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Benessere

“Zone blu”: le ricette dei centenari

Le “zone blu” sono delle regioni nel mondo dove si riscontra una concentrazione insolitamente elevata di persone che vivono una vita eccezionalmente lunga e in salute.
Si trovano in alcune zone del Giappone, Grecia, California e nella nostra Sardegna.

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    Le “zone blu” sono delle regioni in tutto il mondo dove si riscontra una concentrazione insolitamente elevata di persone che vivono una vita eccezionalmente lunga e in salute.

    Si trovano in alcune zone del Giappone, Grecia, California e nella nostra Sardegna.

    Questi luoghi sono stati oggetto di studio da parte di esperti in demografia, epidemiologia e scienze della salute per comprendere i fattori che contribuiscono alla longevità e al benessere delle persone che vi abitano con un’altissima percentuale di persone che vivono fino a oltre 100 anni.

    Alimentazione superlativa
    Queste regioni sono state studiate per la loro straordinaria longevità e per la frequenza con cui le persone raggiungono l’età di cent’anni o più. Le abitudini alimentari di queste popolazioni sono diventate oggetto di interesse per i ricercatori e gli esperti in salute, poiché potrebbero fornire preziose indicazioni su come vivere una vita lunga e sana.

    Che cibi mangiano?

    Le abitudini alimentari nelle “zone blu” spesso includono una dieta ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci, semi, pesce e in alcuni casi una moderata quantità di carne magra. L’alimentazione è spesso associata a uno stile di vita attivo, una forte connessione sociale, un buon equilibrio tra lavoro e riposo, e una gestione dello stress efficace.

    Importante è mangiare con la famiglia
    Le abitudini alimentari dei centenari spesso includono il mangiare con la famiglia o con la comunità, il che può contribuire al benessere generale e alla soddisfazione. Va notato che oltre all’alimentazione, altri fattori come l’attività fisica regolare, un forte senso di comunità, un buon equilibrio tra lavoro e riposo, e una buona gestione dello stress svolgono un ruolo importante nella longevità e nella salute delle popolazioni dei centenari.

    Cosa dice la scienza
    Studi e ricerche hanno dimostrato che adottare alcuni principi della dieta dei centenari, come il consumo abbondante di alimenti vegetali e una moderata quantità di proteine ​​animali, grassi sani e zuccheri ridotti, può contribuire a migliorare la salute generale e la longevità. Tuttavia, è importante considerare che la dieta da sola non è l’unico fattore determinante per la longevità e la salute, ma è parte integrante di uno stile di vita sano che comprende anche attività fisica, relazioni sociali e altri comportamenti salutari.

    Zone sparse nel mondo, ma con punti in comune
    Sebbene ci possano essere alcune variazioni nelle abitudini alimentari specifiche tra queste regioni, ci sono alcuni principi comuni che spesso emergono quando si parla della dieta dei centenari.

    Alimentazione principalmente a base vegetale
    Le diete dei centenari sono ricche di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e noci. Questi alimenti forniscono una vasta gamma di nutrienti essenziali e antiossidanti.

    Consumo moderato di proteine
    Le proteine nella dieta dei centenari provengono principalmente da fonti vegetali, come legumi e soia, ma anche da pesce e carne magra, ma in quantità limitate rispetto alle diete occidentali standard.

    Grassi salutari
    Le fonti di grassi nella dieta dei centenari includono principalmente grassi insaturi provenienti da oli vegetali, come olio d’oliva e olio di semi di lino, nonché da noci e semi.

    Moderato consumo di alcol
    Alcune di queste popolazioni consumano moderatamente alcolici, come il vino rosso, ma in quantità controllate e spesso durante i pasti.

    Moderato consumo di zucchero e alimenti da supermercato
    Le diete dei centenari tendono ad essere basate su cibi integrali e minimamente processati, con un basso consumo di zuccheri aggiunti, cibi trasformati e alimenti confezionati.

    E noi, possiamo farcela?
    Con l’adozione di piccoli cambiamenti graduali può essere estremamente efficace migliorare la nostra salute generale e abituare l’intestino a una dieta più sana. Rimuovere gradualmente alimenti ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri aggiunti, come i salumi e le bevande zuccherate, e sostituirli con opzioni più nutrienti, come le mandorle e gli yogurt, può avere un impatto positivo sulla salute cardiovascolare e metabolica.
    Introdurre legumi come i ceci, i fagioli o le lenticchie nella dieta fornisce una buona fonte di proteine vegetali e fibre, che possono contribuire a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a favorire la salute dell’intestino.
    La sostituzione del latte con lo yogurt può essere una scelta più digeribile per molte persone e fornisce anche probiotici benefici per la salute dell’intestino.
    La transizione verso cereali integrali anziché raffinati fornisce una maggiore quantità di fibre, vitamine e minerali essenziali, mentre la riduzione del consumo di carne può portare a una diminuzione dell’assunzione di grassi saturi e colesterolo.

