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Storie vere

Credevo fosse amore e invece… era una truffa internazionale!

Prima il sesso e poi la truffa. Dal Brasile, avvocato romano vittima di un’organizzazione criminale tra riti satanici, orge e raggiri di facoltosi professionisti.

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    Un avvocato romano, vittima di una complessa rete criminale in Brasile, ha denunciato una truffa sentimentale che va ben oltre il semplice raggiro economico. Dietro una facciata di amore e affetto si celava, e si cela ancora, un’organizzazione criminale, pronta a sfruttare le debolezze umane per arricchirsi.

    L’incontro fatale e la gravidanza inattesa

    Tutto è iniziato con un incontro online, nel quale l’avvocato coinvolto ha conosciuto una donna che si è presentata come un’insegnante di portoghese. Lezione dopo lezione ne è presto nata una relazione che è culminata in una gravidanza inattesa. Tuttavia, strani dettagli e circostanze sospette hanno portato l’uomo a dubitare della sincerità della sua nuova compagna.

    Macchina da soldi costruita sull'”ammmore”

    Indagando più a fondo, l’avvocato ha scoperto di essere stato vittima di una truffa orchestrata da un’organizzazione criminale ben strutturata. Questa rete, operante in Brasile, reclutava giovani donne in giro per il mondo e le addestrava a sedurre uomini facoltosi, in particolare stranieri. Una volta instaurata una relazione, le donne rimanevano incinte e, con la complicità di medici e avvocati corrotti, attribuivano la paternità ai loro amanti occasionali.

    Una truffa ben collaudata

    Il modus operandi dell’organizzazione era sempre lo stesso. Ovvero? Per rima cosa adescare e sedurre la vittima. Le donne, spesso preparate a recitare una parte, instauravano relazioni sentimentali intense e appassionate con le loro vittime. Quindi arrivava la gravidanza. Di già? Una volta incinta, la donna comunicava la notizia al suo amante, suscitando in lui un forte senso di responsabilità e attaccamento. E il malcapitato si faceva prendere dall’eccitazione e dall’euforia: sarò padre!! Ma dopo pochi giorni arrivava la delusione accompagnata dalla richiesta di denaro. L’adescatrice iniziava a chiedere ingenti somme di denaro per sostenere la gravidanza e il futuro bambino. L’avvocato romano che ci stava cascando ha fatti due calcoli e ha capito che il figlio non poteva essere il suo, soprattutto dopo aver visionato le prime ecografie che riportavano un feto di diverse settimane.

    Scomparsa e ricomparsa

    A quel punto in alcuni casi, le donne sparivano misteriosamente per qualche settimana per poi ricomparire, chiedendo ancora più denaro. Dietro questa macchina da soldi si celava un’organizzazione complessa con a capo quasi sempre uno di quei tanti santoni ciarlatani che navigano sul web e non solo. Il santone in questione era sempre considerato dotato di poteri soprannaturali, che legittimava le azioni del gruppo e garantiva la complicità dei membri. A questi si aggiungevano medici e infermieri tutti professionisti della salute e tuti diligentemente corrotti, che falsificavano documenti e manipolavano esami medici. Quindi arrivava l’ora degli avvocati. Veri e propri legali che, invece di difendere le vittime, le indirizzavano verso altri membri della rete. A questo giochino erano anche collegati funzionari pubblici e forse anche qualche prelato. S trattava di persone tutte molto influenti che facilitavano le operazioni dell’organizzazione.

    Le conseguenze per le vittime? Disastrose

    Le vittime di questa truffa subivano danni economici ingenti e un profondo trauma psicologico. Oltre alla perdita di denaro, venivano private della loro dignità e della loro fiducia nelle relazioni umane. L’avvocato romano, assistito da un legale brasiliano, ha denunciato i fatti alle autorità italiane e brasiliane. Tuttavia, finora ha riscontrato una scarsa collaborazione da parte delle istituzioni italiane.

      Storie vere

      Lauren e l’arte dei taglieri da mille euro: come preparare una charcuterie board perfetta

      Dai prodotti di alta qualità alla disposizione perfetta, scopri come realizzare taglieri spettacolari seguendo i consigli di Lauren. E se il budget è limitato, ecco trucchi e idee per creare un’esperienza gustosa e visivamente appagante, anche con pochi ingredienti.

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        Lauren, esperta di charcuterie e imprenditrice, ha trasformato la preparazione dei taglieri in un’attività di lusso. Le sue charcuterie board possono arrivare a costare mille euro l’una, grazie alla selezione di prodotti di altissima qualità e alla cura estetica con cui vengono presentate. Tuttavia, la sua esperienza dimostra che è possibile ottenere ottimi risultati anche con un budget ridotto.

        La preparazione dei taglieri di lusso

        Per Lauren, un tagliere non è solo una composizione di cibo, ma un’opera d’arte. Ogni elemento viene scelto con cura: salumi di alta qualità, formaggi artigianali e prodotti di stagione vengono disposti in modo armonico per creare un’esperienza multisensoriale. «Il design è fondamentale», spiega Lauren sui social, mostrando come le combinazioni di forme e colori possano trasformare un semplice tagliere in qualcosa di spettacolare.

        Come creare una charcuterie board con un budget limitato

        Non tutti possono permettersi un tagliere da mille euro, ma Lauren assicura che è possibile creare qualcosa di speciale anche con un budget contenuto. Per esempio, consiglia di acquistare formaggi stagionali e locali, evitando le opzioni più costose. La varietà è importante: inserire elementi come noci, frutta di stagione e cioccolato permette di arricchire il tagliere senza aumentare troppo il costo. L’attenzione alla disposizione degli ingredienti e all’uso di piccoli dettagli, come crackers decorativi o teli di stoffa colorati, può fare la differenza.

