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Storie vere

Luca, il travel blogger con la bussola sempre in movimento

Nonostante la sua giovane età, Luca Pferdmenges ha già accumulato un’esperienza di viaggio straordinaria e, attraverso il suo lavoro di travel blogger, ispira e consiglia chi desidera intraprendere la sua stessa avventura in giro per il mondo.

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    In apparenza Luca è un ragazzo come tanti di 22 anni. La sua particolarità consiste nel fatto che alla sua ‘tenera’ età ha visitato 190 Paesi. Sì, sì avete letto bene. A soli 22 anni, Luca Pferdmenges ha già viaggiato in così tanti Paesi, costruendo una vita dedicata alla scoperta del mondo. Con la passione per l’avventura, e con una solida famiglia alle spalle, il giovane travel blogger ha esplorato luoghi esotici e affrontato situazioni insolite. Per esempio? Per esempio ha dormito nella foresta pluviale dominicana, ha fatto la doccia con la pipì di mucca in Sudan, e ha condiviso queste sue esperienze con milioni di persone sui social.

    I Paesi che ha amato di più e nei quali ci ritornerebbe subito

    Ma nonostante la sua vasta esperienza, Luca non riesce a scegliere un’unica destinazione preferita. Molte località, forse troppe lo hanno letteralmente stregato. Tra i Paesi che più lo hanno affascinato, Montenegro, Slovenia, Uzbekistan, Myanmar e Bhutan. Per Luca, queste nazioni sono tra le più sottovalutate al mondo, offrendo bellezze naturali e culturali spesso ignorate dai turisti.

    Montenegro e Slovenia su tutti

    In particolare, ha elogiato il Montenegro e la Slovenia per la loro bellezza e i costi contenuti, mentre ha incluso gran parte dell’America Latina tra le sue mete più apprezzate. Tra le prime destinazioni visitate ci sono Messico, Brasile, Israele, Spagna e Regno Unito.

    Nella blacklist del blogger anche Maldive, Mauritius e Seychelles

    Non tutte le destinazioni, però, hanno lasciato Luca soddisfatto. Tra i Paesi che meno lo hanno colpito, l’Egitto spicca come il più sopravvalutato. Secondo il travel blogger, “per i turisti è il posto più fastidioso“. Sebbene non abbia elaborato ulteriormente, l’Egitto sembra non avergli lasciato un’impressione positiva. Inoltre, Luca ha espresso delusione per alcune delle destinazioni tropicali più ambite, come Maldive, Mauritius e Seychelles. Per quanto belle siano le spiagge, le ha trovate troppo turistiche e poco stimolanti per chi cerca esperienze più autentiche.

    Un consiglio sull’Europa? Evitate il Belgio… E perché poverini?

    E per quanto riguarda l’Europa? Luca suggerisce di evitare il Belgio. Povero Belgio e che gli ha fatto di male? Luca lo definisce il Paese meno interessante che ha visitato nel continente. In particolare, ha espresso preoccupazione per la sicurezza nelle città belghe, citando Bruxelles come particolarmente pericolosa di notte. Inoltre, ha descritto molte delle città belghe come grigie e depressive, soprattutto durante i mesi invernali.

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      Elena Maraga, la maestra licenziata per OnlyFans, rilancia con un calendario: “Ogni curva parla di forza e libertà”

      La vicenda aveva fatto discutere: licenziata per aver aperto un profilo OnlyFans, Elena Maraga non si è arresa. Oggi presenta un calendario autoprodotto e rivendica la scelta come atto di emancipazione e autodeterminazione, trasformando la vicenda in un nuovo percorso professionale.

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        La chiamavano la “maestra di OnlyFans” e la sua storia aveva scatenato polemiche. Oggi Elena Maraga, 29 anni, dopo la bufera e il licenziamento dalla scuola materna cattolica del Trevigiano in cui insegnava, ha scelto di voltare pagina. Non solo non si è fermata, ma ha deciso di reinventarsi partendo proprio da quel caso che l’aveva messa all’angolo. Il suo nuovo progetto è un calendario autoprodotto, accompagnato dalla vendita online di polaroid di nudo attraverso il proprio e-commerce personale.

        Una scelta di continuità rispetto all’esperienza che aveva acceso lo scandalo. La primavera scorsa, quando alcuni genitori scoprirono il suo profilo sulla piattaforma per adulti, la direzione scolastica reagì con fermezza, inviandole due lettere di licenziamento per “giusta causa”. Un iter che si è concluso soltanto poche settimane fa, con un accordo definitivo tra l’istituto e l’insegnante. Un epilogo che non ha però cancellato il segno lasciato dalla vicenda, ma che per la diretta interessata si è trasformato in un’occasione di rinascita.

        Sul suo sito web, Maraga ha scelto di raccontare pubblicamente il percorso. “Ho perso il lavoro, ma non mi sono fermata. Amo il mio corpo perché racconta chi sono: ogni muscolo è una conquista, ogni curva parla di forza e libertà”, scrive la giovane, presentando così il suo calendario. Un progetto che non si limita all’aspetto estetico, ma che rivendica un messaggio preciso: l’idea che il corpo possa essere strumento di affermazione e libertà personale, indipendentemente dai giudizi esterni.

        Per molti la sua vicenda è stata un caso di cronaca legato al conflitto tra moralità, lavoro e libertà individuale. Per lei, invece, rappresenta la possibilità di costruire un percorso diverso. “Per qualcuno è stato uno scandalo, per me è stata una scelta consapevole”, rivendica. Dopo mesi di silenzio, Maraga ha scelto di presentarsi non come vittima ma come protagonista del proprio destino.