    Queste zone blu, dunque, offrono spunti preziosi per capire come gli stili di vita, le abitudini alimentari, le relazioni sociali e altri fattori influenzano la longevità e il benessere delle persone. Le ricerche condotte in queste regioni possono aiutare a informare le politiche pubbliche e gli approcci per promuovere una vita sana e longeva.

      Benessere

      Gratitudine, il trucco per star bene senza spendere un cent!

      Provare e esprimere gratitudine è una pratica che offre una vasta gamma di benefici per la salute mentale, emotiva e fisica. Diversi studi hanno dimostrato che la gratitudine può migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere generale.

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        La pratica della gratitudine può trasformare la vita in molti modi, migliorando il benessere mentale ed emotivo, rafforzando le relazioni e promuovendo una salute fisica migliore. Integrare semplici esercizi di gratitudine nella routine quotidiana può fare una grande differenza nella qualità della vita e nella capacità di affrontare lo stress.

        Miglioramento del benessere psicologico
        La gratitudine aiuta a ridurre emozioni negative come invidia, risentimento e frustrazione, promuovendo invece sentimenti di gioia, amore e contentezza. Questo può portare a una maggiore soddisfazione di vita e a un miglior umore.

        Riduzione dello stress e dell’ansia
        Praticare la gratitudine può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e aumentare la resilienza, aiutando le persone a gestire meglio le situazioni stressanti e a sentirsi più calmi e rilassati.

        Miglioramento delle relazioni interpersonali
        Esprimere gratitudine verso gli altri può rafforzare le relazioni, aumentando i sentimenti di connessione e apprezzamento reciproco. Le persone che sono grati tendono ad avere relazioni più solide e soddisfacenti.

        Salute fisica
        La gratitudine è associata a una serie di benefici per la salute fisica, tra cui una migliore qualità del sonno, una pressione sanguigna più bassa e una riduzione dei sintomi di malattie croniche. Le persone grate tendono anche a prendersi più cura di se stesse, adottando comportamenti salutari.

        Aumento della resilienza emotiva
        Le persone che praticano la gratitudine sviluppano una maggiore capacità di affrontare le avversità. Questo atteggiamento positivo aiuta a mantenere una prospettiva equilibrata anche nei momenti difficili.

        Miglioramento della salute mentale
        La gratitudine è stata collegata a una riduzione dei sintomi di depressione e ansia, contribuendo a migliorare la salute mentale complessiva. Questo effetto positivo può derivare dal fatto che la gratitudine incoraggia a focalizzarsi sugli aspetti positivi della vita.

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          Beauty

          Ma sai davvero cos’è la meditazione?

          La meditazione è uno stato rigenerativo di pura consapevolezza, che ci permette di riscoprire il miracolo della vita e comprendere il proposito e il significato reale della nostra esistenza, nonché i nostri talenti unici.

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          meditazione

            La meditazione è una pratica millenaria che va ben oltre la semplice ricerca di benessere e rilassamento. Secondo Daniel Lumera, la meditazione è uno stato di coscienza puro, simile alla condizione di un neonato, libero da giudizi, definizioni e opinioni. Questo stato, intrinsecamente caratterizzato da felicità, gratitudine, gioia, entusiasmo e meraviglia, rappresenta il nostro stato naturale, facilmente accessibile perché già sperimentato da tutti quando eravamo molto piccoli.

            Una disciplina sempre più diffusa

            Negli ultimi anni, la meditazione ha guadagnato popolarità come pratica benefica per la salute, tanto che il CDC degli Stati Uniti l’ha identificata come uno dei trend sanitari in più rapida crescita. Sempre più medici la prescrivono sia come prevenzione sia come complemento alle cure tradizionali. In Italia, termini come meditazione, mindfulness, consapevolezza e rilassamento sono sempre più ricercati, soprattutto da chi cerca retreat di benessere.

            Tra curiosità e sospetto

            Le persone si avvicinano alla meditazione per vari motivi: curiosità, bisogno di gestire crisi o malesseri, ricerca del proprio scopo di vita o una chiamata più viscerale e spirituale. Tuttavia, la meditazione non dovrebbe essere ridotta a un semplice antidoto per il malessere o un mezzo per il relax. È una disciplina che insegna valori come costanza, pazienza, passione, decisione, devozione e amore, valori spesso carenti nella società moderna.

