Italia
L’Avvocato Davide Rossi è il nuovo Presidente della FIPI

La FIPI, associazione culturale promotrice del Forum Internazionale per la Proprietà Intellettuale è lieta di annunciare la nomina del nuovo Presidente e dei nuovi
Vicepresidenti, a seguito delle recenti elezioni tenutesi durante l’assemblea annuale della
federazione.
Scelto dall’assemblea
Il nuovo Presidente della FIPI è Davide Rossi, avvocato attivo in Italia e sullo scenario europeo
con incarichi per enti e imprese multinazionali, è stato presidente dell’Univideo, vicepresidente
di Confindustria Cultura e membro del Comitato per la proprietà intellettuale della Presidenza
del Consiglio. Attualmente Davide Rossi è componente della Giunta di Confcommercio
Impresa Cultura Italia e del Comitato Proprietà Intellettuale della Camera di Commercio
Americana in Italia.
La sua prima dichiarazione
“Sono onorato di assumere questo ruolo nella FIPI alla quale ho aderito da alcuni anni e sono
entusiasta di lavorare con tutti gli associati per contribuire alla difesa non solo dei diritti di
proprietà intellettuale ma anche del concetto stesso di difesa della creatività”. Il Presidente sarà affiancato nel ruolo di Vicepresidenti da due professionisti con profili pienamente complementari: l’avv. Margherita Fimmanò – esperta di diritto d’autore con particolare riferimento al settore dei media e dello spettacolo, con focus particolare sulle opere audiovisive, scripted e non scripted, “live action” e di animazione – che seguirà i profili più squisitamente giuridici e il Dott. Piercarlo Borgogelli – imprenditore da sempre attivo nello scenario milanese nei settori della Comunicazione, della Moda e della Pubblicità al quale sono affidati i profili legati alla ideazione e messa in opera delle manifestazioni pubbliche della associazione. Farà parte della giunta della FIPI anche il past president Dott. Tino Cennamo al quale sono
andati i più sentiti ringraziamenti della Assemblea per i molti e importanti risultati ottenuti nel
corso del mandato appena concluso.
Di cosa si occupa la FIPI
La Federazione Internazionale della Proprietà Intellettuale (FIPI) è un’organizzazione dedicata
alla promozione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale in tutto il mondo. Fondata nel
1990, la FIPI lavora a stretto contatto con governi, industrie e altre organizzazioni per garantire
che i diritti di proprietà intellettuale siano rispettati e valorizzati.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Italia
Bollette elettriche: ecco gli sportelli che ti fanno risparmiare
Bollette, al via gli sportelli per lo sconto sulla luce (da 113 euro all’anno): ecco dove sono.

Risparmiare sulla bolletta della luce è possibile per 11,5 milioni di italiani, grazie a un servizio di consulenza gratuita che aiuta i cittadini vulnerabili a passare al Servizio a Tutele Graduali (STG), con uno sconto da almeno 113 euro all’anno. L’iniziativa, promossa dal deputato leghista Alberto Gusmeroli, permette agli utenti over 75, disabili, persone in difficoltà economica, chi utilizza apparecchi medicali e chi risiede in isole minori, di lasciare il mercato libero o il regime di maggior tutela per accedere all’STG. Tuttavia, il cambio può essere richiesto solo online ed è disponibile fino al 30 giugno 2025.
Sportello di consulenza: ecco i documenti necessari
Per facilitare il passaggio al STG, Gusmeroli, sindaco di Arona (Novara), ha aperto uno sportello dedicato per assistere i cittadini nella compilazione della richiesta. Il servizio, finanziato con fondi del PNRR, è attivo tre giorni alla settimana: martedì: 9:00 – 13:00 / mercoledì: 14:00 – 18:00 / venerdì: 8:30 – 11:30. Per effettuare il cambio di fornitore, è necessario portare: il documento d’identità, l’ultima bolletta elettrica, l’indirizzo email e numero di telefono, e l’IBAN (se si desidera la domiciliazione bancaria).
Bollette elettriche: è ora di cambiare
L’iniziativa, nata ad Arona, si sta espandendo velocemente anche in altri territori. Alcuni comuni del Piemonte, come Oleggio, Dormelletto, Pisano, Oleggio Castello e Macugnaga, hanno già attivato lo sportello. Prossimamente, apriranno punti di consulenza anche nel Cuneese, nel Torinese e in Toscana. Al di fuori del Piemonte, infatti, il servizio è già operativo a Massa in Toscana, città di Andrea Barabotti, co-firmatario dell’emendamento. Grazie a questa rete di assistenza, i cittadini vulnerabili potranno accedere più facilmente agli sconti previsti dal Servizio a Tutele Graduali, riducendo così le spese energetiche annuali. Una opportunità per migliorare l’accessibilità alle agevolazioni e semplificare il processo di cambio fornitore.
Italia
Il Conclave senza milanesi: una rottura storica per la Chiesa Ambrosiana
La diocesi più grande d’Europa esclusa dall’elezione del nuovo Papa. Escluse anche Berlino, Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles.

