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Calcio

Alisha e Douglas due fidanzati per la Juventus

Alisha Lehmann e Douglas Luiz fidanzati insieme alla Juventus.
Gli intermediari che seguono la trattativa ce la stanno mettendo tutta.

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    Lei si chiama Alisha Lehmann e gioca come attaccante nella squadra dell‘Aston Villa. Oltre a essere un ottima calciatrice della Nazionale Svizzera, ora impegnata nei Mondiali femminili in Australia, gestisce 16,6 milioni di follower su Instagram e 8 milioni su TikTok. Lui è il brasiliano Douglas Luiz e gioca nell‘Aston Villa. Di fatto sono una coppia. Da qualche mese i due sono in trattative per passare alla Juventus. Lui nella squadra maschile, lei in quella femminile una delle squadre più forti del campionato.

    Calcio e social

    Alisha Lehmann – classe 1999 – in campo gioca come ala e fa goal. Sui social l’attaccante vince alla grande. Detiene oltre 16,6 milioni di follower su Instagram e oltre 8 su TikTok. E’ di fatto la calciatrice più seguita al mondo più delle colleghe Alexia Putellas, Alex Morgan e Megan Rapinoe. Insomma, nessuno è come Lehmann nel mondo (social) del pallone femminile. Solo nell’ultimo anno i suoi follower sono aumentati del 75%.

    Alla Juve fanno di conto

    A livello d’immagine la presenza di Alisha nelle file della squadra femminile farebbe comodo. Non solo per rafforzare l’attacco, ma anche per garantire un ritorno d’immagine importante ai bianconeri. Alisha è la sportiva svizzera più seguita davanti persino alla leggenda del tennis Roger Federer.

    Un accordo in fase di chiusura

    Proprio durante la trattativa del passaggio di Douglas Luiz alla Juve gli intremediari hanno ipotizzato la possibilità di allargare l’operazione anche alla sua fidanzata. La Lehmann potrebbe essere funzionale per una squadra che ha bisogno di un profilo di forte impatto mediatico dopo la cessione di Julia Grosso. Senza dimenticare che, da sempre, la Juventus Women ha avuto in quadra una giocatrice di traino internazionale. Vedi Lianne Sarderson nei primi anni, oppure Linda Sembrant, o Lina Hurtig, a Sara Gunnarsdottir per finire con Julia Grosso che ha lasciato la squadra.

    Alisha scalpita, Douglas attende

    L’arrivo di Alisha Lehmann sarebbe un ottimo rinforzo per i bianconeri. La fidanzata di Douglas Luiz è entrata nella Nazionale svizzera dal 2017 collezionando 51 presenze (segnando otto reti). Sarebbe un buon acquisto accanto Girelli e Bonansea le due punte di diamante della Juventus femminile. Lo scambio per portare Douglas Luiz a Torino e gli iuventini McKennie e Iling in Premier è un po’ più difficile. Ma la trattativa dovrà essere firmata entro e non oltre il 30 giugno perché il club inglese deve rientrare nei parametri del fair play finanziario.

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      Calcio

      Villa Totti, il Consiglio di Stato rimanda tutto al Tar: la depandance del “Pupone” torna in bilico

      Francesco Totti sperava di aver chiuso il contenzioso sul ripostiglio accanto alla piscina della sua villa romana, ma il Consiglio di Stato ha rimandato la causa al Tar. Tutto nasce dalla richiesta di sanatoria presentata dall’ex capitano giallorosso nel 2016 e bocciata dall’architetto municipale. In primo grado il Tar gli aveva dato ragione, ma l’assenza di Roma Capitale al processo ha spinto i giudici di secondo grado a far ripartire la partita legale, rimettendo in discussione la legittimità del manufatto.

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        La depandance di Francesco Totti, 63 metri quadri di ripostiglio affacciato sulla piscina della villa all’Axa, torna sotto processo. Il Consiglio di Stato ha rimandato al Tar il braccio di ferro tra l’ex numero 10 della Roma e il Campidoglio, azzerando di fatto il vantaggio che il “Pupone” si era conquistato in primo grado.

        La vicenda parte nel 2016, quando Totti presenta domanda di sanatoria per regolarizzare il manufatto. In allegato deposita i titoli edilizi che, a suo dire, dimostrerebbero la legittimità del deposito. Ma l’architetto municipale incaricato della verifica, «in qualità di ausiliario di polizia giudiziaria», boccia la richiesta senza esitazioni: «Il titolo presentato non è idoneo».

        Il contenzioso approda al Tar nel 2023 e, sorprendentemente, il tribunale amministrativo regionale si schiera con Totti. Per i giudici, i documenti depositati dall’ex capitano bastano a legittimare il manufatto, soprattutto perché Roma Capitale non si costituisce in giudizio. Un’assenza pesante, che il Tar interpreta come un punto a favore del calciatore.

        Ma è proprio quell’assenza a rovesciare la partita in appello. Il Consiglio di Stato, infatti, ha stabilito che l’amministrazione capitolina non si è costituita perché non era stata informata correttamente dell’avvio del processo. Di conseguenza, la sentenza di primo grado viene annullata e la palla torna al Tar, dove il Comune potrà finalmente esporre le proprie ragioni.

