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I cinque motivi per cui i gatti prima o poi domineranno il mondo

Perché i gatti sono così affascinanti e insostituibili. Dalla personalità unica agli occhi magnetici, dal sesto senso all’affetto selettivo, fino alla loro capacità di intrattenere, i gatti hanno conquistato un posto speciale nelle nostre vite e nei nostri cuori.

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    Ogni anno si celebra il Cat World Domination Day, una giornata dedicata al fascino e al carattere unico dei nostri amici felini. Questa ricorrenza, ideata per celebrare la “supremazia” dei gatti nelle nostre vite, ci ricorda quanto la loro presenza sia intrecciata alla nostra quotidianità.

    Ma cosa rende i gatti così speciali?


    Personalità. Ogni gatto ha una personalità unica, che lo rende un compagno inimitabile. Alcuni sono socievoli e amano essere al centro dell’attenzione, mentre altri sono più indipendenti e riservati. Questa varietà di caratteri permette ai gatti di adattarsi alle dinamiche della casa, rendendo ogni loro interazione un’esperienza speciale.

    Magnetismo. Gli occhi dei gatti sono tra i tratti più affascinanti e distintivi del mondo animale. Le loro pupille, che si dilatano e si restringono in base alla luce e all’emozione, comunicano una gamma di sentimenti e intenzioni. La varietà di colori e la profondità dello sguardo creano un effetto ipnotico che cattura l’attenzione, aggiungendo un’aura di mistero e di bellezza.

    Sensibilità. Sembrano possedere una capacità quasi soprannaturale di percepire ciò che accade intorno a loro. Questa sensibilità speciale si manifesta nella loro abilità di rilevare prima degli umani cambiamenti nell’ambiente e nelle emozioni delle persone. Ad esempio, possono percepire quando il loro umano è triste o malato e agire di conseguenza, mostrando un comportamento confortante e protettivo.

    Affetto. Amano essere coccolati, ma solo quando lo decidono loro. Il loro affetto è unico perché non è sempre disponibile. Adottano una certa selettività nell’offrire affetto che rende ogni momento di coccole ancora più speciale e prezioso. Quando un gatto si avvicina per ricevere attenzioni, è un segno di fiducia e amore vero, capace di creare un legame profondo e con il suo umano di riferimento.

    Divertenti. Sono una fonte inesauribile di divertimento grazie alla loro curiosità e al loro spirito giocoso. Ogni oggetto in casa può diventare un giocattolo, trasformando situazioni ordinarie in momenti di pura gioia. Acrobazie, salti improvvisi e buffonate quotidiane non solo intrattengono, ma spesso suscitano risate e meraviglia.

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      Perché il tuo cane tira al guinzaglio e cosa devi fare per insegnargli le buone maniere!

      Tira per entusiasmo o per paura? Dalla scelta del guinzaglio alle tecniche di addestramento, ecco i consigli degli esperti per insegnare al cane a camminare accanto a te, senza stress né tensioni.

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        Il motivo principale per cui i cani tirano al guinzaglio è legato alla loro naturale curiosità e alla voglia di esplorare l’ambiente circostante. Un cucciolo, ad esempio, potrebbe essere così eccitato dal mondo esterno da dimenticarsi della tua presenza e seguire ogni stimolo visivo o olfattivo. Tuttavia, anche l’ansia e la paura possono essere cause frequenti, specialmente se il cane si sente insicuro in certi ambienti o di fronte a determinate situazioni, come il passaggio di altri animali o il rumore del traffico.

        Le principali ragioni che portano il cane a tirare

        1. Curiosità e stimoli ambientali: Il cane percepisce ogni nuova uscita come un’opportunità di esplorare e raccogliere informazioni. Questo comportamento istintivo lo porta a tirare per avvicinarsi il più possibile alle novità.
        2. Mancanza di addestramento: Spesso, il cane non ha mai ricevuto un addestramento specifico per camminare al guinzaglio. Senza una guida adeguata, tira per proseguire secondo il proprio ritmo, senza comprendere che dovrebbe camminare al tuo fianco.
        3. Paura o ansia: Alcuni cani, specialmente quelli adottati o con un passato traumatico, possono tirare per scappare da una situazione che percepiscono come minacciosa.

        Cosa fare per risolvere il problema

        La prima cosa da fare è identificare la causa che spinge il cane a tirare. Un’analisi del comportamento del tuo amico a quattro zampe è fondamentale per capire se tira per entusiasmo o per paura.

        1. Addestramento e rinforzo positivo

        Insegnare al cane a camminare al guinzaglio è un processo graduale che richiede pazienza. L’uso del rinforzo positivo, come premietti o lodi, è essenziale per motivarlo a camminare accanto a te. Inizia in un ambiente tranquillo e familiare per poi proseguire in aree più stimolanti.

