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Benessere

Dieta di Natale antistress: mangia bene per affrontare le festività con energia e serenità

Le festività natalizie sono un periodo ricco di gioia, ma anche di stress. Tra pranzi, cene e aperitivi, può essere difficile mantenere un’alimentazione equilibrata. Tuttavia, seguire alcuni semplici consigli può aiutarti a vivere le feste in modo più sereno e senza sensi di colpa.

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    Le festività natalizie possono essere fonte di stress, ma una dieta bilanciata e antistress può aiutarti a mantenere calma e benessere. Ecco alcuni consigli per una dieta di Natale antistress, che combina cibi nutrienti e calmanti per aiutarti a goderti il periodo natalizio in serenità.

    1. Cibi ricchi di magnesio

    Il magnesio è un minerale che aiuta a ridurre l’ansia e migliora il rilassamento muscolare. Alimenti come noci, semi, spinaci, avocado e banane sono ottime fonti di magnesio. Integra questi alimenti nei tuoi pasti per aiutare a combattere lo stress.

    2. Omega-3 per il benessere mentale

    Gli acidi grassi omega-3, presenti in pesci grassi (come salmone, sardine e sgombro) e in semi di lino o noci, sono noti per supportare la salute del cervello e migliorare l’umore. Includili nella tua dieta natalizia per favorire la serenità mentale.

    3. Carboidrati complessi

    Durante le festività, è facile lasciarsi tentare da dolci e cibi zuccherati, ma è importante scegliere carboidrati complessi come riso integrale, patate dolci, legumi e cereali integrali. Questi alimenti rilasciano energia lentamente, aiutando a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a evitare sbalzi d’umore.

    4. Frutta e verdura

    Frutta e verdura fresche, in particolare agrumi come arance e kiwi, sono ricche di vitamina C, che aiuta a ridurre la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Le verdure a foglia verde come spinaci e cavoli sono altrettanto utili per la loro ricchezza di vitamine e minerali che supportano il sistema nervoso.

    5. Idratazione

    Mantenere il corpo idratato è essenziale per combattere lo stress. Bevi abbondante acqua e tisane rilassanti a base di camomilla o melissa. Evita l’eccesso di caffeina e alcol, che possono aumentare l’ansia e disturbare il sonno.

    6. Cioccolato fondente

    Il cioccolato fondente è una dolce coccola che può ridurre il livello di stress grazie alla sua capacità di stimolare la produzione di endorfine. Scegli cioccolato con una percentuale di cacao superiore al 70% per un effetto benefico.

    7. Cibi fermentati

    Gli alimenti fermentati come yogurt, kimchi, miso e kefir sono ottimi per mantenere in salute il microbioma intestinale. Un intestino sano è essenziale per l’equilibrio emotivo, poiché è strettamente legato alla produzione di neurotrasmettitori che regolano l’umore.

    8. Tè verde

    Il tè verde è ricco di L-teanina, un aminoacido che aiuta a migliorare la concentrazione e a ridurre il livello di stress. Sorseggiare una tazza di tè verde caldo può essere un momento di relax durante le intense giornate festive.

    Conclusione

    Mangiare in modo equilibrato durante il Natale non significa rinunciare ai piaceri della tavola, ma scegliere cibi che supportano il benessere psicofisico. Integra questi alimenti nella tua dieta per affrontare le festività con energia, calma e serenità!

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      Benessere

      Contraccettivo sottocutaneo: una scelta moderna tra vantaggi e rischi

      Piccolo, discreto ed efficace fino a tre anni: l’impianto sottocutaneo è tra i metodi anticoncezionali più innovativi e discussi. Ma non mancano dubbi ed effetti collaterali che spingono le donne a informarsi sempre meglio prima della scelta.

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      Contraccettivo sottocutaneo

        Negli ultimi anni, il contraccettivo sottocutaneo è diventato una delle alternative più richieste da chi cerca una protezione sicura e a lungo termine dalle gravidanze indesiderate. Si tratta di un piccolo bastoncino flessibile, grande quanto un fiammifero, che viene inserito sotto la pelle del braccio e rilascia gradualmente un ormone progestinico. La sua efficacia è molto alta, vicina al 99%, e la durata fino a tre anni rappresenta un vantaggio notevole per chi non vuole ricordarsi ogni giorno la pillola.

        Come funziona

        Il dispositivo rilascia un ormone che impedisce l’ovulazione e rende più difficile il passaggio degli spermatozoi. L’inserimento avviene con una semplice procedura ambulatoriale, effettuata dal ginecologo, e non richiede anestesia generale. Una volta applicato, la donna può svolgere normalmente le sue attività quotidiane.