        Secondo l’interpretazione di Roma Capitale, il problema non è solo l’istruttoria iniziale, ma la mancata dimostrazione della “legittimità delle preesistenze edilizie e dell’intero immobile”. In altre parole, per il Campidoglio il deposito non doveva esistere.

        Ora si riparte da zero. Totti dovrà tornare davanti al Tar e il rischio, almeno teorico, è che quel ripostiglio con vista piscina finisca abbattuto. Nel frattempo, la battaglia legale prosegue come una partita ai supplementari, e per il Pupone la vittoria è ancora tutta da conquistare.

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          Calcio

          Cristian Totti dice addio al calcio a soli 19 anni: «Essere figlio di Francesco è stato un peso insostenibile»

          Dopo una breve carriera tra Roma, Frosinone, Spagna e Olbia, Cristian Totti ha detto basta: non reggeva più il confronto con papà Francesco. Ma resta nel calcio, lavorando nell’accademia di famiglia.

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            La sua ultima apparizione è stata con l’Olbia, in Serie D. Sei partite, una sola ammonizione e pochi minuti per lasciare il segno. Eppure, gli occhi erano sempre tutti su di lui. Cristian Totti, 19 anni, figlio del mitico numero 10 della Roma, ha deciso di dire basta con il calcio giocato. Un addio silenzioso, sussurrato alla stampa locale e confermato senza giri di parole: «Sì, smetto. Ho preso questa scelta».

            Una scelta sofferta, ma lucida. Cristian non ce la faceva più a convivere con l’etichetta di “figlio di”. Ogni gesto, ogni tocco, ogni mancata convocazione diventavano materia di paragoni, giudizi, aspettative. Cresciuto tra i vivai di Roma e Frosinone, con una parentesi anche in Spagna nel settore giovanile del Rayo Vallecano, non è mai riuscito a scrollarsi di dosso il fantasma del padre.

            Nel 2024 era approdato all’Olbia, dopo una breve firma con l’Avezzano. A portarlo in Sardegna era stato Marco Amelia, ex portiere della Nazionale e suo allenatore ai tempi del Frosinone. «Cristian aveva qualità, visione, intelligenza tattica», ha spiegato Amelia. Ma il contesto – a detta del tecnico – era difficile. Amelia è stato esonerato dopo poche settimane, e Totti jr ha rescisso il contratto a dicembre.

            Ora Cristian cambia campo ma non abbandona il pallone. Lavorerà nell’accademia fondata da suo padre, oggi gestita dallo zio Riccardo. Si occuperà di scouting e formazione, cercando giovani talenti che magari, come lui, amano il calcio senza dover portare il peso di un’eredità impossibile.

            Nel frattempo, resta l’amaro per una carriera mai davvero cominciata. E il paradosso di un cognome che doveva aprire porte e invece, spesso, le ha chiuse.

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              Calcio

              Calhanoglu fa pace con Lautaro e blinda il futuro all’Inter: “Sono felice, voglio restare qui”

              Dopo settimane di voci e silenzi, Hakan Calhanoglu è tornato ad Appiano Gentile e ha chiarito tutto: dal presunto gelo con Lautaro Martínez al pressing dei club turchi. “Voglio vincere con l’Inter, il mio futuro è qui”. E sul rinnovo lascia uno spiraglio: “Vediamo cosa succede, ma il mio obiettivo è restare”.

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                Hakan Calhanoglu torna a parlare, e lo fa per spegnere sul nascere tutte le polemiche e le voci di mercato. Il regista turco, assente per infortunio durante il Mondiale per Club, ha raggiunto Appiano Gentile per iniziare la nuova stagione con l’Inter, mettendo subito le cose in chiaro. A partire dai presunti dissapori con Lautaro Martínez, nati dopo le dichiarazioni post-eliminazione nella rassegna araba.

                «Abbiamo parlato – ha chiarito –. Siamo professionisti, non c’è alcun problema. Quando tornerà dalle vacanze lo abbraccerò. Avevamo la testa piena, oggi siamo tutti più rilassati e guardiamo avanti». Un modo elegante per sotterrare l’ascia di guerra, dopo settimane in cui il gelo tra i due sembrava aver incrinato gli equilibri nello spogliatoio nerazzurro.

                E a chi gli chiedeva del pressing dei club turchi, in particolare Galatasaray e Fenerbahce, Calhanoglu ha risposto con fermezza: «Ogni anno escono voci di mercato, ma non ho mai detto nulla perché volevo che i tifosi vedessero che sono tornato. Non è giusto fare sempre dichiarazioni. Sono un giocatore dell’Inter e voglio continuare qui».

                Il centrocampista ha voluto così ribadire la sua fedeltà al progetto nerazzurro, con cui ha vinto lo scudetto e conquistato la stima di compagni e tifosi. E se sul tema rinnovo ha preferito non sbilanciarsi troppo, lasciando tutto in sospeso con un “speriamo, vediamo cosa succederà”, ha però ribadito con convinzione: «Il mio obiettivo è vincere qui».

                La stagione è appena iniziata, ma Calhanoglu ha già lanciato un segnale forte. L’Inter può contare su di lui. E il passato, dissapori compresi, è già archiviato.

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