        2. Scegliere il guinzaglio e la pettorina giusta

        Un guinzaglio troppo lungo o una pettorina scomoda possono aumentare la tendenza del cane a tirare. Prediligi una pettorina che distribuisca la pressione uniformemente sul corpo, evitando di causare stress e disagio. Un guinzaglio corto, invece, offre maggiore controllo e facilita la gestione.

        3. Tecniche di correzione

        • Cambio di direzione: Quando il cane tira, cambia improvvisamente direzione per mostrargli che sei tu a decidere il percorso. Questo metodo lo aiuterà a prestare più attenzione a te durante la passeggiata.
        • Fermarsi e aspettare: Se il cane tira, fermati e attendi finché non torna verso di te. Solo quando è calmo, riprendi la passeggiata. In questo modo, capirà che tirare non gli permette di avanzare.

        Il ruolo della socializzazione

        La socializzazione del cane fin da cucciolo è cruciale per ridurre l’ansia e l’eccitazione eccessiva durante le uscite. Abituarlo a diverse situazioni, suoni e presenze umane o animali può renderlo più tranquillo e propenso a seguire il tuo ritmo.

        Quando consultare un professionista

        Se nonostante i tuoi sforzi il problema persiste, potrebbe essere utile rivolgersi a un addestratore professionista o a un veterinario comportamentista. Un esperto sarà in grado di valutare il comportamento del cane e suggerire tecniche personalizzate per risolvere il problema in modo efficace.

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          LSD per curare i cani con ansia: uno studio svela come microdosi possano calmare senza effetti collaterali

          Uno studio pilota mostra come la sostanza psichedelica, somministrata ai cani in quantità ridotte, possa calmare i comportamenti ansiosi senza causare alterazioni percettive o effetti collaterali avversi.

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            Gli studi sull’uso di LSD, una delle sostanze psichedeliche più potenti conosciute, non si fermano solo al trattamento delle patologie umane. Una nuova ricerca della Universidad de las Palmas de Gran Canaria, pubblicata su autorevoli riviste scientifiche tra cui Nature, suggerisce che, a dosi estremamente basse, l’LSD possa diventare un trattamento efficace per l’ansia nei cani, senza provocare effetti collaterali indesiderati.

            La scoperta e i primi test

            L’LSD, noto soprattutto per i suoi effetti sulla percezione della realtà e dell’identità negli esseri umani, è stato impiegato negli ultimi anni come trattamento sperimentale per disturbi psicologici e fisici. Tuttavia, l’idea di utilizzarlo in campo veterinario per trattare l’ansia nei cani rappresenta una novità assoluta.

            La ricerca si è concentrata su una cagna di nome Lola, 13 anni, affetta da grave ansia da separazione. Gli esperti, per testare l’efficacia e la sicurezza della terapia, hanno somministrato una microdose di LSD, valutando attentamente le sue reazioni e monitorando i comportamenti in situazioni tipiche di stress, come la solitudine e l’allontanamento dai proprietari.

            Risultati sorprendenti

            Entro due ore dalla somministrazione, Lola ha mostrato un cambiamento significativo nel suo comportamento: la cagna è risultata notevolmente più calma e rilassata, senza manifestare reazioni distruttive o abbaiare, atteggiamenti tipici del suo stato ansioso. Secondo i ricercatori, il farmaco ha funzionato come un calmante, riducendo i sintomi di ansia, ma senza indurre alcun effetto psichedelico.

            A differenza dell’uso umano, dove l’LSD altera le percezioni sensoriali e la coscienza, nel caso di Lola non si sono osservate alterazioni senso-percettive o stati mentali alterati. La cagna ha mantenuto un atteggiamento stabile e naturale anche in contesti che in passato le avrebbero causato forte stress.

            Assenza di effetti collaterali

            Un aspetto chiave emerso dalla ricerca è stato l’assenza di effetti collaterali. Lola, dopo cinque ore dall’assunzione del farmaco, è tornata al suo stato normale senza mostrare segni di affaticamento, alterazioni motorie o sensoriali, né cambiamenti comportamentali. Questo risultato è fondamentale, perché molte delle terapie attualmente utilizzate per trattare l’ansia nei cani possono avere effetti collaterali come sedazione e apatia.

            Il team di ricercatori ha sottolineato come questo primo studio rappresenti un passo iniziale, ma promettente, verso un nuovo approccio terapeutico. Ovviamente, Lola è solo un singolo caso di studio e saranno necessari ulteriori approfondimenti per confermare i risultati su un campione più ampio di soggetti.

            Verso nuove terapie?

            Se ulteriori ricerche confermeranno i risultati preliminari, l’utilizzo di microdosi di LSD potrebbe aprire la strada a un’innovativa alternativa alle cure tradizionali per l’ansia nei cani, specialmente quella legata alla separazione.

