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Calcio

Italia eliminata ai quarti, Inghilterra e Francia favorite

Secondo le previsioni di Opta Analyst, Inghilterra e Francia sono le squadre da battere agli Europei 2024. Tuttavia, l’Italia, con solo il 5% di possibilità di vittoria, può prendere esempio dal recente passato, dove ha dimostrato che il cuore e la determinazione possono ribaltare qualsiasi previsione.

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    E’ questo il verdetto del supercomputer di Opta Analyst rispetto al Campionato Europeo di Calcio 2024 iniziato ieri sera. L’intelligenza artificiale ha inoltre decretato che Inghilterra e Francia sono le principali favorite per vincere gli Europei 2024. L’algoritmo, basato su dati e statistiche molto aggiornate, assegna agli inglesi il 19,9% di possibilità di conquistare il loro primo titolo continentale, seguiti dai francesi con il 19,2%. Entrambe le squadre hanno oltre il 30% di probabilità di arrivare in finale, distanziandosi nettamente dalle altre concorrenti. Dati utili ai bookmakers sempre attenti per scommettere dalle singole partire ai numeri dei goal, dalle squadre semifinaliste a quella vincente.

    E quindi chi lo vince? Le squadre favorite

    Secondo il supercomputer Opta Analyst con il 19,9% sarebbe l’Inghilterra la squadra più accreditata per vincere questo Europeo. Seguono “i bleu” della Francia con il 19,2% di probabilità. Quindi i padroni di casa, la Germania, avrebbe solo il 12,6% di probabilità di vittoria. Altri team come Spagna e Portogallo hanno meno del 10% di possibilità di trionfare.

    E l’Italia? Fuori ai quarti

    Per l’Italia, le previsioni che fa l’AI non sono rosee. Con solo il 5% di probabilità di riconfermarsi campione, gli azzurri partono svantaggiati rispetto alle principali favorite. Tuttavia, le statistiche non sempre rispecchiano la realtà sul campo, lo sappiamo. Nella scorsa edizione, per esempio, secondo Opta, l’Italia aveva solo il 7,6% di possibilità di vittoria. Ma poi ricordiamo bene la sua incredibile cavalcata verso il titolo europeo eliminando squadre come Francia e Belgio.

    Premi di consolazione

    Sempre secondo Opta gli azzurri avrebbero l’80% di probabilità di superare il girone – e meno male – e il 50% di probabilità di arrivare ai quarti di finale. Poi basta.
    Da ricordare che la squadra allenata da Luciano Spalletti è arrivata a questo torneo dopo aver mancato l’accesso agli scorsi Mondiali e con un percorso di qualificazione assai complicato. La sfida per gli azzurri sarà dimostrare ancora una volta che i pronostici possono essere sovvertiti.
    L’Italia è inserita nel Gruppo B, nel quale incontrerà l’Albania questa sera a Dortmund, la Spagna il 20 giugno a Gelsenkirchen e la Croazia il 24 giugno a Lipsia. Tutte e tre le partite si giocano alle 21.

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      Calcio

      Balotelli spara a zero: “Stavo antipatico a Vieira, aveva paura che segnassi e lo mettessi in ombra”

      Scartato, ignorato e messo ai margini: SuperMario non le manda a dire e punta il dito contro Vieira e il Genoa. “Mi hanno mancato di rispetto, il mister aveva paura che rubassi la scena. La società? Senza palle”

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        Mario Balotelli è tornato a piede libero, senza squadra, ma con la lingua sempre ben allenata. E se in campo lo si è visto col contagocce, davanti al microfono è tornato SuperMario dei bei tempi: diretto, irriverente e pronto a far saltare il banco. Ospite a sorpresa del podcast “Controcampo” – dove si stava intervistando suo fratello Enock – l’ex attaccante del Genoa ha fatto nomi e cognomi, prendendosela apertamente con Patrick Vieira, allenatore rossoblù.

