche, Porta a Porta resta lì. A presidiare la seconda serata, come una sentinella senza tempo.

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