        I pro: efficacia e praticità

        Il principale punto di forza dell’impianto sottocutaneo è la sua efficacia. Diversamente dalla pillola, non dipende dalla memoria quotidiana né da eventuali episodi di vomito o diarrea che ne ridurrebbero l’assorbimento. Inoltre, non interferisce con i rapporti sessuali e rimane invisibile all’esterno, caratteristica apprezzata da chi cerca discrezione.
        Altro vantaggio: può essere rimosso in qualsiasi momento, con un rapido intervento, e la fertilità torna generalmente a livelli normali nel giro di poche settimane.

        I contro: irregolarità e possibili effetti collaterali

        Non mancano però gli aspetti negativi. Molte donne segnalano la comparsa di cicli mestruali irregolari, con sanguinamenti frequenti o, al contrario, lunghi periodi di assenza del ciclo. Altri effetti collaterali possibili sono mal di testa, variazioni di peso, acne, tensione mammaria e cambiamenti dell’umore. In alcuni casi, il punto di inserimento può dare fastidio o infiammarsi.
        Un ulteriore limite è che, pur proteggendo da gravidanze indesiderate, l’impianto non difende dalle malattie sessualmente trasmissibili: per questo gli specialisti raccomandano di associare il preservativo nei rapporti occasionali.

        Una scelta personale da valutare con il medico

        Gli esperti sottolineano l’importanza di un colloquio approfondito con il ginecologo prima di procedere. Non tutte le donne reagiscono allo stesso modo al rilascio ormonale: per alcune l’impianto è la soluzione ideale, per altre può rivelarsi poco tollerabile. L’età, la storia clinica e le eventuali patologie devono essere valutate con attenzione.

        Un alleato moderno, ma non universale

        Il contraccettivo sottocutaneo rappresenta senza dubbio un progresso nella pianificazione familiare: comodo, sicuro e duraturo. Tuttavia, non è privo di criticità e non può essere considerato la scelta giusta per tutte. La decisione finale deve sempre passare attraverso una corretta informazione e una consulenza medica personalizzata, per bilanciare benefici e rischi.

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          Benessere

          Domare la fame nervosa: 6 strategie smart per vincere!

          Provare fame è un segnale fisiologico naturale del corpo umano. Ma se questo bisogno persistesse in modo eccessivo, potrebbe indicare che stiamo attraversando un periodo di stress, o che la nostra alimentazione non è equilibrata.

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            La fame nervosa è quella sensazione di desiderio irrefrenabile di mangiare, spesso scatenata da emozioni negative come lo stress, l’ansia o la noia. È diversa dalla fame fisiologica, che è il modo naturale del corpo di segnalare la necessità di nutrirsi. Affrontare la fame nervosa può essere una sfida, ma con le giuste strategie è possibile vincere questa battaglia e ristabilire un rapporto sano con il cibo.

            Affrontare questo disturbo e risolverlo richiede impegno, pazienza e auto-compassione. Con la consapevolezza delle proprie emozioni, il sostegno di chi ti circonda e l’adozione di abitudini alimentari e stili di vita sani, è possibile superare questa sfida e ristabilire un rapporto equilibrato con il cibo. Ricorda che sei più forte di quanto pensi e che meriti di vivere una vita sana e felice.

            Come si capisce se abbiamo la fame nervosa
            La fame nervosa è un fenomeno complesso che coinvolge sia fattori emotivi sia fisici. Le persone spesso ricorrono al cibo come mezzo per gestire lo stress o per trovare conforto nelle situazioni difficili. Ma questo comportamento può diventare dannoso se porta a eccessi alimentari non controllati o a scelte alimentari poco salutari.

            Pratica il mindful eating
            Il primo passo per affrontare la fame nervosa è capire quali situazioni o emozioni la scatenano. Tenere un diario alimentare e annotare quando si prova fame nervosa può aiutare a individuare i pattern e le cause sottostanti.
            Il mindful eating, o “mangiare consapevolmente”, è un approccio al cibo che si concentra sull’essere presenti e consapevoli quando si mangia e cosa si mangia. Invece di mangiare in modo automatico o distratto, il mindful eating incoraggia le persone a prestare attenzione a ciò che mangiano, ai segnali di fame e sazietà del proprio corpo e alle sensazioni fisiche e emotive associate al cibo.