        L’importanza dei dettagli

        Il segreto per creare una charcuterie board d’effetto sta nei dettagli. Lauren separa ogni tipo di formaggio con cracker, frutta secca e cioccolatini a tema stagionale, creando un contrasto visivo che rende il tagliere attraente. Anche il tipo di taglio dei formaggi ha un ruolo importante: cubetti, fette sottili o bocconi sono tutti modi per creare un effetto estetico e aumentare l’appetibilità del piatto.

        La reazione del pubblico

        Sui social, i follower di Lauren apprezzano i suoi consigli, ma c’è anche chi resta perplesso di fronte ai prezzi elevati dei suoi taglieri. Alcuni commenti criticano i costi, definendoli “esagerati”, mentre altri lodano la qualità e la bellezza delle sue composizioni. In ogni caso, Lauren continua a condividere i suoi segreti, dimostrando che con un po’ di creatività e attenzione ai dettagli, è possibile trasformare una semplice charcuterie board in un’opera d’arte accessibile a tutti.

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          Dalla canoa alla cucina: la rinascita di Fabio Andolfo, ex campione e senzatetto

          Fabio Andolfo, una promessa della canoa, per tre volte campione giovanile italiano a squadre di slalom, poi un periodo passato per strada come senzatetto e ora una nuova carriera come cuoco.

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            La vita di Fabio Andolfo, ex promessa della canoa italiana e oggi cuoco, è un viaggio di sfide, sconfitte e riscatti. Nato a Vigevano 43 anni fa, Fabio è stato campione giovanile italiano di canoa slalom, ma la mancata convocazione ai campionati europei ha segnato l’inizio di un difficile periodo. Ci teneva, ci sperava, pensava di meritarsela quella convocazione che avrebbe coronato una vita di sacrifici. E invece…Invece la convocazione non c’è stata e come spesso accade una delusione importante travolge tutto il resto. Deluso, Fabio Andolfo ha detto basta e ha lasciato lo sport. Quindi l’abisso: lavori saltuari e perdita della sua stabilità.

            La caduta e la vita in strada

            Dopo la nascita di sua figlia e una difficile separazione, Fabio ha provato a ricostruirsi una vita trasferendosi prima in Sardegna e poi a Courmayeur. Ma le difficoltà e soprattutto le dipendenze lo hanno portato a Milano, dove, senza un lavoro né una casa, è diventato uno dei tantissimi senzatetto che navigano per la città, scansati da tutti. O quasi tutti. Dormiva di giorno per sentirsi più sicuro, fino a quando ha deciso di rialzarsi definitivamente. E lo ha fatto per amore di sua figlia.

            Per Fabio Andolfo la rinascita inizia dalla cucina

            Grazie all’aiuto della comunità e alla sua determinazione, Fabio ha ritrovato la strada, oggi lavora come cuoco in un ristorante in Liguria.

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              Storie vere

              Un bacio potrebbe ucciderla, la lotta quotidiana di Caroline contro la malattia rara

              Un gesto semplice come dare un bacio può provocarle difficoltà respiratorie, gonfiore della gola e perdita di coscienza. La difficile vita di una 25enne alle prese con una rara sindrome.

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                Si chiama Caroline Cray Quinn, la ragazza di 25 anni, costretta a convivere con la sindrome da attivazione dei mastociti (MCAS) che le proibisce di dare un bacio. O quasi. La sindrome è una condizione rara e potenzialmente mortale che trasforma anche i gesti più comuni, come dare un bacio, in un grave rischio per la sua salute.

                La sindrome da attivazione dei mastociti è una minaccia invisibile

                Una persona su 150mila soffre di MCAS, una malattia che provoca reazioni allergiche estreme a cibi, profumi e comuni fattori ambientali. Nel caso di Caroline i suoi sintomi includono difficoltà respiratorie, gonfiore della gola e perdita di coscienza. Per prevenire tali reazioni, può mangiare solo due alimenti: avena e una formula nutrizionale preparata appositamente per lei.

                Un bacio che può essere fatale

                Anche un bacio può innescare una reazione pericolosa per Caroline. Per questo motivo, il suo partner, Ryan, deve osservare rigide precauzioni prima di un gesto così semplice. Per prima cosa deve lavarsi i denti con molta attenzione, non può mangiare nelle tre ore precedenti e deve evitare gli allergeni principali 24 ore prima. Nonostante ciò, Caroline affronta la situazione con ironia, dicendo che queste regole possono rivelare l’interesse reale di un partner nei suoi confronti.

                La diagnosi tardiva e l’impatto sulla vita quotidiana

                Nonostante soffrisse di allergie dall’infanzia, Caroline ha ricevuto la diagnosi di MCAS solo nel 2017, quando una reazione a una contaminazione incrociata ha scatenato una serie di episodi anafilattici. Da allora, la sua vita è cambiata radicalmente, e persino attività normali come andare in spiaggia per lei sono diventate assai rischiose.

                Bacio o non bacio? La forza di non arrendersi

                Nonostante le difficoltà, Caroline non si lascia abbattere e dice che non intendere smettere di vivere per paura. Con coraggio e determinazione, continua a vivere la sua vita, affrontando la malattia con molto umorismo – l’arma migliore – e con tanta voglia di non rinunciare ai piccoli piaceri della quotidianità.

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