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              I gatti soffrono di raffreddore? Sintomi, cause e come proteggere il tuo felino

              Scopri i sintomi del raffreddore nei gatti, le possibili cause, e le migliori pratiche per proteggere la salute del tuo amico a quattro zampe in questa stagione più fredda.

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                Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassarsi delle temperature, non sono solo gli umani a soffrire di malanni stagionali: anche i gatti possono essere soggetti al raffreddore. Sebbene possa sembrare strano, i felini possono contrarre infezioni respiratorie simili a quelle umane. È importante conoscere i sintomi e sapere come agire per assicurarsi che il proprio gatto riceva le cure necessarie e rimanga in buona salute durante i mesi più freddi.

                Sintomi del raffreddore felino

                Il raffreddore nei gatti è spesso causato da virus e batteri che attaccano il sistema respiratorio. I sintomi più comuni includono:

                • Starnuti frequenti: come per gli umani, anche i gatti starnutiscono per liberarsi delle secrezioni che irritano le vie respiratorie.
                • Naso che cola: una secrezione nasale chiara o più densa potrebbe essere un segnale che il gatto ha contratto un’infezione.
                • Congestione: se il tuo gatto respira con la bocca o sembra avere il naso tappato, potrebbe essere un segno di congestione dovuta a un’infiammazione delle vie respiratorie.
                • Occhi lacrimosi o irritati: il raffreddore felino può portare a secrezioni oculari e occhi arrossati.
                • Letargia: se il tuo gatto appare più stanco e meno attivo del solito, potrebbe essere un segnale di malessere generale.
                • Perdita di appetito: un gatto con il raffreddore potrebbe rifiutare il cibo a causa del disagio fisico.

                Cause del raffreddore nei gatti

                Il raffreddore nei gatti è solitamente causato da infezioni virali, come:

                • Herpesvirus felino: conosciuto anche come rinotracheite virale, è uno dei virus più comuni responsabili dei raffreddori felini. Si diffonde rapidamente tra i gatti, specialmente in ambienti affollati come rifugi e colonie feline.
                • Calicivirus felino: un’altra causa frequente di infezioni respiratorie nei gatti, può provocare anche ulcere alla bocca e ai polmoni.
                • Batteri come il Bordetella bronchiseptica: oltre ai virus, anche alcuni batteri possono infettare le vie respiratorie e causare sintomi simili al raffreddore.

                Come prevenire il raffreddore nei gatti

                La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di infezioni respiratorie nei gatti, soprattutto durante l’autunno e l’inverno. Ecco alcuni consigli pratici:

                • Vaccinazione: è importante assicurarsi che il tuo gatto sia vaccinato contro i principali virus respiratori, come l’herpesvirus e il calicivirus. I vaccini riducono significativamente la probabilità di contrarre infezioni e ne attenuano i sintomi.
                • Ambiente caldo e asciutto: mantenere il gatto al riparo dalle correnti d’aria e dalle temperature rigide è essenziale. Fornire una cuccia calda e un luogo protetto aiuta a preservare il benessere del felino.
                • Evitare lo stress: lo stress può abbassare le difese immunitarie del gatto, rendendolo più suscettibile alle infezioni. Garantire un ambiente tranquillo e routine stabili può aiutare a mantenere forte il sistema immunitario.
                • Igiene dell’ambiente: assicurarsi che la lettiera, le ciotole e i giochi del gatto siano puliti regolarmente riduce il rischio di contagio con batteri e virus presenti nell’ambiente.

                Come trattare il raffreddore nel gatto

                Se il tuo gatto mostra segni di raffreddore, è importante agire prontamente. Non somministrare mai farmaci umani, come paracetamolo o ibuprofene, che possono essere tossici per i gatti. Ecco alcuni consigli:

                • Consultare un veterinario: se il gatto mostra sintomi persistenti o gravi, come febbre alta o difficoltà respiratorie, è fondamentale rivolgersi al veterinario. Un professionista saprà diagnosticare correttamente l’infezione e prescrivere il trattamento più adatto.
                • Assicurare idratazione e riposo: un gatto con il raffreddore ha bisogno di riposo e di essere incoraggiato a bere per evitare la disidratazione. Si possono offrire brodi tiepidi o cibo umido per stimolare l’appetito.
                • Nebulizzatori e umidificatori: l’uso di un nebulizzatore o di un umidificatore nella stanza dove riposa il gatto può aiutare a decongestionare le vie respiratorie e a facilitare la respirazione.

                Cosa fare se i sintomi persistono

                Se, nonostante le cure, i sintomi non migliorano o peggiorano, è fondamentale portare nuovamente il gatto dal veterinario. In alcuni casi, un’infezione batterica secondaria potrebbe richiedere un trattamento antibiotico.

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