            Sviluppa nuove abitudini
            Trova modi alternativi per gestire lo stress o l’ansia senza ricorrere al cibo. Attività come lo yoga, la meditazione, l’esercizio fisico o la lettura possono aiutare a distrarre la mente e a ridurre la voglia di mangiare emotivamente.

            Mangia consapevolmente
            Mangia gustando ogni boccone e ascoltando i segnali di sazietà del tuo corpo. Questo può aiutarti a ridurre il desiderio di mangiare in modo compulsivo anche se non hai più fame.

            Fai scorte di snack salutari
            Assicurati di avere a disposizione cibi nutrienti e salutari quando ti colpisce la fame nervosa. Frutta, verdura, noci e semi sono ottime opzioni per placare la fame e fornire al corpo nutrienti essenziali.

            Chiedi supporto
            Parla con un amico, un familiare o un professionista della salute mentale se stai lottando contro la fame nervosa. Ricevere sostegno e comprensione può aiutarti a superare le sfide e a sviluppare strategie efficaci.

            Sii gentile con te stesso
            Accetta che avrai alti e bassi nel tuo percorso per affrontare la fame nervosa. Sii gentile con te stesso e ricorda che ogni piccolo passo avanti è un successo da celebrare.

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              Dipendenza affettiva: la prigione invisibile che trasforma l’amore in ossessione

              L’amore non è controllo, non è ansia, non è tormento. Eppure, per molte persone, la relazione di coppia si trasforma in una gabbia emotiva da cui è difficile uscire. Si chiama dipendenza affettiva ed è una delle principali cause delle relazioni tossiche. Una condizione che, pur non essendo riconosciuta ufficialmente nei manuali diagnostici, condivide molte caratteristiche con le dipendenze comportamentali.

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                Secondo la psicologa e psicoterapeuta Monica Martuccelli, alla base della dipendenza affettiva c’è sempre un denominatore comune: l’idealizzazione dell’altro. Chi ne soffre costruisce un’immagine distorta del partner, investendolo di aspettative irrealistiche e trasformandolo nell’unica fonte di felicità e sicurezza. Il risultato? Un legame soffocante, fatto di ansia costante, bisogno compulsivo di rassicurazioni e paura irrazionale dell’abbandono.

                Le cause sono molteplici e spesso affondano le radici nell’infanzia. Una bassa autostima, traumi legati all’abbandono o un modello familiare disfunzionale possono alimentare la convinzione di non essere abbastanza, di dover sempre “guadagnare” l’amore dell’altro. Questo porta a dinamiche sbilanciate, in cui una persona si annulla pur di non perdere il partner, accettando qualsiasi comportamento, anche i più distruttivi.

                Segnali d’allarme: quando l’amore diventa ossessione

                Chi soffre di dipendenza affettiva tende a vivere la relazione con angoscia e insicurezza, manifestando atteggiamenti che vanno ben oltre il normale coinvolgimento emotivo:

                • Bisogno costante di rassicurazioni: la paura di non essere abbastanza spinge a chiedere conferme continue.
                • Gelosia ossessiva e controllo: l’altro diventa un’ossessione, con comportamenti soffocanti e manipolatori.
                • Ansia e depressione: la felicità dipende esclusivamente dalla presenza e dall’umore del partner.
                • Difficoltà a vedere la realtà: si giustificano comportamenti tossici pur di non mettere in discussione la relazione.

                Come liberarsi dalla dipendenza affettiva?

                Uscire da questa spirale è possibile, ma richiede consapevolezza e un lavoro su se stessi. Il primo passo, come spiega la dottoressa Martuccelli, è la presa di coscienza: riconoscere di avere un problema e comprendere le radici di questa dipendenza.

                Un aspetto fondamentale è il rafforzamento dell’autostima. Spesso, chi soffre di dipendenza affettiva non sa riconoscere il proprio valore al di fuori della relazione. Imparare a soddisfare i propri bisogni senza cercare continue conferme dall’altro è essenziale per costruire rapporti più sani e equilibrati.

                La chiave, secondo l’esperta, sta nell’educazione alla gentilezza e alla reciprocità: un amore sano è uno scambio, non un rapporto unilaterale basato sul bisogno e sulla paura.

                Per chi sente di essere intrappolato in una relazione tossica, il consiglio è uno solo: chiedere aiuto. Un percorso terapeutico può essere fondamentale per imparare a riconoscere i propri schemi disfunzionali e sostituirli con relazioni più sane e consapevoli.

                Perché l’amore vero non è dipendenza, ma libertà.

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