            Come scegliere un ‘maestro’

            Con l’aumento della popolarità della meditazione, è fondamentale saper scegliere correttamente insegnanti e esperienze meditative. Lumera suggerisce di verificare quattro caratteristiche essenziali: la formazione dell’insegnante, la coerenza tra ciò che insegna e ciò che pratica nella vita quotidiana, un dialogo aperto e una ricerca concreta sul fronte scientifico, e la vocazione sociale, ovvero la capacità di tradurre le proprie esperienze interiori in qualcosa di utile per tutti.

            Che cosa non è meditazione

            Infine, è importante chiarire cosa sia e cosa non sia la meditazione. Non si tratta di visualizzazione, respirazione consapevole, focalizzazione sul silenzio, preghiera o canalizzazione. Non è una pratica religiosa o esoterica, né semplicemente mindfulness. La meditazione è uno stato rigenerativo di pura consapevolezza, che ci permette di riscoprire il miracolo della vita e comprendere il proposito e il significato reale della nostra esistenza, nonché i nostri talenti unici.

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              Benessere

              Prosciutto e melone non è light e l’ananas non brucia i grassi. Le tante fake news sul cibo d’estate!

              Smontiamo alcune credenze popolari sui cibi estivi considerati leggeri e dietetici. Prosciutto e melone, insalatone, mozzarella e altro: ecco perché questi piatti non sono sempre light come pensiamo.

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                La bella stagione porta con sé un aumento dei cibi considerati light, ma spesso si tratta di miti da sfatare. Ecco cinque delle principali fake news sui cibi estivi:

                1. Mozzarella light?

                La mozzarella è spesso considerata un alimento leggero, ma contiene circa il 20% di grassi. Anna Villarini, biologa e specialista in Scienze dell’Alimentazione, sottolinea che non esistono formaggi veramente light. Anche la ricotta, se fatta con latte intero o con l’aggiunta di creme di latte, perde la sua caratteristica di latticino leggero.

                2. Carote e albicocche abbronzanti?

                Mangiare carote e albicocche non favorisce l’abbronzatura, nonostante il loro colore arancione dato dal betacarotene. Questo pigmento può dare un colorito dorato alla pelle, ma non influisce sull’abbronzatura, che è il risultato di un meccanismo diverso. Tuttavia, il betacarotene ha un effetto antiossidante che può aiutare a contrastare gli effetti dannosi del sole.

                3. Ananas brucia-grassi?

                L’ananas non brucia i grassi. Contiene bromelina, un enzima che aiuta a digerire le proteine, ma non ha alcun effetto sui grassi. Inoltre, la bromelina si trova principalmente nella parte centrale del frutto, spesso scartata. L’ananas sciroppato, inoltre, perde la bromelina a causa del processo di cottura.

                4. Prosciutto e melone light?

                Prosciutto e melone non sono light. Il prosciutto, anche senza grasso visibile, è una carne conservata con grassi nascosti. Inoltre, il melone contribuisce con zuccheri, rendendo il piatto calorico. Mediamente un piatto con due fette di melone e quattro fette di prosciutto contiene circa 200 kcal. Il consumo frequente di carni conservate è sconsigliato per la salute.

                5. Insalatone dietetiche?

                Non tutte le insalatone sono dietetiche. Se contengono mais, formaggi o condimenti pesanti, non possono essere considerate light. Per un’insalatona leggera, meglio optare per ortaggi, olive, legumi, frutta a guscio e ridurre l’olio. L’insalata di riso, spesso considerata leggera, può essere molto calorica se preparata con riso raffinato, uova, tonno, mozzarella, verdure sott’olio e maionese.

                Il parere degli esperti

                Anna Villarini, esperta in Scienze dell’Alimentazione, ci ricorda di fare attenzione agli ingredienti e alle porzioni. Anche piatti apparentemente leggeri possono nascondere insidie caloriche. Per esempio, la mozzarella, pur essendo fresca e invitante, non è così leggera come si pensa. Anche l’ananas, spesso associato alla dieta, non ha proprietà brucia-grassi come molti credono. Inoltre, la combinazione di prosciutto e melone, seppur gustosa, non è esente da calorie e grassi.

                Mangiare in modo consapevole e informato è fondamentale per mantenere una dieta equilibrata, soprattutto in estate, quando la tentazione di considerare certi cibi come automaticamente leggeri può portare a sorprese indesiderate sulla bilancia.

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