        “Stavo sui coglioni a Vieira, diciamolo chiaramente. Non c’entra nulla il calcio, era solo un fatto personale. Aveva paura che facessi gol e gli rubassi la scena”, ha tuonato Balotelli, con la consueta grazia di un caterpillar in discesa libera.

        Il racconto è un mix di delusione e rabbia. “All’inizio mi aveva pure chiamato per sapere come stavo, mi era sembrato in buona fede. Poi però mi ha fatto giocare due minuti qua e là. Col Napoli entro quattro minuti e quasi segno, e da lì mi ha praticamente tagliato fuori. Un problema di antipatia, non tecnico. Lo ha detto anche la società: temeva che non accettassi di giocare poco. Una cazzata. Dite piuttosto che mi odiava”.

        Il rapporto con il Genoa? Anche quello ai minimi storici: “Mi hanno mancato di rispetto sul piano umano. Mi hanno lasciato fuori dal gruppo, mi sono allenato da solo e quando ho chiesto spiegazioni mi hanno rimbalzato. Non voglio più sentirli, hanno avuto sette mesi per capire la situazione”.

        Sulle accuse di protagonismo a Vieira, Balotelli rincara: “Ogni volta che i giornalisti parlavano di me, si incazzava. Aveva paura di me, punto. E visto che portava a casa i risultati, in società si sono messi la coda tra le gambe e l’hanno lasciato fare”.

        A 34 anni, con più panchine che minuti in Serie A, Balotelli sembra vivere l’ennesimo déjà vu di una carriera folle e incompiuta. Ma almeno una cosa non è cambiata: quando parla, non fa mai catenaccio.

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          Calcio

          Alta tensione all’Inter dopo il ko col Fluminense: Lautaro sbotta e punta il dito contro Calhanoglu

          Lautaro Martinez, furioso dopo il 2-0 subito contro il Fluminense, attacca i compagni: “Ho visto cose che non mi sono piaciute”. Il presidente Marotta chiarisce: “Ce l’aveva con Calhanoglu, ma niente crocifissioni”. Chivu ammette: “Siamo stati presuntuosi”

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            Alta tensione nello spogliatoio dell’Inter dopo la pesante sconfitta per 2-0 contro il Fluminense agli ottavi del Mondiale per Club. Il ko ha fatto saltare i nervi al capitano Lautaro Martinez, che nel post-partita ai microfoni di Dazn ha lanciato un messaggio durissimo ai suoi compagni: «Chi vuole restare con noi, resta. Chi non vuole restare deve andare via. Non faccio nomi, ma ho visto tante cose che non mi sono piaciute». Nessun nome, certo, ma la frase non è passata inosservata.

            Il riferimento non troppo velato ha scatenato immediatamente una serie di ipotesi, finché a fare chiarezza è stato il presidente nerazzurro Giuseppe Marotta. Intervenuto su Mediaset, ha confermato: «Il discorso era riferito a Calhanoglu. Lautaro non l’ha detto apertamente, ma io sì. Non dobbiamo però buttare la croce su Hakan. Parleremo con lui: al momento non ci sono i presupposti per separarci, ma se ci saranno lo faremo senza problemi».

            Una bomba in piena regola, esplosa dopo una partita che ha messo a nudo tutte le fragilità dell’Inter. La squadra, pur reduce da una stagione tra alti e bassi, arrivava a questa sfida con l’ambizione di dire la sua anche a livello mondiale. Invece, il Fluminense ha dominato sul piano fisico e mentale, condannando i nerazzurri a un’eliminazione amara. E a un interno processo.

            Lautaro, che ha chiuso la stagione tra i migliori marcatori in Europa, ha sentito su di sé tutto il peso della sconfitta. «Io sono il primo responsabile come capitano – ha detto –. Chiedo scusa ai tifosi. È un’altra sconfitta che fa malissimo. Ma abbiamo lasciato tutto dentro il campo». Tutt’altro che convinto, però, dell’impegno di tutti i suoi compagni.