Per la prima volta dal 1878, il Conclave che eleggerà il nuovo Papa, e inizierà il prossimo 7 maggio nella Cappella Sistina, non avrà alcun cardinale milanese tra gli elettori. Un evento che segna una rottura storica per la diocesi più grande d’Europa, con i suoi 5 milioni di battezzati. Milano, da sempre protagonista nelle vicende della Chiesa, si ritrova ora senza rappresentanza diretta in un momento cruciale per il futuro del cattolicesimo. Tra le diocesi escluse Milano non è sola. Infatti a non essere rappresentata al prossimo Conclave ci sono anche Berlino, Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles. Tutte diocesi con una lunga tradizione e un peso storico importante che non avranno cardinali elettori del prossimo Papa.
La Chiesa più inclusiva voluta da Papa Francesco
Secondo gli esperti, questa scelta non è casuale, ma il frutto della visione di Papa Francesco, che ha voluto una Chiesa più inclusiva, dando maggior spazio a realtà meno centrali nel mondo cattolico. Monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura della Curia di Milano, spiega che Bergoglio ha costruito un collegio cardinalizio diverso, selezionando personalità da aree meno tradizionali, con forti differenze culturali. “Ha invitato i cardinali a conoscere la Chiesa a partire dalle diversità”, dice Bressan. Se in passato il cattolicesimo era dominato dalle diocesi storiche europee, ora Francesco ha ribaltato gli equilibri, dando più peso alle Chiese periferiche.
Milano restata ai margini? No, è presente nei dicasteri vaticani
Nonostante l’assenza nel Conclave, Milano resta centrale nel Vaticano. Nel corso del suo pontificato Papa Francesco ha più volte dimostrato affetto per la Chiesa ambrosiana, accogliendo classi di preti e diaconi milanesi a Casa Santa Marta. Inoltre ha nominato numerosi vescovi ambrosiani per altre diocesi o ruoli chiave nei dicasteri vaticani. Don Enrico Castagna, rettore del Seminario arcivescovile di Venegono, conferma: “Non è un’esclusione, il ruolo di Milano non si definisce solo nel Conclave”. Quindi, più che una perdita di influenza, si tratta di una redistribuzione del potere nella Chiesa.
Le preoccupazioni dei fedeli laici
Se i sacerdoti sembrano accettare il cambiamento, tra i fedeli laici milanesi si percepisce una certa inquietudine. Marco Garzonio, ex presidente della Fondazione Ambrosianeum, teme che Milano possa perdere spazio nella Chiesa universale. “Spero che i valori dell’ambrosianità, dall’accoglienza all’integrazione, trovino comunque voce nel Conclave”, afferma. Anche Giovanni Colombo, ex responsabile dei Giovani dell’Azione Cattolica, non si rassegna: “Guardo il Duomo e mi ripeto: non è possibile che nessun ambrosiano entri in Conclave”. Questa assenza di Milano, Berlino, Parigi e Vienna dal Conclave segna comunque una trasformazione profonda nella struttura del cattolicesimo globale.
La Chiesa di oggi, meno eurocentrica, guarda ai territori emergenti, creando nuovi equilibri. Milano, con la sua millenaria tradizione, potrebbe ritrovarsi a ridefinire il proprio ruolo in un contesto ecclesiale sempre più internazionale e decentralizzato. Ma una cosa è certa: l’ambrosianità e la sua eredità continueranno a influenzare la Chiesa, anche senza cardinali nel Conclave. Il tempo dirà se questa nuova direzione sarà un successo o una perdita per la cattolicità europea.
Italia
AS Roma: sexgate all’amatriciana, Trigoria a luci rosse
Un video rubato, una fuga all’estero e una doppia esclusione: il sexgate di Trigoria si chiude senza colpevoli. Ecco tutti i dettagli sulla vicenda che ha scosso l’ambiente giallorosso, ora archiviata senza conseguenze disciplinari.

A Trigoria, quartier generale dell’AS Roma, è esploso un vero scandalo: un video a contenuto hot, girato nel corso di una relazione privata tra due dipendenti del club, è finito nelle mani sbagliate. A sottrarlo sarebbe stato un giovane calciatore della Primavera, allora minorenne, che con la scusa di una telefonata avrebbe trafugato il filmato dal cellulare della donna. La sua diffusione incontrollata tra i membri dello staff e i compagni di squadra ha scatenato un terremoto interno.
La fuga all’estero del responsabile e l’indagine senza esito
Secondo quanto certificato nella risposta ufficiale del ministro dello Sport Andrea Abodi, l’autore della sottrazione sarebbe un ex tesserato straniero, ormai rientrato nel suo Paese d’origine. Nonostante i ripetuti tentativi della procura federale di convocarlo per un interrogatorio, il calciatore non si è mai presentato, rendendo impossibile qualsiasi azione disciplinare. La giustizia sportiva, non avendo accesso ai dispositivi personali dei tesserati, si è trovata costretta a chiudere l’indagine.
Archiviazione e accordo economico
Il sexgate di Trigoria si è quindi concluso senza sanzioni formali. La dipendente coinvolta, in seguito a un accordo di riservatezza e a un compenso superiore ai 300mila euro, ha scelto di non sporgere querela. Questo ha impedito ogni ulteriore indagine penale. Anche la procura generale dello sport ha accolto la richiesta di archiviazione, confermando l’impossibilità di procedere.
La squadra allontana entrambi i dipendenti
La società giallorossa ha deciso di licenziare entrambi i dipendenti apparsi nel video, pur non subendo alcuna accusa di discriminazione di genere. La dipendente, in servizio da oltre dieci anni, è stata allontanata insieme al suo compagno, in un atto definito come “scelta interna nell’ambito dei rapporti di lavoro privati”. Il governo ha chiarito che non vi è stata alcuna ingerenza istituzionale nella decisione.
Silenzi, responsabilità e l’amaro epilogo
Nessuna parola è stata spesa in difesa della vittima, nessuna sanzione è stata comminata ai responsabili della diffusione del video. Una vicenda che lascia l’amaro in bocca, tra responsabilità mancate e un sistema sportivo che, ancora una volta, sembra incapace di proteggere chi subisce.
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