        Il calendario autoprodotto segna dunque l’inizio di una nuova fase, lontana dalle aule scolastiche ma vicina a un pubblico che, dopo la vicenda, ha imparato a conoscerla e a seguirla. Un passaggio netto che sancisce il modo in cui la ex maestra ha deciso di trasformare una pagina difficile in un progetto personale e professionale.

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          Topo da laboratorio? Ma neanche per sogno: la scienziata Rosie Moore è una topa da paura! (gallery)

          Dimenticatevi quelle oscure studiose con occhiali spessi, camice bianco, capelli raccolti alla bella e meglio ed espressione accigliata: Rosie Moore è sì un’affermata biologa… ma potrebbe fare la modella!

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            Rosie Moore il titolo di “scienziata più bella del mondo” se l’è guadagnato sul campo. Attualmente vanta più di 200.000 follower su Instagram,Ma non certo in laboratorio… piuttosto con le foto che lei costantemente pubblica sui social. La biologa ha di recente reso pubblico uno scatto per il quale ha lasciato a bocca aperta i suoi fan. Dopo essersi tolta i vestiti per un tuffo in un lago palude. D’altronde come può rimanere indifferente una studiosa davanti alla bellezza della natura e a tutti quei processi fisici e chimici dei fenomeni che caratterizzano i sistemi viventi? “Qualsiasi cosa per la foto,” ha scritto nella didascalia, aggiungendo che ha “implorato” di essere lì.

            Poco prima, aveva pubblicato una foto per mostrare il suo nuovo top mentre si trovava a passeggio nello splendido scenario del Parco Nazionale degli Everglades, in Florida. Il top senza spalline esibito dalla Moore si presentava con una stampa e una texture in simil pelle di coccodrillo, perfettamente in tema con il contesto circostante.

            I morsi delle zanzare in Sud America le hanno fatto contrarre la dengue

            Soprannominata dai fan “Lara Croft della vita reale” per via del suo spirito avventuroso, sembra davvero in carne ed ossa il personaggio dei giochi Tomb Raider. Di recente ha dichiarato alla stampa di aver contratto la dengue durante un viaggio di ricerca in Sud America. In quell’occasione, ha raccontato di essere stata morsa più di 1.000 volte da zanzare locali. La dengue è una malattia infettiva tropicale causata dal Dengue virus. Il virus esiste in cinque sierotipi differenti. Generalmente l’infezione garantisce un’immunità a vita per quel tipo, mentre comporta solamente una breve immunità nei confronti degli altri.

            Girare il mondo vale tutti i rischi che comporta

            “Ho esitato a condividere questo perché sento che molte persone hanno paura di viaggiare in luoghi più remoti. Ma il viaggio è stato assolutamente ne è valsa la pena, e incoraggerei chiunque a uscire e vedere più luoghi remoti del mondo,” ha detto in quell’occasione.

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              Dalla Sardegna al corpo dei Marines: la storia di Ambra che ha finalmente coronato il suo sogno

              La giovane, nata e cresciuta a San Diego, porta con sé un legame profondo con la Sardegna: sua madre è di Iglesias e i nonni materni risiedono tuttora nell’isola.

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                Dopo un lungo e impegnativo percorso di addestramento, Ambra ha coronato il suo sogno di entrare a far parte del prestigioso corpo dei Marines, diventando forse la prima sarda a raggiungere questo traguardo.

                La Sardegna? Guai a chi me la tocca

                Lei si chiama Ambra Tygart, 20 anni, è nata e cresciuta a San Diego, ma le sue radici sono profondamente legate alla Sardegna. Sua madre, Barbara Locci, è originaria di Iglesias, e i nonni e i parenti materni di Ambra vivono ancora sull’isola. Nonostante la distanza, Ambra ha sempre mantenuto un forte legame con la terra d’origine della sua famiglia, dove è stata diverse volte, l’ultima delle quali nel 2021. La passione di Ambra per i Marines è nata fin dalla tenera età, influenzata dalla tradizione militare della sua famiglia. Suo padre, Frank Tygart, era un marine, così come lo zio paterno e il prozio, che ha combattuto in Vietnam. Anche due cugini fanno parte del corpo dei Marines. Una vera e propria “tradizione di famiglia” che Ambra ha portato avanti con orgoglio e determinazione.

                Un percorso di addestramento impegnativo

                Per realizzare il suo sogno, Ambra ha dovuto affrontare un percorso di addestramento lungo e impegnativo. A 14 anni, ha iniziato a frequentare il corso di educazione militare alla High School, preparandosi sia fisicamente che psicologicamente alle sfide che l’attendevano. Dopo aver completato i tre mesi di bootcamp con il Terzo battaglione della Compagnia Lima 3241 del San Diego Marine Corps Recruiting Center, Ambra ha finalmente raggiunto il suo obiettivo, diventando una E2 private first class. E dimostrando un carattere forte e radicato nella cultura sarda. Ambraè una ragazza creativa e introversa, appassionata di lettura ed equitazione. La sua determinazione e la sua capacità di non mollare mai, caratteristiche tipiche del carattere sardo, l’hanno aiutata a superare le difficoltà dell’addestramento e a raggiungere un traguardo così importante.

                Un futuro da Marines, con uno sguardo all’Europa

                Dopo aver rinunciato alla cittadinanza italiana per diventare marine, Ambra è pronta ad affrontare nuove sfide. Nei prosimi giorni partirà per la combat school nella zona di San Diego, dove si specializzerà ulteriormente. Nonostante l’impegno con i Marines, Ambra non dimentica le sue radici italiane e guarda al futuro con la speranza di poter lavorare in Europa, magari in Germania o in Italia.

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