            A cercare di smorzare i toni ci ha provato l’allenatore Cristian Chivu. Anche lui intervistato nel post-partita, ha ammesso: «Siamo stati un po’ presuntuosi, cercando il bello quando bastava fare cose semplici. Abbiamo patito la loro intensità e pressione. Le parole di Lautaro? Capisco, è entrato a gamba tesa, ma tutti dobbiamo restare nella stessa barca. Questa è una squadra che vuole riscattare un’annata non semplice e costruire la prossima con ambizione».

            Il problema, però, non sembra solo tecnico. Il malessere che traspare dalle dichiarazioni del capitano e dalla presa di posizione di Marotta lascia intravedere una spaccatura nello spogliatoio, proprio mentre la dirigenza è chiamata a programmare la stagione futura. E Calhanoglu, ora al centro delle polemiche, è in trattativa per un possibile trasferimento in Arabia Saudita. Non una fuga, dicono da Appiano, ma l’interesse c’è.

            Intanto, i tifosi reagiscono. Sui social si moltiplicano i messaggi di sostegno a Lautaro, ma anche quelli di delusione per un gruppo che, dopo aver sfiorato la gloria europea nella scorsa stagione, sembra aver perso unità e identità. In campo e fuori. E nel momento in cui servirebbe compattezza, l’Inter si scopre fragile, litigiosa, nervosa.

            Il Mondiale per Club doveva essere una vetrina. Rischia invece di trasformarsi nell’inizio di una crisi. E il mercato estivo, già incandescente, è appena cominciato.

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              Calcio

              Cristiano Ronaldo rinnova con l’Al Nassr: 200 milioni all’anno fino al 2027 per restare in Arabia Saudita

              Il fuoriclasse portoghese prolunga il contratto con l’Al Nassr: resterà fino ai 42 anni. Un accordo faraonico da 200 milioni a stagione, più 60 milioni dai diritti d’immagine. “La storia continua”, dice lui.

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                Cristiano Ronaldo non lascia, anzi raddoppia. Dopo settimane di indiscrezioni su un possibile addio, arriva l’ufficialità: CR7 ha rinnovato con l’Al Nassr fino al 2027, prolungando il proprio impegno in Arabia Saudita per altre tre stagioni. “Al Nassr forever”, il messaggio breve ma inequivocabile pubblicato dal club sui social, accompagnato da un video del portoghese con il pollice in su.

                Classe 1985, 40 anni da poco compiuti, Ronaldo si prepara così ad affrontare la parte finale della sua carriera con la maglia del club saudita. Un finale dorato, nel senso più letterale del termine: secondo il quotidiano spagnolo Marca, il nuovo contratto gli garantirà circa 200 milioni di euro l’anno, cifra a cui si aggiungerebbero altri 60 milioni derivanti dai diritti d’immagine. Nessuna conferma ufficiale, ma le cifre non sorprendono: da quando è sbarcato in Arabia, CR7 è diventato il volto globale della Saudi Pro League.

                Ronaldo era arrivato all’Al Nassr nel gennaio 2023, dopo la burrascosa separazione dal Manchester United. In due stagioni e mezza, ha collezionato 111 presenze, segnando 99 gol e servendo 19 assist. Numeri da urlo, che confermano il suo impatto anche fuori dall’Europa.

                Comincia un nuovo capitolo. Stessa passione, stesso sogno. Facciamo la storia insieme”, ha scritto Ronaldo su Instagram, lasciando intendere che questa potrebbe davvero essere l’ultima maglia della sua carriera. Dopo le esperienze leggendarie con Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid e Juventus, il campione portoghese sembra voler chiudere in grande stile, con un contratto che lo porterà fino a 42 anni.

                Per l’Al Nassr è un colpo doppio: tenere Ronaldo significa mantenere visibilità globale, continuare ad attrarre sponsor, e consolidare il ruolo della Saudi Pro League nel calcio mondiale. Per CR7, invece, è l’occasione di continuare a segnare, guadagnare e dettare i tempi di un ritiro che, ancora oggi, non sembra affatto dietro l’angolo.

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